loland10
|
martedì 4 settembre 2018
|
pluto-ethan
|
|
|
|
“Mission Impossible. Fallout” (id., 2018) di Christopher McQuarrie.
“Mission Impossible. Fallout” (id., 2018) è il quarto lungometraggio del regista-sceneggiatore del New Jersey, Christopher McQuarrie.
Al sesto capitolo il franchising di M.I. e del suo eroe marchiano Ethan M. Hunt (Tom Cruise) si alternano, mescolandosi benissimo, in un surplus salutare e vigoroso.
Che dire oramai di una serie inossidabile, oliata, ritmata è piena di fulgore adrenalinico? Nulla o quasi perché il buon Tom sembra ogni volta disperato (ironia di livello alla ‘Coen-buster’) per non sapere cosa fare (“ci sto pensando” quando le cose si mettono malissimo e succede quasi sempre) ma riesce a convicersi(ci) che nulla vale la pena scartare e la ‘missione’ è sempre da fare.
[+]
“Mission Impossible. Fallout” (id., 2018) di Christopher McQuarrie.
“Mission Impossible. Fallout” (id., 2018) è il quarto lungometraggio del regista-sceneggiatore del New Jersey, Christopher McQuarrie.
Al sesto capitolo il franchising di M.I. e del suo eroe marchiano Ethan M. Hunt (Tom Cruise) si alternano, mescolandosi benissimo, in un surplus salutare e vigoroso.
Che dire oramai di una serie inossidabile, oliata, ritmata è piena di fulgore adrenalinico? Nulla o quasi perché il buon Tom sembra ogni volta disperato (ironia di livello alla ‘Coen-buster’) per non sapere cosa fare (“ci sto pensando” quando le cose si mettono malissimo e succede quasi sempre) ma riesce a convicersi(ci) che nulla vale la pena scartare e la ‘missione’ è sempre da fare.
Certo la produzione non bada a spese e la sceneggiatura si concede di tutto: i salti, le corse, le rincorse, gli aerei, gli elicotteri, le pareti rocciose, i grattacieli, i trabocchetti, le moto, le auto, gli ambienti e città tutte, la tempesta del deserto, il pulsante azzerante e l’inconscia ironia per un film che aspetti così. Ci si diverte senza pagare pegno e senza porsi e farsi tanti ragionamenti. Ad un’età oramai verso i sessant’anni il divo americano sfoggia un temperamento e un ghigno quasi da invidiare. Eppure si era detto (e scritto) che ne ‘La mummia’ (2017) il nostro eroe pareva perso e fin troppo plastificato, quasi poco convinto e in fase calante…ma è questa serie (unica nel suo genere più di altre) che dà nuovo vigore e linfa all’attore che non si perde minimamente e ci mette tutto quello che ha in corpo.
Parlare e far sapere alla Cia neanche per idea perché il nostro Ethan risolve tutto da suo con idee geniali e naturalmente spericolatissime al rischio...di spasmo quadratico per lo spettatore. E quando parte il ‘refrain-tema’ musicale viene la pelle d’oca, inutile nasconderlo: si aspetta dopo il lungo inizio…la tensione giusta per entrare nel vivo del film. Partono i titoli di testa e le note di Boris Schifrin (dalla serie tv iniziata nel 1966) poi riprese dai più e anche da A.Clayton e Larry Mullen (degli U2). E il minutaggio diventa un battito cardiaco continuo, uno spasmo allegorico, un miscuglio salutare e un montaggio pestante spaventosamente di corsa senza sosta fino all’ultimo minuto (quello finale è una cartolina per il pubblico della prima ora).
Tutti sono scambiabili e lasciati morire ma l’amico Luther (Ving Rhames), che ha preso parte a tutte le scorribande impossibili, non si lascia mai per terra sofferente. E’ lui che detta i tempi, è lui che legge Hunt, solo lui conosce ogni minimo dettaglio fino al punto zero. Il taglio avviene (e un filo non vale assolutamente un altro) in modo perfetto e sincronizzato. Luther e Hunt hanno dalla loro un’omogeneità di intenti anche a lunga distanza e ambiente. E nei titoli di coda l’omaggio (che non è solo di circostanza si osa immaginare) è ben posizionato: il primo volto (e nome) che viene messo è quello dell’attore newyorkese al partire del tema celeberrimo.
Trama: guerra e fine di tre luoghi simboli delle religioni monoteiste, Vaticano, Gerusalemme e La Mecca per la banda terroristica criminale denominata gli Apostoli. Si devono recuperare tre atomi di plutonio
Si devono recuperare tre possibili bombe nucleari. La spedizione ha imprevisti naturalmente tra Parigi, Londra e la regione del Kashmir. Naturalmente fino all’ultimo secondo. Ultimissimo come sempre.
L’ironia di un sorriso e lo sforzo di un film finito (quasi un esserci per un prossimo capitolo…chi sa) fanno da epilogo ad un film che ha dentro di se lo spettacolo velocissimo e contagioso. Tom Cruise ha la verve giusta per farci dimenticare la sua carta d’identità. Anni eccessivi per passare da un B. De Palma (non uno qualsiasi) al regista del New Jersey (le ultime quattro pellicole hanno il suo zampino come sceneggiatore e riprese).
Incipit lungo e adrenalinica-mente corretto per i titoli di testa. Si arriva alla musica quasi accarezzando ogni scena per farla arrivare. E i tempi sono più o meno dilatati.
Inseguimento a Parigi: camion, moto e altro; ecco che rinverdire i fasti del ‘contromano’ di vecchia memoria (da ‘Il braccio violento della legge’, 1971, di W. Friedkin, in poi). In un attimo, tra i tanti, si intravedono due turisti (comparse o no…) che nello scendere le scale (di una chiesa) si fermano all’istante mentre tutt’attorno gira un set roboante. Spaventati o entusiasti…chi sa.
Inseguimento a piedi....o meglio di gran corsa per aggrapparsi alla fine ad un ascensore chiuso. Una corsa spasmodica e senza sosta. Come tante. Nel terzo capitolo se ne ricorda una esemplare. E mentre guardiamo ci ricordiamo che lo stuntman è abolito. I rischi del mestiere nei salti dei palazzi…
Elicotteri e inseguimento. A mani nude sulle pareti rocciose. E qui è facile ricordare un giro di manovella (molto più di una) verso ‘Il mondo perduto. J.P.” (1996) e ‘Indiana Jones e l’ultima crociata’ (1989) (entrambi di S. Spielberg) per l’atterraggio (si fa per dire) degli elicotteri (come quelle delle auto ne Parco) e le mani che si aggrappano (come quelle dell’archeologo che riesce a salire…dal fondo di una parete).
In sintesi i giudizi (personali) per ogni ‘Missione’ (i paragoni vanno sulla serie): M.I. (1996) = 9 ; M.I.II (2000) = 8 ; M.I. III (2006) = 7- ; M.I. Protocollo Fantasma (2011) = 8,5 ; M.I.Rogue Nation (2015) = 7,5 ; M.I.Fallout (2018) = 7,5.
Regia congrua e avvolgente, disincantata e irruenta.
Voto: 7½ (***½ -le stelline non corrispondono).
[-]
[+] un ottimo proseguo di 'm: i – rogue nation'
(di antoniomontefalcone)
[ - ] un ottimo proseguo di 'm: i – rogue nation'
[+] grazie a te ioland10...
(di antoniomontefalcone)
[ - ] grazie a te ioland10...
|
|
[+] lascia un commento a loland10 »
[ - ] lascia un commento a loland10 »
|
|
d'accordo? |
|
winchester_94
|
mercoledì 26 settembre 2018
|
più grande è la sofferenza più grande è la pace
|
|
|
|
“Non c’è pace, senza una grande sofferenza”, sono queste le parole che vengono ripetute in Fallout, manifesto di un’atmosfera apocalittica, dove Ethan Hunt, che incarna la figura dell’eroe, attraverso la sofferenza, ricerca la redenzione e la pace. Dopo gli eventi di Rogue Nation e la cattura di Solomon Lane, in questo nuovo capitolo della saga, Hunt dovrà vedersela con un uomo misterioso, di nome John Lark e un gruppo di terroristi, chiamati gli apostoli, che minacciano la sicurezza della popolazione mondiale, per creare un nuovo ordine.
[+]
“Non c’è pace, senza una grande sofferenza”, sono queste le parole che vengono ripetute in Fallout, manifesto di un’atmosfera apocalittica, dove Ethan Hunt, che incarna la figura dell’eroe, attraverso la sofferenza, ricerca la redenzione e la pace. Dopo gli eventi di Rogue Nation e la cattura di Solomon Lane, in questo nuovo capitolo della saga, Hunt dovrà vedersela con un uomo misterioso, di nome John Lark e un gruppo di terroristi, chiamati gli apostoli, che minacciano la sicurezza della popolazione mondiale, per creare un nuovo ordine.
Da Belfast a Berlino, dalla Francia al Kashmir, Tom Cruise e la sua squadra dovranno scoprire chi è Lark e recuperare il plutonio in mano dei terroristi.
Dopo il successo della precedente pellicola della saga, Christopher McQuarrie, regista e sceneggiatore di questo sesto capitolo, riconferma la sua bravura con la macchina da presa, ma soprattutto come scrittore, (premio oscar per “I soliti sospetti” 1995 di Brayan Singer) strutturando, una sceneggiatura con un ritmo che si prende il suo tempo, ma che grazie alle scene d’azione, dirette in modo magistrale, alla trama accattivante e intricata, cresce sempre di più, e come un vortice, inghiotte lo spettatore in una spirale di tensione, grazie anche all’inserimento del personaggio di John Lark .
In Fallout, oltre un’atmosfera pre-apocalittica, l’aspetto che traspare, rispetto ai precedenti film è l’umanità e la vulnerabilità dei personaggi, soprattutto dell’eroe, che trasforma le sue sofferenze, in determinazione per salvare tutti, nonostante la paura del fallimento, lo perseguiti. Tom Cruise, (ha girato quasi tutte le scene del film senza stuntman, come nei precedenti film) interpreta un agente molto più umano, disposto a gettarsi in rocambolesche corse contro il tempo, nel disperato tentativo di portare a termine la missione e salvare la sua famiglia, la sua squadra, che ricopre un ruolo centrale nella sua vita.
Oltre a Cruise in questa pellicola, ritroviamo Rebecca Ferguson, rappresentazione di un amore silente ma palpabile e Sean Harris che interpreta l’antagonista, che come un fantasma del passato vuole la sua vendetta, a costo di distruggere il mondo. La new entry, Henry Cavill, con la sua presenza scenica e la sua prestanza fisica, dimostra di essere il vero villain del film e nonostante la caratterizzazione del personaggio non sia molto sfaccettata, incarna la spietatezza e la risolutezza di eliminare l’eroe, regalando atmosfere di tensione, durante la narrazione.
Mission: Impossible Fallout, riconferma ancora una volta che ogni capitolo supera quello precedente, regalandoci uno dei film d’intrattenimento più belli di quest’anno, arricchito con un’azione vera e non artificiosa, grazie ad un Tom Cruise che non sente l’età, dimostrando che i film d’azione di successo non hanno bisogno di soli effetti speciali, ma di sequenze che si avvicinino alla realtà, superando i propri limiti, e dando prova delle proprie capacità, con una sequenza finale al cardiopalma, tra le montagne del Kashmir.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a winchester_94 »
[ - ] lascia un commento a winchester_94 »
|
|
d'accordo? |
|
muttley72
|
mercoledì 12 settembre 2018
|
adrenalinico, non innovativo, ripetitivo
|
|
|
|
Mi ripeto anche su questo ultimo episodio di "M:I Fallout"...un film ben realizzato, dunque la "promessa di qualità" del film è stata mantenuta, ma naturalmente , come capita in tutte le "serie" (es. anche in 007), nei vari film cambiano solo le ambientazioni, la storia, i particolari, alcuni attori, mentre rimane sempre uguale il "clichè" della serie, che in questo caso è sempre una missione intricata (talvolta troppo) e la "corsa contro il tempo" per fermare i piani del cattivo di turno, ma sempre all'ultimo momento. Se si accetta questa premessa il film è buono e si valuterà la sua bontà (in assoluto e anche rispetto agli episodi passati), appunto, sulla base di come il piatto è stato servito.
[+]
Mi ripeto anche su questo ultimo episodio di "M:I Fallout"...un film ben realizzato, dunque la "promessa di qualità" del film è stata mantenuta, ma naturalmente , come capita in tutte le "serie" (es. anche in 007), nei vari film cambiano solo le ambientazioni, la storia, i particolari, alcuni attori, mentre rimane sempre uguale il "clichè" della serie, che in questo caso è sempre una missione intricata (talvolta troppo) e la "corsa contro il tempo" per fermare i piani del cattivo di turno, ma sempre all'ultimo momento. Se si accetta questa premessa il film è buono e si valuterà la sua bontà (in assoluto e anche rispetto agli episodi passati), appunto, sulla base di come il piatto è stato servito...se ad es. piace la pasta alla carbonara anche se è sempre uguale la si può mangiare anche 100 volte, con qualche variazione sul tema.
In questa puntata le scene più adrenaliniche sono la corsa con le moto a Parigi (notevole) e l'inseguimento in elicottero sopra le montagne Indiane. Rimangono sempre i colpi di scena relativi a chi sia il buono o il cattivo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a muttley72 »
[ - ] lascia un commento a muttley72 »
|
|
d'accordo? |
|
stramonio70
|
giovedì 13 settembre 2018
|
missione riuscita ancora una volta...
|
|
|
|
Discreto sesto episodio della saga che si può considerare a tutti gli effetti il seguito del precedente Rogue Nation. Il cast infatti è lo stesso (villain incluso) con l'unico inserimento di un bravo Henry Cavill (al posto di Jeremy Renner) che in più di un'occasione finisce per rubare la scena allo stesso Cruise. Certo ormai gli inseguimenti cominciano a diventare ripetitivi (come anche le acrobazie di Tom) ed anche i colpi di scena sono un po' telefonati, tuttavia il film scorre bene e riesce a non far pesare troppo le quasi due ore e mezza di durata. Se lo si vede col cervello rigoorosamente spento ci si può anche divertire, altrimenti se cercate plausibilità e verosimiglianza lasciate perdere.
[+]
Discreto sesto episodio della saga che si può considerare a tutti gli effetti il seguito del precedente Rogue Nation. Il cast infatti è lo stesso (villain incluso) con l'unico inserimento di un bravo Henry Cavill (al posto di Jeremy Renner) che in più di un'occasione finisce per rubare la scena allo stesso Cruise. Certo ormai gli inseguimenti cominciano a diventare ripetitivi (come anche le acrobazie di Tom) ed anche i colpi di scena sono un po' telefonati, tuttavia il film scorre bene e riesce a non far pesare troppo le quasi due ore e mezza di durata. Se lo si vede col cervello rigoorosamente spento ci si può anche divertire, altrimenti se cercate plausibilità e verosimiglianza lasciate perdere. L'unico difetto che si può trovare è che, a differenza degli altri capitoli, di questo se non si è visto il film precedente (Mission Impossible - Rogue Nation) si rischia di non capire a fondo la trama perché dà per scontato la conoscenza di alcuni personaggi. Il primo Mission Impossible (quello diretto da Brian de Palma) ed il quarto (Mission Impossible - Protocollo fantasma) restano tuttavia per me i capitoli migliori di tutta la serie.
[-]
[+] il primo, il terzo e il quarto capitolo
(di esperandogiovadale)
[ - ] il primo, il terzo e il quarto capitolo
|
|
[+] lascia un commento a stramonio70 »
[ - ] lascia un commento a stramonio70 »
|
|
d'accordo? |
|
esperandogiovadale
|
mercoledì 19 settembre 2018
|
fallout: gli autori sono “caduti fuori” dal vaso
|
|
|
|
Se già Rogue Nation soffriva del paragone con Protocollo Fantasma (che io reputo il migliore tra i capitoli assieme al primo), per questo Fallout è inevitabile il confronto con entrambi. Ed è inutile dire che perde malamente. Un prodotto veramente vuoto. Siamo lontani anni luce dalla qualità narrativa dei primi capitoli. Col tempo M:I è diventato sempre più un “Tom Cruise Show”. Una serie di acrobazie e di piroette messi in sequenza senza una trama solida che le giustifichi. La trama, in questo sesto capitolo, è semplicemente un pretesto per mettere in scena le sequenze d’azione. Se nel primo film di De Palma la storia era una novità assoluta, i sequel hanno sempre cercato di aggiungerci qualcosa, e fino al 4° capitolo ci sono riusciti, a mio parere, benissimo.
[+]
Se già Rogue Nation soffriva del paragone con Protocollo Fantasma (che io reputo il migliore tra i capitoli assieme al primo), per questo Fallout è inevitabile il confronto con entrambi. Ed è inutile dire che perde malamente. Un prodotto veramente vuoto. Siamo lontani anni luce dalla qualità narrativa dei primi capitoli. Col tempo M:I è diventato sempre più un “Tom Cruise Show”. Una serie di acrobazie e di piroette messi in sequenza senza una trama solida che le giustifichi. La trama, in questo sesto capitolo, è semplicemente un pretesto per mettere in scena le sequenze d’azione. Se nel primo film di De Palma la storia era una novità assoluta, i sequel hanno sempre cercato di aggiungerci qualcosa, e fino al 4° capitolo ci sono riusciti, a mio parere, benissimo.
Con Rogue Nation avevo già notato una certa ripetitività nella trama, e in questo sesto capitolo siamo al culmine. Magari cambiando regista, come da tradizione, avremmo potuto avere un film migliore, perché Fallout supera di poco la soglia della decenza.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a esperandogiovadale »
[ - ] lascia un commento a esperandogiovadale »
|
|
d'accordo? |
|
ronin2_go
|
lunedì 30 luglio 2018
|
fallout: a fall out...
|
|
|
|
Premetto che sono un grande fan della serie e considero M:I2 uno dei capolavori del cinema d'azione. Detto questo, l'ultimo capitolo della serie, Fallout, lascia a desiderare. Ci sono recensioni che pregiano le scene d'azione mentre non salvano i dialoghi, ma io non mi sento di elogiare nemmeno quelle. E' un film forzato. È forzato, perché deve esserci quel cast, che deve riuscire nell'ennesima impresa impossibile; perché le scene d'azione devono svolgersi senza stunt double e quindi perdono in spericolatezza; perché l'azione deve svolgersi a Parigi, quindi uno può già immaginare che cosa salterà per aria, e cioè solo dove ci sono strutture che appaiono decisamente sacrificabili; perché nemmeno gli inseguimenti in auto/moto, trademark della serie, danno un brivido.
[+]
Premetto che sono un grande fan della serie e considero M:I2 uno dei capolavori del cinema d'azione. Detto questo, l'ultimo capitolo della serie, Fallout, lascia a desiderare. Ci sono recensioni che pregiano le scene d'azione mentre non salvano i dialoghi, ma io non mi sento di elogiare nemmeno quelle. E' un film forzato. È forzato, perché deve esserci quel cast, che deve riuscire nell'ennesima impresa impossibile; perché le scene d'azione devono svolgersi senza stunt double e quindi perdono in spericolatezza; perché l'azione deve svolgersi a Parigi, quindi uno può già immaginare che cosa salterà per aria, e cioè solo dove ci sono strutture che appaiono decisamente sacrificabili; perché nemmeno gli inseguimenti in auto/moto, trademark della serie, danno un brivido. Vedendo la location viene automaticamente il confronto, e da rimpiangere, Inception. Una delle magie del cinema e' proprio che, in certi ispirati casi, i registi riescono con un insieme necessariamente limitato di elementi non far apparire questi limiti, e riescono a far vivere per un paio d'ore al pubblico quella sensazione di non sapere che cosa li attendera' nella prossima scena. Invece ormai la spy-story Angloamericana che mescola CIA e MI6 è stata girata in tutte le salse. E se a questo si aggiungono tutte le limitazioni di cui sopra, perché ostinarsi a fare un altro film?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ronin2_go »
[ - ] lascia un commento a ronin2_go »
|
|
d'accordo? |
|
barbonpubblico
|
lunedì 3 settembre 2018
|
la solita solfa
|
|
|
|
L'inizio del film è spettacolare. Poi parte la sigla (tanta roba). Poi potete anche smettere di vederlo. La solita corsa contro il tempo per non far saltare in aria mezzo mondo, tanta velocità per non andare da nessuna parte, sceneggiatura prevedibile, monotona, noiosa, che non trasmette nulla di più rispetto agli altri capitoli.
Fotografia della pellicola a tratti inaspettatamente imbarazzante: alcune inquadrature erano talmente dozzinali da avermi fatto credere che il monitor del cinema avesse qualche problema. Buono l'uso dei costumi. Troppo poco per salvare un film decisamente mediocre.
|
|
[+] lascia un commento a barbonpubblico »
[ - ] lascia un commento a barbonpubblico »
|
|
d'accordo? |
|
samanta
|
mercoledì 12 settembre 2018
|
una grande sofferenza provoca una grande pace
|
|
|
|
Siamo alla sesta avventura di Impossible Mission Force (IMF) branca speciale e autonoma della CIA e del suo agente di punta Ethan Hunt (Tom Cruise). Onestamente non ho visto tutti i film della saga mi mancano il terzo e il penultimo. La trama in questi film è abbastanza interscambiabile, in genere assai confusa come nel caso di Fallout: operano più soggetti l'IMF e la CIA alleati avversatri, MI6 inglese i resti dell'organizzazione criminale il Sindacato e la nuova costola i 12 Apostoli, c'entra pure una free lance la Vedova Bianca che agisce poi per il MI6. La missione è di impedire che tre nuclei di plutonio vengano venduti dai 12 apostoli per realizzare 3 piccole bombe atomiche.
[+]
Siamo alla sesta avventura di Impossible Mission Force (IMF) branca speciale e autonoma della CIA e del suo agente di punta Ethan Hunt (Tom Cruise). Onestamente non ho visto tutti i film della saga mi mancano il terzo e il penultimo. La trama in questi film è abbastanza interscambiabile, in genere assai confusa come nel caso di Fallout: operano più soggetti l'IMF e la CIA alleati avversatri, MI6 inglese i resti dell'organizzazione criminale il Sindacato e la nuova costola i 12 Apostoli, c'entra pure una free lance la Vedova Bianca che agisce poi per il MI6. La missione è di impedire che tre nuclei di plutonio vengano venduti dai 12 apostoli per realizzare 3 piccole bombe atomiche. Aggiungete che il terrorista che organizza il tutto è Salomon Lane (Sean Harris) già capo del Sindacato che sebbene catturato (ora è nelle mani del governo francese) sembra sempre dominare la situazone, che la CIA mette alle costole di Ethan un agente Walker (Henry Cavill) che in realtà è un traditore dalla parte di Salomon Lane e che un agente del MI6 Ilsa (Rebecca Ferguson) deve riprendere o uccidere quest'ultimo che deve assolutamente essere messo fuori gioco perché sa troppi segreti inglesi. Mi era dimenticato che Lane vuole fare saltare le bombe atomiche perchè solo dopo una grande sofferenza verrà la pace.
Ovviamente tutto è inverosimile al cubo, però non possiamo rifiutare questo tipo di film, perché ad essere pignoli anche Hitchcock diceva che l'inverosimiglianza nei suoi film non gli importava perché lui badava alla storia. Qui però la storia è un pò confusa anche se bisogna riconoscere che il regista (Christopher McQuarrie) ha cercato di evitare grossolani effetti speciali che soffochino la trama, che i dialoghi sono scorrevoli, che alcune scene sono molto ben realizzate come l'inseguimento tra le auto per le vie di Parigi (un pò ricorda l'inseguimento per le viuzze di Vienna in Peacemaker). Buona la recitazione, tra gli altri ricordo il sempre bravo Alec Baldwin (capo del IMF) e Rebecca Ferguson e i due collaboratori di Ethan Simon Pegg (Benji) e Vingh Rhames (Luther). Un discorso a parte merita Tom Cruise che si vede che ce la mette tutta, dimostrando che ha una notevole professionalità oltre a rimanere uno degli attori più validi di Hollywood (anche senza Oscar), nonché ad essere un eccellente produttore, ritengo che l'idea di cambiare sempre regista (5 per sei film) è intelligente nel senso che impedisce la ripetitività. Su quest'ultimo punto una piccola annotazione, anche in questo film per l'ennesima volta (dopo 007 Goldfinger), abbiamo la scena dell'affanno dei protagonisti di disinnescare una bomba atomica tra un intrico di fili gialli, verdi, rossi, blu con il dubbio attroce di sbagliare il colore del filo da tagliare, mentre il display continua imperterrito a mangiare il tempo a disposizione: cerchiamo di cambiare ogni tanto e spremiamoci le meningi per trovare un diverso motivo di suspence. Il film supportato da una fotografia eccellente e non gravato da pesanti effetti speciali (tipo il Cremlino che salta per aria come nel 4 film della serie) e con scene di azione ben calibrate (come anche l'inseguimento degli elicotteri) si vede volentieri.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a samanta »
[ - ] lascia un commento a samanta »
|
|
d'accordo? |
|
fabio
|
lunedì 17 settembre 2018
|
buon prodotto d'intratteimento
|
|
|
|
La saga di M.I. non stanca mai e anche questa volta il mix è azzeccato. Nonostante gli anni passino inesorabilmente l'agente Hunt e Co. fanno ancora il loro dovere. Bisogna riconoscere che nell'ambito dei film d'azione/spionaggio M.I. è stato un costante successo tanto da superare i vari 007, Bourne e via dicendo. Merito di scelte produttive azzeccate (e qui un ulteriore merito va' a Tom Cruise). Si possono perdonare ripetizioni e clichè (in fondo è quello che ci si aspetta come ogni buon rito impone).
Per una serata senza pensieri, per rituffarsi ancora nell'azione, anche inverosimile, e credere nella salvezza del mondo all'ultimo secondo.
|
|
[+] lascia un commento a fabio »
[ - ] lascia un commento a fabio »
|
|
d'accordo? |
|
andrea
|
giovedì 20 settembre 2018
|
una perfetta iperbole di adrenalina cardiopatica
|
|
|
|
Ethan Hunt riceve nuovamente dei dettagli su una missione riguardante l'intercettazione di tre nuclei di plutonio. Sceglie quindi di unirsi alla propria squadra per cercare di salvare nuovamente il mondo da un efferato attacco terroristico.
Fra Parigi, Londra ed una regione semi sperduta del Pakistan, Ethan affronta l'"impossibile". Ma ha i minuti contati...ancora una volta.
Era tre anni che aspettavo questo momento, lo desideravo. Ed ancora un'altra volta non posso che applaudire il nuovo capitolo del grande Tom "Ethan" Cruise.
Gli anni avanzano anche per il nostro protagonista...ma vedo che non vuole affatto darsi un limite all'esagerazione.
[+]
Ethan Hunt riceve nuovamente dei dettagli su una missione riguardante l'intercettazione di tre nuclei di plutonio. Sceglie quindi di unirsi alla propria squadra per cercare di salvare nuovamente il mondo da un efferato attacco terroristico.
Fra Parigi, Londra ed una regione semi sperduta del Pakistan, Ethan affronta l'"impossibile". Ma ha i minuti contati...ancora una volta.
Era tre anni che aspettavo questo momento, lo desideravo. Ed ancora un'altra volta non posso che applaudire il nuovo capitolo del grande Tom "Ethan" Cruise.
Gli anni avanzano anche per il nostro protagonista...ma vedo che non vuole affatto darsi un limite all'esagerazione. Salta, corre tra palazzi, precipita da funi ed elicotteri, ma riesce comunque a tornare in piedi.
Anche se la trama sotto le acrobazie risulta leggermente risentita (salvare il mondo da una prossima crisi nucleare), le strabilianti scene d'azione riescono a tenere ad alti livelli, forse troppo, l'adrenalina per ben due ore mezza.
Un grande merito lo devo assolutamente dare ancora allo spericolato Tom che non ha freni e, come già detto, nonostante l'avanzamento dell'età riesce comunque a donare forti emozioni, risultando ancora credibile (seppur in acrobazie quasi...impossibili).
Nonostante le fredde critiche che leggevo negli ultimi giorni (ma per carità...ognuno ha i suoi gusti, quindi le rispetto) io lo ho trovato un buon prodotto d'intrattenimento e un gran film d'azione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a andrea »
[ - ] lascia un commento a andrea »
|
|
d'accordo? |
|
|