Più che la storia del Hermitage è la storia dell'attuale direttore del Hermitage, figlio del precedente direttore e amico del Sanpietroburghese Putin; esibisce la sua maxi BMW con interni in pelle e metà delle sequenze del film inquadrano il direttore di spalle che si aggira per vari ambienti del museo. Poi ci sono le rare foto del padre del direttore e la commovente ricostruzione del direttore bambino in braghe corte che saltella per le sale dell'Hermitage di papà. Deliziosi siparietti di testimoni del tempo di guerra che attestano la bontà di gatti cucinati e cinture di cuoio lessate. Gli spettatori paganti hanno la giusta punizione per l'eccessiva fiducia concessa "a scatola chiusa" per l'arte al cinema.