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In un luogo imprecisato delle Alpi Francesi, ad alta quota, in un piccolo villaggio deturpato da speculazioni turistiche non andate a buon fine (tipo Montecampione qui in Italia, per rendere l'idea) una ragazza (che poi si scoprirà essere una dottoressa) sta facendo jogging fra un bosco innevato e trova seduto un ragazzino scomparso vent'anni prima, debitamente surgelato (il ghiacciaio è lì vicino) che lei subito chiama per nome; arriva uno della polizia con problemi d'udito ma trova la strada interrotta da una frana e si arrampica con tanto di trolley lungo il bosco per raggiungere il villaggio, dove incontra il sindaco sulla sedia a rotelle che gli spiega alcune cose. Qui cominciano ad arrivare personaggi di ogni genere, debitamente imbacuccati talchè si ha difficoltà a capirne il ruolo e distinguerli. il poliziotto, che ha qualcosa da nascondere, come tutti i personaggi del film per altro, viene alloggiato indovinate un po'? Si nella pensione della mamma del surgelato, che anche lei ha parecchio da nascondere...
Bellissimi i paesaggi innevati, la dottoressa è naturalmente molto accattivante, e qui finiscono gli aspetti positivi del film.
La neve ed il freddo fanno brutti scherzi, ed evidentemente hanno congelato le sinapsi mentali del regista e dello sceneggiatore, che riescono a rovinare, con una specie di pastone da telenovela, un buono spunto.
Siccome rivelare il finale non è di buon gusto, dirò solo che il colpevole non è il maggiordomo. Ma di certo corresponsabili il regista, lo sceneggiatore e parte degli attori.
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