Il film di Meyers compie un'analisi della natura umana immersa in un contesto capitalistico, sfociando tuttavia in un didascalismo fine a se stesso
di Paolo Birreci Sentieri Selvaggi
A sei anni di distanza dall'uscita italiana de Il capitale umano di Paolo Virzì, arriva il remake statunitense affidato alla regia di Marc Meyers, regista di My Friend Dahmer (2017). Così come il film italiano, la pellicola è una trasposizione dell'omonimo romanzo di Stephen Amidon. La storia vede protagoniste due famiglie appartenenti a classi sociali differenti. Una fa parte dell'alta borghesia e l'altra meno benestante. Il film intreccia gli avvenimenti che si ritrovano a vivere comunemente i due nuclei in seguito a un incidente d'auto. [...]
di Paolo Birreci, articolo completo (2400 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 12 maggio 2021