filippo catani
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sabato 3 maggio 2014
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una commedia su più registri
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New York. Un libraio in crisi decide di lanciare il proprio amico fioraio ed idraulico come gigolò per racimolare un po' di soldi. L'uomo, inizialmente titubante, decide di buttarsi. Sulla sua strada incontrerà tre donne completamente diverse una dall'altra.
Dirige (e interpreta) Turturro e recita Allen ma spesso i ruoli parrebbero capovolti per fare origine ad una commedia che sa spaziare entro diversi registri. Infatti la pellicola è ora surreale, quindi di una comicità contagiosa per passare a momenti decisamente più intensi e romantici. Niente di sconvolgente per carità però l'ora e mezza in compagnia di questa pellicola scivola via piacevolmente.
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New York. Un libraio in crisi decide di lanciare il proprio amico fioraio ed idraulico come gigolò per racimolare un po' di soldi. L'uomo, inizialmente titubante, decide di buttarsi. Sulla sua strada incontrerà tre donne completamente diverse una dall'altra.
Dirige (e interpreta) Turturro e recita Allen ma spesso i ruoli parrebbero capovolti per fare origine ad una commedia che sa spaziare entro diversi registri. Infatti la pellicola è ora surreale, quindi di una comicità contagiosa per passare a momenti decisamente più intensi e romantici. Niente di sconvolgente per carità però l'ora e mezza in compagnia di questa pellicola scivola via piacevolmente. Il merito va ad una sceneggiatura che funziona, alla coppia di protagonisti maschili e al trio d'eccezione femminale formato da Stone-Vergara-Paradis con quest'ultima impegnata in un ruolo davvero intenso. Insomma vediamo l'amore un po' in tutte le sue svariate sfaccettature con l'aggiunta di un Allen davvero in grande spolvero. Ringraziamo allora il barbiere che i due hanno in comune per aver insistito a realizzare una pellicola piacevole.
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erasmo paone
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domenica 8 giugno 2014
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cinema di altri tempi
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... Si cinema di altri tempi ... Perché cinema di primi piani ... I sentimenti non vengono mostrati altro che attraverso rapide espressioni che solo grandi professionisti ( il film ne è' pieno) possono offrire .... Un esempio l'espressione della dottoressa quando scopre che il gigolo' e' innamorato ... Deliziosa , umana e gradevole ... Film di Turturro che dirige Woody Allen come Woody Allen avrebbe diretto Turturro... Grande rispetto tra i due che non si rubano mai la scena ... Ebrei schizzati ovunque come da tradizione Alleniana ... Qualche situazione un po' trash ma mai in eccesso ... Belle musiche .
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... Si cinema di altri tempi ... Perché cinema di primi piani ... I sentimenti non vengono mostrati altro che attraverso rapide espressioni che solo grandi professionisti ( il film ne è' pieno) possono offrire .... Un esempio l'espressione della dottoressa quando scopre che il gigolo' e' innamorato ... Deliziosa , umana e gradevole ... Film di Turturro che dirige Woody Allen come Woody Allen avrebbe diretto Turturro... Grande rispetto tra i due che non si rubano mai la scena ... Ebrei schizzati ovunque come da tradizione Alleniana ... Qualche situazione un po' trash ma mai in eccesso ... Belle musiche ...con omaggio a Domenico Modugno .. Insomma un cinema non strillato, una storia carina , personaggi umani un po caricati come deve essere il teatro ... Oops il cinema .... !
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francesco2
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giovedì 13 luglio 2017
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cinema d'au-tore, o di at-tore?
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Turturro ha voluto "farsi corpo" del cinema di Allen, almeno è questa l'impressione: oltre ad affidargli un ruolo, quello di "mentore" del protagonista, ha cercato di trasporne lo sguardo
tragicomico sulla realtà, che nei suoi momenti cupi -più o meno esplicitamente- ci riporta a pellicole meno conosciute del regista di "Manhattan", ad esempio "Un altra donna".
Non mancano assolutamente spunti meritevoli di riflessione, che abbracciano temi quali il significato del sesso -argute le scene "lesbiche",- il diritto a giudicare le culture altrui, la
solitudine. Ma tutto questo necessita di una storia e di una sceneggiatura, che mostra spesso i suoi limiti -i rabbini, come qualcuno ha già scritto, sono pure machiette.
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Turturro ha voluto "farsi corpo" del cinema di Allen, almeno è questa l'impressione: oltre ad affidargli un ruolo, quello di "mentore" del protagonista, ha cercato di trasporne lo sguardo
tragicomico sulla realtà, che nei suoi momenti cupi -più o meno esplicitamente- ci riporta a pellicole meno conosciute del regista di "Manhattan", ad esempio "Un altra donna".
Non mancano assolutamente spunti meritevoli di riflessione, che abbracciano temi quali il significato del sesso -argute le scene "lesbiche",- il diritto a giudicare le culture altrui, la
solitudine. Ma tutto questo necessita di una storia e di una sceneggiatura, che mostra spesso i suoi limiti -i rabbini, come qualcuno ha già scritto, sono pure machiette. Comunque
non è un brutto film.
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ultimoboyscout
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domenica 4 maggio 2014
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il più improbabile dei prostituti.
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Colpito dalla crisi economica, il libraio Murray sta per chiudere la sua libreria ma riesce a convincere l'amico Fioravante, fioraio part-time, a reinventarsi gigolò per poi dividere i lauti proventi. Gli affari, inizialmente, grazie a ricche signore annoiate e insoddisfatte, vanno bene ma l'incontro tra Fioravante e Avigail, giovane vedova ebrea, manda per aria i piani di Murray. allen non ha più età e fisico (probabilmente non l'ha mai avuto) per fare il gigolò e veste i panni del pappone avido. Turturro, che al massimo è diversamente bello, è il suo braccio armato, dirige e scrive un film assolutamente alleniano con Woody che dal 2000 non veniva diretto da un altro regista.
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Colpito dalla crisi economica, il libraio Murray sta per chiudere la sua libreria ma riesce a convincere l'amico Fioravante, fioraio part-time, a reinventarsi gigolò per poi dividere i lauti proventi. Gli affari, inizialmente, grazie a ricche signore annoiate e insoddisfatte, vanno bene ma l'incontro tra Fioravante e Avigail, giovane vedova ebrea, manda per aria i piani di Murray. allen non ha più età e fisico (probabilmente non l'ha mai avuto) per fare il gigolò e veste i panni del pappone avido. Turturro, che al massimo è diversamente bello, è il suo braccio armato, dirige e scrive un film assolutamente alleniano con Woody che dal 2000 non veniva diretto da un altro regista. Si parla di sesso, amore e soldi con molta ironia e tantissima eleganza sullo sfondo di una New York che più magnifica non potrebbe essere, col prostiruirsi che non è solo un modo per sbarcare il lunario ma è anche la metafora della solitudine, coi meccanismi psicologici che stanno dietro la professione più antica del mondo che sono davvero complicati. Commedia volutamente non realistica ma consolatoria raccontata con la leggerezza tipica di una favola per adulti, mescola a una New York evocata ma non raccontata un erotismo decisamente casto e poco esplicito, solitudini urbane e una voglia matta di riscatto da una vita inesorabilmente piatta e piena di quotidianità. Allen attore funziona benissimo e sa divertire pur restando su terreni sicuri ma già esplorati, Turturro piace un sacco e sorprende per una fragilità del tutto nuova e inaspettata non solo per il ruolo da protagonista ma anche per quelli di regista e sceneggiatore, in cui si distingue per mano sicura e per uno script intelligente, divertente e mai stupido o banale. E' doveroso sottolineare comunque come Turturro si allontani da Allen nel guardare alle donne, non esplosioni di follia e nevrosi ma figure da coccolare, ammirare e toccare con la massimo cura e delicatezza.
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mauridal
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martedì 22 aprile 2014
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gigolo' evanescenti , woody turturro e le donne
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Quando un grande vecchio del cinema incontra un alter ego che può continuarne l'opera ,allora le aspettative di riuscita di un film possono dirsi appagate. Il vecchio grande sarebbe il Woody Allen che da giovane avrebbe sorriso sardonico anche a questa definizione di sé , ma che ora alla bella età di 78 anni merita di essere per il suo pubblico, un grande regista e un vecchio maestro che può ancora influire sulla cinematografia americana e non solo. Ed è ciò che accade nel film di Turturro, Gigolò per caso meglio in originale Fading Gigolò come un Gigolò evanescente, ovvero uomo che si vende per sesso a donne , ma alla fine cede ai sentimenti non portando a termine il lavoro.
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Quando un grande vecchio del cinema incontra un alter ego che può continuarne l'opera ,allora le aspettative di riuscita di un film possono dirsi appagate. Il vecchio grande sarebbe il Woody Allen che da giovane avrebbe sorriso sardonico anche a questa definizione di sé , ma che ora alla bella età di 78 anni merita di essere per il suo pubblico, un grande regista e un vecchio maestro che può ancora influire sulla cinematografia americana e non solo. Ed è ciò che accade nel film di Turturro, Gigolò per caso meglio in originale Fading Gigolò come un Gigolò evanescente, ovvero uomo che si vende per sesso a donne , ma alla fine cede ai sentimenti non portando a termine il lavoro. La scelta di Turturro è leggermente stramba come trama e sceneggiatura ,tuttavia l'influenza di Woody è decisiva per l'ironia e l'atmosfera di raffinata commedia , punteggiata da battute e situazioni comiche che rendono tutto il film gradevole e godibile. Certo la insistenza tutta yddish sull'ebraismo ortodosso , sui rabbini chassidici e lo chabad, rappresentano tutti i sensi di colpa di Woody che non vuole proprio digerire la confessione religiosa che gli appartiene , e che a suo modo rifiuta, La battuta finale rivolta a Turturro," sei ebreo? Non ne sono sicuro" , è indicativa . Turturro come regista autore non si è sottratto alla prova del confronto con un grande come Woody Allen uscendone bene in fondo , anche se come attore del film colpisce la fissità degli sguardi silenziosi , quasi a voler lasciare spazio alle battute di Woody e alla straordinarie figura femminile di Sharon Stone. Merita a parte una considerazione , il personaggio di Avigal ,la donna ebrea vedova repressa che non può tradire la sua origine e tradizione religiosa ,per cui è la nevrotica in crisi , figura femminile da psicoanalisi tanto cara a Woody come anche le altre donne del film. Dunque i temi cari al cinema di Woody Allen ci sono tutti, compresa la Manhattan delle piccole ,vecchie librerie e la musica Jazz di sottofondo, temi che evidentemente sono passati inevitabilmente nel film di Turturro,- che, con Woody Allen. Posso definire autore a due mani del film . Mauridal.
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marinabelinda
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mercoledì 7 maggio 2014
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dove c'è dolore c'è amore
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Gli imprevisti del cuore sono sempre dietro l'angolo. E tra la seduzione patinata di due donne mature e disinibite e il pudore di una donna semplice e senza sorriso può essere scontato immaginare cosa prevalga.Ma non è scontato il finale, sia per la scelta narrativa (e qui mi fermo), sia per la scelta del protagonista: cosa farà Fioravante non è dato sapere0. E va bene così.
Un film garbato ma eccitante (nel senso più ampio del termine).
Fioravante incarna quello che ogni donna vorrebbe: sensibilità, virilità, ironia, ottimi gusti musicali, culinari e botanici.
Si sorride volentieri, con lo stesso garbo che ha il protagonista nell'approcciarsi con la sua nuova realtà di 'squillo' (come si definisce lui stesso): gigolò per caso (forse per necessità), ma del tutto consapevole.
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Gli imprevisti del cuore sono sempre dietro l'angolo. E tra la seduzione patinata di due donne mature e disinibite e il pudore di una donna semplice e senza sorriso può essere scontato immaginare cosa prevalga.Ma non è scontato il finale, sia per la scelta narrativa (e qui mi fermo), sia per la scelta del protagonista: cosa farà Fioravante non è dato sapere0. E va bene così.
Un film garbato ma eccitante (nel senso più ampio del termine).
Fioravante incarna quello che ogni donna vorrebbe: sensibilità, virilità, ironia, ottimi gusti musicali, culinari e botanici.
Si sorride volentieri, con lo stesso garbo che ha il protagonista nell'approcciarsi con la sua nuova realtà di 'squillo' (come si definisce lui stesso): gigolò per caso (forse per necessità), ma del tutto consapevole. Regala magia, e non necessariamente a pagamento.
Il tutto nel contesto di un bellissimo autunno a New York, di una colonna sonora elegantissima e di un messaggio finale che fa sicuramente riflettere e sa dare speranza da qualsiasi punto di osservazione lo si interpreti.
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(di marinabelinda)
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