johnny1988
|
lunedì 10 settembre 2012
|
se il cinema italiano avesse più emergenti così!!
|
|
|
|
Un film per cui vale la pena erigere una recensione. Mattia, proototipo di figlio perfetto invita, suo malgrado, il fidanzato da Madrid a una cena coi parenti. L'unico problema è come fare outing alla famiglia. Al punto che, fra una balla e l'altra, farà di tutto pur di non presentare l'ospite a tavola. MIne Vaganti sembra aver spianato la via commerciale a un tipo di cinema che Ozpetek predilige, quello sul tema dell'identità. E più di tutto soprende l'esordiente Ivan Silvestrini alla regia, autore di un tema già conosciuto e ormai abusato fin dagli anni '90 come quello di "Banchetto di Nozze" di Ang Lee. Quello che sorprende è l'abilità del regista di cogliere con intelligenza e simpatia una realtà ormai sempre discussa e argomentata come quella del cosiddetto "coming out".
[+]
Un film per cui vale la pena erigere una recensione. Mattia, proototipo di figlio perfetto invita, suo malgrado, il fidanzato da Madrid a una cena coi parenti. L'unico problema è come fare outing alla famiglia. Al punto che, fra una balla e l'altra, farà di tutto pur di non presentare l'ospite a tavola. MIne Vaganti sembra aver spianato la via commerciale a un tipo di cinema che Ozpetek predilige, quello sul tema dell'identità. E più di tutto soprende l'esordiente Ivan Silvestrini alla regia, autore di un tema già conosciuto e ormai abusato fin dagli anni '90 come quello di "Banchetto di Nozze" di Ang Lee. Quello che sorprende è l'abilità del regista di cogliere con intelligenza e simpatia una realtà ormai sempre discussa e argomentata come quella del cosiddetto "coming out". Se si aggiunge anche che sempre più televisione italiana si adatta ai temi giovanili e a quelli sull'identità sociale, la pellicola di Silvestrini non può che uscirne avantaggiata. La regia è fluida, qualità sempre (e più) rara nel cinema, sa sempre coinvolgere il pubblico, bilanciando musica e i ritmi alle lunghezze di campo; l'originalità sta nella freschezza di comicità e dei raccordi; per esempio i flashback si sussueguono con una linearità tale da confondere a volte lo spettatotore, tanto la storia appare scorrevole. Altra nota di merito è l'interpretazione, soprendente se si pensa che quasi tutti i protagonisti, eccezion fatta per la superba Guerritore (quasi mai così all'altezza espressiva delle colleghe internazionali!), sono emergenti o attori della Rai Tv, dalla nonna ipocondriaca avida di lavoro come i giovani disoccupati all'amica di liceo innamorata e non corrisposta, dalla drag queen alla sorella provocatoria. Quello che ho visto non è un film da analizzare sul piano analogico o analitico, ma sul piano comico e personale. E se la risoluzione (no spoiler!) appare tanto improbabile e consolatoria come anche in "Appartamento spagnolo" o nel già più drammatico "Mine Vaganti" è proprio qui la distinzione fra favola e fiaba, la prima insegna al pubblico l'esistenza di una realtà possbile o già fondata su stereotipi umani e morali, la seconda invece ipotizza un traguardo che si può ottenere solo attraverso delle prove esistenziali. E l'originalità del film, lo si può capire solo godendoselo, sta proprio nel fatto che si tratta di una favola. E Silvestrini lo sa bene.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a johnny1988 »
[ - ] lascia un commento a johnny1988 »
|
|
d'accordo? |
|
sam74
|
domenica 9 settembre 2012
|
fresco, allegro e positivo
|
|
|
|
Come non detto, del giovane regista Ivan Silvestrini (classe 1982!!!) è un film fresco, spensierato, che sa trattare con grandissima intelligenza e garbo non tanto il tema del coming out e il timore di non essere accettato in famiglia, quanto piuttosto il pregiudizio che spesso le persone omosessuali hanno nascosto in sé. Argomento forse ancor più spinoso.
E tuttavia, Silvestrini pare muoversi in questa materia con semplicità e leggerezza, senza mai scivolare nel dramma, perché tutto può essere raccontato col sorriso, senza cadere nel cliché, nel volgare o nel banale.
E’ una commedia che esce da soliti schemi, infatti, e davvero godibile. Un plauso va poi al cast, davvero perfetto, e ad un protagonista, Josafat Vagni, in stato di grazia.
[+]
Come non detto, del giovane regista Ivan Silvestrini (classe 1982!!!) è un film fresco, spensierato, che sa trattare con grandissima intelligenza e garbo non tanto il tema del coming out e il timore di non essere accettato in famiglia, quanto piuttosto il pregiudizio che spesso le persone omosessuali hanno nascosto in sé. Argomento forse ancor più spinoso.
E tuttavia, Silvestrini pare muoversi in questa materia con semplicità e leggerezza, senza mai scivolare nel dramma, perché tutto può essere raccontato col sorriso, senza cadere nel cliché, nel volgare o nel banale.
E’ una commedia che esce da soliti schemi, infatti, e davvero godibile. Un plauso va poi al cast, davvero perfetto, e ad un protagonista, Josafat Vagni, in stato di grazia.
Insomma, questo film ci fa fare pace con il cinema italiano a tematica LGBT troppo spesso umiliato da attori cani e storie stereotipate (tipo Good as you o ormai la produzione standardizzata di Ozpeteck) e ci ricorda per tono, un altro capolavoro del sorriso, anche se non a tematica gay: quello straordinario e lunare Pane e tulipani del nostro grande Soldini.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sam74 »
[ - ] lascia un commento a sam74 »
|
|
d'accordo? |
|
fabrizio.sorbara
|
sabato 8 settembre 2012
|
recensione analitica. film consigliato
|
|
|
|
Seppur condito con qualche stereotipo evitabile, vedi amico del protagonista, il film risulta nel complesso un ottimo prodotto. E' una elaborazione originale della tematica del coming-out, questa volta vista da una prospettiva mai affrontata in altri prodotti cinematografici: la contingenza e l'impellenza dovuta a situazioni di cui si apprende improvvisamente la necessità. Per chi ha vissuto in prima persona una esperienza di coming out, si ritroverà facilmente identificato nel personaggio protagonista Mattia, nel momento in cui tenta di "dichiararsi ai propri genitori", facendo immedesimare lo spettatore il quell'interminabile secondo che nella mente dura un infinità di tempo, nel quale si pensa a quanto la propria vita sia stata costruita socialmente e come a seguito della dichiarazione potrà cambiare.
[+]
Seppur condito con qualche stereotipo evitabile, vedi amico del protagonista, il film risulta nel complesso un ottimo prodotto. E' una elaborazione originale della tematica del coming-out, questa volta vista da una prospettiva mai affrontata in altri prodotti cinematografici: la contingenza e l'impellenza dovuta a situazioni di cui si apprende improvvisamente la necessità. Per chi ha vissuto in prima persona una esperienza di coming out, si ritroverà facilmente identificato nel personaggio protagonista Mattia, nel momento in cui tenta di "dichiararsi ai propri genitori", facendo immedesimare lo spettatore il quell'interminabile secondo che nella mente dura un infinità di tempo, nel quale si pensa a quanto la propria vita sia stata costruita socialmente e come a seguito della dichiarazione potrà cambiare. Il film affronta solo una parte del complesso mondo omosessuale, utilizzando un linguaggio pressocchè corretto e condiviso con quanti vivono il mondo gay in maniera consapevole. Esso parte dall'assunto della già auto-accettazione di se per sviluppare il tema del come rendere all'esterno la propria identità, nel caso di specie, ancora in costruzione. Le immagini raccontano di scene di puro amore e di pura incomprensione, dettate dalla paura che il "dichiararsi" possa compromettere per sempre, nel momento stesso in cui la verità viene rivelata, la visione che ognuno ha costuito fino a quel momento di sè, rinnegando il momento, che invece è cruciale nel film, in cui la "dichiarazione" diventa condivisione e apertura verso la famiglia, ritenuta incapace di comprendere, la quale dimostra invece di andare oltre l'omofobia interiorizzata del protagonista e che lo porterà verso una condizione di maggiore serenità, condizione che chi vive la militanza lgbtqi* comprende perfettamente. In generale è un film principalmente dedicato a tutt* coloro i/le quali si trovano nel limbo dell'accettazione del se ma che non sanno come dirlo ma anche un prodotto destinato alle famiglie e a quanti intendono compiere un passo in avanti nella conoscenza di coloro i/le quali gli/le sono affianco e di cui per il momento si ignora la vera sostanza, in attesa che tutto sia rivelato. Infine degno di nota è l'atteggiamento del bullo/omofobo di turno del quale, alla fine del film si apprende la vera natura. Insomma consiglio davvero a tutt* la visione di questo film.
Credo che dopo questo recensione, io abbia davvero la strada spianata come critico cinematografico :). Perdonate la superbia, ma la redazione di questo testo mi è stata facilitata dall'aver vissuto in prima persona le esperienze raccontate nel film quando avevo 19 anni. Guardatelo con attenzione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabrizio.sorbara »
[ - ] lascia un commento a fabrizio.sorbara »
|
|
d'accordo? |
|
ralphscott
|
lunedì 10 settembre 2012
|
piccolo bel film italiano
|
|
|
|
Moderna commedia di costume? Film di genere (gay)? Minimalismo di attualità? Chiamatelo come vi pare,ma questo filmetto ha tutto per esser preso ad esempio. Un pugno di bravi attori danno vita ad una delicata favola metropolitana,con molti spunti di attualità e temi sempreverdi. Infatti,pur essendo il fulcro del racconto,la gaiezza di Mattia è lungi da esaurire le tematiche trattate. Forse,ciò che più incanta ed intenerisce é l'amicizia tra i giovani complici ed il nostro tormentato beniamino. Quest'ultimo ha una faccia da cinema,fresca,simpatica ed ingenua come richiede il suo personaggio.
[+]
Moderna commedia di costume? Film di genere (gay)? Minimalismo di attualità? Chiamatelo come vi pare,ma questo filmetto ha tutto per esser preso ad esempio. Un pugno di bravi attori danno vita ad una delicata favola metropolitana,con molti spunti di attualità e temi sempreverdi. Infatti,pur essendo il fulcro del racconto,la gaiezza di Mattia è lungi da esaurire le tematiche trattate. Forse,ciò che più incanta ed intenerisce é l'amicizia tra i giovani complici ed il nostro tormentato beniamino. Quest'ultimo ha una faccia da cinema,fresca,simpatica ed ingenua come richiede il suo personaggio. Da gustare,inoltre,la metamorfosi che vede l'ottima M.Guerritore prima sconfitta ed avvilita,poi seducente e determinata,spassosamente aggressiva. C'è anche l'occasione per riflettere: passeranno molti anni prima che film come questo diventino superati,magari facendo sorridere perchè obsoleti? In fondo,il costume cambia come un magma che si sposta con movimenti impercettibili: i telefoni bianchi di Assia Noris e Maria Denis ci sembrano universi lontanissimi,le cafonate anni '80 della Dellera e della Grandi idem. L'elenco sarebbe ben più lungo. Allora fermiamoci qui,riponendo fiducia nell'evoluzione della società italiana.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ralphscott »
[ - ] lascia un commento a ralphscott »
|
|
d'accordo? |
|
zoeyd
|
giovedì 13 settembre 2012
|
piccola, dolce, inaspettata e bellissima commedia
|
|
|
|
Come non detto è uno di quei film che non ti aspetti. Entri al cinema per caso e dopo neanche venti minuti ti trovi avvolto e coinvolto nella visione. Non c’è nulla che stoni in questa piccola (dal punto di vista del budget) commedia: dalla fotografia ai costumi, dalla performance degli attori alla confezione della regia. I temi del coming out, della ricerca e dell’affermazione dell’identità sono rappresentati con garbo e allegria in un contesto che si avverte aspro ma in evoluzione, in un paese l’Italia dove i cambiamenti ci sono ma sono talmente lenti da essere impercettibili. In come non detto sia il cambiamento sociale che si esplicita nelle dinamiche familiari sia il cambiamento della sua rappresentazione attraverso il cinema si avvertono, regalando agli spettatori un film che non sembra né provenire dall’Italia né da alcun altro luogo che non sia la sala cinematografica.
[+]
Come non detto è uno di quei film che non ti aspetti. Entri al cinema per caso e dopo neanche venti minuti ti trovi avvolto e coinvolto nella visione. Non c’è nulla che stoni in questa piccola (dal punto di vista del budget) commedia: dalla fotografia ai costumi, dalla performance degli attori alla confezione della regia. I temi del coming out, della ricerca e dell’affermazione dell’identità sono rappresentati con garbo e allegria in un contesto che si avverte aspro ma in evoluzione, in un paese l’Italia dove i cambiamenti ci sono ma sono talmente lenti da essere impercettibili. In come non detto sia il cambiamento sociale che si esplicita nelle dinamiche familiari sia il cambiamento della sua rappresentazione attraverso il cinema si avvertono, regalando agli spettatori un film che non sembra né provenire dall’Italia né da alcun altro luogo che non sia la sala cinematografica. Da vedere in allegria e leggerezza, con il livello di lettura che si preferisce, comunque godibile. Regia e cast a servizio della storia e del cinema, bravissimi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a zoeyd »
[ - ] lascia un commento a zoeyd »
|
|
d'accordo? |
|
dark_blue
|
martedì 18 settembre 2012
|
sorprendente!
|
|
|
|
Ero partito con tutti i pregiudizi del caso prima di vedere 'Come non detto'. Raramente il cinema italiano, a parte gli approcci spesso drammatici di Ozpetek, ha prodotto qualcosa di ben fatto per quanto riguarda commedie a tematiche LGBT. Quello che mi ha colpito di questo film sta nel trascendere con leggerezza e ironia il tema 'gay', rendendolo godibile ad un pubblico di tutti i tipi e permettendo a chiunque di immedesimarsi nel protagonista e nei pregi e i difetti dei personaggi. Una versa mosca bianca del cinema italiano che non ha nulla da invidiare alle altre commedie straniere del genere!
|
|
[+] lascia un commento a dark_blue »
[ - ] lascia un commento a dark_blue »
|
|
d'accordo? |
|
renato volpone
|
domenica 9 settembre 2012
|
la paura di "essere" gay
|
|
|
|
Tematica difficile quella dell'outing gay, soprattutto quando si tratta di ragazzi giovani e adolescenti. Il film disegna un mondo rosa e divertente dove tutto si risolve positivamente con facilità. Trattandosi di una commedia il tutto è accettabile, anche perché offre un omosessuale finalmente "non diverso". Purtroppo la realtà non è così, tanto che ci sono pesanti sofferenze interiori, sensi di colpa, paura del rifiuto che a volte sfociano anche nel suicidio: per fortuna ci sono help line di sostegno. Il film tutto ciò lo accenna appena e non offre una visione reale di questa problematica sociale. Bisogna però riconoscere che almeno ci ha provato.
[+]
Tematica difficile quella dell'outing gay, soprattutto quando si tratta di ragazzi giovani e adolescenti. Il film disegna un mondo rosa e divertente dove tutto si risolve positivamente con facilità. Trattandosi di una commedia il tutto è accettabile, anche perché offre un omosessuale finalmente "non diverso". Purtroppo la realtà non è così, tanto che ci sono pesanti sofferenze interiori, sensi di colpa, paura del rifiuto che a volte sfociano anche nel suicidio: per fortuna ci sono help line di sostegno. Il film tutto ciò lo accenna appena e non offre una visione reale di questa problematica sociale. Bisogna però riconoscere che almeno ci ha provato. Le inquadrature spesso non sono esemplari, ma nel complesso la recitazione è buona, tranne che, come già per altri film, non si capisce come da tali genitori escono fuori figli così diversi: il padre siciliano, la nonna, madre del padre, quasi lombarda, la moglie depressa ma senza inflessione dialettale, la figlia coatta romana, il figlio, quello gay, l'unico "normale". Comunque si ride. Andatelo a vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a renato volpone »
[ - ] lascia un commento a renato volpone »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
lunedì 5 novembre 2012
|
mamma, papà, sono gay!
|
|
|
|
Film che mi ha divertito e soddisfatto, andando ben oltre le mie più rosee aspettative. Vuole essere il manuale del coming out ma è soprattutto una commedia leggera e delicata su come può essere doloroso e al tempo stesso buffo dichiarare i propri gusti sessuali. Esce in un momento in cui nemmeno i partiti più progressisti sanno cosa dire o fare a riguardo di matrimoni gay e coppie di fatto, il nostro apparentemente "non è un paese per gay" e il film spiega e suggerisce abbigliamento, comportamenti e metodi per sconfiggere l'omofobia insita in ognuno di noi. Il cast è assolutamente sorprendente, a cominciare dal macho Montanari che svaria dal Libanese alla svolta drag queen con una certa nonchalance passando per una passiva e dimessa Monica Guerritore e finando con Ninni Bruschetta, padre omofobo e machista, forse il personaggio più da ridere della pellicola, una vera macchietta.
[+]
Film che mi ha divertito e soddisfatto, andando ben oltre le mie più rosee aspettative. Vuole essere il manuale del coming out ma è soprattutto una commedia leggera e delicata su come può essere doloroso e al tempo stesso buffo dichiarare i propri gusti sessuali. Esce in un momento in cui nemmeno i partiti più progressisti sanno cosa dire o fare a riguardo di matrimoni gay e coppie di fatto, il nostro apparentemente "non è un paese per gay" e il film spiega e suggerisce abbigliamento, comportamenti e metodi per sconfiggere l'omofobia insita in ognuno di noi. Il cast è assolutamente sorprendente, a cominciare dal macho Montanari che svaria dal Libanese alla svolta drag queen con una certa nonchalance passando per una passiva e dimessa Monica Guerritore e finando con Ninni Bruschetta, padre omofobo e machista, forse il personaggio più da ridere della pellicola, una vera macchietta. Essere se stessi non può e non deve essere un atto d'eroismo, questo ci vogliono insegnare il regista esordiente Silvestrini e lo sceneggiatore Proia, liberarsi di quel "peso" serve a godersi appieno la vita e godere di quello che si considera l'amore vero. Ma gli ostacoli, come vedremo, sulla via dell'outing non sono pochi! Non cade nel sentimentale, si stacca in maniera netta da ciò che offre al momento il cinema di genere italiano e colpisce la mano fermissima del giovane Silvestrini in cabina di comando: una vera boccata d'aria fresca, una ventata d'ottimismo ma non un miracolo. Fotografia e toni pop, zero volgarità, tanto colore e l'atteso happy end che rivaluta la bigotta famiglia italiana: tutte scelte indovinate che unite ad un linguaggio diretto e comprensibile a chiunque fanno si che "Come non detto" sia un film per tutti che fugge dalle immagini omologate.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
rita branca
|
domenica 15 settembre 2013
|
un tabù sempre attuale
|
|
|
|
Come non detto, film (2012) di Ivan Silvestrini con Josafat Vagni, Monica Guerritore, Francesco Montanari, Ninni Bruschetta, Valentina Correani
Piacevolissima commedia sul tabù ancora attuale dell’omosessualità nella società contemporanea, evoluta per altri aspetti.
La situazione presentata è quella di un bravo ragazzo di vent’un anni che non ha mai dato problemi alla sua famigliola, costituita da: i genitori sempre in lotta fra di loro, la vivace e divertente nonna paterna ultraottantenne, ancora arzilla e in cerca di occupazione, una sorella sposata e con prole, e il protagonista che riempie solo di orgoglio i suoi parenti e, forse anche per questo, sente fortemente la responsabilità del ruolo di perfettino che tutti gli attribuiscono e che lo ingabbia, rendendogli ardua la confessione del suo amore per un ragazzo spagnolo.
[+]
Come non detto, film (2012) di Ivan Silvestrini con Josafat Vagni, Monica Guerritore, Francesco Montanari, Ninni Bruschetta, Valentina Correani
Piacevolissima commedia sul tabù ancora attuale dell’omosessualità nella società contemporanea, evoluta per altri aspetti.
La situazione presentata è quella di un bravo ragazzo di vent’un anni che non ha mai dato problemi alla sua famigliola, costituita da: i genitori sempre in lotta fra di loro, la vivace e divertente nonna paterna ultraottantenne, ancora arzilla e in cerca di occupazione, una sorella sposata e con prole, e il protagonista che riempie solo di orgoglio i suoi parenti e, forse anche per questo, sente fortemente la responsabilità del ruolo di perfettino che tutti gli attribuiscono e che lo ingabbia, rendendogli ardua la confessione del suo amore per un ragazzo spagnolo.
Le vicende, in cui si impelaga per nascondere tale realtà e non deludere la famiglia, sono estremamente divertenti, ma alla fine riesce nell’impresa, scoprendo una realtà inaspettata.
Bella prova di recitazione da parte di tutti gli interpreti e un’occasione sicura di godevolissimo spettacolo.
Rita Branca
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rita branca »
[ - ] lascia un commento a rita branca »
|
|
d'accordo? |
|
|