frabel
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sabato 22 novembre 2014
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l'uomo sbagliato nel posto sbagliato
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Da un soggetto di Sylvester Stallone, che ne è anche il produttore, un action movie con le dinamiche del thriller d'assedio domestico che precipita inevitabilmente in una strage annunciata da parte dell'uomo sbagliato, un ex agente della DEA interpretato dall'imperatore del testosterone che difende la figlia e la propria casa da un clan di narcotrafficanti tra le paludi della Lousiana.
Tra stereotipi e personaggi contraddittori l'unico che naturalmente emerge è il nerboruto Jason Statham in contrapposizione di un insolito opportunista traditore James Franco.
Bella la fotografia di Theo van de Sande nell'ambientazione lacustre torbida e malsana dalle parti di New Orleans.
La tensione crepuscolare non manca tra rudezze pubbliche e tenerezze private.
[+] un agente segreto sbadato
(di samanta)
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samanta
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martedì 18 aprile 2023
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quando la ripicca diventa tragedia ... .
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E' un film d'azione uscito nel 2013, la sceneggiatura è di Silvester Stallone (anche produttore), la regia è di Gary Fleder regista tv con un discreto curriculum di film thriller e d'azione tra cui emergono 2 film di buon livello (Il collezionista, La giuria).
Phil Broker (Jason Statham) è un ex-agente federale sottocopertura che durante un'azione ha ucciso il figlio di Danny un pericoloso boss della droga, rimasto vedovo lascia il lavoro e si trasferisce in una piccola città della Luisiana (giusto dove il boss ora in carcere aveva la sua base) con la figlia di 10 anni Maddy (Isabela Vidovic). Una banale lite a scuola di Maddy provocato da un teppistucolo coetaneo Teddy, viene trasformata in una tragedia per colpa della madre del bambino Cassie (Kate Bosworth, discreta attrice: The warriors'way, Bus 657) una giovane donna drogata e prepotente, vedendo che il marito non sistema con la forza Phil chiede aiuto al fratello Morgan (James Franco noto attore: Il grande potente O2, Apes revolution) uno psicopatico criminale che ha installato nella sua officina un lucroso laboratorio per fabbricare la droga "crack".
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E' un film d'azione uscito nel 2013, la sceneggiatura è di Silvester Stallone (anche produttore), la regia è di Gary Fleder regista tv con un discreto curriculum di film thriller e d'azione tra cui emergono 2 film di buon livello (Il collezionista, La giuria).
Phil Broker (Jason Statham) è un ex-agente federale sottocopertura che durante un'azione ha ucciso il figlio di Danny un pericoloso boss della droga, rimasto vedovo lascia il lavoro e si trasferisce in una piccola città della Luisiana (giusto dove il boss ora in carcere aveva la sua base) con la figlia di 10 anni Maddy (Isabela Vidovic). Una banale lite a scuola di Maddy provocato da un teppistucolo coetaneo Teddy, viene trasformata in una tragedia per colpa della madre del bambino Cassie (Kate Bosworth, discreta attrice: The warriors'way, Bus 657) una giovane donna drogata e prepotente, vedendo che il marito non sistema con la forza Phil chiede aiuto al fratello Morgan (James Franco noto attore: Il grande potente O2, Apes revolution) uno psicopatico criminale che ha installato nella sua officina un lucroso laboratorio per fabbricare la droga "crack". All'inizio Morgan si limita a rubare il "peluche" e il cane di Maddy, ma scopre un fascicolo da cui risulta la vera identità passata di Phil, decide per fare un favore di informare Danny che dalla prigione ordina a i suoi sgherri di uccidere Phil e la figlia costringendo Morgan a partecipare. Nel frattempo i rapporti di Phil con Cassie e il marito si sono rasserenati e l'uomo ha iniziato una relazione con Sheryl (Winona Ryder) l'insegnante di Maddy. Gli eventi precipitano Phyl uccide prima i 2 killer inviati da Morgan incendiandogli il laboratorio nonchè i 5 killer di Danny. Morgan fuori di sè rapisce la piccola e ferisce la sorella che cercava di fermarlo, ma viene inseguito da Phil che libera la figlia e Morgan muore nell'incendio del laboratorio.
Il soggetto del film non è originale, Stallone ha ricopiato la trama di Commando (1985 regia di A.Lester) in cui un ex ufficiale delle forze speciali (Arnold Schwarzegger) si ritira in un posto isolato con la piccola figlia che viene rapita per vendetta.Ma a prescindere della poca originalità della trama (Commando è stato scopiazzato più volte) la trama è piena di luoghi comuni: l'eroe solitario che in silenzio subisce soprusi e poi esplode invincibile, ma l'evolversi del carattere è mostrato in modo piatto senza alcun estro o vivacità. Non si comprende come un ex agente della DEA per nascondersi vada proprio nella città in cui il boss mafioso di cui ha ucciso il figlio aveva la sua base, gli effetti speciali sono discreti ma ci sono esagerazioni nell'incendio del laboratorio sembra che Phil abbia nascosto una bomba atomica. La recitazione è medio-bassa, Jason Statham ce la mette tutta: occhi truci (non ha espressività), usa tutte le armi possibili: pistole, fucili, coltelli, mani, piedi, esplosivi, James Franco è un balordo ridicolo, venditore di "crack" sembra un rimbambito che fa dispetti ad una bimba di 10 anni, Winona Ryder è scialba. In conclusione un film modesto che invece di creare suspence nello spettatore mostra una banalità espositiva poco interessante.
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gianleo67
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mercoledì 19 novembre 2014
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droga,violenza,sesso e...orsacchiotti di peluche
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Già infiltrato per la DEA in una banda narcotrafficanti, che riesce a sgominare provocando però anche la morte del figlio di un pericoloso boss, l'ex agente Broker si trasferisce con la filioletta nella piccola cittadina natale della moglie defunta, tra le paludi della Lousiana. Qui, nonostante ricerchi tranquillità e anonimato, viene scoperto da una piccolo spacciatore locale che ne approfitta per espandersi, 'vendendolo' al boss ergastolano in cerca di vendetta per il figlio morto. Resa dei conti finale.
Da un progetto del vecchio Sly (ormai ridotto ad allenare i soli polpastrelli sui tasti di un computer) che riadatta l'omonimo romanzo di Chuck Logan, un action movie che incrocia le mai sopite simpatie testosteroniche del nostro per il solito Rambo di provincia in trasferta tra le paludi della Louisiana con le dinamiche del thriller dell'assedio che ricordano alla lontana le tensioni crepuscolari del Peckinpah di 'Straw Dogs'.
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Già infiltrato per la DEA in una banda narcotrafficanti, che riesce a sgominare provocando però anche la morte del figlio di un pericoloso boss, l'ex agente Broker si trasferisce con la filioletta nella piccola cittadina natale della moglie defunta, tra le paludi della Lousiana. Qui, nonostante ricerchi tranquillità e anonimato, viene scoperto da una piccolo spacciatore locale che ne approfitta per espandersi, 'vendendolo' al boss ergastolano in cerca di vendetta per il figlio morto. Resa dei conti finale.
Da un progetto del vecchio Sly (ormai ridotto ad allenare i soli polpastrelli sui tasti di un computer) che riadatta l'omonimo romanzo di Chuck Logan, un action movie che incrocia le mai sopite simpatie testosteroniche del nostro per il solito Rambo di provincia in trasferta tra le paludi della Louisiana con le dinamiche del thriller dell'assedio che ricordano alla lontana le tensioni crepuscolari del Peckinpah di 'Straw Dogs'. Affidandosi al talento per la velocità del buon Gary Fleder ('The Express') e confidando nel buon nome di un cast che contrappone la laconica ficità del solito Jason Statham con l'infida doppiezza di un insolito e cattivo James Franco prestato alla causa (del suo conto in banca), il film di Stallone cerca di spostare la guerra senza quartiere contro il narcotraffico dal breve prologo metropolitano dell'incipit alle scaramucce di una torbida provincia del South-West fatta di faide familiari e criminali 'Alli-Gator' intrecciando, sui soliti binari dei doveri privati e delle pubbliche virtù, le vicende di personaggi che cercano di salvaguardare (ognuno a modo proprio s'intende) il fronte di una guerra condotta fin sulla porta di casa ('Homefront' appunto). Così tra la brama di vendetta per un figlio morto e la strenua difesa di una figlia viva ci si mette l'interesse economico di un clan familiare colpito nell'orgoglio (e nel portafoglio) a spostare l'ago della bilancia verso un finale che precipita nell'inevitabile rappresaglia di una strage annunciata l'esito prevedibile di un assedio domestico a casa dell'uomo sbagliato. Tra stereotipi macchiettistici (Franco) e personaggi dalla psicologia fragile e contraddittoria (Ryder) l'unico che sembra salvarsi (in ogni senso) è il buon Jason (Statham), diviso tra rudezze pubbliche e tenerezze private, novella evoluzione del cascatore di talento che ha trovato la sua meritata collocazione nelle doverose attenzioni di un casting meritocratico. Sempre carina l'ambientazione torbida e malsana nel consueto paesaggio lacustre dalle parti di Mobile (o era New Orleans?) splendidamente fotografato dal buon Theo van de Sande. Droga,violenza, sesso e...orsacchiotti di peluche.
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