scavadentro65
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mercoledì 31 maggio 2017
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sangue di jude!
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Non è sempre facile produrre un lungometraggio dignitoso e interessante affrontando temi infinite volte riportati in libri, video, canzoni, film, telefilm ecc... Il Ritchie non sementisce la sua vena registica, confezionando un pacchetto su buoni livelli, con un cast di discreta qualità e un cattivo come Jude Lowe tutto sommato verosimile in un contesto fantasioso. I puristi ovviamente saranno inorriditi nel vedere l'orfano novello Oliwr Twist che si dibatte sino al ritorno a Camelot onde affrontare lo zio usurpatore, ma oggi la spettacolarizzazione e gli effetti speciali, traslati in battaglie piene di creature simili agli animali fantastici dove trovarli sono ormai necessari per accontentare i palati giovanili che si nutrono di videogiochi, e cercano anche nel cinema i riferimenti basici delle loro passioni.
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Non è sempre facile produrre un lungometraggio dignitoso e interessante affrontando temi infinite volte riportati in libri, video, canzoni, film, telefilm ecc... Il Ritchie non sementisce la sua vena registica, confezionando un pacchetto su buoni livelli, con un cast di discreta qualità e un cattivo come Jude Lowe tutto sommato verosimile in un contesto fantasioso. I puristi ovviamente saranno inorriditi nel vedere l'orfano novello Oliwr Twist che si dibatte sino al ritorno a Camelot onde affrontare lo zio usurpatore, ma oggi la spettacolarizzazione e gli effetti speciali, traslati in battaglie piene di creature simili agli animali fantastici dove trovarli sono ormai necessari per accontentare i palati giovanili che si nutrono di videogiochi, e cercano anche nel cinema i riferimenti basici delle loro passioni. Viene giocoforza ridotto lo spazio sentimentale che però non viene ignorato e serve a creare una narrazzione bene o male coerente e tesa a aprire vari scenari, implicitamente preparando il pubblico ad ulteriori sviluppi con altre pellicole sequel a seconda del successo della prima. Innegabile l'influenza che serie ormai cult quali "il trono di spade" (ma consiglio di leggere i tomi finora usciti che meglio avvincono) hanno pesato sul filone neo fantasy o comunque epico arturiano e simile sino a Assasin Creed.Originale la scelta di porre la spada excalibur come trappola per eleiminare alla radice il problema dell'erede al trono. Certo in alcuni passaggi non si riscontra alcuna conguenza con il mondo arturiano. Cade un pochino di tono nel political correct della tavola rotonda con le varie razze cavalleresche, ma la globalizzazione impone. Non un capolavoro ma un buon film con il pregio di non annoiare nè calare di ritmo.
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cristian
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lunedì 22 maggio 2017
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tra storia e leggenda
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Il britannico Guy Ritchie torna dietro la macchina da presa in una veste a lui inconsueta dirigendo un fantasy d’avventura, King Arthur - Il potere della spada, solo apparentemente lontano dal genere a cui ci ha abituato. Il regista, pur affrontando un tema inflazionato e più volte rivisitato, riesce abilmente a non snaturare il proprio stile e a marchiare il prodotto con la sua indistinguibile impronta ottenendo un risultato che, seppur non entusiasmante, si può definire soddisfacente.
Il sovranoUther Pendragon (Erica Bana), padre di Arthur (Charlie Hunnam), viene spodestato da suo fratello Vortigern (Jude Law).
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Il britannico Guy Ritchie torna dietro la macchina da presa in una veste a lui inconsueta dirigendo un fantasy d’avventura, King Arthur - Il potere della spada, solo apparentemente lontano dal genere a cui ci ha abituato. Il regista, pur affrontando un tema inflazionato e più volte rivisitato, riesce abilmente a non snaturare il proprio stile e a marchiare il prodotto con la sua indistinguibile impronta ottenendo un risultato che, seppur non entusiasmante, si può definire soddisfacente.
Il sovranoUther Pendragon (Erica Bana), padre di Arthur (Charlie Hunnam), viene spodestato da suo fratello Vortigern (Jude Law). Il piccolo Arthur è costretto ad abbandonare Camelot e a crescere nei peggiori quartieri della città di Londinium. Diventato ormai un uomo, Arthur si rende conto di colpo che il destino scritto per lui è ben diverso da come lo aveva immaginato fino ad allora; estrae dalla roccia la mitica spada, inizia a scavare nel suo passato e si prepara a fare i conti con lo zio usurpatore.
Ricthie intride il suo King Arthur di azione forsennata, comicità, magia e una piccola dose di epicità. Un pizzico di dramma riesce ad accattivare lo spettatore fin dal prologo che vede protagonisti il re Uther e il suo malvagio fratello Vortigern. L’allontanamento da Camelot e il conseguente arrivo a Londinium del piccolo Arthur rappresentano l’ingresso ufficiale nel mondo proprio del regista. La città in cui cresce Arthur è un concentrato di miseria, malavita e decadenza in cui è ancora percepibile negli stili delle case e nei resti architettonici la passata occupazione romana. Arthur è un delinquentello che si forma tra i peggiori vicoli di Londinium, il classico criminale di bassa lega che insieme alla capitale inglese costituisce figura portante delle opere di Ritchie. La velocità dell’azione, la breve durata delle riprese, le ellissiei continui flashback e flashforward mai esasperanti sono un’altra consueta arma vincente a cui Ritchie difficilmente rinuncia. Il ritmo è dunque buono, mentre una certa leggerezza/superficialità della sceneggiatura potrebbe far storcere un po’ il naso. E’ però evidente che si è di fronte ad un’opera che vuole solo intrattenere, riuscendoci per buona parte, e non indurre a riflessione. Il film oscilla continuamente tra racconto semi storico e mitico, con l’aspetto magico che assume un ruolo importante soltanto per materializzare gli animi dei personaggi. La trama rispetta perfettamente tutti i canoni propri del cinema di Ritchie e di quello classico in generale, rinunciando a improvvisi colpi di scena o cambi repentini nel susseguirsi delle vicende che scorrono lisce e prevedibili ma senza annoiare lo spettatore.
Niente di esaltante la prova di un ormai lanciatissimo Charlie Hunnam nei panni di Arthur, personaggio che cresce nel degrado e il cui progressivo e inevitabile elevamento d’animo trova materializzazione nella leggendaria spada Excalibur. I personaggi che ruotano intorno ad Arthur sono abbastanza numerosi e per questo privi di una soddisfacente caratterizzazione. Vani i tentativi del regista britannico di creare un legame emotivo tra essi e il pubblico. Piuttosto riuscito l’odioso villain Vortigern interpretato da Jude Law, seppur non caratterizzato in maniera decisa. La sua vita di usurpatore del trono viene trascorsa tra gli enormi e sfarzosi saloni del castello di Camelot e i sotterranei bui e tetri dell’edificio che si fanno simbolo del lato viscido e crudele del re, a cui quest’ultimo fa ricorso per ordire i piani più subdoli.
Con King Arthur - Il potere della spada Guy Ritchie porta sullo schermo l’ascesa eroica di un uomo alla ricerca del proprio passato e destinato a grandi cose. Cullandosi sulle numerose incertezze che tutt’oggi vi sono circa la veridicità storica di re Artù, il regista si sente libero di donare alla sua pellicola sia un marcato tratto pseudo storico sia uno mitologico, fatto di magia e di esseri soprannaturali, semidivinità della natura che agiscono nelle vicende umane. Non mancano clamorose citazioni di capolavori fantasy, soprattutto Il Signore degli Anelli di Peter Jackson che tanto ha lasciato in eredità al genere. Sicuramente non tra le migliori opere del regista britannico, King Arthur si rivela comunque un’esperienza piacevole tenuta su da un ritmo incalzante e dalle caratteristiche tipiche del cinema ritchiano.
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andreagiostra
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domenica 21 maggio 2017
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perché avere nemici invece di amici?
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La leggenda di King Arthur è sempre e comunque affascinante e coinvolgente per gli amanti del genere fantastico-avventura-azione. Nella versione del 2017 dell’inglese Guy Ritchie (noto al grande pubblico per due delle versioni del recente Sherlock Holmes hollywoodiano), si dà molto peso all’azione, agli effetti speciali, alle riprese assai dinamiche dei fatti narrati, in un susseguirsi fluido e avvincente. L’amicizia è la vera protagonista della sceneggiatura di Joby Harold, che inizia e conclude il suo racconto con una frase ovvia, ma non sempre scontata nella realtà vera: «Perché avere nemici invece di amici?».
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La leggenda di King Arthur è sempre e comunque affascinante e coinvolgente per gli amanti del genere fantastico-avventura-azione. Nella versione del 2017 dell’inglese Guy Ritchie (noto al grande pubblico per due delle versioni del recente Sherlock Holmes hollywoodiano), si dà molto peso all’azione, agli effetti speciali, alle riprese assai dinamiche dei fatti narrati, in un susseguirsi fluido e avvincente. L’amicizia è la vera protagonista della sceneggiatura di Joby Harold, che inizia e conclude il suo racconto con una frase ovvia, ma non sempre scontata nella realtà vera: «Perché avere nemici invece di amici?».
Il cast di attori è ottimo, dal protagonista Charlie Hunnam (Arther) al re tiranno e spietato usurpatore Jude Law (Vortigern), dalla giovane maga Astrid Berges-Frisbey (Guinevere) al re tradito Eric Bana (Uther), a tutti gli altri attori inglesi e statunitensi.
Il film, come tutti sanno già, è la storia del leggendario King Arthur che da giovane e scapestrato ladruncolo dei bassi fondi londinesi, riesce a riprendere il trono che era stato del padre ucciso a tradimento dall’amato fratello che col sangue e con l’inganno aveva preso il potere reale d’Inghilterra. Il piccolo Pendragon, salvato alla morte dal padre che lo nasconde in una piccola barca che si allontana lungo il Tamigi (così come Mosè lungo il Nilo nel vecchio testamento), viene salvato da una prostituta che lo alleva e lo cresce come un figlio. È lì che Pendragon, divenuto poi Arthur, apprende i segreti della vita e dell’arrangiarsi per sopravvivere e per divenire un vero capo; ed è lì che Arthur conosce la vera amicizia fatta di lealtà e fratellanza, anche a costo della vita. Saranno questi gli strumenti esperienziali che lo aiuteranno a vincere contro il potente e crudele zio tiranno Vortigern.
Tutto il resto della leggenda è da scoprire nelle sale cinematografiche, anche perché non è così scontata come sembra.
ANDREA GIOSTRA.
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vandamme84
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domenica 21 maggio 2017
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un budget stellare sprecato
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con un budget così grande, con effetti e scenografie anche imponenti, nè è venuto fuori un film ridicolo con una trama veramente brutta.
Poi capisco che sia un film abbastanza fantasy, ma ci sono delle ridicolaggini veramente fastidiose come che nell'Inghilterra dell'alto medioevo ci fossero persone di etnia africani (addirittura anche cavalieri). Perfino il finale del film con cavalieri di una tavola rotonda multietnica pare più propaganda politica che un film.
Inoltre anche il linguaggio dei personaggi del film è ridicolo con vocaboli troppo moderni.
E che dire della trama? Ma perchè ormai si punta così tanto più sugli effetti che sulla storia in cui vi sono assurdità totali.
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con un budget così grande, con effetti e scenografie anche imponenti, nè è venuto fuori un film ridicolo con una trama veramente brutta.
Poi capisco che sia un film abbastanza fantasy, ma ci sono delle ridicolaggini veramente fastidiose come che nell'Inghilterra dell'alto medioevo ci fossero persone di etnia africani (addirittura anche cavalieri). Perfino il finale del film con cavalieri di una tavola rotonda multietnica pare più propaganda politica che un film.
Inoltre anche il linguaggio dei personaggi del film è ridicolo con vocaboli troppo moderni.
E che dire della trama? Ma perchè ormai si punta così tanto più sugli effetti che sulla storia in cui vi sono assurdità totali.
E' un peccato perchè anche se la storia di Re Artù era stravolta, con un budget di questo tipo c'erano gli elementi per un buon film. Invece ne è uscita una buffonata
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bntc7
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sabato 20 maggio 2017
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ritchie riscrive la leggenda
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Semplicemente fantastico! Adoro la regia di Guy Ritchie, personalità e grande stile, e questo film ne ha da vendere! La rivisitazione della storia unita ad una più marcata controparte fantasy è perfettamente bilanciata secondo me, non perde l'epica originale, anzi la si vede con una veste nuova, uno stile nuovo, appunto quello di Richie, realizzando così una pellicola interessante da seguire! L'azione ed i combattimenti son ben girati, sia quella fisici che quelli in CGI. Tecnicamente è stupendo, la fotografia regala scorci mozzafiato e gli effetti speciali sono grandiosi! La colonna sonora abbraccia perfettamente lo stile del regista, rafforzando ancora di più quello che si vede su schermo, con note rock decisamente marcate abbinate a sinfonie tipiche della cultura anglosassone, arrivando in alcuni punti ad epica pura.
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Semplicemente fantastico! Adoro la regia di Guy Ritchie, personalità e grande stile, e questo film ne ha da vendere! La rivisitazione della storia unita ad una più marcata controparte fantasy è perfettamente bilanciata secondo me, non perde l'epica originale, anzi la si vede con una veste nuova, uno stile nuovo, appunto quello di Richie, realizzando così una pellicola interessante da seguire! L'azione ed i combattimenti son ben girati, sia quella fisici che quelli in CGI. Tecnicamente è stupendo, la fotografia regala scorci mozzafiato e gli effetti speciali sono grandiosi! La colonna sonora abbraccia perfettamente lo stile del regista, rafforzando ancora di più quello che si vede su schermo, con note rock decisamente marcate abbinate a sinfonie tipiche della cultura anglosassone, arrivando in alcuni punti ad epica pura. Ottimo anche il cast, con un ottimo villain Jude Law ed un perfetto protagonista Charlie Hunnam.
Mi sono veramente divertito, due ore che volano, l'ho letteralmente adorato! Spero riesca ad ottenere il successo che merita, perché al di là dei gusti personali, resta un bel film, che rispecchia esattamente lo stile ben definito di un regista di talento! Buona visione!
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kaipy
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venerdì 19 maggio 2017
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essere bravi registi non basta ci vuole una storia
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Nonostante l'indubbia forza della colonna sonora (bellissima) e l'indubbia bravura di Guy, la storia latita, o meglio... La conosciamo già!!!!!! Alla fine se togli la trama cosa resta allo spettatore?
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elpiezo
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giovedì 18 maggio 2017
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un pomposo ritratto moderno!!!
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La storia di Re Artù, dalla fuga di uno spaventato bimbo rimasto orfano al ritorno a Camelot, per un'epica battaglia contro lo zio usurpatore.
Guy Ritchie (Snach, Sherlock Holmes), offre la consueta versatile regia per mescolare epicità e commedia in quello che possiamo definire un maestoso prodotto storico. Un assemblato cast di volti noti (Lowe, Bana, Hunnam) ed effetti speciali di prim'ordine per un racconto leggendario, fantasioso e trasgressivo, dove ritmo ed entertainment si sposano in un moderno connubio accattivante e divertente.
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La storia di Re Artù, dalla fuga di uno spaventato bimbo rimasto orfano al ritorno a Camelot, per un'epica battaglia contro lo zio usurpatore.
Guy Ritchie (Snach, Sherlock Holmes), offre la consueta versatile regia per mescolare epicità e commedia in quello che possiamo definire un maestoso prodotto storico. Un assemblato cast di volti noti (Lowe, Bana, Hunnam) ed effetti speciali di prim'ordine per un racconto leggendario, fantasioso e trasgressivo, dove ritmo ed entertainment si sposano in un moderno connubio accattivante e divertente.
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enrico
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martedì 16 maggio 2017
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una sorpresa inaspettatamente geniale.
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Sono andato a vederlo con le aspettative molto basse visto che nè il trailer nè le critiche mi avevano convinto molto. Una sola cosa avevo arguito dai trailer: sicuramente ha stile! Mai le mie aspettative sono state più sbagliate. Il film è fantastico, costantemente incalzante e senza un attimo di tregua. La regia è superba e contiene uno dei migliori montaggi mai visti! Seppure spesso vengano mischiate scene del presente e del futuro (un po' come accade in tutti i film con una rapina fantasiosa) non ci si confonde mai e la trama rimane sempre cristallina. Temevo che la forte sfaccettatura fantasy avrebbe gravato negativamente sul film, inserendo la ormai solita e quasi noiosa battaglia Epica che infesta TUTTI i film di questo genere.
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Sono andato a vederlo con le aspettative molto basse visto che nè il trailer nè le critiche mi avevano convinto molto. Una sola cosa avevo arguito dai trailer: sicuramente ha stile! Mai le mie aspettative sono state più sbagliate. Il film è fantastico, costantemente incalzante e senza un attimo di tregua. La regia è superba e contiene uno dei migliori montaggi mai visti! Seppure spesso vengano mischiate scene del presente e del futuro (un po' come accade in tutti i film con una rapina fantasiosa) non ci si confonde mai e la trama rimane sempre cristallina. Temevo che la forte sfaccettatura fantasy avrebbe gravato negativamente sul film, inserendo la ormai solita e quasi noiosa battaglia Epica che infesta TUTTI i film di questo genere. Invece, seppure protagonista, la vena fantasy rimane fresca, pulita e ben esposta, senza cadere nelle solite scene. Inutile dire che il film mi abbia rapito ed è proprio questo che più di tutti mi ha spinto alla mia prima recensione!
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lisa3
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lunedì 15 maggio 2017
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delusione
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Mi aspettavo un film moderno ma allo stesso tempo un po' più classico, con una bella storia da raccontare e personaggi ben caratterizzati. Invece praticamente non c'è trama, solo gran battaglie con effetti speciali. Una gran delusione!
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domenica 14 maggio 2017
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consigliatissimo
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film super cojsigliato. a mio parere fatto molto bene, soprattutto gli effetti. consiglio di guardarlo con una buona tv e un buon impianto se no non rende. sceneggiatura fantastica. deve piacere il genere di film fantascienza per apprezzarlo al 100% per cento.
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