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giovedì 25 aprile 2024
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bravissima. irresistibile.
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Bravissima. Irresistibile.
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fabio
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lunedì 25 marzo 2019
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commediola facile che guarda all'italia di oggi
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Come tanti film italiani si propende per la narrazione dei difetti più comuni per parodiare un po' i costumi di oggi. La presenza della faccia simpatica di Paola Cortellesi da' una grande mano d'aiuto.
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rob8
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sabato 28 luglio 2018
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qualche ridondanza narrativa
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Milani è come sempre attento a temi contemporanei, spesso correlati alle condizioni esistenziali delle realtà marginali e delle periferie. Qui ad essere evocato è il mostruoso complesso di Corviale, una delle banlieu romane, cui un’architetto (donna) vuol dare nuovo smalto con un progetto che vince - per un equivoco anagrafico che la fa scambiare per un uomo - un concorso all’uopo indetto dal comune.
Partendo dal più che frequentato pretesto dello scambio di persona, Milani imbastisce una commedia divertente con qualche eccesso farsesco di troppo e qualche ridondanza narrativa. Il film comunque funziona per il suo buon ritmo e grazie soprattutto alla consueta prova di bravura a Paola Cortellesi, anche co-sceneggiatrice.
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Milani è come sempre attento a temi contemporanei, spesso correlati alle condizioni esistenziali delle realtà marginali e delle periferie. Qui ad essere evocato è il mostruoso complesso di Corviale, una delle banlieu romane, cui un’architetto (donna) vuol dare nuovo smalto con un progetto che vince - per un equivoco anagrafico che la fa scambiare per un uomo - un concorso all’uopo indetto dal comune.
Partendo dal più che frequentato pretesto dello scambio di persona, Milani imbastisce una commedia divertente con qualche eccesso farsesco di troppo e qualche ridondanza narrativa. Il film comunque funziona per il suo buon ritmo e grazie soprattutto alla consueta prova di bravura a Paola Cortellesi, anche co-sceneggiatrice.
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ennio
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mercoledì 20 dicembre 2017
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la cortellesi può fare ben di meglio
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Tre stelle per la bravura e la gnocchitudine della Cortellesi, senza di lei il film è una prevedibilissima commedia degli equivoci all'italiana in chiave politicamente corretta, ove donne ed omosessuali fanno la rivoluzione abbattendo i conservatori dei sani vecchi princìpi, ovviamente tra gli applausi della folla.
Ho visto per la prima volta sullo schermo il famoso Raoul Bova, sembra ci sappia fare, anche in un ruolo particolare.
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shingotamai
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mercoledì 12 luglio 2017
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architetto bruno serena
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Simpatica commedia italiana contro l'ipocrisia ed alcuni malcostumi tipici del nostro amato paese.
L'architetto Bruno Serena,donna brava nel suo mestiere e di ampie vedute,sarà costretta ad alcuni forzati escamotage per sopravvivere nel difficile e diffidente mondo lavorativo.
Troverà in un Bova omosessuale un degno compagno di avventure.
Davvero simpatici alcuni schietti dialoghi tra i due,mentre buona parte delle persone intorno a loro, immaginano una coppia complice e felice.
Sullo sfondo il tentativo di sostenere quartieri in stato di degrado.
Ad un certo punto c'è troppa carne a cuocere e gli importanti temi affrontati vengono snocciolati in maniera alquanto leggera,tuttavia questa scelta favorisce una certa simpatia verso i personaggi proposti compresi i colleghi di lavoro dell'architetto Serena,tutti costretti ad indossare quotidianamente una maschera per sbarcare il lunario.
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Simpatica commedia italiana contro l'ipocrisia ed alcuni malcostumi tipici del nostro amato paese.
L'architetto Bruno Serena,donna brava nel suo mestiere e di ampie vedute,sarà costretta ad alcuni forzati escamotage per sopravvivere nel difficile e diffidente mondo lavorativo.
Troverà in un Bova omosessuale un degno compagno di avventure.
Davvero simpatici alcuni schietti dialoghi tra i due,mentre buona parte delle persone intorno a loro, immaginano una coppia complice e felice.
Sullo sfondo il tentativo di sostenere quartieri in stato di degrado.
Ad un certo punto c'è troppa carne a cuocere e gli importanti temi affrontati vengono snocciolati in maniera alquanto leggera,tuttavia questa scelta favorisce una certa simpatia verso i personaggi proposti compresi i colleghi di lavoro dell'architetto Serena,tutti costretti ad indossare quotidianamente una maschera per sbarcare il lunario.
Non si riesce ad andare oltre l'intrattenimento puro ma in fondo c'è un buon pizzico di originalità.
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eleonora panzeri
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domenica 29 novembre 2015
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commedia all’italiana … con qualcosa in piu’
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I film italiani si dividono prevalentemente (salvo rare eccezioni) in due tipologie: filosofico introspettivi e becere commedie. In entrambi i casi troviamo sempre la stessa casta ristretta di attori che il pubblico già conosce e segue. In quest’ultimo aspetto apparentemente “Scusate se esisto!” non fa eccezione, troviamo infatti sul set la notissima Paola Cortellesi e il super avvenente Raoul Bova, che nonostante gli anni passino, non smette di fare la su bella figura. Il film ha una trama ben strutturata e fa quello che dovrebbe fare una commedia: divertire.
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I film italiani si dividono prevalentemente (salvo rare eccezioni) in due tipologie: filosofico introspettivi e becere commedie. In entrambi i casi troviamo sempre la stessa casta ristretta di attori che il pubblico già conosce e segue. In quest’ultimo aspetto apparentemente “Scusate se esisto!” non fa eccezione, troviamo infatti sul set la notissima Paola Cortellesi e il super avvenente Raoul Bova, che nonostante gli anni passino, non smette di fare la su bella figura. Il film ha una trama ben strutturata e fa quello che dovrebbe fare una commedia: divertire. Paola riesce a donare al suo personaggio una genuina simpatia rimanendo vittima di improbabili imprevisti non così lontani dalla realtà, come la difficoltà di essere donna di successo in un mondo di uomini banali ed ignoranti. Buona anche l’interpretazione di Bova che abbandona il ruolo di sex symbol femminile per interpretare un ruolo ben differente. Apprezzo tanto la scelta del regista di impiegare attori non professionisti che appartengono ai quartieri in cui il film è girato: in questo modo viviamo uno spacco di realtà ancora più significativo. Un film che fa bene al cuore con diversi momenti amaramente divertenti, in cui alla fine anche se la speranza per il futuro non è rosea, resta sempre la forza determinante di ogni scelta, perché in fin dei conti, come diceva Judy Garland nel mago di OZ, “Nessun posto è bello come casa“.
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alvise
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martedì 24 novembre 2015
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occasione persa
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Amanti del made in Italy... dell'italian style cinematografico, speriamo sempre di vedere commedie fresche e sincere che, pur non sbancando i botteghini, ci facciano passare due ore in allegria senza dover sempre chiamare in causa Hollywood.
Spesso le idee sono buone, gli attori anche... ma manca sempre quella "cosa" che mette insieme i pezzi.
Un buon film si regge su una storia credibile e/o su protagonisti credibili; qui manca questo e quello.
Le gag divertenti ci sono e anche il "bono" di turno, ma una Cortellesi in grande spolvero non basta a far emergere una storia che presto perde credibilità, riducendosi a un susseguirsi di improbabili avvenimenti che portano a una conclusione scontata per non dire sbrigativa.
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Amanti del made in Italy... dell'italian style cinematografico, speriamo sempre di vedere commedie fresche e sincere che, pur non sbancando i botteghini, ci facciano passare due ore in allegria senza dover sempre chiamare in causa Hollywood.
Spesso le idee sono buone, gli attori anche... ma manca sempre quella "cosa" che mette insieme i pezzi.
Un buon film si regge su una storia credibile e/o su protagonisti credibili; qui manca questo e quello.
Le gag divertenti ci sono e anche il "bono" di turno, ma una Cortellesi in grande spolvero non basta a far emergere una storia che presto perde credibilità, riducendosi a un susseguirsi di improbabili avvenimenti che portano a una conclusione scontata per non dire sbrigativa.
Avremmo voluto più espressione da un Bova (qui in versione stoccafisso) e da alcuni personaggi (ironici e non) interessanti, ma con un copione che li relega da subito a mere comparse.
Cosa ci rimane?
Qualche scontata scenetta sul mondo omosessuale per la parte ironica e un reiterato concetto del "girlpower" per quella di denuncia.
Tante commedie sono costruite su un fondo "amaro"; ma se non si è maghi della sceneggiatura, si rischia di perdere il focus sul entrambi gli aspetti.
Purtroppo questo film ne è l'esempio.
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aristoteles
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domenica 15 novembre 2015
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diversamente divertente
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Bella,originale e a tratti profonda commedia italiana.
Un film che va contro gli ottusi,i pregiudizi e le cattive abitudini italiane.
Finalmente convincente Bova,il pubblico femminile dovrà farsene una ragione, ma è impeccabile nel ruolo.
Semplice e meravigliosa la Cortellesi.
I temi trattati non sono leggeri,ma il bravo Milani riesce invece a regalare agli spettatori un prodotto fresco e divertente.
Meravigliosa la scena a tavola con madri,ziee,figli e compagni, una fantastica famiglia moderna.
Bel prodotto italiano,mi ha sorpreso positivamente.
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mirtillina
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giovedì 12 novembre 2015
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film= realtà
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Un film che va a toccare tutti i problemi della nostra società, il lavoro, l'omosessualità, i rapporti famigliari, la discriminazione.
Personalmente mi è molto piaciuto, perché con l'interpretazione di Bova e Cortellesi, il modo di affrontare queste tematiche non è risultato pesante, ma con un pizzico di comicità', hanno fatto centro!!
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onufrio
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sabato 24 ottobre 2015
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serena back to italy
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Serena Bruno (o Bruno Serena....) è un architetto che dopo anni di girovagare fra master e lavori sparsi per il mondo ha la non felice idea di ritornare in Italia, e lì dal punto di vista lavorativo è come se fosse ritornata agli inizi, dal punto di vista sentimentale però qualcosa sembra cambiare, colpita da Francesco, titolare di un ristorante dove la donna lavora come cameriera, peccato che a Francesco le donne proprio non interessano. Un ricco cast, capeggiato dal duo Cortellesi/Bova ormai coppia affiatata cinematograficamente parlando.
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