carloalberto
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mercoledì 30 giugno 2021
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è l''occasione per ricordare altri film
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E’ una sintesi maldestra e superficiale di due film cult di fantascienza, 2022: I sopravvissuti del 1973 di Fleischer e 1997: Fuga da New York del 1981 di Carpenter. Futuro distopico, ambientazione poco curata, pessima la scenografia. Inappropriato e fuori luogo il richiamo implicito ai forni crematori della Shoah. Contenuto drammatico assente. Cast appena sopra la media, con il solito Cage con la solita espressione stampata in faccia.
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elgatoloco
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mercoledì 2 settembre 2020
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apocalittico-con punte esasperate e larmoyant
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Con"Humanity Bureau"(Rob W.King, anche autore di soggetto e sceneggiatura, 2017)siamo nel b-,movie, ma anche nell'ambito del fim a tesi: apocalittico, preconizza(almeno"fantasticamente)per il vicino 2030 un futuro terribile: catastrofi naturali, guerre e carestie(non il Covid 19, ovviamente, ma in parte qualcosa di simile), un mondo nel quale tra scarsità di risorse e di forza-lavoro, il terribile"Bureau"del titolo obbliga tutti/ogni persona a una sorta di lavoro coatto-una pianificazione, certo, non di stampo marxista(neppure in senso improprio)ma qualcosa di comunque intenro all'ambito capitalistico, con tanto di irruzione irrispettosa di ogni forma di(possibile)privacy.
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Con"Humanity Bureau"(Rob W.King, anche autore di soggetto e sceneggiatura, 2017)siamo nel b-,movie, ma anche nell'ambito del fim a tesi: apocalittico, preconizza(almeno"fantasticamente)per il vicino 2030 un futuro terribile: catastrofi naturali, guerre e carestie(non il Covid 19, ovviamente, ma in parte qualcosa di simile), un mondo nel quale tra scarsità di risorse e di forza-lavoro, il terribile"Bureau"del titolo obbliga tutti/ogni persona a una sorta di lavoro coatto-una pianificazione, certo, non di stampo marxista(neppure in senso improprio)ma qualcosa di comunque intenro all'ambito capitalistico, con tanto di irruzione irrispettosa di ogni forma di(possibile)privacy. Niicolas Cage, interprete ormai votato al genere apocalittico come a quello"parapsico", con una serietà degna di miglior causa ma assoluttamente irrispettosa d ogni presa drammaturgica reale(detto fuori dai denti: in tutto il film ha"stolidamente"un'espressione sola, dunque mimica gestualità controllate quasi a bacchetta, quasis fosse una sorta di robot, anche se spiace dirlo così brutalmente)è l'agente preposto al"raddrizzamento-inquadramento"di chi non ottempera alle regole. ma una sua predisposizione lato sensu"umanistica"come anche il fatto di aver scoperto di essere il padre di un ragazzino cresciuto con una donna che l'ha adottato e che il personaggio reso dal protagonista ama(non è la madre naturale, che invece l'aveva lasciato, mentre questa donna ne ha"adottato"il nome, anche per motivi "legali", pur non essendo la cosa per nulla lecita), diventa"altro", si mete radicalmente dalla parte delle vittime, senza però riuscire a realizzare completamente un salvataggio dei due... Rivelare the end, che non è uno"happy end"non si può, ma dire che il finale non è totalmente nichilistico.disperato/disperante, senza offrire margini che consentano di parlare di "salvazione facile".Tutto è comunque troppo calcato, quasi portato agli estremi, con un senso critico scarso, per non ndire assente, i comprimati non sono attori e attrici di vaglia(produziine canadese e ik Canada non un"parco inteorpreti"com quekki USA, ovviamente... In complessom otremmo dire un"oneso fikmdeclaratorio.declamatoriio, dove la retorica nin fa affiorare neooure ragionamenti un p'vuoti ò la Greta Thunberg...e Cage non risalte la china, forse ancher oerché nkn vuo,l farlo., El Gato
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franco1206
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domenica 21 giugno 2020
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non sono assolutamente d''accordo
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il film è bello, non sembra per niente un B-movie, con un budget sicuramente limitato, ma trama intelligente supera di gran lunga certi blockbuster da centinaia di milioni di dollari, ha tensione e profondità, Cage recita bene, gli altri attori anche. non vedo davvero la giustificazione per una critica negativa.
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sellerone
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domenica 12 gennaio 2020
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il futuro è circolare
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Il mondo è in crisi ambientale, quello che oggi si teme, in questa pellicola è diventato realtà. Partendo da una botta di ottimismo (secondo questa pellicola tutti coloro che si impegnano nella tutela di ambiente e sanità del globo terrestre hanno miseramente fallito), si racconta la storia di un funzionario, preciso ed obbediente che per colpa di un rovescio del destino, scopre di essere un servo sciocco di un potere disumano e criminale. Cosa fa? … niente spoiler ragazzacci! Guardatevi questo bel film, non vi stupirà, ma non credo nemmeno che vi deluderà.
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felicity
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venerdì 6 luglio 2018
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la carriera di cage è da studiare
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Ecco il 2017 di Cage: Vengeance, Arsenal, Inconceivable e questo ancora più inutile Humanity Bureau - 2030 Fuga per il Futuro.
Tra i quattro probabilmente il peggiore e davvero non era facile fare di peggio.
Che dire? Ormai Cage si può vedere solo per affetto e per completezza di filmografia.
Se invece non vi interessa vedere l'opera omnia di Cage, perdervi questa perla non inciderà sulla vostra cultura cinematografica.
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ashtray_bliss
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mercoledì 4 luglio 2018
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futuro incerto per cage.
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Tipico b-movie su misura per il Nicolas Cage che conosciamo di questi tempi, ormai sinonimo di film di dubbia qualità. Non c'è nulla di innovativo, particolare, originale o memorabile riguardo questa nuova pellicola la quale si presenta come prodotto di puro entertainment nonostante provi ad affondare delle critiche riguardo le scelte politiche e gli effetti che avrebbero sull'ambiente e la popolazione.
L'ambientazione è quella di un contesto futuristico e post apocalittico dove tutto è distrutto, l'economia è collassata, la natura non solo è morta ma è pesantemente inquinata e dove le persone sono divise in due categorie: coloro che vivono nelle poche megalopoli rimaste e coloro che vivono fuori città.
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Tipico b-movie su misura per il Nicolas Cage che conosciamo di questi tempi, ormai sinonimo di film di dubbia qualità. Non c'è nulla di innovativo, particolare, originale o memorabile riguardo questa nuova pellicola la quale si presenta come prodotto di puro entertainment nonostante provi ad affondare delle critiche riguardo le scelte politiche e gli effetti che avrebbero sull'ambiente e la popolazione.
L'ambientazione è quella di un contesto futuristico e post apocalittico dove tutto è distrutto, l'economia è collassata, la natura non solo è morta ma è pesantemente inquinata e dove le persone sono divise in due categorie: coloro che vivono nelle poche megalopoli rimaste e coloro che vivono fuori città. Queste ultime hanno il compito di produrre da soli ciò che consumano, lavorando sodo la terra per non appesantire il sistema sociale già messo in ginocchio. C'è tuttavia un "ma": i soggetti ritenuti ormai improduttivi dal cosidetto Humanity Bureau vengono allontanate. In breve, questo il riassunto di questo b movie dalle basse pretese e aspettative che vede N. Cage nei panni di un agente del Bureau col compito di verificare di persona lo stato di improduttività dei cittadini e dare il via alla loro deportazione in un luogo mist erioso chiamato Nuovo Eden. Cage anche in questo caso fornisce una mediocre e non particolarmente impegnata o convincente interpretazione di agente e padre tormentato dai sensi di colpa per gli errori compiuti nel passato. La sua prospettiva cambierà quando si imbatte in una giovane madre single e suo figlio pre adolescente che dovranno essere deportate in mrno di 24 ore e mentre scopre la vera natura del luogo. Noah Cross (questo il nome del personaggio interpretato da Cage) metterà in fuga la famiglia e tutti insieme cercheranno di raggiungere il Canada.
Benchè in The Humanity Bureau siano presenti alcune valide idee che sorregono la sceneggiatura e risultano più che attuali (dal cambiamento climatico e inquinamento ambientale, alle economie sull'orlo del collasso e le conseguenze sociali che ne derivano) il regista non vuole o non riesce a gestire meglio e in modo più approfondito il materiale a sua disposizione, restando ancorato alla mediocità e superficialità tipica un classico b movie. L'impegno politico e sociale viene disseminato ma alla fine resta un banale lungometraggio on the road, derivativo e nel complesso poco interessante. Nella media (forse appena sotto) l'interpretazione di Cage, qui più spento e svogliato, e pessimi i cenni comici da parte d'un villain copia di Bruce Willis che si presta a battutine e siparietti umoristici che mal si amalgano con la narrazione costruita. Va bene non prendersi troppo sul serio, specialmente per un film di questa categoria, ma le note comiche non le ho trovate ben integrate col tono del racconto.
Generalmente reputo che il prodotto si adatti meglio ad un format televisivo piuttosto che cinematografico. Preso come tale risulta un decente film d'intrattenimento che si fa seguire senza problemi e senza pretese troppo elevate. Consigliabile in mancanza di alternative e naturalmente per i fan dell'inossidabile Nicolas Cage. 2/5. Nì.
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kyotrix
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domenica 25 marzo 2018
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2030 - fuga per il futuro
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Film decisamente mediocre, guardatevi altro
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