michele
|
venerdì 28 novembre 2014
|
una favola brasiliana
|
|
|
|
All’interno di una discarica in una favelas brasiliana tre bambini alle soglie dell’adolescenza trovano un portafoglio che contiene denaro, una foto con alcuni numeri sul retro, un calendario con l'immagine di San Francesco e una chiave. Subito dopo la polizia locale, per cui i ragazzini non nutrono fiducia, cala sulle favelas alla ricerca del portafoglio che nasconde dietro quegli indizi nomi importanti a livello politico e una verità scottante. I ragazzini cercheranno di scoprire da soli cosa si cela dietro quell’oggetto. Lo stile di Daldry è dinamico, veloce, segue le peripezie dei tre protagonisti passo dopo passo, anzi sarebbe meglio dire corsa dopo corsa, attraverso un Brasile povero, sporco, violento e corrotto. Un’avventura senza un attimo di respiro, una fuga dai mali e dai pericoli di una nazione che ci sembra ancora molto lontano da quell’ “ordem e progresso” che appare come motto sulla bandiera brasiliana. L’adrenalinica messa in scena ci ricorda prodotti quali ‘City of God’ e ‘The Millionaire’. Anche Daldry ci mostra infatti, come questi due film appena menzionati, la condizione essenziale della povertà e lo fa anche lui adottando il punto di vista dei più piccoli, che portano con loro una carica vitale incredibile nonostante non abbiano nulla. Questa energia contribuisce a mandare avanti il film in maniera davvero brillante e coinvolgente senza mai cedere un solo centimetro di pellicola al dramma o al pietismo.
Se da un punto di vista stilistico la pellicola si può quindi considerare ampiamente riuscita e godibile, lo è meno da quello narrativo. La storia comincia piano piano a presentare delle debolezze e man mano che va avanti assume sempre di più i connotati della favola. I tre bambini sono i protagonisti assoluti di una sorta di caccia al tesoro e da soli affrontano sfide al limite del reale fino ad arrivare ad una conclusione un po’ inverosimile ed eccessivamente romanzata.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a michele »
[ - ] lascia un commento a michele »
|
|
d'accordo? |
|
gaiart
|
domenica 2 novembre 2014
|
spazzati via dalla spazzatura
|
|
|
|
Trash / Trash – a esperança vem do lixo di Stephen Daldry, Brasile, Regno Unito, con Martin Sheen, e Rooney Mara, ha ottenuto il Premio Speciale della Giuria di Alice nella città, e ha vinto anche il premio del pubblico della sezione “Gala”. Intenso, adrenalico, mai banale, il film ricorda immediatamente The Slumdog Millionaire. Ambientato in Brasile, Trash che significa spazzatura, narra le vicende di tre ragazzini che si imbattono in un portafoglio trovato tra le montagne di rifiuti dove sono costretti a lavorare. Da li, avventura su avventura, con rischio di morte continuo, l’evolversi degli eventi tiene incollato lo spettatore alla sedia, mantenendo ritmo e tensione sempre alti.
[+]
Trash / Trash – a esperança vem do lixo di Stephen Daldry, Brasile, Regno Unito, con Martin Sheen, e Rooney Mara, ha ottenuto il Premio Speciale della Giuria di Alice nella città, e ha vinto anche il premio del pubblico della sezione “Gala”. Intenso, adrenalico, mai banale, il film ricorda immediatamente The Slumdog Millionaire. Ambientato in Brasile, Trash che significa spazzatura, narra le vicende di tre ragazzini che si imbattono in un portafoglio trovato tra le montagne di rifiuti dove sono costretti a lavorare. Da li, avventura su avventura, con rischio di morte continuo, l’evolversi degli eventi tiene incollato lo spettatore alla sedia, mantenendo ritmo e tensione sempre alti. Fotografia, giganteschi effetti speciali, tecnologia e flashback nella narrazione lo rendono a livello tecnico un ottimo film, di grande inventiva.
Se non fosse poi per certi risvolti un pò buonisti, surreali, distaccati dalla vita vera delle favelas Brasiliane, sembrerebbe quasi di essere al cinema, dove finzione e realtà vivono un'eterna instancabile commistione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gaiart »
[ - ] lascia un commento a gaiart »
|
|
d'accordo? |
|
|