kimkiduk
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domenica 29 ottobre 2017
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sempre loro i taviani
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Essere in sala a Roma con Marinelli e Paolo Taviani non lascia indifferenti per chi ama questo genere di film.
Cinema all'antica di altri tempi, senza spettacolarizzazioni, trucchi, computer vari. Ma all'antica non vuol dire brutto, vuol dire arte in questo caso.
Il tema è classico, anche se la sceneggiatura non è originale ma tratta da un libro, si parla di partigiani fascismo e liberazione, con l'aggiunta della storia d'amore, che forse ha il sapore dell'amore della libertà. Fulvia tornerà dopo la guerra? Te che hai studiato quando finirà la guerra? Resta vivo per piacere, dopo la fine sarà divertente esserci.
Tutto sa di speranza, di futuro, ma tutto finisce prima del futuro, come dire che le congiunzioni "ma e se" ancora non hanno risposta.
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Essere in sala a Roma con Marinelli e Paolo Taviani non lascia indifferenti per chi ama questo genere di film.
Cinema all'antica di altri tempi, senza spettacolarizzazioni, trucchi, computer vari. Ma all'antica non vuol dire brutto, vuol dire arte in questo caso.
Il tema è classico, anche se la sceneggiatura non è originale ma tratta da un libro, si parla di partigiani fascismo e liberazione, con l'aggiunta della storia d'amore, che forse ha il sapore dell'amore della libertà. Fulvia tornerà dopo la guerra? Te che hai studiato quando finirà la guerra? Resta vivo per piacere, dopo la fine sarà divertente esserci.
Tutto sa di speranza, di futuro, ma tutto finisce prima del futuro, come dire che le congiunzioni "ma e se" ancora non hanno risposta.
L'amore è quello che trascina tutto, per la libertà, per la donna amata, per la vittoria finale, per la giustizia, per l'ideale, ma ha bisogno della speranza, di crederci o niente ha senso.
Per questo, per una frase, per sapere la verità Milton mette in gioco tutto, la sua vita e quella degli altri.
Film bellissimo fatto da orafi del cinema, artigiani della purezza, e da un Marinelli ancora all'altezza insieme ad una ottima Bellé, anche se i personaggi sono messi in penombra rispetto al valore della storia.
Vale la pena vederlo solo per due o tre perle di assoluto cinema del realismo ..... per chi lo vedrà ricordatevi di una bambina che beve (non posso dire altro) per una scena di assoluto valore cinematografico.
Ultime due considerazioni:
1) Il film non avrà il successo che merita, sia per il tema trattato, ormai purtroppo dimenticato, sia per il modo di fare cinema ormai solo di pochi autentici "vecchi" registi.
2) Marinelli per diventare davvero il migliore in Italia dovrà fare un film in America.
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flyanto
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venerdì 3 novembre 2017
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l'amore e la guerra
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Tratto liberamente dal romanzo omonimo di Beppe Fenoglio, "Una Questione Privata" dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani è presente ora nelle sale cinematografiche italiane. Ambientato nelle montagne piemontesi, tra un gruppo di partigiani, all'epoca della Seconda Guerra Mondiale, il film racconta in pratica l'ossessione amorosa che un giovane studente ha per una sua più o meno coetanea molto bella che gli ha presentato un suo carissimo amico d'infanzia. Quando la suddetta ragazza ritorna nella sua città di Torino dalla campagna dove era sfollata e dove nel frattempo aveva trascorso settimane insieme ai due ragazzi, il protagonista, venuto anche a conoscenza di una probabile relazione sentimentale tra l'amico e la giovane, decide, roso dalla gelosia, di andare alla ricerca del ragazzo per un chiarimento.
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Tratto liberamente dal romanzo omonimo di Beppe Fenoglio, "Una Questione Privata" dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani è presente ora nelle sale cinematografiche italiane. Ambientato nelle montagne piemontesi, tra un gruppo di partigiani, all'epoca della Seconda Guerra Mondiale, il film racconta in pratica l'ossessione amorosa che un giovane studente ha per una sua più o meno coetanea molto bella che gli ha presentato un suo carissimo amico d'infanzia. Quando la suddetta ragazza ritorna nella sua città di Torino dalla campagna dove era sfollata e dove nel frattempo aveva trascorso settimane insieme ai due ragazzi, il protagonista, venuto anche a conoscenza di una probabile relazione sentimentale tra l'amico e la giovane, decide, roso dalla gelosia, di andare alla ricerca del ragazzo per un chiarimento. Verificherà in prima persona gli orrori della guerra e la propria drammatica situazione personale.
Un film molto breve (nemmeno 90 minuti) e delicato nella sua tematica che pone in evidenza i sentimenti in netta contrapposizione agli orrori della guerra. All' amore ed affetto sincero, misto anche ad una giustificata gelosia e ad un lieve rancore nei confronti dell'amico da cui il protagonista si sente quasi "tradito", via via che la storia si dispiega si manifestano sempre più eclatanti le brutture, la violenza e la miseria del conflitto che i fratelli Taviani, anzi Paolo, (perchè Vittorio ha contribuito solo alla sceneggiatura) ha rappresentato sullo schermo con i soliti rigore, lucidità e realismo tipici dei suoi films. Il film in sè non aggiunge nulla di nuovo ad altre pellicole precedenti trattanti svariate tematiche relative al secondo conflitto mondiale ma ciò nonostante quest'opera è apprezzabile soprattutto come esempio di buon cinema o, meglio, come una lezione di regia perfetta. Vale solo tutto il film la sola brevissima e toccante scena della bambina che si alza a prendere l'acqua a cui hanno sterminato l'intera famiglia. Bravo Marinelli nella parte del protagonista un poco idealista, innamorato e puro di sentimenti.
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