alessandro de felice
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giovedì 29 luglio 2021
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italia oggi…
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Film particolare Ostaggi. Vuole parlarti di argomenti seri, anzi serissimi cercando di non perdere di vista la lezione della commedia all'italiana. Il panettiere che è sceso a patti con tutti pur di aprire il negozio, la pensionata che viene scansata anche dalla famiglia, l'extracomunitario che sbarca il lunario in un paese che non lo ama ma che preferisce,comunque, al suo paese di origine ( dove morirebbe, probabilmente), l' ex infermiera che ha lasciato il camice per darsi alla ben più remunerativa prostituzione d'alto bordo e ultimo,ma non ultimo l'imprenditore fallito a causa,anche dello Stato, che decide la via estrema. Tutti topoi dell'Italia moderna che si confrontano in un serrato gioco di battute ( molte ,però, scontate e prevedibili) durante un pomeriggio di un giorno da cani nostrano.
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Film particolare Ostaggi. Vuole parlarti di argomenti seri, anzi serissimi cercando di non perdere di vista la lezione della commedia all'italiana. Il panettiere che è sceso a patti con tutti pur di aprire il negozio, la pensionata che viene scansata anche dalla famiglia, l'extracomunitario che sbarca il lunario in un paese che non lo ama ma che preferisce,comunque, al suo paese di origine ( dove morirebbe, probabilmente), l' ex infermiera che ha lasciato il camice per darsi alla ben più remunerativa prostituzione d'alto bordo e ultimo,ma non ultimo l'imprenditore fallito a causa,anche dello Stato, che decide la via estrema. Tutti topoi dell'Italia moderna che si confrontano in un serrato gioco di battute ( molte ,però, scontate e prevedibili) durante un pomeriggio di un giorno da cani nostrano. Sullo sfondo il poliziotto interventista ( un Haber sprecato) e la psicologa attendista ( che alla fine avrà ragione).
Il film regge,grazie anche alla sua brevità, ma francamente non emoziona più di tanto perché tutto sa un po' di già visto e sentito.Certo le buone intenzioni ci sono,ma restano in superficie. Probabilmente un'opera che a teatro rende sicuramente di più che su schermo.
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jonnylogan
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lunedì 9 agosto 2021
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quel mattino di un giorno da cani
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Un imprenditore sull’orlo di un fallimento decide di rapinare il portavalori di una banca, immediatamente scoperto si rifugia in una panetteria prendendo in ostaggio i presenti: Il fornaio, un’anziana cliente, un extracomunitario e una prostituta. All’esterno una psicologa inizia a negoziare la liberazione degli ostaggi mentre un ispettore dal grilletto facile vorrebbe fare irruzione senza perdere tempo.
Prendendo spunto dall’omonima pièce teatrale di Angelo Longoni l’attrice e regista Eleonora Iovane, presente nel ruolo della negoziatrice comprensiva che fa da contraltare a un Alessandro Haber dal grilletto molto facile e ai limiti del surreale, riesce a trarre linfa vitale dai classici di matrice americana pieni di ostaggi e negoziatori, primo fra tutti Quel Pomeriggio di Un Giorno da Cani con Al Pacino e diretto da Sidney Lumet.
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Un imprenditore sull’orlo di un fallimento decide di rapinare il portavalori di una banca, immediatamente scoperto si rifugia in una panetteria prendendo in ostaggio i presenti: Il fornaio, un’anziana cliente, un extracomunitario e una prostituta. All’esterno una psicologa inizia a negoziare la liberazione degli ostaggi mentre un ispettore dal grilletto facile vorrebbe fare irruzione senza perdere tempo.
Prendendo spunto dall’omonima pièce teatrale di Angelo Longoni l’attrice e regista Eleonora Iovane, presente nel ruolo della negoziatrice comprensiva che fa da contraltare a un Alessandro Haber dal grilletto molto facile e ai limiti del surreale, riesce a trarre linfa vitale dai classici di matrice americana pieni di ostaggi e negoziatori, primo fra tutti Quel Pomeriggio di Un Giorno da Cani con Al Pacino e diretto da Sidney Lumet. Il film della Iovane si sofferma solo in parte sulla vicenda di cronaca e anzi la impiega per raccontare cosa significhi essere prima di tutto prigionieri di scadenze, di obblighi più grandi di ciascuno di noi e di destini che nessuno dei presenti all’interno del negozio ha scelto per sé. Le figure femminili, con a capo la Vanessa Incontrada, nel ruolo di una squillo d’alto bordo per necessità, ma anche ex infermiera precaria, la stessa negoziatrice e la signora Regina, Elena Cotta, escono a testa alta dallo scontro recitativo con l’altra metà del cielo a iniziare da Gianmarco Tognazzi, nella parte del rapinatore per disperazione, a Jonis Bascir in quella di un clandestino, per concludersi con Francesco Pannofino, nel ruolo di un fornaio pieno di stereotipi razzisti. Alla fine si sorride amaramente per una black comedy che nelle intenzioni di Longoni avrebbe dovuto essere fonte di una discussione sociale data dalla presenza di tanti caratteri diversi e obbligati a dover essere gli uni al fianco degli altri. Obiettivo centrato solo in parte per quanto il film, opera prima della regista, scorra velocemente verso un epilogo abbastanza prevedibile.
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