antoniot
|
venerdì 21 gennaio 2022
|
difficile?
|
|
|
|
Il ritorno non è stato entusiasmante.. forse era meglio non farlo. A volte confusionario per ricollegare anche i precedenti.
|
|
[+] lascia un commento a antoniot »
[ - ] lascia un commento a antoniot »
|
|
d'accordo? |
|
hollyver07
|
martedì 18 gennaio 2022
|
fiacco... era troppo difficile "ricaricarlo"
|
|
|
|
Struttura narrativa, personaggi ed azione ci sono ed abbondano anche i naturali, necessari, per quanto ovvi, appoggi e richiami alla trilogìa d'origine... anche se definirlo un sequel mi appare quasi un "reato" artistico. In merito, rispetto alla trilogìa orinale, per quanto cronologicamente adattato lo considero "parallelo" alla precedente collocazione. Non sono mancati spunti interesanti - ad esempio quelli legati al concetto di Matrix come videogioco e prigione... in Matrix stesso - ma nell'insieme il pathos necessario a trasformare una roboante saga metadigitale e metafisica in un romanzo sentimentale fra algoritmi, pur ambizioso, mi é parso inconcludente nell'esito finale e non é riuscito a suscitare in me nessuna "emozione" ed ansito partecipativo alla vicenda.
[+]
Struttura narrativa, personaggi ed azione ci sono ed abbondano anche i naturali, necessari, per quanto ovvi, appoggi e richiami alla trilogìa d'origine... anche se definirlo un sequel mi appare quasi un "reato" artistico. In merito, rispetto alla trilogìa orinale, per quanto cronologicamente adattato lo considero "parallelo" alla precedente collocazione. Non sono mancati spunti interesanti - ad esempio quelli legati al concetto di Matrix come videogioco e prigione... in Matrix stesso - ma nell'insieme il pathos necessario a trasformare una roboante saga metadigitale e metafisica in un romanzo sentimentale fra algoritmi, pur ambizioso, mi é parso inconcludente nell'esito finale e non é riuscito a suscitare in me nessuna "emozione" ed ansito partecipativo alla vicenda.
Saluti ...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a hollyver07 »
[ - ] lascia un commento a hollyver07 »
|
|
d'accordo? |
|
peppy86
|
martedì 18 gennaio 2022
|
non è il film che vi aspettate... una volta tanto!
|
|
|
|
Ho visto il primo Matrix per caso. Ricordo che prima che nascesse internet andavo al cinema sperando di vedere dei bei film, senza tante aspettative.
Oggi il cinema è diverso. Il pubblico va in sala aspettandosi esattamente quello che vedrà poi sullo schermo.
È un'esperienza pigra che toglie allo spettatore lo stupore della scoperta.
Matrix Resurrections appartiene al pubblico che sbadiglia quando vede l'ennesimo remake cinematografico e che mal sopporta la minestra riscaldata.
[+]
Ho visto il primo Matrix per caso. Ricordo che prima che nascesse internet andavo al cinema sperando di vedere dei bei film, senza tante aspettative.
Oggi il cinema è diverso. Il pubblico va in sala aspettandosi esattamente quello che vedrà poi sullo schermo.
È un'esperienza pigra che toglie allo spettatore lo stupore della scoperta.
Matrix Resurrections appartiene al pubblico che sbadiglia quando vede l'ennesimo remake cinematografico e che mal sopporta la minestra riscaldata. È la creatività dell'essere umano che reclama la propria unicità.
Forse siamo alla fine di un'era. Forse la sala diventerà soltanto un contenitore di prodotti creati su misura per il pubblico. Niente più David Lynch insomma, e neanche Stanley Kubrick. Niente più Solaris o Blade Runner.
Quest'anno sono usciti tanti bei titoli. Ad esempio, Dune di Denis Villeneuve o Last Night in Soho di Edgar Wright. Ma anche The Last Duel di Ridley Scott e Old di M. Night Shyamalan. Tutte pellicole che non ho potuto condividere con nessuno perché ho trovato riluttanza da parte dei miei conoscenti nell'andare a vedere qualcosa di diverso rispetto al solito reboot o sequel della Marvel.
Nei titoli di coda di Matrix Resurrections, mi sono accorto di una frase che dice più o meno così: "l'amore è la genesi di ogni cosa". Forse Lana con questo film voleva dire che Matrix sarà sempre una grande storia d'amore, così come tutti film diretti dalle Wachowski. E mi ricordo di un tempo in cui molti blockbuster venivano concepiti con infinito amore, facendo breccia nei nostri cuori.
Dov'è finito adesso quell'amore? Se l'è divorato l'industria? E chi lo sta permettendo?
In Matrix Resurrections l'umanità vive una quiete apparente. Il suo governo non tenta più di sottrarre gli esseri umani dalla Matrix e tiene sotto controllo qualsiasi iniziativa che possa mettere a rischio il delicato equilibrio raggiunto.
Ma è questo il capolinea degli esseri umani? Stare alle regole?
E cosa succederebbe se alcune di queste regole di base potessero essere eluse o addirittura infrante?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a peppy86 »
[ - ] lascia un commento a peppy86 »
|
|
d'accordo? |
|
giuseppe autiero
|
lunedì 17 gennaio 2022
|
quattro non è il numero perfetto...
|
|
|
|
È inevitabile che ogni prodotto cinematografico riuscito (e pochi sono riusciti come il primo Matrix) debba prima o poi affrontare la prospettiva (la tentazione) della dilatazione: un tempo declinata con numerazione latina, poi tramite apposizioni varie (“ritorno” o “scontro finale”), oggi diramata in sequel o prequel o spinoff - ce ne offre invadenti esempi la tela di ragno dell’universo Marvel, recentemente emulato dalla DC Comics.
Sembrava che Matrix si fosse sottratto al rischio della pastorizzazione (la diluizione che ha ormai affossato la saga di Terminator) con un’elegante trilogia, conclusa in tono messianico con il sacrificio salvifico dell’eroe.
[+]
È inevitabile che ogni prodotto cinematografico riuscito (e pochi sono riusciti come il primo Matrix) debba prima o poi affrontare la prospettiva (la tentazione) della dilatazione: un tempo declinata con numerazione latina, poi tramite apposizioni varie (“ritorno” o “scontro finale”), oggi diramata in sequel o prequel o spinoff - ce ne offre invadenti esempi la tela di ragno dell’universo Marvel, recentemente emulato dalla DC Comics.
Sembrava che Matrix si fosse sottratto al rischio della pastorizzazione (la diluizione che ha ormai affossato la saga di Terminator) con un’elegante trilogia, conclusa in tono messianico con il sacrificio salvifico dell’eroe. Poteva bastare. Non è bastato.
Ed ecco che il Messia Neo viene resuscitato da morte -ma non per l’ascesa al cielo, bensì per un maldestro tentativo di reboot. Come borbottava Marx, se il primo ritorno (diciamo Matrix Reloaded e Matrix Revolution) manteneva la grandeur della tragedia, il secondo ritorno inevitabilmente tracima nella farsa -come definire altrimenti la trasformazione del Signore Oscuro delle Macchine in un analista (quasi un cascame dei film di Woody Allen)? O le gags sul volo mancato di Neo? il cameo sbertucciato del Merovingio? Ciò che nella Trilogia risuonava arcano ed inquietante (l’Oracolo, non a caso e pietosamente, qui scompare) viene ridotto appunto a burla.
Lo si coglie nella prima parte di Resurrection, con l’insistita ed a lungo stucchevole parodia delle strategie commerciali delle Majors, tese a spremere un’idea efficace fino allo sfinimento dei fans –giochini (o meglio video-giochi) meta-cinematografici che potrebbero funzionare quali rapide strizzate d’occhio, ma non certo sostanziare un’ora e più di sproloqui, in attesa che venga finalmente il bullet time, a saziare sperabilmente gli occhi dei Matrixiani della prima ora.
Solo che, giunti all’azione, la riluttanza di un Keanu Reeves (palesemente tirato per la giacca nell’impresa) stinge su combattimenti imbolsiti ed arruffati, lontani miglia dall’iconicità del primo Matrix, da quelle prospettive ardite, da quel bullet time fantasmagorico -la vera e propria fondazione di una nuova sintassi cinematografica. Sì, qualcuno apprezzerà la trama tutto sommato ordinata: ma il fascino della Trilogia non stava forse anche nel plot ellittico, negli strappi continui alla trama (e non solo al continuum spaziotemporale)? Sì, c’è il didascalico Amor che Omnia vincit: fossimo in una trasposizione da Jane Austen o da Emily Bronte, nulla da eccepire… ma non all’interno di una saga che ha segnato un salto evolutivo imprescindibile (per la fantascienza cinematografica -e non solo).
Vale la pena ricordare che per i Matrixiani persino il secondo e terzo capitolo erano stati subiti quali un tradimento a fini di pastorizzazione commerciale della perla irripetibile di The Matrix (senza numerazione o apposizioni). Non oso pensare cosa diranno ora, nel vedere -una delle tante perle- la scena in cui Trinity schiaffeggia la star di sit-com (non a caso) Neil Harris, il quale obietta un “Ahio!” che sembra preso in prestito pari pari da How I meet your mother…
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giuseppe autiero »
[ - ] lascia un commento a giuseppe autiero »
|
|
d'accordo? |
|
eugenio
|
domenica 9 gennaio 2022
|
vent''anni dopo
|
|
|
|
Effetto saudade quello di Matrix che dopo venti anni riesce ancora a far parlare di se con un Keanu Reeves incanutito e con barbetta e capello lungo che ricordano i bravi hipster degli anni '60.
Un Neo/Keanu/Thomas Anderson che dopo i primi venti minuti, ritroviamo insieme a all'amore della sua vita, Trinity, ora donna sposata che chiaramente nulla si ricorda di lui.
A Frisco, il nostro Thomas non è più un programmatore che di notte fa l’hacker ma un game designer di fama mondiale, reso celebre dal gioco che ha creato, Matrix appunto. E' in crisi continua psicotica, la mente spesso vacilla, non distingue la realtà dalle sue fantasie, quelle che ha descritto nel suo gioco, cerca di trovare con l'aiuto di un'analista una cura dalla sua malattia ma ogni sforzo si rivela vano, le crisi sono sempre più frequenti.
[+]
Effetto saudade quello di Matrix che dopo venti anni riesce ancora a far parlare di se con un Keanu Reeves incanutito e con barbetta e capello lungo che ricordano i bravi hipster degli anni '60.
Un Neo/Keanu/Thomas Anderson che dopo i primi venti minuti, ritroviamo insieme a all'amore della sua vita, Trinity, ora donna sposata che chiaramente nulla si ricorda di lui.
A Frisco, il nostro Thomas non è più un programmatore che di notte fa l’hacker ma un game designer di fama mondiale, reso celebre dal gioco che ha creato, Matrix appunto. E' in crisi continua psicotica, la mente spesso vacilla, non distingue la realtà dalle sue fantasie, quelle che ha descritto nel suo gioco, cerca di trovare con l'aiuto di un'analista una cura dalla sua malattia ma ogni sforzo si rivela vano, le crisi sono sempre più frequenti.
E così che nel pieno di una tempesta ipnotica, in cui l'allucinazione di quanto avvenuto in passato tende a soppiantare la realtà, che incontra una giovane donna, Bugs, la quale, già all'inizio del film, capiamo che ha scoperto che Anderson gestisce una simulazione modale, creata per sviluppare i personaggi del gioco e che essa sta eseguendo un vecchio codice in un loop, raffigurante il momento in cui Trinity trova Neo all'interno di Matrix.
Trinity e Neo sono i due poli amorosi entro cui Lana Wachwoski (uno dei fratelli ai tempi della saga ora sorelle), resuscita quel confronto tra libero arbitrio e realtà digitale frutto della fortunata saga. Che Resurrection, ben esemplifica con profonde analogie, una su tutte la presenza di Morpheus, capace di riaprire l'immaginario e porre Anderson/Neo dinanzi a delle scelte, a dei bivi in realtà indirizzati al ritrovamento del perduto amore, Trinity.
In due ore e mezza talune volte ridondati, ipercinetiche, colme di effetti speciali, kung-fu, lotte, oltre il mondo digitale della Matrice e quello reale delle macchine e degli umani non più schierati e divisi come prima ( i sopravvissuti umani si sono alleati con le macchine che hanno disertato per unirsi alla società umana scopriamo nello sviluppo) , Wachowski ci descrive confusamente l'alternarsi di un mondo reale, dove Thomas zoppica e uno digitale, il Matrix, in cui Neo gongola di visionarietà.
Con un richiamo a Brazil, Matrix resurrection, in uno sviluppo contorto che poteva ridursi di almeno un’ora evitando spiegoni pseudo-ambientalisti, avanza cadendo, alternando variabili sentimenti propri della psiche umana, e ponendo le basi per una riflessione amara sulla scelta forzata di appartenenza ad un mondo digitale fintamente scelto dove l'amore è sepolto dietro realtà parallele, cristallizzato in capsule anaffettive, che solo noi, col nostro sentimento, possiamo infrangere e finalmente stringere a noi.
[-]
[+] il quarto matrix è l''ombra di ciò che era la serie
(di tom87)
[ - ] il quarto matrix è l''ombra di ciò che era la serie
|
|
[+] lascia un commento a eugenio »
[ - ] lascia un commento a eugenio »
|
|
d'accordo? |
|
|
sabato 8 gennaio 2022
|
terribile!!!
|
|
|
|
SE SIETE DEI FAN DELLA TRILOGIA NON ANDATE A VEDERE QUESTO FILM
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
max821966
|
venerdì 7 gennaio 2022
|
geniale
|
|
|
|
Capolavoro....non spoilero niente, dovete vederlo: 150 min . che volano appassionandoti....-
Non perdetevelo ASSOLUTAMENTE
|
|
[+] lascia un commento a max821966 »
[ - ] lascia un commento a max821966 »
|
|
d'accordo? |
|
max821966
|
venerdì 7 gennaio 2022
|
scusa ma che film hai visto?
|
|
|
|
Come tutti i critici, di qualsiasi arte, sport etc, sei un mancato , nel tuo caso, regista sceneggiatore od altro.......ergo to "vendichi" criticando tutto o quasiio. Ho visto un film ben diverso, che omaggia , soprattutto il primo, senza scopiazzature e poi: "inferiore x scene d'azione? Probabilmente eri stanco e ti sei addormentato xchè forse solo il primo ne aveva di +......cmq non è il num. che conta ma laqualità dell'azione. Mi fermo quì anche xchè tu rimarrai sul tuo piedestallo di criticonzo e leggerai le mi poche righe con sufficenza , convinto di essere l'unto del signore della settima arte.
|
|
[+] lascia un commento a max821966 »
[ - ] lascia un commento a max821966 »
|
|
d'accordo? |
|
max821966
|
venerdì 7 gennaio 2022
|
sorpresa piacevole
|
|
|
|
Approcciare dopo anni al sequel di una saga che ha cambiato la storia della settima arte non era facile, Lana Wachoswchi ha fatta la magia: dovrei spoilerare per spiegare perchè considero Resurrections al pari del primo Matrix e non sono così sadico.
L'idea di fondo per agganciarsi ai tre film precedenti è geniale. gli attori sono pressochè perfetti, la sceneggiattura assolutamente xfetta E lega tutta la saga senza "forzature", 150 min. che volano,
La colonna sonora è bella , ma rimane ben al di sotto di quella del 1o Matrix ( tanto è vero che un paio di cameo audio si sentono nel film.
Avrei da scrivere per altro che 3500 battute ma non posso.
[+]
Approcciare dopo anni al sequel di una saga che ha cambiato la storia della settima arte non era facile, Lana Wachoswchi ha fatta la magia: dovrei spoilerare per spiegare perchè considero Resurrections al pari del primo Matrix e non sono così sadico.
L'idea di fondo per agganciarsi ai tre film precedenti è geniale. gli attori sono pressochè perfetti, la sceneggiattura assolutamente xfetta E lega tutta la saga senza "forzature", 150 min. che volano,
La colonna sonora è bella , ma rimane ben al di sotto di quella del 1o Matrix ( tanto è vero che un paio di cameo audio si sentono nel film.
Avrei da scrivere per altro che 3500 battute ma non posso.......
CONSIGLIO SPASSIONATO:DA VEDERE ASSOLUTAMENTE ALMENO UNA/DUE VOLTE SU GRANDE SCHERMO.
L'ATMOS E I 30 METRI DI LARGHEZZA X 16.5M DI ALTEZZA DI SCHERMO DELLA SALA ENERGIA DI MELZO, SONO UNA GIOIA PER OCCHI E ORECCHIE!!!!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a max821966 »
[ - ] lascia un commento a max821966 »
|
|
d'accordo? |
|
brando
|
giovedì 6 gennaio 2022
|
patetico
|
|
|
|
Ritengo che abbiano sbagliato a far uscire questo 4º capitolo. Durante il film ho avuto la sensazione di veder qualcosa di lontano al Matrix che abbiamo avuto modo di conoscere. Soprattutto per come è stato girato. Le scene dei combattimenti, i costumi, le voci, i suoni rivisitati, nessun filtro “verde”, le battute e i personaggi. Mi è sembrato un film senza autenticità e identità. Una roba confusa. Sono deluso. Non è solo un brutto 4º capitolo ma anche un brutto film. Penso sia un’offesa per tutti coloro che sono patiti della saga di Matrix.
|
|
[+] lascia un commento a brando »
[ - ] lascia un commento a brando »
|
|
d'accordo? |
|
|