The Tender Bar, Il bar delle grandi speranze, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di J. R. Moehringer. Il film, diretto da George Clooney, si basa su una raccolta di memorie, trasformata in un colorito lungometraggio che ripercorre la crescita dello scrittore in una famiglia per nulla semplice.
The Tender Bar naviga tra due mondi, apparentemente distanti ma che qui vengono accostati proprio per racchiudere il senso del film: la letteratura e il bar di provincia. Zio Charlie è bar tender del pub Dickens di Manahasset, a Long Island: qui, sugli scaffali, bottiglie di Gin e Whiskey, caraffe di birra, sigarette si mescolano ai libri, grande passione di Charlie. Al bancone, tra gli ubriaconi e i bevitori occasionali, c’è sempre il piccolo J. R., che passa il tempo a leggere i libri dello zio. Le Great Expectations, le Grandi Speranze, non sono solo quelle del romanzo di Dickens: è proprio nel pub che J. R. realizza di voler fare lo scrittore.
In The Tender Bar, per una volta, la povertà e l’ignoranza della provincia non vengono esasperate fino a rendere lo scenario cupo, torbido, senza possibilità di uscita. Nel film è rappresentata entusiasticamente l’occasione per un ragazzo nato povero di costruirsi un futuro migliore, senza però creare una storia paradossale. Non si passa da una vita orribile a una meravigliosa, non c’è un volo pindarico dalla povertà estrema al lusso sfrenato, ma c’è un miglioramento credibile quanto auspicabile.
J. R. ha attorno a sè una famiglia che lo supporta come può. Oltre alla madre – Lily Rabe è al tempo stesso tenera e stoica nel suo ruolo, c’è lo zio Charlie a fare da punto di riferimento per J. R.. Ben Affleck, perfetto nel personaggio dell’uomo semplice, con i piedi per terra e la testa sulle spalle, parla al nipote trattandolo come un giovane adulto, senza mezzi termini. È un consigliere capace, e il suo bar è un luogo di conforto per J. R. fino all’età adulta.
Una nota di merito in The Tender Bar va alla rappresentazione degli spazi della storia. Gli anni Settanta e Ottanta sono resi in immagini ricche delle tonalità di quel periodo: arredi scuri, maglioni kitsch, velluti marroni e auto decappottabili dai colori cangianti.
The Tender Bar, in uno stile che a tratti ricorda il film di formazione per eccellenza Boyhood di Richard Linklater, tocca i temi dell’adolescenza, della formazione, delle classi sociali, con profondità e delicatezza. L’ordinarietà e la semplicità della famiglia di J. R. non scadono nella banalità ma anzi rendono la storia vicina a quella di un qualsiasi spettatore. Infine, Tye Sheridan è il volto giusto per la parte di Junior ragazzo: una faccia pulita ed espressiva, con occhi in grado di trasmettere tutte quelle Grandi Speranze che riempiono le menti dei giovani adulti.
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