Al Festival dei Popoli il bel doc di Laura Viezzoli. Tra gli ospiti sordociechi della Lega del Filo d'Oro alla scoperta dell'unica e sola pienezza di vita
di Gianluca Arnone La Rivista del Cinematografo
La molla del piacere cinematografico, lo sappiamo, è l'identificazione con i protagonisti delle vicende sullo schermo. Non devono necessariamente somigliarci: possono essere individui singolari, supereroi, persino figure non umane. Ma riveleranno sempre, al di là delle apparenze, qualcosa di analogo con l'esperienza dello spettatore.
Ma che succede se chi è davanti a noi non vede, non sente, a fatica si muove, a stento parla se parla? Quale accordo magico il cinema deve trovare perché si possa entrare in comunione con quell'altrove umano che appare come un muro sensoriale, esperienziale e conoscitivo?
Quando tu sei vicino a me, il bel documentario di Laura Viezzoli presentato in concorso ai Popoli di Firenze, ragiona sin dal titolo (un verso del Cielo in una stanza di Paoli, qui felicemente rifatta e ricodificata) sul rapporto prossimità/distanza riprendendo un tema già esplorato nel precedente La natura delle cose. [...]
di Gianluca Arnone, articolo completo (3701 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 24 novembre 2021