carloalberto
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lunedì 4 gennaio 2021
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interessante biopic con grandi interpreti
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Grazie a Kevin Spacey e a Nicholas Hoult un biopic dallo stile assai sobrio e quasi televisivo, che rasenta a tratti il docufilm, acquista il valore di un’opera drammatica, che sfonda le pareti plumbee della pura ricostruzione documentaristica degli anni cruciali nella vita dello scrittore americano, offrendoci sprazzi di autenticità attraverso il vissuto dei due personaggi principali, Salinger ed il suo mentore Whit Burnett, che, è il caso di dire, appaiono quasi come figure tridimensionali rispetto allo sfondo storico dell’America degli anni ’40 e ‘50, riprodotto nei flashback della seconda guerra mondiale e delle immagini traumatizzanti dei campi di concentramento, ed ambientale, delle case editrici e del contesto familiare, su cui restano appiattiti tutti gli altri personaggi, consegnati ai gossip dell’epoca, con le foto sui giornali della giovanissima fidanzata Oona, figlia del celebre drammaturgo Eugene O'Neill, andata sposa ad un attempato Chaplin, e alle morbose curiosità degli odierni amanti delle biografie e delle storiografie dei letterati illustri.
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Grazie a Kevin Spacey e a Nicholas Hoult un biopic dallo stile assai sobrio e quasi televisivo, che rasenta a tratti il docufilm, acquista il valore di un’opera drammatica, che sfonda le pareti plumbee della pura ricostruzione documentaristica degli anni cruciali nella vita dello scrittore americano, offrendoci sprazzi di autenticità attraverso il vissuto dei due personaggi principali, Salinger ed il suo mentore Whit Burnett, che, è il caso di dire, appaiono quasi come figure tridimensionali rispetto allo sfondo storico dell’America degli anni ’40 e ‘50, riprodotto nei flashback della seconda guerra mondiale e delle immagini traumatizzanti dei campi di concentramento, ed ambientale, delle case editrici e del contesto familiare, su cui restano appiattiti tutti gli altri personaggi, consegnati ai gossip dell’epoca, con le foto sui giornali della giovanissima fidanzata Oona, figlia del celebre drammaturgo Eugene O'Neill, andata sposa ad un attempato Chaplin, e alle morbose curiosità degli odierni amanti delle biografie e delle storiografie dei letterati illustri.
Kevin Spacey, sebbene relegato al ruolo di comprimario, riesce a creare un personaggio drammaticamente vivo e realistico, che impersona emblematicamente tutti quegli scrittori frustrati che hanno dedicato la loro vita alla letteratura, non riuscendo mai ad ottenere la notorietà e quel successo che fu, invece, tributato al giovane Salinger per il suo capolavoro pubblicato nel 1951, The Catcher in the Rye, in Italia reintitolato Il giovane Holden, che è a sua volta una trasposizione romanzata dell’adolescenza ribelle dell’autore, rappresentativa in nuce di quel malessere della gioventù americana, insofferente verso le ipocrisie del mondo degli adulti, che esploderà in tutta la sua forza prorompente e distruttiva nella Beat Generation e nelle opere di scrittori come Kerouac e Burroughs.
L’altro Salinger, il misantropo, il cultore di discipline orientali, il seguace del buddismo e della macrobiotica, padre disattento e marito anaffettivo, che si rifugia in una sorta di eremitaggio spirituale in un cottage isolato nelle campagne del New Hampshire, è appena tratteggiato sul finale, mentre avrebbe meritato più spazio, non fosse altro che per l’interesse che suscita l’evoluzione psicologica del personaggio reale, al di là della sua rappresentazione filmica. Salinger continuerà a scrivere nei successivi 50 anni senza mai pubblicare. Scriveva per il puro piacere di scrivere, avendo ormai raggiunto la consapevolezza della vanità di tutte le cose del mondo.
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fabio 3121
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domenica 31 gennaio 2021
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il giovane salinger "acchiappatore nella segale"
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il titolo del film "Rebel in the Rye" richiama il titolo del romanzo "The Catcher in the Rye" - L' acchiappatore nella segale - scritto da Jerry Salinger, libro che in Italia è stato pubblicato invece con il titolo "Il giovane Holden". La pellicola, pur essendo un biopic sullo scrittore, in realtà si sofferma solo su alcuni anni della sua vita. In particolare si vede l'ingresso di Jerry Salinger (Nicholas Hoult) alla Columbia University per seguire i corsi di scrittura tenuti dal professore Whit Burnett (Kevin Spacey). Sarà proprio l'insegnante di scrittura creativa un vero e proprio mentore per il giovane Salinger che dopo aver scritto alcuni buoni racconti si cimenterà, sulla spinta di Burnett, a scrivere un vero e proprio romanzo.
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il titolo del film "Rebel in the Rye" richiama il titolo del romanzo "The Catcher in the Rye" - L' acchiappatore nella segale - scritto da Jerry Salinger, libro che in Italia è stato pubblicato invece con il titolo "Il giovane Holden". La pellicola, pur essendo un biopic sullo scrittore, in realtà si sofferma solo su alcuni anni della sua vita. In particolare si vede l'ingresso di Jerry Salinger (Nicholas Hoult) alla Columbia University per seguire i corsi di scrittura tenuti dal professore Whit Burnett (Kevin Spacey). Sarà proprio l'insegnante di scrittura creativa un vero e proprio mentore per il giovane Salinger che dopo aver scritto alcuni buoni racconti si cimenterà, sulla spinta di Burnett, a scrivere un vero e proprio romanzo. Jerry, avendo come fine della scrittura la pubblicazione, si dedica anima e corpo alla stesura del romanzo - anche durante il periodo un cui partecipa alla seconda guerra mondiale con lo sbarco in Normandia - che ha come protagonista il giovane Holden Caufield nei giorni di Natale a New York. Si tratta di una vera e propria autobiografia dello scrittore che dopo la pubblicazione e il successo del romanzo, per evitare distrazioni e per tenere a bada le crisi post-traumatiche della guerra, si isolerà in un cottage nelle campagne del New Hampshire e continuerà a scrivere senza più pubblicare nulla. Il film è ben girato e si avvale di un ottima fotografia. Le scene migliori sono costituite dai dialoghi tra Burnett e Salinger e su come si diventa uno scrittore e cosa deve rappresentare e trasmettere un libro sia per l'autore e sia per i lettori. Kevin Spacey, anche se in un ruolo secondario, offre una bella e convincente interpretazione. Nicholas Hoult risulta invece un pò monoespressivo. Siamo a cospetto di un piccolo film, a tratti un pochino lento, ma comunque consigliato per gli scrittori, i lettori ed in particolare per coloro che hanno letto il libro "Il giovane Holden". Voto al film: 6/10.
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fabio 3121
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il giovane salinger "acchiappatore nella segale"
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il titolo del film "Rebel in the Rye" richiama il titolo del romanzo "The Catcher in the Rye" - L' acchiappatore nella segale - scritto da Jerry Salinger, libro che in Italia è stato pubblicato invece con il titolo "Il giovane Holden". La pellicola, pur essendo un biopic sullo scrittore, in realtà si sofferma solo su alcuni anni della sua vita. In particolare si vede l'ingresso di Jerry Salinger (Nicholas Hoult) alla Columbia University per seguire i corsi di scrittura tenuti dal professore Whit Burnett (Kevin Spacey). Sarà proprio l'insegnante di scrittura creativa un vero e proprio mentore per il giovane Salinger che dopo aver scritto alcuni buoni racconti si cimenterà, sulla spinta di Burnett, a scrivere un vero e proprio romanzo.
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il titolo del film "Rebel in the Rye" richiama il titolo del romanzo "The Catcher in the Rye" - L' acchiappatore nella segale - scritto da Jerry Salinger, libro che in Italia è stato pubblicato invece con il titolo "Il giovane Holden". La pellicola, pur essendo un biopic sullo scrittore, in realtà si sofferma solo su alcuni anni della sua vita. In particolare si vede l'ingresso di Jerry Salinger (Nicholas Hoult) alla Columbia University per seguire i corsi di scrittura tenuti dal professore Whit Burnett (Kevin Spacey). Sarà proprio l'insegnante di scrittura creativa un vero e proprio mentore per il giovane Salinger che dopo aver scritto alcuni buoni racconti si cimenterà, sulla spinta di Burnett, a scrivere un vero e proprio romanzo. Jerry, avendo come fine della scrittura la pubblicazione, si dedica anima e corpo alla stesura del romanzo - anche durante il periodo un cui partecipa alla seconda guerra mondiale con lo sbarco in Normandia - che ha come protagonista il giovane Holden Caufield nei giorni di Natale a New York. Si tratta di una vera e propria autobiografia dello scrittore che dopo la pubblicazione e il successo del romanzo, per evitare distrazioni e per tenere a bada le crisi post-traumatiche della guerra, si isolerà in un cottage nelle campagne del New Hampshire e continuerà a scrivere senza più pubblicare nulla. Il film è ben girato e si avvale di un ottima fotografia. Le scene migliori sono costituite dai dialoghi tra Burnett e Salinger e su come si diventa uno scrittore e cosa deve rappresentare e trasmettere un libro sia per l'autore e sia per i lettori. Kevin Spacey, anche se in un ruolo secondario, offre una bella e convincente interpretazione. Nicholas Hoult risulta invece un pò monoespressivo. Siamo a cospetto di un piccolo film, a tratti un pochino lento, ma comunque consigliato per gli scrittori, i lettori ed in particolare per coloro che hanno letto il libro "Il giovane Holden". Voto al film: 6/10.
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