cuzzo91
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martedì 25 giugno 2013
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ultimo capitolo decisamente sottotono
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Doug, Phil e Stu alla morte del padre di Alan, in seguito allo shock causato dall'ennesima sciocchezza del figlio (decapitazione involontaria di una giraffa in autostrada) su richiesta della madre e della sorella, decidono di portarlo in una struttura in grado di aiutarlo. Contemporaneamente Leslie Chow evade dalla prigione di Bangkok, dandosi alla macchia in Messico poichè ricercato dal boss Marshall e dal suo scagnozzo Doug nero (quello del rufis nel primo film), essendo stati derubati da Chow di ben 21 milioni di dollari. I due quindi "reclutano" l'unica persona al mondo ad avere mantenuto contatti con Chow durante la prigionia, e cioè Alan che per un certo periodo mantenne un contatto epistolare con il simpatico criminale.
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Doug, Phil e Stu alla morte del padre di Alan, in seguito allo shock causato dall'ennesima sciocchezza del figlio (decapitazione involontaria di una giraffa in autostrada) su richiesta della madre e della sorella, decidono di portarlo in una struttura in grado di aiutarlo. Contemporaneamente Leslie Chow evade dalla prigione di Bangkok, dandosi alla macchia in Messico poichè ricercato dal boss Marshall e dal suo scagnozzo Doug nero (quello del rufis nel primo film), essendo stati derubati da Chow di ben 21 milioni di dollari. I due quindi "reclutano" l'unica persona al mondo ad avere mantenuto contatti con Chow durante la prigionia, e cioè Alan che per un certo periodo mantenne un contatto epistolare con il simpatico criminale. Coinvolgendo così anche i suoi amici durante il loro viaggio verso la clinica, prenderà in ostaggio il povero Doug fino a quando non saranno ercuperati i soldi e Chow.
Ultimo capitolo di questa fortunata serie comica, cambia completamente registro rispetto ai due precedenti, basta con le droghe ed i risvegli sconvolti del giorno dopo per tornare poi sulle tracce della nottata trascorsa, ma bensì trama temporalmente lineare e molto maggior spazio alle scene d'azione. Il film si basa e affida completamente sulla carica comica di Zach Galifianakis, sempre credibile nella sua ingenua e infantile follia ed in grado di strappare qualche sorriso, altra nota positiva è sicuramente Ken Jeong, sulla cui ricerca si basa il film, e che costituisce l'altra faccia della medaglia di Alan, la sua versione cattiva. Il problema sta nelle prove incolori degli altri due protagonisti, Bradley Cooper che ci aveva abituato a ben altre interpretazioni, sembra sempre spaesato e completamente avulso alla trama, mentre Ed Helms si defila ricoprendo esclusivamente il ruolo di spalla ansiosa, nessuna caratterizzazione dei personaggi, e quasi sempre la sensazione che i due siano consapevoli che la saga si stia concludendo ( che è poi vero ma vorremmo ricordarcelo alla fine del film). Peccato perchè nonostante questo Zach Galifianakis riesce a mostrare una certa evoluzione del proprio personaggio, un personaggio che non è piatto ma che presenta un certo spessore precluso, dalla sceneggiatura e dalle interpretazioni degli attori, agli altri due. Altra nota dolente è l'uscita del trailer, un trailer che di fatto contiene tutte le battute più divertenti del film e che sconsiglio vivamente di vedere, a meno che non vogliate risconoscere le scene in questione un quarto d'ora prima di vederle, e in tal caso anche sforzandosi, difficilmente riuscirete a trovarle più spassose di un forzato sorriso.
Quest'ultimo episodio non condivide quindi con gli altri due La notte da leoni, e di questo un po' ci dispiacciamo forse più per affetto che per veri risultati conseguiti (il primo film funzionava bene, il secondo in effetti un po' meno), e proprio quando alla fine del film inizi a pensare che evidentemente avevano spremuto tutte le idee per un terzo incipit da leoni e che quindi lo shift verso scene più d'azione fosse necessario per la buona riuscita del film, perchè ormai non sarebbe più stato credibile/comico una nuova nottata dimenticata, dopo i titoli di coda ci ritroviamo la scena che tutti si aspettavano di vedere un'ora e mezza prima, ed è una scena realmente divertente, completamente inaspettata e per questo gradita, e che in definitiva funziona. E sebbene chiuda adeguatamente la trilogia, ci sarebbe piaciuto fosse il punto di partenza del terzo episodio, non la conclusione. Si tratta ovviamente di una commedia leggera, consigliata a chi ha visto e apprezzato gli altri due, quanto meno per chiudere il ciclo.
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danylt
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mercoledì 19 giugno 2013
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galifianakis rules
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Un “Hangover”, titolo originale dalla prima pellicola, dovrebbe durare minimo il giorno dopo una sbronza colossale, invece visto il successo del primo capitolo, i postumi sono durati forse troppo a lungo. Perché la trama ormai non si avvicina più al titolo originale, ma questa volta Phil, Stu e Doug dovranno aiutare il loro amico Alan a superare il suo periodo più brutto dopo che quest’ultimo ha deciso di non prendere più le pillole per i suoi problemi psichici. Quindi i quattro partiranno per andare in un centro riabilitativo per aiutare Alan, ma non riusciranno ad andare lontano visto che saranno fermati dal tenente Marshal (John Goodman) che deciderà di catturare il povero Doug per far si che i tre vadano a riprendere il denaro rubatogli da Mr Chow e restituirglielo.
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Un “Hangover”, titolo originale dalla prima pellicola, dovrebbe durare minimo il giorno dopo una sbronza colossale, invece visto il successo del primo capitolo, i postumi sono durati forse troppo a lungo. Perché la trama ormai non si avvicina più al titolo originale, ma questa volta Phil, Stu e Doug dovranno aiutare il loro amico Alan a superare il suo periodo più brutto dopo che quest’ultimo ha deciso di non prendere più le pillole per i suoi problemi psichici. Quindi i quattro partiranno per andare in un centro riabilitativo per aiutare Alan, ma non riusciranno ad andare lontano visto che saranno fermati dal tenente Marshal (John Goodman) che deciderà di catturare il povero Doug per far si che i tre vadano a riprendere il denaro rubatogli da Mr Chow e restituirglielo.
Zach Galifianakis è il perno di un ingranaggio ormai arrugginito che sostanzialmente non aveva più altro da dire a partire già dalla fine del primo film. Le scene d’azione, tra cui l’ incidente iniziale (che personalmente non ha fatto ridere, visto che la vittima è un animale) e la scena dall’alto del Ceasar’s Palace, sono ottime, divertenti e adrenaliniche, e forse gli unici punti alti del film. La sceneggiatura, infatti, non aiuta e non brilla nemmeno nelle battute, perché più che altro a far ridere sono le mimiche facciali, i gesti e i dialoghi taciti (su tutti,quelli amorosi tra Galifianakis e la simpaticissima Melissa McCarthy che condividono uno scambio di fluidi tanto disgustoso quanto esilarante) tra i protagonisti. Tutto però risulta statico,lento ed assai noioso.
L’unico sviluppo nella trama e nei personaggi vanno ricercati nel protagonista Alan, che nella scena dove si confida con il bambino esprime dolcezza e compie una sorta di auto analisi, e il suo rapporto con l’antagonista di turno, Mr Chow. Rapporto che troverà la sua conclusione nella scena finale dove c’è una crescita e consapevolezza che le strade è ora che si dividano.
L’avventura quindi volge al termine con un suggestivo breve montaggio che unisce tutte e tre le pellicole e con una scena, dopo i titoli di coda, che fa ridere ma che sembra più essere un omaggio al titolo originale.
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