conte di bismantova
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venerdì 30 gennaio 2015
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un film bellissimo veramente contro la guerra
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Trattasi del primo film della storia del cinema occidentale dove i turchi stanno dalla parte dei buoni o sbaglio? Il ritrovamento del figlio nel monastero è una cosa un po' sognante, d'accordo, ma era il colpo di scena necessario ad asciugarci le lacrime. I tre minuti di agonia dei fratellini - e di tutta la collina - è un passaggio talmente intenso da togliere il respiro. Pochissimi film ci hanno fatto vedere veramente cos'è l'attesa della morte quando hai le viscere in mano, e come "canta" per ore nella notte una collina interamente ricoperta di umani che piangono, tossiscono, gemono aspettando di finire. Mi ricordo una cosa del genere ne "La sottile linea rossa", e rimasi segnato.
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Trattasi del primo film della storia del cinema occidentale dove i turchi stanno dalla parte dei buoni o sbaglio? Il ritrovamento del figlio nel monastero è una cosa un po' sognante, d'accordo, ma era il colpo di scena necessario ad asciugarci le lacrime. I tre minuti di agonia dei fratellini - e di tutta la collina - è un passaggio talmente intenso da togliere il respiro. Pochissimi film ci hanno fatto vedere veramente cos'è l'attesa della morte quando hai le viscere in mano, e come "canta" per ore nella notte una collina interamente ricoperta di umani che piangono, tossiscono, gemono aspettando di finire. Mi ricordo una cosa del genere ne "La sottile linea rossa", e rimasi segnato. Quando si esce dal cinema e vicino al parcheggio ci si trova davanti il manifesto di American Sniper, accade talvolta di venire improvvisamente pervasi da un impellente bisogno.
Film avvincente, ricco di messaggio, ottima fotografia, non passerà forse alla storia ma è bello, lo consiglio a tutti.
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(di ultimoboyscout)
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flyanto
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giovedì 15 gennaio 2015
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un padre e la sua esasperata ricerca dei figli
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Film in cui si narra di un uomo che vive in una landa sperduta dell'Australia nei primi decenni del secolo scorso e che ha la grande capacità di riuscire a trovare sorgenti d'acqua assai ben nascoste. Terminata la Prima Guerra Mondiale, alla notizia della morte dei suoi tre figli avvenuta in Turchia, come quella di tanti altri soldati inglesi lì inviati e dopo anche la conseguente morte della moglie, decide di recarsi in territorio turco al fine di trovare e riportare i corpi dei figli defunti in patria. Ad Istanbul, conoscerà anche la bella proprietaria dell'albergo presso cui alloggia e con cui riuscirà a coronare anche una storia d'amore.
Quest' opera è stata scritta, diretta ed interpretata da Russel Crowe qui, peraltro, alla sua prima esperienza registica, e si deve rilevare una certa disinvoltura nonchè bravura da parte sua a dirigere la pellicola che infatti risulta ben costruita, lineare nello svolgersi della vicenda, e fedele ed accurata nella riproduzione dell'epoca passata degli anni del primo conflitto mondiale.
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Film in cui si narra di un uomo che vive in una landa sperduta dell'Australia nei primi decenni del secolo scorso e che ha la grande capacità di riuscire a trovare sorgenti d'acqua assai ben nascoste. Terminata la Prima Guerra Mondiale, alla notizia della morte dei suoi tre figli avvenuta in Turchia, come quella di tanti altri soldati inglesi lì inviati e dopo anche la conseguente morte della moglie, decide di recarsi in territorio turco al fine di trovare e riportare i corpi dei figli defunti in patria. Ad Istanbul, conoscerà anche la bella proprietaria dell'albergo presso cui alloggia e con cui riuscirà a coronare anche una storia d'amore.
Quest' opera è stata scritta, diretta ed interpretata da Russel Crowe qui, peraltro, alla sua prima esperienza registica, e si deve rilevare una certa disinvoltura nonchè bravura da parte sua a dirigere la pellicola che infatti risulta ben costruita, lineare nello svolgersi della vicenda, e fedele ed accurata nella riproduzione dell'epoca passata degli anni del primo conflitto mondiale. Pertanto, nel complesso il film è da giudicarsi in maniera positiva sebbene, trattando più o meno lo stesso tema, non raggiunga l'altissimo livello e la perfezione di Peter Weir ne "Gli Anni Spezzati". Ma Crowe probabilmente ne è consapevole ed al meglio presenta una pagina della storia strettamente riguardante il proprio paese, l'Australia, denunciando l'assurdità della guerra e le morti dei giovani innocenti, animati da incoscienza e spirito patriotico. Il limite di questa pellicola è dato da svariate improbabilità nel corso della narrazione che la confinano ad una storia un poco favolistica o, in ogni caso, un pò troppo semplicistica nel suo dispiegarsi. Ma al fine probabilmente di consegnare al pubblico una pura e semplice opera di avventura unita anche alla denuncia, Crowe raggiunge pienamente lo scopo prefissatosi. Inoltre, la sua buona recitazione (sebbene in altri contesti precedenti egli abbia espresso maggiormente il meglio di sè) e la bellezza stupefacente di Olga Kurylenko che ben adempie al suo ruolo di donna e madre dedita ai propri doveri, sono da considerarsi ulteriori elementi positivi al fine della riuscita dell'opera.
Una pellicola non eclatante ma perfettamente godibile.
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zarar
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mercoledì 14 gennaio 2015
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russel crowe sa come raccontare
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Questo film dà le stesse sensazioni che dà la lettura di un buon vecchio romanzo d’autore dell’Ottocento, e lo dico senza ironia e senza nessuna connotazione negativa: non ci troverete niente di nuovo, ma con vero piacere troverete alcune cose di cui scoprirete di sentire ancora il fascino: un impianto lineare, un focus preciso, una forte struttura narrativa, caratteri delineati senza ambiguità, un forte risalto dell’affettività, un approccio ‘umanistico’, un attaccamento alla tradizione forse un po’ letterario, ma autentico, privo di manierismo. Ma soprattutto il gusto profondo del ‘racconto’, una grande capacità di narrare per affascinare, di cui mi sembra simbolo il testo delle ‘Mille e una notte’ che il protagonista si porta dietro nella sua peregrinazione.
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Questo film dà le stesse sensazioni che dà la lettura di un buon vecchio romanzo d’autore dell’Ottocento, e lo dico senza ironia e senza nessuna connotazione negativa: non ci troverete niente di nuovo, ma con vero piacere troverete alcune cose di cui scoprirete di sentire ancora il fascino: un impianto lineare, un focus preciso, una forte struttura narrativa, caratteri delineati senza ambiguità, un forte risalto dell’affettività, un approccio ‘umanistico’, un attaccamento alla tradizione forse un po’ letterario, ma autentico, privo di manierismo. Ma soprattutto il gusto profondo del ‘racconto’, una grande capacità di narrare per affascinare, di cui mi sembra simbolo il testo delle ‘Mille e una notte’ che il protagonista si porta dietro nella sua peregrinazione. Russel Crowe – dite quel che volete – sa raccontare. Con il plot, il dialogo, la fotografia, suoni e colori forti, passaggi repentini (molto ben costruiti) di scena e di tono, dal drammatico, all’avventuroso, alla suspence, al sentimentale, persino all’ingenuo, ma tutto ‘ben temperato’, con un gran senso dei tempi e dei ritmi. Sicché tutto è improbabile e tutto è probabile, come solo un gran narratore può farti credere. Quello che avevo letto sul film mi aveva quasi deciso a farne a meno, ma avrei avuto torto: è un film che vedrete con piacere, non fatevi suggestionare dagli snob.
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romifran
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lunedì 12 gennaio 2015
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the love diviner
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L'antico proverbio persiano "Possa tu sopravvivere ai tuoi figli" è, in realtà, una straziante maledizione. Nessuno dovrebbe sopravvivere ai propri figli. E chi vive questa tragica fatalità si allontana invariabilmente dalla capacità di amare. Cresce il livore, cresce l'odio per la vita, al punto che, dalla vita, si finisce col volersi allontanare. Invece Sean O' Connor mantiene intatto questo dono prezioso: lui SA amare, sa rispettare anche chi, su quel campo di battaglia, ha dato la morte ai sioi figli, perchè la guerra è ingiusta e iniqua con tutti. E parte, alla ricerca di quei figli tanto amati e cresciuti nella tenerezza dei sentimenti, con l'unico scopo di ricondurli a riposare, finalmente in pace, nella loro terra natia.
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L'antico proverbio persiano "Possa tu sopravvivere ai tuoi figli" è, in realtà, una straziante maledizione. Nessuno dovrebbe sopravvivere ai propri figli. E chi vive questa tragica fatalità si allontana invariabilmente dalla capacità di amare. Cresce il livore, cresce l'odio per la vita, al punto che, dalla vita, si finisce col volersi allontanare. Invece Sean O' Connor mantiene intatto questo dono prezioso: lui SA amare, sa rispettare anche chi, su quel campo di battaglia, ha dato la morte ai sioi figli, perchè la guerra è ingiusta e iniqua con tutti. E parte, alla ricerca di quei figli tanto amati e cresciuti nella tenerezza dei sentimenti, con l'unico scopo di ricondurli a riposare, finalmente in pace, nella loro terra natia. Il suo coraggio e la sua determinazione lo rendono grandioso, capace di gesti nobili, forte del suo dolore e aperto alla vita. Russel Crowe dirige magistralmente un film che vuol essere un omaggio ai 37 milioni di uomini e donne deceduti durante la Prima Guerra Mondiale, vittime di uno dei conflitti più sanguinosi che la storia ricordi. E altrettanto magistralmente interpreta un padre che ha perduto tutto, tranne la speranza. Location favolose e una Turchia misteriosa e fastosa, prossima ad accogliere lo sconvolgimento epocale del grande riformatore Ataturk. La grandezza della sua speranza conduce O' Connor ad amare di nuovo, a ritrovare uno dei tre figli ancora in vita, ad assolverlo dal peccato di non essere stato capace di protegere i fratelli e riapre un possibile futuro di tenerezza e di pace: quella dello spirito e quella degli uomini.
Almeno finchè i fantasmi dell'altro straziante conflitto, che funesterà l'inero pianeta, non torneranno a profilarsi all'orizzonte.
Come ebbe a dire Winston Churchill: "Dal 1914 al 1945 l'Europa ha combattuto una guerra di oltre trent'anni":
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midnight
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domenica 11 gennaio 2015
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crowe dalle forti emozioni
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Film dalle forti emozioni, forse da vietare ai minori di 14 anni. Immagini della prima guerra mondiale molto ben realizzate e molto dure. Russell Crowe ha diretto il film forse meglio di come lo ha interpretato, riuscendo ugualmente a trasmettere al pubblico quel senso di impotenza e di sconfitta che lasciano le guerre tanto da lasciare il pubblico presente in sala fermo ed in silenzio per almeno 1 minuto al termine della proiezione. Buona la fotografia, le immagini della moschea blu rispecchiano la bellezza del posto.
Anche se la storia del sensitivo rabdomante non regge molto questo sicuramente è un film da non perdere.
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river86
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domenica 11 gennaio 2015
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regna la noia
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Film noioso molto monotono.L'unica cosa carina è la storia che nasce tra i due protagonisti..ma per il resto un film deludente
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(di brian77)
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ruger357mgm
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sabato 10 gennaio 2015
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salvate il soldato russell!
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Non si possono chiedere al roccioso Russell piú di tre o quattro espressioni facciali,espone i bicipiti, ammicca con lo sguardo ceruleo e assassino ma più di questo, onestamente, non potremmo pretendere, dall'attore.Il regista, invece ci offre un prodotto inconsueto su un tema anch'esso fuori dagli schemi.Nel centenario della grande guerra ,torna a Gallipoli , luogo sacro per i militari australiani, già santificato dal primo Peter Weir negli " anni spezzati" che videro l'esordio di Mel Gibson e ci introdussero al sacrificio della cavalleria leggera australiana, mandata a morire in trincea sui Dardanelli, come in seguito i nostri alpini verranno immolati nei campi di ghiaccio del Don.
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Non si possono chiedere al roccioso Russell piú di tre o quattro espressioni facciali,espone i bicipiti, ammicca con lo sguardo ceruleo e assassino ma più di questo, onestamente, non potremmo pretendere, dall'attore.Il regista, invece ci offre un prodotto inconsueto su un tema anch'esso fuori dagli schemi.Nel centenario della grande guerra ,torna a Gallipoli , luogo sacro per i militari australiani, già santificato dal primo Peter Weir negli " anni spezzati" che videro l'esordio di Mel Gibson e ci introdussero al sacrificio della cavalleria leggera australiana, mandata a morire in trincea sui Dardanelli, come in seguito i nostri alpini verranno immolati nei campi di ghiaccio del Don.Crowe rievoca quei fatti d'arme partendo, per flash back, dal pietoso ufficio della ricerca dei caduti che distinguerà tutti i teatri di guerra e porterà tutti i belligeranti alla ricerca,ciascuno, del proprio soldato sconosciuto.Qui i soldati da trovare sono tre, tre fratelli , partiti al mondo come soldati e non ancora tornati, di cui il padre, col dono della rabdomanzia, promette alla povera moglie,suicidatasi per il dolore, di dare degna sepoltura in patria.Parte quindi alla volta della penisola maledetta dove le onoranze imperiali britanniche stanno recuperando i resti dei caduti.Sullo sfondo di una Turchia in fermento, in attesa deli'avvento di Mustafa Kemal, padre della Turchia moderna,si dipana la ricerca dei poveri corpi.Ne troverà,grazie alle sue doti , due su tre, perché il maggiore, con troppi sensi di colpa è fortunosamente sopravvissuto.Nella rocambolesche fasi del salvataggio di quest'ultimo rampollo incontrerà anche l'amore,nella persona di una fascinosa vedova di guerra turca, molto avanti per la sua epoca ma in linea, tutto sommato, con lo spirito dei tempi.Ben curati i costumi, ravvivati da una fotografia onesta.Curiosa avventura,all'australiana, che vorrebbe sempre raccontarci troppo, rimanendo talvolta solo in superficie.Esperimento comunque riuscito , fuori dai percorsi ordinari.Didascalico.
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[+] tre o quattro espressioni facciali?!
(di lalla03)
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space.66
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sabato 10 gennaio 2015
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the water diviner
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space.66
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sabato 10 gennaio 2015
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the water diviner
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Bel film con scenari e paesaggi suggestivi. I colori e le luci sono mozzafiato. Interessante il punto di vista del regista riguardo ai fatti storici accennati. Non vuole essere un rifacimento degli Anni Spezzati di Peter Weir, è una storia d'amore, di speranza e, soprattutto, di riconciliazione. Il rispetto e l'amicizia che nasce tra il protagonista e l'ufficiale dell'esercito turco, magistralmente interpretato da Ylmaz Erdogan, è un momento fondamentale della trama. La storia d'amore appenna accennata, più intuita da parte dello spettatore che esibita in modo sfacciato, non disturba e secondo me è funzionale alla storia proprio a rappresentare il tema dell'amore che non è amore fisico, passionale ma tenero e protettivo.
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Bel film con scenari e paesaggi suggestivi. I colori e le luci sono mozzafiato. Interessante il punto di vista del regista riguardo ai fatti storici accennati. Non vuole essere un rifacimento degli Anni Spezzati di Peter Weir, è una storia d'amore, di speranza e, soprattutto, di riconciliazione. Il rispetto e l'amicizia che nasce tra il protagonista e l'ufficiale dell'esercito turco, magistralmente interpretato da Ylmaz Erdogan, è un momento fondamentale della trama. La storia d'amore appenna accennata, più intuita da parte dello spettatore che esibita in modo sfacciato, non disturba e secondo me è funzionale alla storia proprio a rappresentare il tema dell'amore che non è amore fisico, passionale ma tenero e protettivo. Joshua Connor è un uomo triste, disperato all'inizio del film al quale è rimasto solo il suo 'dono' ... trovare l'acqua ... la vita per la terra brulla del suo paese. Poi c'è il viaggio ed è qui che comincia la speranza ed infine l'amore e ancora una volta è il suo 'dono' che gli viene in aiuto ... saper rintracciare I suoi figli così come fa con l'acqua e dunque poter riprendere a vivere.
Consiglio a tutti di andarlo a vedere, merita per la storia, la fotografia e il cast.
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hidalgo
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sabato 10 gennaio 2015
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russell crowe, rabdomante per amore
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Avventura, buoni sentimenti, belle ambientazioni e qualche falla nella sceneggiatura. Russell Crowe debutta alla regia con un film profondamente imperfetto ma assolutamente ammirevole nelle intenzioni e anche nei contenuti. "The Water Diviner" è una bella storia di speranza, amore e perdono. I fatti narrati si svolgono 4 anni dopo la battaglia di Gallipoli, pezzo di storia doloroso e importante per il popolo australiano (e non solo per loro). È proprio nel raccontare e condannare fortemente la guerra che il film da il meglio di sé, almeno da un punto di vista emotivo e morale: Crowe "vede" il conflitto anche e soprattutto con gli occhi del nemico e sceglie la via del perdono e della riconciliazione, sentimenti che oggi sembrano sconosciuti.
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Avventura, buoni sentimenti, belle ambientazioni e qualche falla nella sceneggiatura. Russell Crowe debutta alla regia con un film profondamente imperfetto ma assolutamente ammirevole nelle intenzioni e anche nei contenuti. "The Water Diviner" è una bella storia di speranza, amore e perdono. I fatti narrati si svolgono 4 anni dopo la battaglia di Gallipoli, pezzo di storia doloroso e importante per il popolo australiano (e non solo per loro). È proprio nel raccontare e condannare fortemente la guerra che il film da il meglio di sé, almeno da un punto di vista emotivo e morale: Crowe "vede" il conflitto anche e soprattutto con gli occhi del nemico e sceglie la via del perdono e della riconciliazione, sentimenti che oggi sembrano sconosciuti. Dirige con passione e ingenuità un melodramma d'altri tempi che ha per protagonista un padre coraggioso alla disperata ricerca dei suoi figli dati per morti in battaglia. Il Russell Crowe regista sembra interessato solo alla sostanza e non alla forma, il suo film barcolla ma non cade, sfiora in un paio di scene il ridicolo (a volte Crowe sembra più un indovino che un rabdomante), ma riesce a coinvolgere lo spettatore, prendendolo per le emozioni e parlandogli con il cuore dietro la macchina da presa. Nel complesso, "The Water Diviner" è promosso.
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