pierdelmonte
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sabato 29 luglio 2017
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poco da salvare
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Film nichilista, location banali, suoni e dialoghi alla Tarantino, non si capisce bene il legame tra una sequenza e una scena, non si capisce bene la valenza di una tale storia. Una regia buttata li’ e soldi del biglietto buttati via.
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tmpsvita
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mercoledì 16 agosto 2017
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noir confuso e mal sviluppato
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Un noir sanguinolento che viene reso interessante da una regia inusuale , un montaggio bizzarro e una fotografia ipnotica.
Sarebbe stato un grande bel film, l'idea c'era e anche gli elementi giusti, purtroppo però il film parte troppo tardi, perdendo l'occasione di coinvolgere il pubblico che si disinteressa completamente alla storia già dopo mezz'ora dall'inizio. Una storia tra l'altro concepita in maniera confusa e sviluppata molto male, il film cerca di saltare rapidamente tra un evento e l'altro, ma inciampa più volte su se stesso rendendo il tutto ancora più difficile da seguire.
Viene così persa la possibilità di far riemergere un Paul Schrader che negli ultimi anni si è smarrito tra flop al box-office e critiche sia da parte di critici che pubblico, anche se in questo caso realizza delle ottime inquadrature e sfrutta ottimamente la messa in scena che, visivamente, stupisce.
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Un noir sanguinolento che viene reso interessante da una regia inusuale , un montaggio bizzarro e una fotografia ipnotica.
Sarebbe stato un grande bel film, l'idea c'era e anche gli elementi giusti, purtroppo però il film parte troppo tardi, perdendo l'occasione di coinvolgere il pubblico che si disinteressa completamente alla storia già dopo mezz'ora dall'inizio. Una storia tra l'altro concepita in maniera confusa e sviluppata molto male, il film cerca di saltare rapidamente tra un evento e l'altro, ma inciampa più volte su se stesso rendendo il tutto ancora più difficile da seguire.
Viene così persa la possibilità di far riemergere un Paul Schrader che negli ultimi anni si è smarrito tra flop al box-office e critiche sia da parte di critici che pubblico, anche se in questo caso realizza delle ottime inquadrature e sfrutta ottimamente la messa in scena che, visivamente, stupisce.
Inoltre poteva essere un piccolo salto di qualità nella carriera di Nicolas Cage, che ormai accetta di fare qualsiasi film pur di essere pagato, peccato perché qui la sua interpretazione non è poi così male ma la pessima caratterizzazione del suo personaggio scialbo e noioso fa sì che ciò si noti molto poco.
Willem Dafoe, invece, interpreta un personaggio ricco di peculiarità, e lo fa con carisma e carattere.
Bellissima la sequenza finale che, però, non riesce a salvare il film ormai affossato in un mare di problemi presenti principalmente nella sceneggiatura.
VOTO: 5/10
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paolp78
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venerdì 25 agosto 2023
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violenza senza inibizioni
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Questa pellicola del navigato Paul Schrader ha al centro della propria narrazione la violenza, che viene messa in scena in modo estremamente spinto e perfino grottesco.
Schrader, celebre come sceneggiatore (tra gli altri si ricordano le scritture per i capolavori di Martin Scorsese “Taxi Driver” e “Toro scatenato”), qui cura unicamente la regia, mentre l’opera è tratta da un libro dello scrittore ed ex criminale Edward Bunker, di cui Schrader accetta e cavalca la cifra stilistica particolarmente truculenta proponendo un susseguirsi di scene terribilmente efferate l’una dopo l’altra. Colpisce in particolare come la violenza venga esibita con totale disinvoltura, tanto che si ha quasi l’impressione che la si voglia far passare come qualcosa di ordinario, almeno nell’ambiente malavitoso in cui la storia è ambientata.
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Questa pellicola del navigato Paul Schrader ha al centro della propria narrazione la violenza, che viene messa in scena in modo estremamente spinto e perfino grottesco.
Schrader, celebre come sceneggiatore (tra gli altri si ricordano le scritture per i capolavori di Martin Scorsese “Taxi Driver” e “Toro scatenato”), qui cura unicamente la regia, mentre l’opera è tratta da un libro dello scrittore ed ex criminale Edward Bunker, di cui Schrader accetta e cavalca la cifra stilistica particolarmente truculenta proponendo un susseguirsi di scene terribilmente efferate l’una dopo l’altra. Colpisce in particolare come la violenza venga esibita con totale disinvoltura, tanto che si ha quasi l’impressione che la si voglia far passare come qualcosa di ordinario, almeno nell’ambiente malavitoso in cui la storia è ambientata.
La narrazione segue un buon ritmo e non presenta punti morti, sicché la pellicola si lascia guardare agevolmente, arrivando senza intoppi alla conclusione, tra un ammazzamento e l’altro, con lo spettatore ormai assuefatto a tanto spargimento di sangue.
Nelle parti dei delinquenti protagonisti troviamo due grossi attori come Nicolas Cage e Willem Dafoe, con questo secondo che è all’ennesima collaborazione con Schrader e che si trova a ricoprire il ruolo che resta maggiormente impresso; il terzo componente della banda criminale è invece interpretato dal semisconosciuto Christopher Matthew Cook, che comunque ben figura risultando molto credibile ed adatto alla parte. Nel resto del cast non ci sono da segnalare partecipazioni degne di nota, tranne quella dello stesso regista Schrader, che ricopre una parte con alcune brevi scene.
Il contesto criminale ed i personaggi che vi si trovano sono rappresentati in modo iperrealistico, mettendone in risalto lo squallore. Sembra questa una delle chiavi di interpretazione dell’opera, che appunto vuole trattare il tema della vita criminale facendone risaltare l’assenza di etica e di giustizia, la violenza imperante ed il contesto estremamente deprimente e privo di qualsivoglia attrattiva.
La scena con cui si apre la pellicola propone subito fatti di sangue rappresentati in modo tremendamente crudo, violento e direi persino disgustoso, quasi a voler lanciare un monito allo spettatore che viene così messo in guardia circa cosa lo aspetta nel proseguo dell’opera.
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