barbablu
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mercoledì 19 ottobre 2016
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molto fumo, poca sostanza
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Mi aspettavo molto di più da questo film. A giudicare da quanto letto sul web doveva essere una bella storia di redenzione e fede in Dio. Invece è stato deludente, con uno spessore spirituale così scarso che fatico a definirlo film cristiano, non lancia e non lascia alcun messaggio Cristo-centrico o di fede vera, sembra un tentativo mal riuscito di fare un film "cristiano" che trasmette più che altro religiosità piuttosto che fede. Semmai c'è un enfasi mariana... l'apice "spirituale" del film è quello in cui per le preghiere a Maria un ragazzo che sta morendo torna in vita dicendo di "lei": è' bellissima. Anche dal punto di vista prettamente artistico, la sceneggiatura non brilla di originalità e non si giunge mai ad una svolta narrativa interessante.
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Mi aspettavo molto di più da questo film. A giudicare da quanto letto sul web doveva essere una bella storia di redenzione e fede in Dio. Invece è stato deludente, con uno spessore spirituale così scarso che fatico a definirlo film cristiano, non lancia e non lascia alcun messaggio Cristo-centrico o di fede vera, sembra un tentativo mal riuscito di fare un film "cristiano" che trasmette più che altro religiosità piuttosto che fede. Semmai c'è un enfasi mariana... l'apice "spirituale" del film è quello in cui per le preghiere a Maria un ragazzo che sta morendo torna in vita dicendo di "lei": è' bellissima. Anche dal punto di vista prettamente artistico, la sceneggiatura non brilla di originalità e non si giunge mai ad una svolta narrativa interessante. Il sottotitolo del film "la preghiera come unica arma" crea un'aspettativa mal sostenuta dalla trama. Ci sono film non dichiaratamente cristiani più spiritualmente edificanti di questo e ho detto tutto. Per me un flop da lasciar perdere.
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guazza da semifonte
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venerdì 21 ottobre 2016
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per farsi del male
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Ogni tanto, lo confesso, mi voglio male. So fin dall'inizio che quello che sto per fare non potrà che rivolgersi contro di me ma come spinto da un istinto primitivo ed incontrollabile mi lascio trascinare nel gorgo dell'irrazionale e, ineluttabilmente, ne pago il fio . E' cosi' che ho assistito al "Il missionario" del paraguaiano Marcelo Torcida , ovvero la preghiera come unica arma contro il Male: banale il racconto, il rapimento del figlio del solito insensibile riccone, banale l'ambientazione, il solito barrio fatiscente di una qualsiasi città latino-americana, gli interpreti tipici da telenovela, con le facce da maschere del proprio essere interiore, il buono, il brutto, il cattivo, l'ingenuo, la volpe e l'agnello, la recitazione conseguente, da accademia di arte filo-drammatica cui sia stata bandita la naturalezza e tutto, dalla voce alle espressioni, sia volutamente forzato così da apparire pura finzione, mai vero.
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Ogni tanto, lo confesso, mi voglio male. So fin dall'inizio che quello che sto per fare non potrà che rivolgersi contro di me ma come spinto da un istinto primitivo ed incontrollabile mi lascio trascinare nel gorgo dell'irrazionale e, ineluttabilmente, ne pago il fio . E' cosi' che ho assistito al "Il missionario" del paraguaiano Marcelo Torcida , ovvero la preghiera come unica arma contro il Male: banale il racconto, il rapimento del figlio del solito insensibile riccone, banale l'ambientazione, il solito barrio fatiscente di una qualsiasi città latino-americana, gli interpreti tipici da telenovela, con le facce da maschere del proprio essere interiore, il buono, il brutto, il cattivo, l'ingenuo, la volpe e l'agnello, la recitazione conseguente, da accademia di arte filo-drammatica cui sia stata bandita la naturalezza e tutto, dalla voce alle espressioni, sia volutamente forzato così da apparire pura finzione, mai vero. A tratti sembrava di assistere ad una delle infinite puntate di uno di quei drammoni strappalacrime, che so, "Isaura, la schiava bianca", che anni addietro, al loro apparire sui teleschermi, avevano catturato l'attenzione e rapito l'animo di intere masse femminili di la' e di qua degli oceani. Quanto alla prospettiva religiosa, il giudizio e' ancor più negativo indulgendo, come fa, ad un' iconodulia forse ingenua ma di sicuro prevaricante tenuto conto del fatto che il tramite con il divino e' costantemente affidato a simulacri della Vergine cui ci si rivolge supplici, siano essi ora immagini, ora statuette da stringere nelle mani, ora statue da trascinare in processione ad imitarne l'epifania e che il manifestarsi del fattivo intervento della Divina Provvidenza e' demandato alla lettura di segni premonitori come facevano gli aruspici con le viscere degli animali o gli auguri dal volo degli uccelli. L'autentica fede, credo, debba fondare la propria autenticità e credibilità su ben altri e più saldi principi che non su lacerti di culti pagani fatti propri nel suo divenire dal Cristianesimo che nemmeno l'iperdulia che la Chiesa riserva alla Madonna può' riscattare.
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