luca scial�
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giovedì 16 agosto 2012
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revival poco credibile
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Moe, Larry e Curly vengono abbandonati da piccoli in un orfanotrofio, non trovando mai qualcuno disposto a prenderli per le loro strambe sembianze. Eccetto il primo che non volendosi staccare dagli altri due, finisce per essere riportato indietro. Ritrovando anni dopo chi fu scelto al suo posto, alle prese con una moglie interessata alla sua eredità. I tre sono alle prese con una missione ardua: trovare soldi per salvare l'orfanotrofio.
I fratelli Farrelly non sono più riusciti a ripetere il successo di Tutti pazzi per Mary, commedia sì demenziale ma quanto meno originale.
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Moe, Larry e Curly vengono abbandonati da piccoli in un orfanotrofio, non trovando mai qualcuno disposto a prenderli per le loro strambe sembianze. Eccetto il primo che non volendosi staccare dagli altri due, finisce per essere riportato indietro. Ritrovando anni dopo chi fu scelto al suo posto, alle prese con una moglie interessata alla sua eredità. I tre sono alle prese con una missione ardua: trovare soldi per salvare l'orfanotrofio.
I fratelli Farrelly non sono più riusciti a ripetere il successo di Tutti pazzi per Mary, commedia sì demenziale ma quanto meno originale. Questa volta riprendono un trio che dagli anni '30 e per circa un quarantennio ebbe molto successo: The three stooges, che in Italia fu tradotto I tre marmittoni. Ma sono passati tanti decenni e la contestualizzazione contemporanea è poco credibile. Bravi comunque i tre attori protagonisti.
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superkilobaid
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lunedì 2 luglio 2012
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un cartoon con personaggi in carne e ossa
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I tre marmittoni è un remake del 1930 e il film si divide in tre parti rincorrendo gli episodi di tre inseparabili fratelli col compito di salvare il proprio orfanotrofio che è stato per loro una casa.
Si apre con il brusco arrivo dei tre bambini (Moe, Larry e Curly) all’istituto per orfani e da quel momento è un susseguirsi di fatti buffi,ridicoli e inaspettati ma mai comici.
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I tre marmittoni è un remake del 1930 e il film si divide in tre parti rincorrendo gli episodi di tre inseparabili fratelli col compito di salvare il proprio orfanotrofio che è stato per loro una casa.
Si apre con il brusco arrivo dei tre bambini (Moe, Larry e Curly) all’istituto per orfani e da quel momento è un susseguirsi di fatti buffi,ridicoli e inaspettati ma mai comici. Ognuno dei protagonisti ha una propria personalità e comportamento originale anche se immaturo. È un avvicendarsi di gag imprevedibili che lasciano un difficile sorriso sul volto ed è molto faticoso definirlo un film dato che è un “cartone animato con personaggi in carne e ossa”: i fatti narrati sono a volte impossibili e improbabili non esistono leggi fisiche, ogni colpo viene seguito da suoni buffi, ma alcuni passaggi, invece di essere divertenti, diventano terrificanti e orribili.
È una continua ripetizione di bastonate prolungati da timbri ridicoli e strani e questo annoia un po’ ma si rimane sorpresi dalla imprevedibilità dei personaggi.
Questo “film” lo ritengo un esperimento originale: creare un cartone animato, una storia inverosimile e buffa con un cast vero e con attori originali. Non ho visto “The Three Stooges” quindi non mi metto a giudicare ma ci si ritrova in una violenza da “cartoon” ma alleviata nel finale nel quale si raccomanda di non usare la “coercizione” vista all’interno del film rivelando che sono stati usati utensili finti.
Per concludere, un film da guardare senza pretese per alleggerire una giornata pesante e stressante.
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ultimoboyscout
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mercoledì 21 novembre 2012
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larry, curly e moe.
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Gli originali con le loro gag slapstick facevano ridere così così nonostante l'indiscusso successo e il favore del pubblico. I tre di questa versione cinematografica, invece, fanno ridere poco per non dire niente. I fratelli Farrelly rendono omaggio al trio comico statunitense tra dita negli occhi, ceffoni, martellate e pugni in testa. Direttamente dagli anni '30, i "The three stooges" vengono catapultati ad oggi per salvare l'orfanotrofio in cui sono cresciuti ma rimarranno coinvolti, loro malgrado, in un omicidio. Si tratta di una commedia assolutamente demenziale che si basa su una comicità atipica fatta soprattutto di linguaggio del corpo. Oltre ai tre protagonisti, lasciano il segno le interpreti femminili, dalla sensuale colombiana Sofia Vergara, all'insegnante di "Glee" Sue Sylvester Jane Lynch, dalla mozzafiatante Kate Upton passando per la black voice di Jennifer Hudson.
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Gli originali con le loro gag slapstick facevano ridere così così nonostante l'indiscusso successo e il favore del pubblico. I tre di questa versione cinematografica, invece, fanno ridere poco per non dire niente. I fratelli Farrelly rendono omaggio al trio comico statunitense tra dita negli occhi, ceffoni, martellate e pugni in testa. Direttamente dagli anni '30, i "The three stooges" vengono catapultati ad oggi per salvare l'orfanotrofio in cui sono cresciuti ma rimarranno coinvolti, loro malgrado, in un omicidio. Si tratta di una commedia assolutamente demenziale che si basa su una comicità atipica fatta soprattutto di linguaggio del corpo. Oltre ai tre protagonisti, lasciano il segno le interpreti femminili, dalla sensuale colombiana Sofia Vergara, all'insegnante di "Glee" Sue Sylvester Jane Lynch, dalla mozzafiatante Kate Upton passando per la black voice di Jennifer Hudson. Lo stile è elementare ma è quello che più si avvicina al modo di fare dei fratelli Farrelly anche se è doveroso sottolineare come in precedenza abbiano fatto decisamente di meglio. La struttura è molto simile all'originale ma i Farrelly accanto alle smorfie dei tre personaggi hanno piazzato elementi della modernità hi-tech tipo gli smartphone che diventano oggetto di deriose da parte dei protagonisti e parti centrali di tante gag. La parte ambientata nell'orfanotrofio è la migliore, grazie soprattutto alla presenza di tali improbabili suore e del "suoro" Larry David ed è anche quella che più ricorda e si avvicina all'originale richiamato continuamente dalle inquadrature e dai suoni buffi che accompagnano le azioni e i gesti più che inverosimili dei marmittoni. Tutto è un grande tributo al passato, i Bros appaiono a loro agio nel riesumare l'opera e realizzarla per i nostri tempi e il trio di attori apapre affiatato con plauso per Sasso che interpreta Curly e lo ricorda come meglio non si potrebbe. Peccato che la storia sia logora e sappia di già visto e che nonostante un buon ritmo sia tutto sciocco e fortemente demente (più che demenziale) e grossolano.
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