lauramalia
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sabato 11 ottobre 2014
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la cena
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Non ho visto il film ma ne ho letto il romanzo da cui è chiaramente tratto: La Cena di Herman Koch. Mi chiedo come mai non viene citato forse perchè sono stati cambiati i 'connotati'. Infatti il romanzo è ambientato in Olanda patria dell'autore, uno dei due fratelli è un politico di grido che vede sfumare la sua candidatura a premier a causa della brutta storia (si tratta di una barbona picchiata a morte nel localoe di un bancomat). Andrò a vedere questo film-plagio, sicuramente al di sotto del pathos che comunica il romanzo.
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mattiabertaina
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lunedì 6 ottobre 2014
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il concetto cangiante di giustizia
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Roma. Oggi. Famiglie perbene. Ragazzi adolescenti. Evento scatenante che fagocita tutto e centrifuga pensieri, giudizi, stereotipi. Il nuovo lavoro di Ivano De Matteo, autore de “La bella gente” e “Gli equilibristi”, punta il suo sguardo indagatore sulle dinamiche umane e lavorative di due fratelli: Paolo, chirurgo-pediatrico e Massimo, avvocato e dei loro figli, Michele e Benedetta, adolescenti di buona famiglia, giovani come ce ne sono tanti, con le loro paure, le loro insicurezze, i loro passatempi e le loro passioni. Una sera, al ritorno da una festa, tutto cambia, una bravata dei due ragazzi cambierà per sempre le prospettive proprie e della rispettive famiglie. Il regista torna ad analizzare le dinamiche di un nucleo rapportato ad un fattore destabilizzante, che in questo caso, nasce dall’interno, creando disorientamento e sorpresa.
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Roma. Oggi. Famiglie perbene. Ragazzi adolescenti. Evento scatenante che fagocita tutto e centrifuga pensieri, giudizi, stereotipi. Il nuovo lavoro di Ivano De Matteo, autore de “La bella gente” e “Gli equilibristi”, punta il suo sguardo indagatore sulle dinamiche umane e lavorative di due fratelli: Paolo, chirurgo-pediatrico e Massimo, avvocato e dei loro figli, Michele e Benedetta, adolescenti di buona famiglia, giovani come ce ne sono tanti, con le loro paure, le loro insicurezze, i loro passatempi e le loro passioni. Una sera, al ritorno da una festa, tutto cambia, una bravata dei due ragazzi cambierà per sempre le prospettive proprie e della rispettive famiglie. Il regista torna ad analizzare le dinamiche di un nucleo rapportato ad un fattore destabilizzante, che in questo caso, nasce dall’interno, creando disorientamento e sorpresa. Le tematiche affrontate dall’autore, che si avvale di un cast di tutto rispetto (Luigi Lo Cascio, Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Barbora Bobulova), vengono presentate allo spettatore fin dalla primissima parte: il pregiudizio, la violenza, il perbenismo, la buona società che cela il suo lato oscuro, il senso di giustizia, la perdita di punti di riferimento soprattutto per i giovani, l’incapacità di essere genitori, la tentazione del compromesso. Il percorso de “I nostri ragazzi” si muove sul doppio binario di due famiglie della “Roma Bene”, simili ma sostanzialmente distanti per credenze e convinzioni, e sull’intreccio nello sviluppo di Paolo, pediatra con un alto senso di giustizia paladino dei deboli e Massimo, avvocato senza ripensamenti che “applica la legge” senza mai andare ad indagare il lato umano delle vicende. Ne esce un lavoro che pone domande fondamentali sul micro-cosmo dei ragazzi di oggi, senza fornire risposte o paradigmi educativi, senza cercare mai l’appagamento dello spettatore o facili vie di interpretazione, senza apparire didattico o didascalico. Interessante l’uso della camera che segue o anticipa spesso l’entrata o l’uscita dei personaggi, dando spesso un senso di soffocamento al pubblico. Un rettangolo rosso nella casa dell’avvocato come metafora della gabbia dorata in cui molti adolescenti vivono, distaccati dal mondo, senza punti di appoggio chiari, inconsci e, a volte, incoscienti. Una pellicola che morde, fino all’epilogo che lascia aperta più di una questione. Consigliato.
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mari666
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lunedì 22 settembre 2014
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interessante
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da vedere, sia per genitori che per figli adolescenti
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mari666
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domenica 21 settembre 2014
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da vedere, cosa significa educare?
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Bel film, attori bravi. L'iperprotezione dei figli che non li fa crescere e porta alla negazione dei valori fondamentali della vita. Il diritto alla vita, l rispetto dell'altro, l'onestà, la responsabilità delle proprie azioni. Tutto negato per rendere la cita dei figli più semplice, senza ostacoli. Ma quali sono i danni? Il film è estremo, la situazione inverosimile. Con le telecamere ormai sarebbero stati individuati (soprattutto per l'aufo), ma la tendenza a non voler vedere i figli per quello che sono, esseri umani dicersi da te che sbagliano e devono assumersi le loro responsabilità è molto diffusa.
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Bel film, attori bravi. L'iperprotezione dei figli che non li fa crescere e porta alla negazione dei valori fondamentali della vita. Il diritto alla vita, l rispetto dell'altro, l'onestà, la responsabilità delle proprie azioni. Tutto negato per rendere la cita dei figli più semplice, senza ostacoli. Ma quali sono i danni? Il film è estremo, la situazione inverosimile. Con le telecamere ormai sarebbero stati individuati (soprattutto per l'aufo), ma la tendenza a non voler vedere i figli per quello che sono, esseri umani dicersi da te che sbagliano e devono assumersi le loro responsabilità è molto diffusa. Emblematico il colloquio con l'insegnante. Da vedere con i propri figli adolescenti
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miguelinho
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sabato 20 settembre 2014
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un appassionante dilemma morale
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Film ricco di contenuti di alto valore educativo: il rapporto fra genitori e figli, fra coniugi, fra fratelli, fra parenti acquisiti, fra adolescenti. Tutto raccontato prima e dopo un evento drammatico destinato a sconvolgere la vita di due famiglie, o meglio a far emergere ed esasperare tutti i limiti e la superficialità che già caratterizzavano le loro relazioni.
I protagonisti dovranno affrontare un grande interrogativo: cosa scegliere fra l'amore per i figli e il rispetto per la vita degli altri? cosa scegliere fra il cuore e la morale? fra il senso di protezione e il senso di giustizia? fra il sentimento e la ragione?
Ottima la regia che regala allo spettatore la perla di una scena iniziale e una scena finale di forte impatto emotivo, sottilmente legate fra loro in un perfetto stile che richiama la ring-composition.
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Film ricco di contenuti di alto valore educativo: il rapporto fra genitori e figli, fra coniugi, fra fratelli, fra parenti acquisiti, fra adolescenti. Tutto raccontato prima e dopo un evento drammatico destinato a sconvolgere la vita di due famiglie, o meglio a far emergere ed esasperare tutti i limiti e la superficialità che già caratterizzavano le loro relazioni.
I protagonisti dovranno affrontare un grande interrogativo: cosa scegliere fra l'amore per i figli e il rispetto per la vita degli altri? cosa scegliere fra il cuore e la morale? fra il senso di protezione e il senso di giustizia? fra il sentimento e la ragione?
Ottima la regia che regala allo spettatore la perla di una scena iniziale e una scena finale di forte impatto emotivo, sottilmente legate fra loro in un perfetto stile che richiama la ring-composition.
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stefano73
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venerdì 19 settembre 2014
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introspettivo e veloce
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dal confronto di due fratelli diversi e delle due famiglie coinvolte da un dramma ne nasce un film duro, introspettivo e da seguire tutto! Interpretato dai nosri migliori attori con per giunta una ricerca tecnica di ripresa video da considerare.
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stefano73
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venerdì 19 settembre 2014
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introspettivo e veloce
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del confronto di due fratelli diversi e delle due famiglie coinvolte da un dramma ne nasce un film duro, introspettivo e da seguire tutto! Interpretato dai nosri migliori attori con per giunta una ricerca tecnica di ripresa video da considerare.
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babis
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martedì 16 settembre 2014
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la cena tragica
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Il film racconta quello che succede in due famiglie quando scoprono che i loro figli, che i rispettivi genitori credono di conoscere, hanno compiuto una brutale aggressione nei confronti di una senzatetto.
Da una parte il moralista chirurgo pediatrico, che sembra il più comprensivo e decide di difendere il figlio a spada tratta fino alla fine; dall'altra parte il cinico avvocato, che decide di denunciare l'accaduto per far comprendere ai due ragazzi la tragedia che hanno compiuto.
Se nella prima parte i protagonisti sono i figli, nella seconda lo diventano i genitori, incapaci di prendere una decisione e diposti a tutto pur di difendere i loro ragazzi.
Una tragedia familiare splendidamente interpretata da tutti e sei i protagonisti.
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pisiran
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lunedì 15 settembre 2014
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il buon cinema italiano....
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Il buon cinema Italiano si arricchisce con questa pellicola dell'ottimo Ivano De Matteo. Già nella scorsa stagione aveva affrontato il tema Paolo Virzì con "il capitale umano" ed oggi lo ropropone questo film dando risalto al tipo di società da noi costruita, dalla tipologia dei nostri nuclei familiari, e dagli ideali da noi perseguiti che risultano essere lontani sia dalle intenzioni che dalla realtà dei fatti. Il tema così profondo prende per mano lo spettatore attenzionandolo per tutta la durata del film,
sino ad un epilogo un pò sorprendente che può essere interpretato se si vuole, in modo diverso.
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Il buon cinema Italiano si arricchisce con questa pellicola dell'ottimo Ivano De Matteo. Già nella scorsa stagione aveva affrontato il tema Paolo Virzì con "il capitale umano" ed oggi lo ropropone questo film dando risalto al tipo di società da noi costruita, dalla tipologia dei nostri nuclei familiari, e dagli ideali da noi perseguiti che risultano essere lontani sia dalle intenzioni che dalla realtà dei fatti. Il tema così profondo prende per mano lo spettatore attenzionandolo per tutta la durata del film,
sino ad un epilogo un pò sorprendente che può essere interpretato se si vuole, in modo diverso. Di certo rimane il fatto così come trasmesso dagli autori di una società da noi costruita in modo anomalo di cui siamo gli ingranaggi (pur non volendolo essere) di meccanismi che non soddisfano, anche se gli stessi pur mettendola in mostra si guardano bene dal giudicarla. Spetta allo spettatore trarre il giudizio più idoneo del comportamento genitori-figli e viceversa, facendo proprie colpe più o meno latenti che possono essere in ogni uno di noi. Vanno onorati gli attori che sono interpreti delle loro parti con piglio professionale dando spessore a tutto il film con una recitazione puntuale e di alto livello. La pellicola per quanto mi riguarda è da consigliare ad un pubblico il più vasto possibile, e dovrebbe essere trasmessa nelle scuole italiane. Pisiran-Vr
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pisiran
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lunedì 15 settembre 2014
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il buon cinema italiano
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Il buon cinema Italiano, si arricchisce con questa pellicola che prosegue e allarga, oltre che approfondire un tema già presentatosi nella scorsa stagione con "il capitale umano" di Paolo Virzì. Con "i nostri ragazzi" il tema della società moderna, del nostro vivere, dei nostri nuclei familiari viene messo in risalto e ribalta su lo spettatore quesiti non facilmente risolvibili. Ivano De Matteo ben conduce un film che prende, (dato il tema scottante) dando spazio ad attori di spessore che sanno interpretare con precisione ed estro la loro parte. Il film scorrevole e ben interpretato ti porta per mano sino ad un finale abbastanza sorprendente e che può essere inteso in modi diversi, ma che comunque mette davanti il fatto che per i nostri figli siamo disposti a tutto, anche sbagliando.
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Il buon cinema Italiano, si arricchisce con questa pellicola che prosegue e allarga, oltre che approfondire un tema già presentatosi nella scorsa stagione con "il capitale umano" di Paolo Virzì. Con "i nostri ragazzi" il tema della società moderna, del nostro vivere, dei nostri nuclei familiari viene messo in risalto e ribalta su lo spettatore quesiti non facilmente risolvibili. Ivano De Matteo ben conduce un film che prende, (dato il tema scottante) dando spazio ad attori di spessore che sanno interpretare con precisione ed estro la loro parte. Il film scorrevole e ben interpretato ti porta per mano sino ad un finale abbastanza sorprendente e che può essere inteso in modi diversi, ma che comunque mette davanti il fatto che per i nostri figli siamo disposti a tutto, anche sbagliando. Se gli autori intendevano farci soffermare sul tipo di società superficiale da noi costruita, ci sono pienamente riusciti e ogni uno di noi dovrebbe prendersi quel pizzico di colpa che gli spetta.Il film merita la visione di giovani, adulti ed anziani. Buona visione. Pisiran-Vr.
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