sgiuliz
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sabato 2 novembre 2013
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poveri noi: diseducativo e brutto, brutto, brutto!
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Peccato davvero: avevo tante aspettative su questo nuovo film di Zalone, dopo i due successi precedenti, film carini, commedie delicate e godibili. Questo è PESSIMO invece: battute volgari, parolacce dall'inizio alla fine, persino in bocca al bambino che viene addirittura elogiato per il linguaggio scurrile. Peccato, perché si butta sul ridere tutto: la volgarità, il razzismo (davvero di pessimo gusto la battuta sulla famiglia africana in partenza per le vacanze: "Ricordagli che noi occidentali abbiamo fatto tanto per loro: faglielo pesare!"), la frode... Ma, intanto, il messaggio che passa è chiaro: è bello essere persone mediocri; è bello truffare, o prendersi impegni per poi non mantenerli (la finanziaria non ripagata); è bello usare parolacce a iosa su tutto e su tutti; è da secchioni andar bene a scuola; è da perdenti risparmiare e fare vacanze al risparmio.
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Peccato davvero: avevo tante aspettative su questo nuovo film di Zalone, dopo i due successi precedenti, film carini, commedie delicate e godibili. Questo è PESSIMO invece: battute volgari, parolacce dall'inizio alla fine, persino in bocca al bambino che viene addirittura elogiato per il linguaggio scurrile. Peccato, perché si butta sul ridere tutto: la volgarità, il razzismo (davvero di pessimo gusto la battuta sulla famiglia africana in partenza per le vacanze: "Ricordagli che noi occidentali abbiamo fatto tanto per loro: faglielo pesare!"), la frode... Ma, intanto, il messaggio che passa è chiaro: è bello essere persone mediocri; è bello truffare, o prendersi impegni per poi non mantenerli (la finanziaria non ripagata); è bello usare parolacce a iosa su tutto e su tutti; è da secchioni andar bene a scuola; è da perdenti risparmiare e fare vacanze al risparmio. Sono rimasta davvero male per il fatto che c'erano moltissimi bambini in sala a vedere il film: battute certo per loro incomprensibili facevano sbellicare dalle risate gli sguaiati genitori, che certo non si renderanno conto di quanto fa male mostrare ai bambini scene in cui l'ironia la fa da padrona, quando loro, i piccoli, l'ironia non la comprendono ancora. E allora tacciatemi pure di bigottismo, ma credo che sia assolutamente diseducativo far passare un rapporto padre-figlio basato su certi dis-valori come normale e lodevole; ripeto: i bambini non capiscono che è tutto "per scherzo", e assumono quello come modello positivo da emulare. Poi non lamentiamoci se la nostra povera società italiana cade sempre più in basso.
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[+] ehm... forse non l'ha capito...
(di mirkohello)
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[+] cambia genere
(di attore1961)
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alexcross
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sabato 2 novembre 2013
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la semplicità premia
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Altro film di Zelone e altro successo garantito. la semplicità narrativa e dei personaggi è la chiave del successo di questo comico nostrano che porta sullo schermo con il consueto umorismo alcuni tratti della vita di noi italiani. da vedere
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pina oltre
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sabato 2 novembre 2013
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si ride dall'inizio alla fine !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Il più Bello, dei Tre Film di Zalone !!!
Film Comico ma con vena Riflessiva !!!
Film Spensierato e non Scontato, tranne l'Ultima Scena !!!!!!!!!
DA VEDERE ASSOLUTAMENTE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!.
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marcello m
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sabato 2 novembre 2013
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zalone conosce la scuola austriaca di economia?
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Nell'ultimo film di Luca Medici ci sono parecchi spunti di riflessione economica all'interno di una trama leggera ed arguta. L'economia del buon senso compare qua e là con tale insistenza che vien da pensare che l'Autore conosca la tradizione della Scuola Austriaca di Economia. Ricordo questi spunti: dalla crisi si esce con l'innovazione di prodotto (aspirapolvere automatico vs tradizionale); dalla crisi e dalla disoccupazione si esce con la produzione d'eccellenza (tessuti pregiati vs magliettine di cotone); le attività finanziarie sono fallite perchè coi bassi tassi di interesse (fissati arbitrariamente dalla Banca Centrale) i soldi sono stati prestati a chi non avrebbe mai potuto restituire alcunché; l'iperregolamentazione di Bruxelles (il pianificatore burocratico centrale) complica in modo assurdo la vita alla produzione (la mozzarella) nel volersi sostituire al giudizio libero dei consumatori (e magnatela a mozzarella!); ed ancora altro.
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Nell'ultimo film di Luca Medici ci sono parecchi spunti di riflessione economica all'interno di una trama leggera ed arguta. L'economia del buon senso compare qua e là con tale insistenza che vien da pensare che l'Autore conosca la tradizione della Scuola Austriaca di Economia. Ricordo questi spunti: dalla crisi si esce con l'innovazione di prodotto (aspirapolvere automatico vs tradizionale); dalla crisi e dalla disoccupazione si esce con la produzione d'eccellenza (tessuti pregiati vs magliettine di cotone); le attività finanziarie sono fallite perchè coi bassi tassi di interesse (fissati arbitrariamente dalla Banca Centrale) i soldi sono stati prestati a chi non avrebbe mai potuto restituire alcunché; l'iperregolamentazione di Bruxelles (il pianificatore burocratico centrale) complica in modo assurdo la vita alla produzione (la mozzarella) nel volersi sostituire al giudizio libero dei consumatori (e magnatela a mozzarella!); ed ancora altro.
Davvero geniale la presa per il culo degli stili di vita e della mentalità anticapitalista coi soldi di papà (sono Francesi e "sono comunisti"), l'irrisione per le teorie e le terapie di certi psicologi à la page, per gli atteggiamenti cafoni e gli ambienti degli imprenditori e dei finanzieri intrallazzatori (e c'è pure la massoneria comitato d'affari), simpatica la caricatura della vita di paese nel sud più arcaico, bigotto e rurale. Fulminanti alcune battute come quella al bambino col mutismo selettivo, "vai a dormire che domani ti sblocco", che non smette più di parlare durante la notte.
Una visione divertente ed intelligente.
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[+] bravo ha colto il senso !!!!!!!!!!!!!!!!!!
(di pina oltre)
[ - ] bravo ha colto il senso !!!!!!!!!!!!!!!!!!
[+] bravo marcello!
(di misesjunior)
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alexcold83
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sabato 2 novembre 2013
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per farsi due risate nel mare della mediocrità
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Tipico film low-budget e "nazional popolare", adatto a tutti e "volgare ma non troppo", prodotto per la tv e non certo per il cinema, preso d'assalto in quanto il nome "Checco Zalone" è diventato una garanzia di farsi due risate spensierate e anche perchè la controprogrammazione di questo "ponte di ognissanti" è stata resa praticamente inesistente. La trama è solo un orpello, in questo caso si gioca con la crisi e con il ruolo di un padre incosciente che "balla" su di essa riuscendo, con errori marchiani ed esagerati colpi di fortuna, a ricostruire il suo rapporto con il figlio prima e a salvare il proprio matrimonio dopo, grazie anche all'aiuto di una giovane e ricca ereditiera incontrata per caso.
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Tipico film low-budget e "nazional popolare", adatto a tutti e "volgare ma non troppo", prodotto per la tv e non certo per il cinema, preso d'assalto in quanto il nome "Checco Zalone" è diventato una garanzia di farsi due risate spensierate e anche perchè la controprogrammazione di questo "ponte di ognissanti" è stata resa praticamente inesistente. La trama è solo un orpello, in questo caso si gioca con la crisi e con il ruolo di un padre incosciente che "balla" su di essa riuscendo, con errori marchiani ed esagerati colpi di fortuna, a ricostruire il suo rapporto con il figlio prima e a salvare il proprio matrimonio dopo, grazie anche all'aiuto di una giovane e ricca ereditiera incontrata per caso. La terza puntata della "epopea" di Zalone si conclude con un film che è incentrato interamente sulla mimica "alla Jim Carrey" del comico. Tutti i personaggi che ruotano attorno a lui sono "spalle" secondarie, al servizio del protagonista che li "travolge tutti" di volta in volta, sottolineandone i difetti e riscattandosi dal ruolo di macchietta e anzi rendendoli essi stessi macchiette. Molte battute sono freddure secche, messe lì "a ripetizione" al fine di non far "assopire" lo spirito goliardico che anima il film. C'è un pò di sensazione che sia tutto un pò forzato, soprattutto all'inizio, e molte battute sono "chiamate", cioè si sa già ciò che Zalone dirà, nonostante l'attore ce la metta proprio tutta. La durata è volutamente ridotta, i cattivi sono solo un ornamento e spariscono di scena "nel tempo di una telefonata intercettata", il finale è scontato. L'arrischiarsi ad una durata maggiore avrebbe potuto comportare una profonda pesantezza in quanto quella di Zalone è un tipo di comicità da prendere "a piccole dosi" e senza inflazionarla, inoltre il film "viene incontro" alle esigenze degli orari di programmazione dei cinema, che ritornano ad avere il pienone festivo stile "cinepanettone" con sale piene a mezzanotte. A conti fatti, il terzo capitolo non è certo un capolavoro memorabile ma permette a Medusa di incassare parecchio e a Zalone di confermarsi come nuovo punto di riferimento della comicità attuale di un paese in crisi e "mediamente mediocre". Anche se le battute migliori sono anticipate nel trailer, le risate ci sono e accompagnano gli spettatori fino al finale dove le mitiche "canzoni Zalonesche" si susseguono e accompagnano all'uscita lo spettatore con -X euro e un pò di buonumore in più, e in tempi di mancanza "patologica" di nuove idee e di pochissima voglia di ridere e di far ridere, questo film di per sè è già un successo.
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[+] 18 milioni di incassi
(di giorgiolaporta)
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[+] basta vedere i dati
(di alexcold83)
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jhonny78
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sabato 2 novembre 2013
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sole a catinelle
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Bellissimo, leggero e divertente.
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mdvclassic
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sabato 2 novembre 2013
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risate a catenelle
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Abbandoniamo il velo di ipocrisia che spesso ci pervade ed analizziamo il film con oggettività. ..non è da oscar ma non vuole esserlo...insomma è un film comico non un nuovo cinema paradiso...attenzione questo però non deve sminuirne le indubbie virtù che risiedono , prevalentemente, nell'innata capacità di Checco Zalone di rendere gradevolmente divertente ogni situazione dalla più banale alla più travolgente...comicità, quindi,pura e semplice fatta di parole(acce in qualche caso, dette però con una innocenza quasi infantile) ma anche di situazioni; ma anche satira benevola della moderna crisi di valori ed identità dell'italica stirpe.
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Abbandoniamo il velo di ipocrisia che spesso ci pervade ed analizziamo il film con oggettività. ..non è da oscar ma non vuole esserlo...insomma è un film comico non un nuovo cinema paradiso...attenzione questo però non deve sminuirne le indubbie virtù che risiedono , prevalentemente, nell'innata capacità di Checco Zalone di rendere gradevolmente divertente ogni situazione dalla più banale alla più travolgente...comicità, quindi,pura e semplice fatta di parole(acce in qualche caso, dette però con una innocenza quasi infantile) ma anche di situazioni; ma anche satira benevola della moderna crisi di valori ed identità dell'italica stirpe. Il tutto condito dalla attenzione voluta ai bellissimi paesaggi mmolisani e non e da una colonna sonora gradevole, anche se meno sferzante dei precedenti capitoli. Risultato, un buonumore continuo che non lascia mai lo spettatore e che lo accompagna fino al rientro tra le rassicuranti mura domestiche. Scusate, ma non è questo lo scopo più nobile di un film comico? Allora se è cosi,e se vi pare,"Sole a Catinelle" è un piccolo capolavoro contemporaneo.
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luca_1968
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sabato 2 novembre 2013
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buonumore a catinelle!...
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Divertente, intelligente, senza cadute di ritmo: decisamente il film più bello di Zalone!
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stefano73
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sabato 2 novembre 2013
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spassoso e originale, poco altro
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Checco e famiglia sono meridionali, ma vivono nel ricco nord-est. La crisi economica li mettono a dura prova ma papà Checco non rinuncia a portare il figlio in vacanza. Film molto spassoso, originale, con battute divertenti ed un Checco sempre autoironico e "sgamato". Una pizzicata alla politica e sulla questione Italia.
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noodles76
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venerdì 1 novembre 2013
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soldi e sorrisi a catinelle.
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Le realtà e i personaggi raccontati nell'ultimo film di Luca Medici,alias Checco Zalone,sono straordinariamente efficaci. Checco si prende gioco delle nostre mediocrità,esposte e nascoste,con maestria,genialità e,al contempo,semplicità e naturalezza. "Sole a catinelle" è,probabilmente,un film per fare "soldi a catinelle".
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Le realtà e i personaggi raccontati nell'ultimo film di Luca Medici,alias Checco Zalone,sono straordinariamente efficaci. Checco si prende gioco delle nostre mediocrità,esposte e nascoste,con maestria,genialità e,al contempo,semplicità e naturalezza. "Sole a catinelle" è,probabilmente,un film per fare "soldi a catinelle".Ma se un'opera commerciale porta dietro di se non solo denaro e spettatori ma anche risate,sorrisi,riflessioni e positività merita di essere vista e condivisa.
E comunque,meglio Checco Zalone che il Cinepanettone.
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