domenico rizzi
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lunedì 21 aprile 2014
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la rabbia del sacrificio vano
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Una delle più grandi tragedie della Prima Guerra Mondiale - il massacro di milioni di fanti - fu l'ostinata determinazione di generali dalla mentalità ottocentesca di mandare allo sbaraglio intere brigate con scriteriati assalti alla baionetta contro postazioni fortificate e difese da artiglierie e mitragliatrici.I protagonisti di questo film, due giovani australiani che vogliono lasciare il loro continente per conoscere il resto del mondo, vivono la loro drammatica vicenda come pedine di un gioco immensamente più grande di loro: il gioco della guerra. Archy (Mark Lee) vuole essere un soldato di cavalleria, corpo nel quale ottiene l'arruolamento dell'amico Frank (Mel Gibson) ma entrambi si ritroveranno a fare da supporto agli Inglesi come truppe di fanteria in un mal congegnato attacco alle difese turche di Gallipoli.
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Una delle più grandi tragedie della Prima Guerra Mondiale - il massacro di milioni di fanti - fu l'ostinata determinazione di generali dalla mentalità ottocentesca di mandare allo sbaraglio intere brigate con scriteriati assalti alla baionetta contro postazioni fortificate e difese da artiglierie e mitragliatrici.I protagonisti di questo film, due giovani australiani che vogliono lasciare il loro continente per conoscere il resto del mondo, vivono la loro drammatica vicenda come pedine di un gioco immensamente più grande di loro: il gioco della guerra. Archy (Mark Lee) vuole essere un soldato di cavalleria, corpo nel quale ottiene l'arruolamento dell'amico Frank (Mel Gibson) ma entrambi si ritroveranno a fare da supporto agli Inglesi come truppe di fanteria in un mal congegnato attacco alle difese turche di Gallipoli. Se il contesto da cui provengono implica una lotta nella quale rifulgono le qualità dell'uomo - Archy è un campione di atletica, che ha osato sfidare cinquanta miglia di deserto per andare ad arruolarsi dopo essere stato scartato a causa della sua giovane età - quello in cui si trovano proiettati non ha niente che possa valorizzare l'elemento umano: è un carnaio di uomini stipati nelle trincee, in attesa del fatidico ordine di attaccare "con la baionetta inastata, ma senza colpo in canna". In altri termini, un inutile macello che l'intervento di un ufficiale subalterno e gli sforzi di Frank - giunto troppo tardi per scongiurare la morte dell'amico - non riusciranno ad impedire.Peter Weir, maestro del cinema australiano, si lascia alle spalle il paese dei canguri insieme ai suoi giovani personaggi animati dal desiderio di conoscere nuove realtà, dopo la realizzzazione dell'inquietante "Picnic a Hanging Rock", che resterà per anni il suo cavallo di battaglia e del fantascientifico "L'ultima onda". Il mondo che scopre attraverso la sciagurata spedizione di Gallipoli - un episodio storico, seppure romanzato nel racconto cinematografico - è quello della vecchia Europa guerrafondaia ed ottusa, che può soltanto far rimpiangere lo "splendido isolamento" del continente australe. Non c'è alcuna retorica in questo film, ma soltanto l'ingenua aspirazione di due giovani di belle speranze di essere utili al loro Paese. La loro grande illusione non farà in tempo a trasformarsi in cocente delusione, perchè il fuoco a raffica delle mitragliere nemiche lo impedirà prima ancora che riescano a rendersi conto appieno dell'assurda realtà in cui sono precipitati. Destinatario di una nomination al Golden Globe quale miglior film straniero, "Gli anni spezzati" non ottenne riconoscimenti significativi, ma il grande apprezzamento del pubblico e la consacrazione di Weir come regista di notevole profondità, che in seguito farà meritatamente parlare di sè per le sue opere a volte eccentriche ("Mosquito Coast") antitradizionali ("Witness") ed anticonformistiche ("L'attimo fuggente").
Domenico Rizzi, scrittore.
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stefano bruzzone
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giovedì 6 febbraio 2014
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valido
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gli anni spezzati è un film per la tv passato di recente sulla rai, a rate vista la sua lunghezza infinita, che racconta le storie di tre personaggi nel pieno degli anni di piombo in italia. recitazione da fiction sempre forzata e impostata, ma nel complesso il progetto è valido e impegnativo e direi, pur senza colpi di teatro da oscar, passa l'esame a pieni voti.
Voto: 6,5
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