Ho visto L'ULTIMO SOGNO DI HOWARD COSTELLO nella bellissima cornice dell'ultima edizione dell'Isola del Cinema, la prestigiosa rassegna estiva che si tiene a Roma ogni anno. All'inizio ero incuriosita dal tema dell'opera prima del regista Michele Diomà. Pur essendo una cinefila non mi era mai capitato di vedere un film dedicato al tema della reincarnazione. Il film inizia con una lunga serie di immagini che mischiano nuvole a gabbiani. Sin dall'inizio ho capito che stavo per assistere ad un film unico nel suo genere. Poi mi sono lasciata andare ed ho avuto la fortuna di entrare nelle profondità di quest'opera. E' stato davvero come vivere nella dimensione onirica di un'altra persona.
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Ho visto L'ULTIMO SOGNO DI HOWARD COSTELLO nella bellissima cornice dell'ultima edizione dell'Isola del Cinema, la prestigiosa rassegna estiva che si tiene a Roma ogni anno. All'inizio ero incuriosita dal tema dell'opera prima del regista Michele Diomà. Pur essendo una cinefila non mi era mai capitato di vedere un film dedicato al tema della reincarnazione. Il film inizia con una lunga serie di immagini che mischiano nuvole a gabbiani. Sin dall'inizio ho capito che stavo per assistere ad un film unico nel suo genere. Poi mi sono lasciata andare ed ho avuto la fortuna di entrare nelle profondità di quest'opera. E' stato davvero come vivere nella dimensione onirica di un'altra persona. Un film, un viaggio, che non esito a definire: UN VERO CAPOLAVORO. Il cinema italiano torna finalmente ad avere un grande regista: Michele Diomà. Lo consiglio davvero di cuore!
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