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alesimoni
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domenica 20 gennaio 2019
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arrivederci, mattattore.
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Film godibile e ben confezionato, con una buona fotografia retrò e una storia semplice, ma efficace. Redford , tra i più grandi di tutti i tempi, ci lascia (?) con un altro bel personaggio sornione, innamorato della vita, che ricerca sempre le emozioni e non si adagia mai su un epilogo "semplice" della propria esistenza. Fantastico il trio completato da Waits e Glover, sempre bravissimo Casey Affleck anche se forse poco sfruttato.
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rumon
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lunedì 31 dicembre 2018
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l'addio (inadeguato) al cinema di robert redford
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Robert Redford, nei panni di un rapinatore di banche, e Sissy Spacek, sua ultima fiamma, sono bravissimi. La perplessità nasce dal motivo per cui Redford ha scelto di impersonare proprio questo personaggio. Robert Redford è stato l'icona di un cinema che celebrava personaggi ribelli, liberi, anticonformisti. Ora, un vecchio rapinatore che continua a rapinare banche, e sia pure senza ricorrere alla violenza, è un personaggio libero e anticonformista o solo un essere umano schiavo della coazione a ripetere, e quindi più che altro patetico nella sua incapacità di vivere in modo realmente più libero? Come addio al cinema da parte di una leggenda di Hollywood, non è adeguato.
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Robert Redford, nei panni di un rapinatore di banche, e Sissy Spacek, sua ultima fiamma, sono bravissimi. La perplessità nasce dal motivo per cui Redford ha scelto di impersonare proprio questo personaggio. Robert Redford è stato l'icona di un cinema che celebrava personaggi ribelli, liberi, anticonformisti. Ora, un vecchio rapinatore che continua a rapinare banche, e sia pure senza ricorrere alla violenza, è un personaggio libero e anticonformista o solo un essere umano schiavo della coazione a ripetere, e quindi più che altro patetico nella sua incapacità di vivere in modo realmente più libero? Come addio al cinema da parte di una leggenda di Hollywood, non è adeguato. Peccato.
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samanta
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domenica 30 dicembre 2018
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un malinconico addio ...
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Il film è l'ultima pellicola, a detta di Robert Redford, che ha deciso di non girare più come attore, scelta che a 82 anni è giustificata, anche se nel passato alcuni attori hanno girato fino all'ultimo, Cary Grant proprio a quell'età morì durante le prove di uno spettacolo che da due anni portava in giro per i teatri dopo avere abbandonato da 20 anni il cinema.
La trama [SPOILER] del film è tratta dalla realtà (seppure romanzata), ispirata dalle vicende di Forrest Tucker interpretato da Redford che per tutta la vita rapinò banche senza sparare un colpo e imprigionato più volte, collezionò ben 16 evasioni.
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Il film è l'ultima pellicola, a detta di Robert Redford, che ha deciso di non girare più come attore, scelta che a 82 anni è giustificata, anche se nel passato alcuni attori hanno girato fino all'ultimo, Cary Grant proprio a quell'età morì durante le prove di uno spettacolo che da due anni portava in giro per i teatri dopo avere abbandonato da 20 anni il cinema.
La trama [SPOILER] del film è tratta dalla realtà (seppure romanzata), ispirata dalle vicende di Forrest Tucker interpretato da Redford che per tutta la vita rapinò banche senza sparare un colpo e imprigionato più volte, collezionò ben 16 evasioni. Qui lo vediamo nel 1981 dopo due anni che è uscito dalla prigione e che nell'arco di soli pochi mesi colleziona numerose rapine, usando sempre lo stesso stile garbato ma freddo, durante questo periodo intreccia una relazione sentimentale con una vedova Jewel (Sissy Spacek) casualmente incontrata, che intuisce il suo lavoro anche se non ne è certa. E' tallonato dalla polizia in particolare da un detective Hunt (Casey Affleck) che riuscira ad individuarlo solo dopo che la figlia di Tucker che era stata abbandonata molti anni prima, lo ha avvisato dell'identità del padre, Tucker sarà catturato, sconterà alcuni anni di progione, poi viene rilasciato e va a vivere con la vedova, ma riprende le rapine e viene di nuovo arrestato a circa 80 anni.
Diciamolo subito: non è una grande interpretazione quella di Redford, il famoso sorriso c'é ma anche è presente una stanchezza di fondo come quasi non credesse in quello che sta recitando. Certamente viene subito il ricordo di A piedi nudi sul parco, I 3 giorni del Condor, La stangata o Gente Comune (per cui prese l'Oscar) e tanti altri film, ma era un altro Redford. Non è neppure aiutato dalla sceneggiatura che pur avendo un soggetto originale e curioso: il vecchio rapinatore instancabile che continua per oltre 60 anni a rapinare banche, ha creato un film lento e anche un pò noioso, manca l'empatia con lo spettatore, anche perché non si capisce il motivo per cui Tucker si comporti così, forse la ricerca dl libertà? Forse... ma ha passato gran parte della vita in prigione (il primo furto lo ha fatto a 13 anni ...). Il regista e sceneggiatore è David Lowery che ha una scarsa esperienza di regia di lungometraggi (Il drago Invisibile) e che evidentemente non è a suo agio in una commedia drammatica, seppure ironica, che avrebbe dovuto essere girata con più slancio e più sentimento. Oltre tutto la figura del detective che scopre l'identità del rapinatore è inverosimile, è mai possibile (siamo nel 1981) che non avesse individuato subito il rapinatore solitario (era aiutato da 2 pali) che era appena uscito di prigione da due anni e che faceva rapine da decenni? Hunt è interpretato dall'immarcescibile Casey Affleck che qualunque film interpreti ha la stessa espressione impassibile, anche quando abbraccia la bella moglie in vena di tenerezze sembra che stringa una pietra. Buona invece l'interpretazione di Sissy Spacek.
In un passaggio veloce del film si vedono in flash back vecchi spezzoni di film di Robert Redford ed è quell'attore che rimarrà nel nostro ricordo.
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michelecamero
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venerdì 28 dicembre 2018
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omaggio dovuto a redford
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Presentato come l’ultimo film di Robert Redford ottantaduenne, va visto effettivamente come un omaggio fatto al grande attore che è stato e continua ad essere, apprezzato ed ammirato in tante pellicole memorabili. Pieno di primi piani incuranti del suo viso ormai rugoso che tuttavia nulla ha perso in termini di espressività e capacità interpretative di per sé, nel senso che per recitare non abbisogna di tante parole apparendo sufficienti le smorfie del viso, lo sguardo luminoso, il sorriso placido e sornione. La storia che è vera perché ispirata ad un personaggio effettivamente esistito, è una di quelle che in tutta evidenza lo hanno affascinato e preso completamente considerata la naturalezza con la quale si è buttato nell’interpretare questo signore ultrasettantenne, distinto ed elegante,gentiluomo cordiale, rapinatore seriale di banche non per necessità, ma per scelta di vita, che agisce sorridente e facendo intendere di portare con sé una pistola che forse non possiede.
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Presentato come l’ultimo film di Robert Redford ottantaduenne, va visto effettivamente come un omaggio fatto al grande attore che è stato e continua ad essere, apprezzato ed ammirato in tante pellicole memorabili. Pieno di primi piani incuranti del suo viso ormai rugoso che tuttavia nulla ha perso in termini di espressività e capacità interpretative di per sé, nel senso che per recitare non abbisogna di tante parole apparendo sufficienti le smorfie del viso, lo sguardo luminoso, il sorriso placido e sornione. La storia che è vera perché ispirata ad un personaggio effettivamente esistito, è una di quelle che in tutta evidenza lo hanno affascinato e preso completamente considerata la naturalezza con la quale si è buttato nell’interpretare questo signore ultrasettantenne, distinto ed elegante,gentiluomo cordiale, rapinatore seriale di banche non per necessità, ma per scelta di vita, che agisce sorridente e facendo intendere di portare con sé una pistola che forse non possiede. Il personaggio raggiunse negli State una sua notorietà proprio per questi particolarissimi aspetti comportamentali oltre che per le sue cento e più rapine e le sue sedici, rocambolesche, evasioni dai diversi carceri di quel Paese. In una storia così Redford si è tuffato senza pensare ad eventuali contraccolpi, affiancato da un altro grande attore, Casey Afflek che interpreta il poliziotto che gli dà la caccia, venendone a sua volta ammaliato, al punto da essere contento per non averlo arrestato lui. E qui siamo alla sindrome di guardia e ladro, fuggitivo ed inseguitore. Non manca neppure un’angolazione romantico – sentimentale, con la storia di amore adulto con una donna in età incontrata per caso e per galanteria, interpretata dalla brava Sissy Spacek. Alla sua età Redford, che di scelte coraggiose, spesso vincenti, ha costellato la sua leggendaria carriera di attore e di regista, poteva permetterselo questo film che merita di essere visto almeno come omaggio dovutogli dagli spettatori, come dire, personne agée”, non potendosi escludere che per tema, ritmo narrativo e storia, potrebbe annoiare le ultime generazioni, quelle cioè che ci costringono a tante pellicole assurde, più simili a video giochi che a prodotti della settima arte, per cui “semel in anno”, a noi, in fondo, della loro noia, che ci frega?
MiCam
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[+] l'addio di redford, antieroe dal cuore buono
(di tom87)
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lbavassano
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mercoledì 26 dicembre 2018
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ottima confezione per un film scontato
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Come in quelle vecchie ballate, capaci di trasfigurare la realtà in leggenda, come nella migliore tradizione del cinema americano dedicato agli irregolari, accattivante e ottimamente confezionato, scontato però, dalla prima all'ultima scena.
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brunos8s
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martedì 25 dicembre 2018
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noia
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estremamente noioso, parla di un rapinatore di banche e non si vede neppure un colpo di pistola, è sostanzialmente un film sentimentale
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flaw54
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lunedì 24 dicembre 2018
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è il momento bob
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Un attore come Redford non può finire la carriera con un film così: improbabile, noioso, ripetitivo perfino recitato in modo patetico dai due protagonisti. Perfino Casey Affleck si adegua al tono generale recitando in maniera orribile nella parte di un personaggio inutile e inconsistente. Robert non cancellare il ricordo di tanti film che hanno lasciato un segno profondo in tutti noi.! Ritirati con dignità
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ekezio
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domenica 23 dicembre 2018
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la differenza la fanno loro
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Redford e Affleck trascinano un film non particolarmente eccelso dentro una dimensione narrativa credibile e godibile. Se Redford e i suoi inestimabili sguardi confermano in questo possibile atto finale una grandezza indiscussa, Affleck, con il suo originale approccio comunicativo, ci ricorda perché passo a passo sta assurgendo alla dimensione di attore dal valore assoluto.
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