andrea giostra
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mercoledì 20 novembre 2013
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la parabola dei talenti.
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Bisogna ricorrere al futuro ed alla fantascienza perché la civiltà occidentale dei giorni nostri decida di farsi guidare dai suoi migliori giovani talenti per essere salvata. Sembra essere questo il messaggio che il bravissimo regista e sceneggiatore Gavin Hood lancia allo spettatore con questo film bello e molto interessante al contempo. La sequenza delle scene cattura senza dubbio lo spettatore che rimane affascinato dalle bellissime immagini, accompagnate da un’eccellente colonna sonora, che richiamano, senza alcun ipocrita nascondimento, i più moderni e sofisticati War Games che fanno impazzire le nuove come le vecchie generazioni. La sceneggiatura, rivisitata e ben adattata, è tratta dal vecchio omonimo romanzo di Orson Scott Card pubblicato nel 1985, dal quale Hood mette in evidenza, con eleganza e maestria narrativa, un concetto essenziale perché l’uomo possa migliorarsi ed evolvere verso un futuro più sicuro limitando i rischi di estinzione: sono i migliori talenti della nostra specie che devono assumere il comando per guidarci verso un mondo migliore.
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Bisogna ricorrere al futuro ed alla fantascienza perché la civiltà occidentale dei giorni nostri decida di farsi guidare dai suoi migliori giovani talenti per essere salvata. Sembra essere questo il messaggio che il bravissimo regista e sceneggiatore Gavin Hood lancia allo spettatore con questo film bello e molto interessante al contempo. La sequenza delle scene cattura senza dubbio lo spettatore che rimane affascinato dalle bellissime immagini, accompagnate da un’eccellente colonna sonora, che richiamano, senza alcun ipocrita nascondimento, i più moderni e sofisticati War Games che fanno impazzire le nuove come le vecchie generazioni. La sceneggiatura, rivisitata e ben adattata, è tratta dal vecchio omonimo romanzo di Orson Scott Card pubblicato nel 1985, dal quale Hood mette in evidenza, con eleganza e maestria narrativa, un concetto essenziale perché l’uomo possa migliorarsi ed evolvere verso un futuro più sicuro limitando i rischi di estinzione: sono i migliori talenti della nostra specie che devono assumere il comando per guidarci verso un mondo migliore. Ma, ahimè, sono questi concetti noti e vecchi al contempo, che l’uomo occidentale di potere di ieri come quello di oggi non ha intenzione di prendere in considerazione. E forse, tra il serio ed il faceto, per comprendere meglio il messaggio che Hood lancia con Ender’s Game, è il caso di rileggere “La parabola dei talenti” dal Vangelo secondo Matteo 25,14-30.
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senji
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lunedì 4 novembre 2013
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finalmente un film "serio"
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Film molto bello, ben strutturato, coerente, tutto sommato ben trasposto, ben recitato da tutti (sopratutto i ragazzi!!) con effetti e scenografie stupendi, a tratti eccezionali.
La storia ovviamente, e doverosamente direi, taglia alcune parti e ne adatta altre ma il risultato è ottimo, il film gira molto bene senza buchi ne cavolate, solo un po' di lentezza in alcuni momenti (cosa d'altra parte presente anche nel romanzo). La parte finale è eccezionale, visivamente ed emotivamente.
Lavoro di sceneggiatura e regia ottimo, finalmente si vede un film serio, organico, adulto, che non cede alle logiche blockbusteriane e fracassone di oggi e che riesce a tenere la rotta in modo encomiabile, senza cedimenti di alcun genere (ritmo, logica, coerenza, dinamiche comportamentali, ecc.
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Film molto bello, ben strutturato, coerente, tutto sommato ben trasposto, ben recitato da tutti (sopratutto i ragazzi!!) con effetti e scenografie stupendi, a tratti eccezionali.
La storia ovviamente, e doverosamente direi, taglia alcune parti e ne adatta altre ma il risultato è ottimo, il film gira molto bene senza buchi ne cavolate, solo un po' di lentezza in alcuni momenti (cosa d'altra parte presente anche nel romanzo). La parte finale è eccezionale, visivamente ed emotivamente.
Lavoro di sceneggiatura e regia ottimo, finalmente si vede un film serio, organico, adulto, che non cede alle logiche blockbusteriane e fracassone di oggi e che riesce a tenere la rotta in modo encomiabile, senza cedimenti di alcun genere (ritmo, logica, coerenza, dinamiche comportamentali, ecc...).
Se qualcuno volesse trovare difetti citando le differenze con il romanzo (che indubbiamente ci sono) va rammentato che
è praticamente impossibile fare altrimenti con i tempi imposti dal grande schermo; una maggiore fedeltà allo scritto di Orson Scott Card avrebbe richiesto un film di 4 o 5 ore... In realtà, ripeto, è stato fatto un ottimo lavoro di sceneggiatura nel condensare e riassumere la storia originale.
Certamente è uno dei migliori film SF degli ultimi anni, lode ed onore al merito alla sceneggiatura, regia e produzione ha avuto il coraggio di investire in un progetto così "rischioso". Spero che il botteghino gli renda merito.
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angelo bottiroli - giornalista
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sabato 2 novembre 2013
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ottima trama grande colonna sonora, bel film
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Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Orson Scott Card, del 1985, ma il regista Gavin Hood (X-men le origini: Volvereine) riesce a creare un’opera attuale utilizzando tutti i moderni mezzi tecnologici e soprattutto a realizzare un buon film.
Personalmente amo i film di fantascienza e proprio per questa mia passione sono molto esigente in materia; ebbene “Ender’s game” rispetto a tanti altri film dozzinali o anche discreti si pone nettamente su un gradino superiore, una via di mezzo tra il classico film di fantascienza e “Ufficiale e Gentiluomo con Richard Gere. Diverse le scene che ricordano quel film: dalla disposizione delle camerata, dall’istruttore negro, alla disciplina ferrea con cui vengono istruite le reclute – bambini.
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Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Orson Scott Card, del 1985, ma il regista Gavin Hood (X-men le origini: Volvereine) riesce a creare un’opera attuale utilizzando tutti i moderni mezzi tecnologici e soprattutto a realizzare un buon film.
Personalmente amo i film di fantascienza e proprio per questa mia passione sono molto esigente in materia; ebbene “Ender’s game” rispetto a tanti altri film dozzinali o anche discreti si pone nettamente su un gradino superiore, una via di mezzo tra il classico film di fantascienza e “Ufficiale e Gentiluomo con Richard Gere. Diverse le scene che ricordano quel film: dalla disposizione delle camerata, dall’istruttore negro, alla disciplina ferrea con cui vengono istruite le reclute – bambini.
Non abbiamo letto il libro quindi non possiamo giudicare se il film era fedele al libro tuttavia, questo film ci ha stimolato a leggerlo perché ci sono aspetti che la pellicola tratta marginalmente come il rapporto del giovane protagonista col fratello e la sorella che nel film – per forza di cose – viene affrontato solo marginalmente.
I due protagonisti principali del film, Harrison Ford e soprattutto il giovane Asa Butterfield (Hugo Cabret, Tata Matilda - il grande botto e Wolfman) dimostra chiaramente che il giovane ragazzo inglese di 16 anni sta dimostrando grande capacità interpretativa.
Ottimi gli effetti speciali e ottima la trama ma una delle cose che abbiamo maggiormente apprezzato è la colonna sonora, splendida, incalzante, adatta all’escalation del film che è sicuramente un buon film di fantascienza, da vedere.
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[+] colonna sonora splendida??? che film hai visto???
(di nik deco)
[ - ] colonna sonora splendida??? che film hai visto???
[+] indecente
(di claudiostrinati)
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mickey97
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martedì 5 novembre 2013
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il grande ritorno della fantascienza ( vera )
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Ender Wiggins è un promettente dodicenne, egli mostra delle capacità intellettive a dir poco straordinarie e il colonello Hyrum Graff risulta palesemente disposto a conferirgli il titolo di Leader per il fine di fronteggiare una difficilissima guerra futura. Ender è un ragazzo speciale apparentemente fragile ed insicuro, il colonnello Graff lo mette a dura prova e lo separa dalla famiglia, cerca di studiare i suoi sentimenti i quali si manifestano nella sofferenza e nella solitudine. Ad Asa Butterfield spetta una parte difficile ma fa il suo dovere e non mostra alcuna difficoltà nell'interpretarla, su di lui grava il peso della responsabilità sin dal momento in cui viene nominato leader della flotta spaziale ed è così che imponenti simulazioni insieme ad altri importantissimi elementi fantascientifici danno vita a un vero ed autentico genere fantascientifico.
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Ender Wiggins è un promettente dodicenne, egli mostra delle capacità intellettive a dir poco straordinarie e il colonello Hyrum Graff risulta palesemente disposto a conferirgli il titolo di Leader per il fine di fronteggiare una difficilissima guerra futura. Ender è un ragazzo speciale apparentemente fragile ed insicuro, il colonnello Graff lo mette a dura prova e lo separa dalla famiglia, cerca di studiare i suoi sentimenti i quali si manifestano nella sofferenza e nella solitudine. Ad Asa Butterfield spetta una parte difficile ma fa il suo dovere e non mostra alcuna difficoltà nell'interpretarla, su di lui grava il peso della responsabilità sin dal momento in cui viene nominato leader della flotta spaziale ed è così che imponenti simulazioni insieme ad altri importantissimi elementi fantascientifici danno vita a un vero ed autentico genere fantascientifico. Finalmente la fantascienza ritorna, pensavo fosse morta con film quali Eysium e Oblivion ma con Ender's Game è rinata, risorta dopo tante umiliazioni. Gli effetti speciali brillano di luce propria, di conseguenza risultano da paura mentre si affermano a gran voce in ogni singola sequenza, studiata sino ai dettagli per il fine di catturare la nostra attenzione. Il film vuole essere certo che lo spettatore non risulti distratto ma attento al susseguirsi delle sequenze ma di certo non si può negare quanto l'ambientazione risulti determinante ai fini di un giudizio complessivo. Quindi il film sa come intrattenere chi lo guarda senza mai fallire grazie ad un ritmo saldo e decisamente continuo nella sua esecuzione e grazie a delle fantastiche ambientazioni condite di stupefacenti effetti speciali oltre ad un palese manifestarsi di buoni sentimenti come ad esempio il grande affetto che Ender prova nei confronti della sorella senza lasciare spazio all'amore, il quale sicuramente in un contesto del genere avrebbe stonato. Il film di Gavin Hood, senza ombra di dubbio fa ritornare la fantascienza vera con protagonista un Asa Butterfield in grado di reggere il ruolo di protagonista con accantto un ottimo Harrison Ford e un bravo ma insolito Ben Kingsley.
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hollyver07
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giovedì 7 novembre 2013
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fantascienza, non solo! film davvero affascinante!
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Ciao. Piccola premessa, non ho letto il libro dal quale è stato tratto il film quindi... la mia opinione in merito alla pellicola non è correttamente mediata dalla conoscenza dello scritto originale (mi sovviene... probabilmente un gran bel libro). Premesse a parte, sono davvero contento d'aver visto questo film, è uno di quei rari casi (ahimè..!) di pellicole fantascientifiche che riescono ad amalgamare l'aspetto puramente ludico a quello ponderale proposto da: storia, incipit di riflessione, personaggi, contesto ed interazione fra tutti gli aspetti che ho citato. La trama, propone le vicende legate ad una futuribile terra, estremamente trasformata nella struttura sociale - controllo delle nascite, globalizzata anche nell'Ordinamento della Struttura di Potere e Controllo, completamente multietnica ecc.
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Ciao. Piccola premessa, non ho letto il libro dal quale è stato tratto il film quindi... la mia opinione in merito alla pellicola non è correttamente mediata dalla conoscenza dello scritto originale (mi sovviene... probabilmente un gran bel libro). Premesse a parte, sono davvero contento d'aver visto questo film, è uno di quei rari casi (ahimè..!) di pellicole fantascientifiche che riescono ad amalgamare l'aspetto puramente ludico a quello ponderale proposto da: storia, incipit di riflessione, personaggi, contesto ed interazione fra tutti gli aspetti che ho citato. La trama, propone le vicende legate ad una futuribile terra, estremamente trasformata nella struttura sociale - controllo delle nascite, globalizzata anche nell'Ordinamento della Struttura di Potere e Controllo, completamente multietnica ecc. ecc.. Questa interessante, possibile/plausibile, visione della nostra terra è da lungo tempo (50 anni) chiamata a fronteggiare una mortale minaccia portata da una civiltà aliena composta da esseri per natura simili ad insetti (sembra una soluzione semplicistica ma a ben vedere... ha un suo perchè - E non sono gli scorpioni del recensore ma chiaramente somigliano a formiche) i quali, nel corso del loro primo attacco, avevano provocato la morte di molti milioni di terrestri. In merito, la sceneggiatura, volutamente non si sofferma a spiegarne le origini ed i perchè dell'aggressione. In questo ambito di perenne minaccia, per fronteggiare la stessa, si era giunti alla clonclusione che i giovani, intesi dai bambini agli adolescenti) possedessero le capacità necessarie a fronteggiare la minaccia. Dette capacità, sopratutto di natura psicointellettiva, sono particolarmente evidenti in Ender (notevolmente interpretato da Asa Butterfield) che sarà scelto dal Colonnello Graff (un Harrison Ford ben intonato al ruolo). La scelta del leader, un "quasi" predestinato (...!?) il suo background personale (...il terzo figlio... in un modo a natalità controllata!), il duro percorso addestrativo, la crudele iniziazione alla guerra e lo sviluppo/maturazione di una profonda coscenza individuale, sono le tematiche che Gavin Hood (regìa e sceneggiatura) amalgama senza far decadere la spettacolarità delle scene dinamiche; davvero un lavoro notevole di Hood. In questo film egli propone, non saprei dire quanto casualmente o in seguito a precise scelte, un'impressionante quantità di elementi narrativi che si prestano a numerose interpretazioni soggettive, peraltro senza perdere di vista il riferimento con la spettacolarità richiesta in un dinamico film di fantascienza contemporanea. ulteriori spunti che ritengo siano traibili ed associabili ad "Ender's game" sono: - La forte similitudine di alcuni elementi che intercorrono tra questo film e "Starship trooper" (insetti, umanità militarizzata, ottica intransigente del potere, il pianeta d'origine e sfumature varie) - Alcuni dialoghi interessanti ed ambiguamente sfaccettati, ad es. quando Ember chiede quale sia il suo vero nemico - Il giuoco come presunto training cognitivo, la simulazione del combattimento/guerra sono cose già presente ai nostri giorni, nello specifico del film, è uno stratagemma estremamente funzionale ed ha il pregio di "parlare" direttamente e comprensibilmente a tutti i livelli d'età - La guerra "preventiva", come il giuocare anche certi abberranti metodi "politica" internazionale sono abbastanza consueti e contemporanei - Una sorta di personale sospetto... il personaggio di Ender (terzo figlio) è, per certi versi, curiosamente affine agli umani modificati di "Gattaca" di Andrew Nichol ed all'inconsapevolezza del cacciatore di androidi di Philip K. Dick ( e qui troviamo il Blade Runner che fu Harrison Ford) ed è proprio il dubbio che Hood abbia sfruttato l'idea di una ambiguità del personaggio principale che mi impedisce di considerare come capolavoro questo film. Ad ogni buon conto, penso si tratti di un film davvero notevole, ben realizzato e ricco di spunti riflessivi. Intrattenimento garantito per qualsiasi età e, nonostante abbia sollevato qualche personale perplessità, foriero di un ottimo intrattenimento. Altro da dire...? Sinceramente affascinante! Da vedere e rivedere per apprezzarne tutte le sfumature proposte! Saluti e buona visione
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hammer1969
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venerdì 8 novembre 2013
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finalmente lo sci-fi si prende una rivincita !
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Dopo diversi titoli minori (nei contenuti, benchè kolossal nella features), Ender's Game fa riconciliare con il genere fantascientifico i suoi appassionati e non solo.
Ender Wiggin, interpretato dal talentuoso Asa Butterfield, è un ragazzino talentuoso che pare aver ereditato dal fratello un certo killer instinct, e dalla sorella una grande umanità : è con questa dote che, sotto l'ala protettrice del colonnello Graff (il sempreverde e notevolmente cinico Harrison Ford), va ad addestrarsi per divenire un giorno colui che guiderà le forze della Terra contro i terribili alieni invasori. Sembrerebbe da annoverare nella fiera del già visto (anche se la descrizione delle prove che il ragazzino deve superare e dell'affermarsi della sua leadership sui compagni, è davvero di qualità) ; però improvvisamente il film catapulta lo spettatore in una realtà completamente diversa : i ruoli sembrano invertirsi clamorosamente ed al giovanissimo Ender, verrrà richiesto, oltre che mostrarsi all'altezza del compito di leader vincente, anche di lasciar emergere il proprio lato umano e la sua emotività.
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Dopo diversi titoli minori (nei contenuti, benchè kolossal nella features), Ender's Game fa riconciliare con il genere fantascientifico i suoi appassionati e non solo.
Ender Wiggin, interpretato dal talentuoso Asa Butterfield, è un ragazzino talentuoso che pare aver ereditato dal fratello un certo killer instinct, e dalla sorella una grande umanità : è con questa dote che, sotto l'ala protettrice del colonnello Graff (il sempreverde e notevolmente cinico Harrison Ford), va ad addestrarsi per divenire un giorno colui che guiderà le forze della Terra contro i terribili alieni invasori. Sembrerebbe da annoverare nella fiera del già visto (anche se la descrizione delle prove che il ragazzino deve superare e dell'affermarsi della sua leadership sui compagni, è davvero di qualità) ; però improvvisamente il film catapulta lo spettatore in una realtà completamente diversa : i ruoli sembrano invertirsi clamorosamente ed al giovanissimo Ender, verrrà richiesto, oltre che mostrarsi all'altezza del compito di leader vincente, anche di lasciar emergere il proprio lato umano e la sua emotività. Davvero notevole l'interpretazione del giovanissimo Butterfield, non nuovo a ruoli emotivamente molto coinvolgenti ("Il bambino con il pigiama e righe" e "Hugo Cabret" su tutte) ; ottime anche quelle delle due giovani interpreti femminili, Hailee Steinfeld (Petra, la giovane guerriera) e Alice Breslin (Valentine, la sorella di Ender) ; un pò compassate, se vogliamo, ma sempre carismatiche quelle dei due mostri sacri Ford e Kingsley, che sembra recitino con il freno a mano tirato, anche se in ruoli che vanno loro un pò stretti. Nel complesso una bella storia, ben proposta e ben recitata, anche se, uscendo dalla sala, si ha la chiara sensazione che la narrazione si soffermi su alcune scene secondarie del film, e risolva in maniera forse troppo sbrigativa gli aspetti topici, che avrebbero meritato una descrizione più approfondita, ma come detto, nel complesso si tratta di un più che riuscito tentativo di fondere la realtà con il mondo virtuale, la vicenda umana con la narrazione fantascientifica....PROMOSSO !
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dragon
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domenica 10 novembre 2013
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ender's game e il principe di machiavelli
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Davvero bellissimo!!! Al di là delle mirabolanti scene di battaglie spaziali e degli effetti speciali (che ormai ci si aspetta comunque) questo film spicca per la toccante interpretazione del giovanissimo Asa Butterfield, che ci dona un luminoso e profondo ritratto del protagonista, Ender. Adolescente gracile e sensibile, e tuttavia dotato di volontà d'acciaio, mente analitica superiore e grande carisma, Ender dovrà suo malgrado accollarsi il non invidiabile ruolo di "salvatore dell'umanità", con tutto il pesante fardello di responsabilità, timori e sensi di colpa che le drammatiche circostanze (e le poco etiche decisioni dei suoi superiori) gli addosseranno.
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Davvero bellissimo!!! Al di là delle mirabolanti scene di battaglie spaziali e degli effetti speciali (che ormai ci si aspetta comunque) questo film spicca per la toccante interpretazione del giovanissimo Asa Butterfield, che ci dona un luminoso e profondo ritratto del protagonista, Ender. Adolescente gracile e sensibile, e tuttavia dotato di volontà d'acciaio, mente analitica superiore e grande carisma, Ender dovrà suo malgrado accollarsi il non invidiabile ruolo di "salvatore dell'umanità", con tutto il pesante fardello di responsabilità, timori e sensi di colpa che le drammatiche circostanze (e le poco etiche decisioni dei suoi superiori) gli addosseranno. Nuovo "Messia", innocente auto-crocifisso per le irrimediabili conseguenze delle sue azioni, cercherà redenzione in una "resurrezione", sua e planetaria. Non si può non amare Ender/Asa, con la sua forza e la sua fragilità, teso nell'estenuante ricerca di un forse impossibile equilibrio tra tenerezza e violenza, innocenza e responsabilità. Purtroppo i trailers in circolazione non rendono giustizia a Ender's Game, avendo preferito mostrare le scene d'azione, piuttosto che gli intensi diaologhi/scontri tra i protagonisti e la tormentata lotta interiore di Ender con il suo lato oscuro e le sue paure. Per i temi toccati, il pensiero corre subito al Principe di Machiavelli: dall'affascinante rappresentazione della nascita ed evoluzione di un vero leader, al perenne dilemma se il fine giustifichi i mezzi, cui risponde a suo modo il Colonnello Graff, il personaggio interpretato da Harrison Ford: "Quando la guerra sarà finita, potremo permetterci il lusso di dibattere la moralità di ciò che stiamo facendo". E di cruciali dilemmi etici ve ne sono diversi, in Ender's Game: dalla perdita dell'innocenza di un'infanzia sacrificata in nome di un "bene" superiore alla giustificazione della "guerra preventiva", dall'arruolamento dei bambini-soldato al genocidio, dall'indottrinamento virtuale alla legge marziale con conseguente perdita delle libertà individuali, dal bullismo ai pregiudizi (più che razziali o sessisti, in questo caso, "specisti"). Questo film forse non è perfetto, ma è sorprendentemente intenso ed offre numerosi piani di lettura, i temi affrontati inducono a profonde riflessioni e Asa Butterfield è, semplicemente, da Oscar! Non so voi, ma io me lo vado a rivedere... ♥
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[+] trailers per palati... "specisti"
(di hollyver07)
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parieaa
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mercoledì 12 marzo 2014
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poteva essere più bello
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Film di fantascienza che scorre piacevole, con buone scenografie,la fotografia è curata e buoni effetti speciali. Il cast si comporta discretamente, anche se potevano dare sicuramente di più a partire da Ford e dalla Davis, anche se alcune scelte sono quanto meno discutibili come ad esempio il bulletto fanatico delle salamandre ( che se non sbaglio era il piccoletto rompiscatole di Hanna Montana...). Il finale è inaspettato, almeno per me, e lancia un forte messaggio anti-bellico, e che forse è meglio conoscere il diverso piuttosto che distruggerlo, magari su falsi presupposti e guidati solo dalla paura e dalla sete di vendetta: il fine non giustifica sempre i mezzi.
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Film di fantascienza che scorre piacevole, con buone scenografie,la fotografia è curata e buoni effetti speciali. Il cast si comporta discretamente, anche se potevano dare sicuramente di più a partire da Ford e dalla Davis, anche se alcune scelte sono quanto meno discutibili come ad esempio il bulletto fanatico delle salamandre ( che se non sbaglio era il piccoletto rompiscatole di Hanna Montana...). Il finale è inaspettato, almeno per me, e lancia un forte messaggio anti-bellico, e che forse è meglio conoscere il diverso piuttosto che distruggerlo, magari su falsi presupposti e guidati solo dalla paura e dalla sete di vendetta: il fine non giustifica sempre i mezzi. Però devo dire che, durante la visione ho provato un senso di fretta, e che tutto sia pressato e tante cose date per scontate. Forse se avesse avuto un regista più avvezzo alla fantascienza e se fosse stato diviso in 2 atti, sarebbe uscito un film migliore, e magari anche un classico dei film di fantascienza. Leggerò sicuramente il libro.
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filippo catani
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venerdì 19 dicembre 2014
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bella fantascienza ma trama un po' così
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Un contingente di alieni ha causato milioni di vittime sulla Terra prima di essere fermati e respinti dal sacrificio di un misterioso eroe. Dopo cinquanta anni il pericolo sta per ripresentarsi e i militari stanno addestrando un contingente di ragazzini particolarmente dotati per respingere questo attacco.
Partiamo da quello che indubbiamente ci è piaciuto. Gli effetti speciali sono da urlo e il ritorno di un buon prodotto di fantascienza fa indubbiamente piacere specialmente se, come accade in questo caso, il film ha anche il pregio di essere ben musicato e ben interpretato; finalmente Harrison Ford torna a livelli accettabili, i giovani ragazzi si fanno valere così anche come la guest star Kingsley in versione Maori.
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Un contingente di alieni ha causato milioni di vittime sulla Terra prima di essere fermati e respinti dal sacrificio di un misterioso eroe. Dopo cinquanta anni il pericolo sta per ripresentarsi e i militari stanno addestrando un contingente di ragazzini particolarmente dotati per respingere questo attacco.
Partiamo da quello che indubbiamente ci è piaciuto. Gli effetti speciali sono da urlo e il ritorno di un buon prodotto di fantascienza fa indubbiamente piacere specialmente se, come accade in questo caso, il film ha anche il pregio di essere ben musicato e ben interpretato; finalmente Harrison Ford torna a livelli accettabili, i giovani ragazzi si fanno valere così anche come la guest star Kingsley in versione Maori. Il problema sta tutto nella sceneggiatura che lascia più di qualche interrogativo. Intanto sulla durata e infatti accorciando un pochino le varie prove poteva risultare più scorrevole. Quindi troviamo alcuni elementi già visti in altri film del genere ma soprattutto la parte del sergente scimmiotta troppo quella del sergente di Full Metal Jacket. Ecco il vero tasto dolente è un po' questo cameratismo che si trasfroma in percorso di formazione e alla fine il giovane ragazzo si trova a riflettere sull'impossibilità di esportare il nostro modello di vita e che tutti gli esseri dell'universo hanno diritto a vivere; insomma sviluppi un po' conflittuali e poco credibili nel dipanarsi della storia. Forse senza queste puntate filosofiche ci saremmo goduti un semplice ma buon film di fantascienza.
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aristoteles
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domenica 11 ottobre 2015
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fantascienza underage
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Penso che si poteva qualcosina in più.
Giudico positiva l'interpretazione del giovane Asa ,tuttavia il personaggio che intrpreta non è molto affascinante e e pecca un poco in credibilità,questo perchè,come è già accaduto troppe volte sugli schermi,"deve"essere l'eroe che salva il pianeta.
La grafica è ottima,nulla da eccepire,è tutta roba fatta al computer ma funziona dannatamente bene.
Ford viene a noia abbastanza presto,con quel ruolo snervante e scontato del gran capo che sa tutto lui.
Anche le relazioni familiari del giovane protagonista sono trattate con superficialità.
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Penso che si poteva qualcosina in più.
Giudico positiva l'interpretazione del giovane Asa ,tuttavia il personaggio che intrpreta non è molto affascinante e e pecca un poco in credibilità,questo perchè,come è già accaduto troppe volte sugli schermi,"deve"essere l'eroe che salva il pianeta.
La grafica è ottima,nulla da eccepire,è tutta roba fatta al computer ma funziona dannatamente bene.
Ford viene a noia abbastanza presto,con quel ruolo snervante e scontato del gran capo che sa tutto lui.
Anche le relazioni familiari del giovane protagonista sono trattate con superficialità.
Nella peparazione a diventare leader ci sono troppi elementi scontati,come il fatto che Ender venga odiato da tutti,aiutato da qualche anima pia e poi applaudito per l'eventuale impresa compiuta.
Tutto super inflazionato purtroppo,nonostante la quasi sorpresa finale e gli inganni strategici con il fine solo della vittoria,senza onore.
Piacerà di più a un pubblico più giovane.
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