patty
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mercoledì 6 marzo 2024
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cambi mestiere
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Lei deve cambiare lavoro non è tagliata per la critica cinematografica
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mercoledì 7 ottobre 2020
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non ci siamo
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Non ci siamo proprio per niente cara Marianna Cappi. Il suddetto film non sarà un capolavoro ma non ha niente di ciò che trovo in questa recensione. Non c'è buonismo spinto ne retorica cattolica. Niente fusione tra ricerca della verità e ambizione (questa poi... Ha scaricato la recensione online?!). È un bel film che parla di un argomento anche interessante senza mai scadere in sensazionalismo e senza mai assumere i tratti del thriller o del film di indagine giornalistica. Il personaggio principale viene tratteggiato molto bene e will Smith è il solito: un ottimo attore.
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alberto pezzi
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giovedì 11 luglio 2019
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l' nfl ha comprato anche voi??
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HO LETTO UN SACCO DI COMMENTI ED UN SACCO DI RECENSIONI SU QUESTO FILM. E DOPO AVER LETTO TUTTO MI SONO CHIESTO: MA L’ NFL HA COMPRATO ANCHE I PARERI DELLA GENTE? NON E’ POSSIBILE CHE UN’ OPERA DI QUESTE DIMENSIONI ESCA DAL SITO CON DUE O TRE MISERE STELLINE. E’ SCANDALOSO. OLTRE CHE OFFENSIVO. DA MILLENNI SI SA CHE IL FOOTBALL GENERA DISASTRI NEI CERVELLI DEI GIOCATORI, E QUANDO ARRIVA QUEL FILM, IL FILM, CHE MEGLIO DESCRIVE LA DRAMMATICA E CRUDA VERITA’ SULLO SPORT NAZIONALE AMERICANO, ANCHE LA GENTE SEMBRA NON VOLERNE CAPIRE IL MESSAGGIO. QUESTA E’ UNA GRANDE OPERA. NARRATA MAGISTRALMENTE, CON UN WILL SMITH SOPRA LE RIGHE, CON UN CAST MERAVIGLIOSO, MAI BANALE, MOLTO PROFONDA ED ASSAI COINVOLGENTE.
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HO LETTO UN SACCO DI COMMENTI ED UN SACCO DI RECENSIONI SU QUESTO FILM. E DOPO AVER LETTO TUTTO MI SONO CHIESTO: MA L’ NFL HA COMPRATO ANCHE I PARERI DELLA GENTE? NON E’ POSSIBILE CHE UN’ OPERA DI QUESTE DIMENSIONI ESCA DAL SITO CON DUE O TRE MISERE STELLINE. E’ SCANDALOSO. OLTRE CHE OFFENSIVO. DA MILLENNI SI SA CHE IL FOOTBALL GENERA DISASTRI NEI CERVELLI DEI GIOCATORI, E QUANDO ARRIVA QUEL FILM, IL FILM, CHE MEGLIO DESCRIVE LA DRAMMATICA E CRUDA VERITA’ SULLO SPORT NAZIONALE AMERICANO, ANCHE LA GENTE SEMBRA NON VOLERNE CAPIRE IL MESSAGGIO. QUESTA E’ UNA GRANDE OPERA. NARRATA MAGISTRALMENTE, CON UN WILL SMITH SOPRA LE RIGHE, CON UN CAST MERAVIGLIOSO, MAI BANALE, MOLTO PROFONDA ED ASSAI COINVOLGENTE. LA STORIA INCREDIBILE DI UN MEDICO NIGERIANO IN GRADO, PER PRIMO, DI INDIVIDUARE ED ISOLARE LA “CTE”, MALATTIA DEGENERATIVA CHE DISTRUGGE IL CERVELLO DEGLI ATLETI. LA SUA BATTAGLIA CONTRO IL COLOSSO “NFL”, SOLO CONTRO TUTTI, SOLO CONTRO GLI STESSI GIOCATORI DI FOOTBALL. E’ COME SE IN ITALIA, QUALCUNO SI METTESSE CONTRO IL CALCIO, CON TEORIE MEDICHE COMPROVATE. MORTE DOPO MORTE, IL SISTEMA FOOTBALL PERO’ SEMBRA VACILLARE. ED IL DR. OMALU, PRIMA MESSO IN PERICOLO DI VITA, VIENE CHIAMATO A RISOLVERE LA QUESTIONE DALLA STESSA FEDERAZIONE CHE TANTO LO AVEVA CRITICATO A SUO TEMPO. UNA VITTORIA STORICA, SCHIACCIANTE, SCOMODA. NON SO, SECONDO ME QUESTA PELLICOLA E’ STATA ULTRA-SOTTOVALUTATA. PER ME, AUTENTICO CAPOLAVORO. DA VEDERE E METTERE IN BACHECA. CINQUE STELLINE. MERITATE E DOVUTE.
ALBERTO PIZZOLATO
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sellerone
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lunedì 20 agosto 2018
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usa la testa!
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Bel film, profondo e coinvolgente, ma cade nella retorica. Purtroppo il mondo è pieno di professioni pericolose, non è possibile evitarlo per adesso, a meno che non si comincino ad usare androidi o giochi digitali. Il tipo di patologia scoperta è serie come le implicazioni, ma credo che si sia voluto puntare troppo sullo scontro classico di Davide (pochi eletti e giusti) contro golia (tanti ricchi e detentori del potere.) Alla fine vince Davide come al solito, anche se nella realtà, purtroppo, vince solo in apparenza, il Football come qualsiasi altra pratica di sfruttamento dei più deboli, và avanti, e nessuno si ferma a prestare attenzione, nessuno fa autopsie o film importanti al punto di fermare l'orrore.
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Bel film, profondo e coinvolgente, ma cade nella retorica. Purtroppo il mondo è pieno di professioni pericolose, non è possibile evitarlo per adesso, a meno che non si comincino ad usare androidi o giochi digitali. Il tipo di patologia scoperta è serie come le implicazioni, ma credo che si sia voluto puntare troppo sullo scontro classico di Davide (pochi eletti e giusti) contro golia (tanti ricchi e detentori del potere.) Alla fine vince Davide come al solito, anche se nella realtà, purtroppo, vince solo in apparenza, il Football come qualsiasi altra pratica di sfruttamento dei più deboli, và avanti, e nessuno si ferma a prestare attenzione, nessuno fa autopsie o film importanti al punto di fermare l'orrore. Viceversa, a volte basta un film per dare speranza, per addormentare la coscienza nell'attesa sicura che certamente un altro faccia quello che dovremmo fare noi.
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st7no
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lunedì 11 dicembre 2017
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molto rumore, per fortuna
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a me il fim e' piaciuto molto tanto che ho avuto il piacere di rivederlo recentemente cosgliendo sfumature e particolari non colti la prima volta. Un po amplificata, forse e' vero, la malattia, ma ci sta, in un film occorre, trovare lo spunto sul quale anche esagerare, ma a mio avviso, l' esagerazione e' assolutamente digeribile e contestualizzata molto bene, visto l' ambiente in cui il film si sviluppa. Unica nota di demerito, il finale... mi ha lasciato con un po di amaro, un finale un pochino troppo frettoloso
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samanta
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sabato 18 novembre 2017
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il dio sport
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Ho visto il film (nell'originale intitolato Concussion) recentemente in DVD e complessivamente lo ritengo un buon film. Il film è tratto da una vicenda vera che scosse gli U.S.A. dal momento che concerne le conseguenze sulla salute di uno sport violento com'é il football americano. La regia del film è di Peter Landesman, scrittore e sceneggiatore con un modesto curriculum di regista. La trama riguarda un medico nigeriano Bennet Omalu (interpretato da Will Smith, dotato di notevoli titoli professionali che lavora a Pittsburgh. come medico legale. Effettuando l'autopsia di un campione del football che aveva dati segni di squilibrio mentale scopre, con esami ultra sofisticati in gran parte pagati di tasca sua, che in realtà il suo cervello nel corso della sua pluriennale carriera sportiva aveva subito innumerevoli colpi che l'avevano lesionato irremediabilmente.
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Ho visto il film (nell'originale intitolato Concussion) recentemente in DVD e complessivamente lo ritengo un buon film. Il film è tratto da una vicenda vera che scosse gli U.S.A. dal momento che concerne le conseguenze sulla salute di uno sport violento com'é il football americano. La regia del film è di Peter Landesman, scrittore e sceneggiatore con un modesto curriculum di regista. La trama riguarda un medico nigeriano Bennet Omalu (interpretato da Will Smith, dotato di notevoli titoli professionali che lavora a Pittsburgh. come medico legale. Effettuando l'autopsia di un campione del football che aveva dati segni di squilibrio mentale scopre, con esami ultra sofisticati in gran parte pagati di tasca sua, che in realtà il suo cervello nel corso della sua pluriennale carriera sportiva aveva subito innumerevoli colpi che l'avevano lesionato irremediabilmente. Tale ipotesi viene confermato da una seconda autopsia su un campione sportivo. Con l'appoggio del suo superiore nell'istituto di patologia, pubblica un articolo su una prestigiosa rivista scientifica in cui individua la nuova patologia (encefalopatia cronica traumatica) che sfugge anche alla TAC e si scopre solo dopo la morte in sede di autopsia. Si scatena il putiferio contro il medico che viene considerato un ciarlatano, la potente lega del football gli fa la guerra, infatti sono coinvolti interessi di milardi di dollari di uno sport che è seguito da decine di milioni di tifosi. Bennet per fuggire alla pressione che ha anche causato danni alla moglie che perde un figlio, si rifugia in California dove continua a svolgere l'attività di medico legale. Però avviene la svolta: un atleta si suicida con una rivoltellata al cuore e chiede che venga fatto un esame al suo cervello, l'autopsia conferma ancora una volta l'esistenza di quella patologia traumatica. Il finale è agrodolce la Lega del Football riconosce che praticare lo sport può determinare il 28% di probabilità di subire dei disturbi cognitivi al cervello e patteggerà con gli atleti che avevano fatto causa alla Lega perchè non li aveva avvertiti dei danni. Ovviamente lo sport continua ad essere praticato, e Bennet continuerà a fare il medico legale in California non accettando un posto di rilievo nell'amministrazione sanitaria federale.
Il film è interessante perché mette in luce come lo sport specie quello professionista sia diventato un moloch che tutto assorbe e distrugge e che il dio denaro è il suo unico scopo, anche a costo di distruggere la salute degli atleti e questo anche in tuttigli sport, basti pensare all'utilizzo di droghe e medicinali proibiti e le conseguenzae irreversibili nella salute di tanti atleti. Una riflessione ogni tanto è necessaria e la storia di questo umile ma sapiente medico nigeriano può insegnare molto. Il film è purtroppo sorretto da una regia un pò debole, che spesso non riesce a coinvolgere lo spettatore malgrado il tema sia assai avvincente, rimedia a tale difetto un'ottima interpretazione di Will Smith e anche degli altri interpreti come Alec Baldwin nella parte di Julian Bailes un medico della Lega che passa, dopo un'iniziale ostilità, dalla parte del medico nigeriano sostenendo la sua tesi scientifica..
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onufrio
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sabato 8 aprile 2017
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la scoperta della cte
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La sfida del Dottor Bennet Omalu alla potenza della NFL, lega nazionale del football americano. Tutto nasce quasi per caso, con il Dottor Omalu che analizza il corpo del defunto Mike Webster gloriosa stella dei Pittsburgh morto all'età di 50 anni, l'uomo ormai da anni viveva in condizioni difficili di salute, il problema era la testa, dolori lancinanti, stati confusionali, e molto altro che porteranno Omalu ad un'analisi più approfondita e alla scoperta di una "Scomoda Verità".
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enzo70
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martedì 28 marzo 2017
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una buona storia ma scontata la narrazione
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La storia è di quelle che appassionano la gente, un anatomopatologo nigeriano contro una delle maggiori lobbies degli Stati Uniti d’America, quella del football americano. Sulla base di una serie di autopsie, infatti, Bennet Omalu scopre un nesso di causalità tra gli impatti fisici del football e una serie di danni cerebrali. La relazione del medico viene, chiaramente, screditata dall’equipe di neurologi al soldo della lega di football ed inizia la consueta guerra santa tra i ricchi e i poveri, in questo caso gli atleti.
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La storia è di quelle che appassionano la gente, un anatomopatologo nigeriano contro una delle maggiori lobbies degli Stati Uniti d’America, quella del football americano. Sulla base di una serie di autopsie, infatti, Bennet Omalu scopre un nesso di causalità tra gli impatti fisici del football e una serie di danni cerebrali. La relazione del medico viene, chiaramente, screditata dall’equipe di neurologi al soldo della lega di football ed inizia la consueta guerra santa tra i ricchi e i poveri, in questo caso gli atleti. La storia ci sta tutta ed è anche ben scritta, discreto Will Smith, anche se personalmente lo prediligo in altri ruoli; ma il film nel complesso non va oltre una dignitosa sufficienza, perché la narrazione è piatta, scontata. Il regista Peter Landesman, da sempre impegnato in un cinema d’inchiesta, avrebbe potuto, e dovuto, avere maggior coraggio. Perché una zona d’ombra c’è anche in questo film.
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ashtray_bliss
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domenica 16 ottobre 2016
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davide contro golia per il bene della verità.
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Così si potrebbe descrivere questo ben fatto film di denuncia e immancabilmente tratto da una storia vera. E tratta di un argomento di vitale importanza che è stato scoperto di recente grazie al meticoloso lavoro del dottor Omalu emigrato nigeriano a Pittsburg, la capitale del football americano. Qui dopo la morte in circostanze misteriore di uno dei campioni nazionali del suddetto sport, Mike Wester, seguita dalla morte di molti ancora ex giocatori, Omalu si incuriosisce e decide di scoprire cosa porta queste persone a soffrire di forti emicranie, crisi di violenza e panico ed infine spinte a suicidarsi. Spendendo di tasca propria per dei costosissimi esami cerebrali, Omalu scoprirà che la causa del loro malessere (non identificabile nelle Tac) è la encefalopatia traumatica cronica (CTE) provocata dai violenti colpi dati e ricevuti alla testa durante le partite, nonostante l'esistenza del casco protettivo.
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Così si potrebbe descrivere questo ben fatto film di denuncia e immancabilmente tratto da una storia vera. E tratta di un argomento di vitale importanza che è stato scoperto di recente grazie al meticoloso lavoro del dottor Omalu emigrato nigeriano a Pittsburg, la capitale del football americano. Qui dopo la morte in circostanze misteriore di uno dei campioni nazionali del suddetto sport, Mike Wester, seguita dalla morte di molti ancora ex giocatori, Omalu si incuriosisce e decide di scoprire cosa porta queste persone a soffrire di forti emicranie, crisi di violenza e panico ed infine spinte a suicidarsi. Spendendo di tasca propria per dei costosissimi esami cerebrali, Omalu scoprirà che la causa del loro malessere (non identificabile nelle Tac) è la encefalopatia traumatica cronica (CTE) provocata dai violenti colpi dati e ricevuti alla testa durante le partite, nonostante l'esistenza del casco protettivo. Omalu deciderà così di iniziare una vera e propria battaglia tanto personale (per il riconoscimento del proprio valore) quanto giuridica (affinchè vengano alla luce i rischi legati alla pratica del football). Ed ecco che scende in campo la National Football League nelle vesti di un moderno Golia, che cerca in tutti i modi di screditare prima le scoperte scientifiche di Omalu e di metterlo a tacere poi, arrivando a minacciare persino lui stesso e la sua nuova famiglia. Lo stesso medico verrà aiutato soltanto da un piccolo nucleo di uomini, dottori e scienziati, che si schierano dalla sua parte e lottano affinchè la NFL si renda conto di dover accettare l'inequivocabile sentenza scientifica: I giocatori che praticano football hanno probabilità molto elevate di soffrire di CTE una volta ritirati e di andare in contro a malattie degenerative cerebrali precocemente.
Omalu però è costantemente combatutto da più fronti: da una parte perchè viene percepito come un sempice immigrato e anche il suo lavoro scientifico e il suo valore professionale vengono conseguentemente messi a dura prova. Secondo, la scomoda verità che ha portato a galla è in forte contrasto con business della NFL che non solo dà da lavorare a centinaia di migliaia di persone e fattura cifre da capogiro ma rappresenta un punto fermo nell'immaginario collettivo americano, il sogno del football tira via dalla strada centinaia di aspiranti sportivi e la stessa fondazione finanzia una vasta gamma di opere benefiche sul territorio nazionale. Ecco allora che la scomoda verità portata a galla da Omalu è in forte contrasto con il ruolo ricoperto della NFL. Il dottore alla fine deciderà di ritirarsi a Lodi (California) e di costruirsi una famiglia mentre nel finale, edificante, la NFL dopo molti anni decide di far parlare pubblicamente Omalu riguardo la sua scoperta scientifica, seppur senza mai riconoscerne apertamente il valore.
Zona D'ombra risulta così un ottimo film di denuncia su un fatto ancora molto attuale e negli USA molto sentito, essendo il football il loro sport nazionale. Attravverso il personaggio di Omalu poi, il regista, tenta di rappresentare le due faccie dell'America e del sogno americano: a volte scomparso sotto il peso di una nazione profondamente divisa e corrotta che discrimina i suoi abitanti per via delle loro origini o del loro colore ma che a volte, quello stesso sogno idealista e unitario, torna a galla, preponderante più che mai, premiando il lavoro duro lo sforzo professionale e personale di individui come Omalu che anche se osteggiati da tutti continuano impavidi la loro battaglia per la verità scientifica. Omalu viene così a rappresentare l'ideale americano nel quale inconsciamente tutti vorrebbero identificarsi: un uomo onesto, che lavora sodo e difende il proprio operato (perdipiù scientifico) e che si fa guidare da una ferrea morale e un'altrettanto solida fede religiosa (Dio ha un ruolo fondamentale nel spingere il giovane medico a non rassegnarsi e non gettare la spugna). Mentre in realtà l'America è fatta anche e sopratutto da personaggi egoisti e avidi, di potere e soldi, i quali mettono a tecere le scoperte cliniche e si dimenticano dei loro brillanti eroi dello sport, lasciandoli appassire ed impazzire, consumati dalla precoce degenerazione cognitiva.
Perfetto nella parte di Bennet Omalu troviamo un sempre più convincente e maturo Will Smith che si assume un ruolo importante e significativo, dando voce e volto ad una personalità poco conosciuta prima dell'arrivo della pellicola in questione. Il regista Landsman in questo suo secondo lungometraggio si dimostra assolutamente efficiente nel mettere in piedi una pellicola validissima che riesce a bilanciare gli elementi sociali, biografici e politici di questa scottante vicenda. Molto convincenti anche i personaggi secondari di Baldwin, Brooks e della talentuosa Mbatha-Raw anche se qui viene ingiustamente relegata ad un classico quanto stereotipato personaggio di moglie amorevole e paziente che supporta le scelte del marito a ogni costo.
In definitiva, si tratta di un ottimo prodotto 'crossover' tra il sociale, il biopic e il drammatico che evidenzia la lotta per il riconoscimento della scoperta scientifica di un medico di periferia (Pittsburgh) e il suo successivo scontro con gli interessi e i poteri della NFL determinata a lasciare lo status delle cose invariato. Ma sopratutto è un film che osa parlare ed evidenziare i rischi e pericoli derivati dallo sport e lo raccontando la storia di un uomo che si è dedicato anima e corpo allo studio di questi rischi. Ma altresì rappresenta un inno al coraggio di dire sempre la verità, di difendere la verità ad ogni costo e di non seppellire la testa sotto la sabbia soccombendo alle minaccie dei poteri forti. Omalu è un vero eroe della porta accanto, un uomo di quelli che effettivamente rappresentano il meglio dell'America, e di coloro che continuano a tenere alta la bandiera del sogno a stelle e strisce.
Assolutamente da vedere, 3/5.
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liuk!
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venerdì 23 settembre 2016
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interessante
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Storia vera che mette in luce i limiti della NFL ed i soliti poteri forti americani che cercano di insabbiare le scomode verità.
La pellicola è discreta, bravo Will Smith, ma la trama è poca cosa, difficile creare un capolavoro attorno ad essa.
Si può vedere, anche solo per curiosità, senza rimanerne delusi ma senza nemmeno rimanerne abbagliati.
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