fabrizio friuli
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lunedì 6 marzo 2023
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a volte il fato può essere cambiato difficilmente
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La giovane principessa Merida, figlia di due monarchi scozzesi del Medioevo, viene obbligata dalla figura materna a scegliere un consorte ( uno dei tre figli di altri tre monarchi scozzesi di tre clan distinti ) tuttavia, Merida non ha la minima intenzione di essere " incatenata " ad un consorte, lei agogna la libertà, essendo una giovane ribelle che ha intenzione di essere l' artefice del suo fato, e ciò renderà il rapporto con sua madre particolarmente burrascoso, dato che la Regina Elinor vuole che sua figlia, essendo " destinata " ad ereditare il trono , debba seguire la tradizione, adempiendo ad un fato differente da quello che Merida desidera.
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La giovane principessa Merida, figlia di due monarchi scozzesi del Medioevo, viene obbligata dalla figura materna a scegliere un consorte ( uno dei tre figli di altri tre monarchi scozzesi di tre clan distinti ) tuttavia, Merida non ha la minima intenzione di essere " incatenata " ad un consorte, lei agogna la libertà, essendo una giovane ribelle che ha intenzione di essere l' artefice del suo fato, e ciò renderà il rapporto con sua madre particolarmente burrascoso, dato che la Regina Elinor vuole che sua figlia, essendo " destinata " ad ereditare il trono , debba seguire la tradizione, adempiendo ad un fato differente da quello che Merida desidera.
Indubbiamente, il lungometraggio animato della Pixar Animation Studios possiede molte qualità, partendo dall' animazione dei personaggi, essendo stati realizzati con delle caratteristiche specifiche e con dei dettagli ben animati, ad esempio il manto di capelli rossi della protagonista, i volti dei personaggi, le barbe e i capelli dei personaggi di sesso maschile, in sostanza, l' animazione del film è quasi eccellente, anche la sinossi è uno dei punti di forza del film, così come il rapporto madre e figlia che viene mostrato nel film ( è possibile che una madre e una figlia possano avere un rapporto complicato in certe occasioni, tuttavia, nel film viene anche mostrato che sua madre , quando getta l' arco di Merida nel camino in un impeto di rabbia, cerca di riprenderlo prima che il fuoco lo incenerisca, quindi, Elinor ama ugualmente sua figlia, oltretutto, questo lato del carattere di Elinor la rende simile al padre di Ariel : Re Tritone, perché anche lui, pur essendo duro con sua figlia, anche lui si sente in colpa quando lui ferisce sua figlia ), oltre a ciò, il personaggio di Re Fergus è un uomo forte, coraggioso, solidale ed anche molto simpatico, ma è anche temerario e indomito, ed esattamente come tutti i personaggi di sesso maschile del film , a che lui indossa il tipico kilt scozzese, nonostante nel periodo medioevale i kilt non esistevano , purtroppo, il lungometraggio animato presenta delle inesattezze storiche, non facili da capire ma ci sono : in una scena del film Re Fergus parla di una creatura mitologica conosciuta come Folletto Delle Patate, però, in quel periodo storico, le patate non erano ancora state scoperte ( essendo originarie del continente americano ), tra l' altro , in Scozia, non vivono gli orsi, forse sarebbe stato meglio sostituire gli orsi con una creatura che fa parte del folklore scozzese ( o medievale ), apparte ciò, questo film ha poche imperfezioni, i dialoghi sono stati ben scritti ( e la Pixar è anche specializzata nella scrittura dei dialoghi ) l' ambiente esterno è stato anch' esso animato adeguatamente , perciò, questa pellicola animata si aggiudica una valutazione decisamente positiva, ma sarebbe stato meglio sistemare alcune imperfezioni che rovinano il film , come le inesattezze storiche introdotte.
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renato c.
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martedì 15 novembre 2016
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piacevole
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In se stesso non è male, ma sembra una storia risaputa dla momento che la trasformazione in orso ricorda molto "Koda - Fratello orso". Tuttavia i personaggi sono simpatici e c'è una doppia morale: per la protagonista che non bisogna chiedere incantesimi alle streghe, soprattutto verso la propria madre, per la madre che capisca che è tempo che siano i figli a decidere il loro futuro e che non è la ragion di stato a stabilire quando e chi debbano sposare! L'animazione tridimensionale purtroppo continua a fare la faccia da pupazzi agli esseri umani,la regina però era riuscita bene, bella e sexy anche se in costume medioevale, peccato che per metà film sia sotto le sembianze di un orso! simpatici e allegri gli altri personaggi!
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emhwaldorf
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martedì 1 settembre 2015
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bello ma... troppo ispirato?
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Bello. La Disney è ormai un marchio storico di qualità, il saper riprendere le sfaccettature delle epoche principesche ed adattarle ai film d'animazione, la magia che è immancabile e quello spirito che fa sorridere che solo la novella animazione Pixar sa dare.
Il finale mi è piaciuto perché è rimasto fedele alla principessa anticonformista che non vuole sposarsi perché non è pronta, differente sia al classico film principesco disneiano sia agli ultimi che vedevano la forza di un amore diverso da quello sentimentale per un 'principe' a vincere (Maleficent o Frozen). Certo qui è presente l'amore per e della madre ma alla fine non è il fulcro della storia che invece è il destino e le scelte che ognuno fa.
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Bello. La Disney è ormai un marchio storico di qualità, il saper riprendere le sfaccettature delle epoche principesche ed adattarle ai film d'animazione, la magia che è immancabile e quello spirito che fa sorridere che solo la novella animazione Pixar sa dare.
Il finale mi è piaciuto perché è rimasto fedele alla principessa anticonformista che non vuole sposarsi perché non è pronta, differente sia al classico film principesco disneiano sia agli ultimi che vedevano la forza di un amore diverso da quello sentimentale per un 'principe' a vincere (Maleficent o Frozen). Certo qui è presente l'amore per e della madre ma alla fine non è il fulcro della storia che invece è il destino e le scelte che ognuno fa.
L'unica, enorme pecca del film è la storia pressoché identica a quella di Koda Fratello Orso. Il film ha perso un po' di punti nel momento in cui mi sono accorto di questa somiglianza indecente.
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ultimoboyscout
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domenica 12 aprile 2015
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merida la scarlatta.
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Merida è una principessa, specialità della casa. Ma dalla capigliatura rosso fuoco si intuisce subito che non è la solita principessa svenevole, tutta occhioni languidi, in attesa del principe azzurro, come siamo stati abituati in passato. Merida vive in Scozia, è figlia di Re Fergus e della Regina Elinor ed è stata promessa in sposa al vincitore del torneo di tiro con l'arco indetto per i figli dei Lord del regno. Non volendo sposare nessuno di loro, decide di sabotare il torneo, ma una maledizione si abbatterà su di lei, sulla sua famiglia e su tutto il regno di DunBroch. La nostra eroina si riappropria di sentimenti e azioni cari a personaggi disneyani del recente passato, specifici in particolare di favole magiche ("La sirenetta" e "la Bella e la Bestia") esprimendo un desiderio di ribellione dalle conseguenze inaspettate, desiderio che sfida l'autorità genitoriale, salvo poi comprenderla.
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Merida è una principessa, specialità della casa. Ma dalla capigliatura rosso fuoco si intuisce subito che non è la solita principessa svenevole, tutta occhioni languidi, in attesa del principe azzurro, come siamo stati abituati in passato. Merida vive in Scozia, è figlia di Re Fergus e della Regina Elinor ed è stata promessa in sposa al vincitore del torneo di tiro con l'arco indetto per i figli dei Lord del regno. Non volendo sposare nessuno di loro, decide di sabotare il torneo, ma una maledizione si abbatterà su di lei, sulla sua famiglia e su tutto il regno di DunBroch. La nostra eroina si riappropria di sentimenti e azioni cari a personaggi disneyani del recente passato, specifici in particolare di favole magiche ("La sirenetta" e "la Bella e la Bestia") esprimendo un desiderio di ribellione dalle conseguenze inaspettate, desiderio che sfida l'autorità genitoriale, salvo poi comprenderla. Si tratta di un ottimo aggiornamento dei classici Disney ma col tocco magico Pixar per un cartoon divertente, fantasioso, piacevolmente retrò ma incredibilmente sofisticato, vagamente ispirato da una leggenda gaelica. Una fiaba dunque, che infrange delle regole, molto femminile, piena di sorprese e colpi di scena e soprattutto ribelle come il suo titolo. Il merito di questo cartone non è solo tecnico o di aver saputo restituire le atmosfere di un'epoca che vanta numerosissimi appassionati, è anche e soprattutto quello di aver saputo raccontare un moderno rapporto tra madre e figlia adolescente e il coraggio che ci vuole ad ammettere i propri errori. Lasseter ci ha abituati molto bene, qui siamo comunque un passo indietro rispetto ai suoi capolavori più assoluti, quel pizzico di poesia di cui è capace in "Ribelle - The brave" manca.
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paolo salvaro
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giovedì 8 gennaio 2015
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buon film che omaggia molti vecchi capolavori
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Premetto che non ritengo giusto che The Brave sia stato premiato con il premio oscar. Ralph Spaccatutto avrebbe meritato molto di più l'onorificenza : il film della Disney è stato premiato come miglior film d'animazione a San Diego, Austin, St. Louis, Phoenix, dal National Board di New York ed ha trionfato agli Annie Awards. Rimane ancor oggi inconcepibile la decisione del Globo e dell'Academy di preferirgli invece il film della Pixar.
Certo, sotto il punto di vista dell'animazione nulla da dire : la pellicola non poteva dare un senso di profondità di campo, di spazi aperti e di intensità maggiori di quelli che ha prodotto.
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Premetto che non ritengo giusto che The Brave sia stato premiato con il premio oscar. Ralph Spaccatutto avrebbe meritato molto di più l'onorificenza : il film della Disney è stato premiato come miglior film d'animazione a San Diego, Austin, St. Louis, Phoenix, dal National Board di New York ed ha trionfato agli Annie Awards. Rimane ancor oggi inconcepibile la decisione del Globo e dell'Academy di preferirgli invece il film della Pixar.
Certo, sotto il punto di vista dell'animazione nulla da dire : la pellicola non poteva dare un senso di profondità di campo, di spazi aperti e di intensità maggiori di quelli che ha prodotto. A latitare a mio avviso è proprio la storia, che sembra più rifarsi a vecchi mostri sacri del passato piuttosto che intraprendere la strada dell'innovazione. Tanto per incominciare, la storia della principessa che non accetta il proprio destino si era già visto ne La sirenetta ed in Aladdin, per non parlare di Mulan che incarna in pieno lo spirito ribelle e battagliero della protagonista di The Brave. Insomma, il personaggio di Merida mi sembra troppo costruito ad arte sul modello delle grandi principesse del passato per poter piacere davvero. Il torneo di tiro con l'arco e la straordinaria abilità della protagonista, non possono che far pensare a Robin Hood, mentre la goffaggine di sua madre tramutatasi in orsa rievoca un po' la simpatia dell'orso Baloo del Libro della giungla, ma senza eguagliarne l'umorismo. Per non parlare della scena in cui la freccia scagliata dalla piccola Merida finisce nel bosco, costringendola ad andarla a riprendere, come Semola all'inizio della Spada nella roccia, così come la strega e lo strano corvo che Merida trova nella capanna possono essere considerati dei lontani parenti della Maga Magò e del gufo Anacleto, oppure dei tre fratellini dai capelli rossi che sembrano uno strano incrocio tra i gemelli Weasley ed i minion di Cattivissimo me. Insomma, a farla breve, guardando The Brave ho visto continui flash di situazioni già viste o dialoghi già sentiti, certo per nulla fastidiosi nella maniera in cui sono proposti ed anzi spesso armonici, ma neppure così epici da giustificare il trionfo all'Academy. A mio avviso, il film crolla letteralmente e perde ogni ambizione di geandezza nel momento in cui Merida se ne va senza lasciar finire alla vecchia strega di spiegarle gli effetti e la durata dell'incantesimo: uno dei clichè più ridondanti e fastidiosi del mondo magico. A quel punto ho deciso che alla pellicola non si potevano assegnare più di 3 stelle, a dispetto di un'animazione eccellente, per numerose imperfezioni nei contenuti.
Il mio giudizio finale sul film rimane positivo : è un film godibile, ma privo l'eccellenza che il premio Oscar vinto lascerebbe a presagire.
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viktor von doom
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sabato 7 settembre 2013
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oltre ai capelli "non c'è" di più...
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detto chiaramente questo "ribelle" non è proprio il massimo.ok,siamo ancora più chiari,è proprio bruttino...e a tal proposito mi sorge spontanea una domanda.ma uno che si ribellasse all'idea di portare un film cosi povero nella sale non c'era nella disney?forse hanno pensato che la folta chioma rossa della protagonista unita ad un titolo azzeccato e al marchio disney pixar bastasse a fruttare soldi a palate...bè,in questo non avevano torto.ma se alla furbizia dei produttori e sviluppatori della pellicola dò 5 stelle al film in se ne spetta una sola.il film inizia decentemente sfociando poi in una pioggia di luoghi comuni e situazioni viste e riviste.
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detto chiaramente questo "ribelle" non è proprio il massimo.ok,siamo ancora più chiari,è proprio bruttino...e a tal proposito mi sorge spontanea una domanda.ma uno che si ribellasse all'idea di portare un film cosi povero nella sale non c'era nella disney?forse hanno pensato che la folta chioma rossa della protagonista unita ad un titolo azzeccato e al marchio disney pixar bastasse a fruttare soldi a palate...bè,in questo non avevano torto.ma se alla furbizia dei produttori e sviluppatori della pellicola dò 5 stelle al film in se ne spetta una sola.il film inizia decentemente sfociando poi in una pioggia di luoghi comuni e situazioni viste e riviste.il tutto per arrivare a sviluppare una trama che di epico ha ben poco.va bene avere una morale ma la qualità della storia che si usa per esprimerla deve essere quantomeno buona.e in questo film si contano si e no due situazioni simpatiche e un pugnetto di personaggi a malapena gradevoli.il finale scontato(ma qst era prevedibile) di certo non migliora le cose.salvo giusto la grafica e la simpatica strega.per il resto c'è solo l'abisso.il prodotto meno riuscito di questi talentuosi sviluppatori.meglio guardare altrove.come ad esempio il ben più carino dragon trainer.
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giorg99
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martedì 16 luglio 2013
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la pixar colpisce ancora.
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RIBBELLE - THE BRAVE è uno di quei film che si caricano di un'aura specifica ancor prima dell'uscita. Ciò si verifica di frequente quando un'opera porta il marchio di un'autorialità (in questo caso collettiva, la Pixar), che genera forti aspettative, incontrollate paure e un istintivo desiderio di storicizzarne ogni passo: l'anno scorso con Cars 2 "la Pixar si abbandonava ai sequel", quest'anno "la Pixar si appiattisce sulla Disney con una storia di principesse".
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RIBBELLE - THE BRAVE è uno di quei film che si caricano di un'aura specifica ancor prima dell'uscita. Ciò si verifica di frequente quando un'opera porta il marchio di un'autorialità (in questo caso collettiva, la Pixar), che genera forti aspettative, incontrollate paure e un istintivo desiderio di storicizzarne ogni passo: l'anno scorso con Cars 2 "la Pixar si abbandonava ai sequel", quest'anno "la Pixar si appiattisce sulla Disney con una storia di principesse".
E Merida è una principessa a tutto tondo: vive nella Scozia medioevale e non accetta il destino che sua madre Elinor ha preparato per lei. E' un maschiaccio, ama tirare con l'arco ed esplorare la natura, quindi gioca ogni carta a sua disposizione per ribellarsi alla sua famiglia: quella offertale da una strega farà presto degenerare la situazione e la obbligherà a toccare con mano le conseguenze del suo egoismo. Ideato e in origine diretto daBrenda Chapman (Il principe d'Egitto), prima di essere sostituita da Mark Andrews negli ultimi 18 mesi di produzione, Brave è stato cosceneggiato con l'Irene Mecchi di Il re leone, Il gobbo di Notre Dame e Hercules, e porta orgogliosamente un'impronta femminile. La cifra di originalità, che in molti paventavano di non riscontrare, è proprio nella centralità dell'autodefinizione di una donna, nel suo rapporto non con un principe più o meno deus-ex-machina ma con un'altra donna, sua madre. L'uomo non entra in gioco, ma esiste soltanto come apprezzabile diversivo comico, si vedano papà Re Fergus, i tre gemellini o gli idioti capiclan.
A meno che non si voglia proprio identificare la Pixar con idee spiazzanti a 360°, è nell'esecuzione che la mano della casa di Lasseter è più che riconoscibile e ammirevole: una vicenda messa a fuoco nei suoi elementi emotivi nodali, intessuta in un'ambientazione scozzese non gratuita, ma parte integrante dell'atmosfera, illustrata con una meticolosità estrema. Potremmo giocare ai rimandi: il connubio uomo-natura di Miyazaki e lo studio Ghibli, o una situazione praticamente identica (che non sveliamo) a quella di uno degli ultimi lungometraggi animati Disney in 2D. Resta il fatto che l'omogeneità del risultato, a dispetto di una lavorazione lunga e tribolata di sei anni, coinvolge sul momento e lascia il tempo al cinefilo di riflettere sulle influenze solo a luci riaccese. Merito della dedizione della casa alla narrazione, ma anche della qualità dell'animazione, specie nei movimenti e nella recitazione della protagonista: un risultato che per credibilità avrebbe commosso gli animatori Disney (e già, proprio loro!) che dagli anni Trenta avevano fatto dell' "Illusion of Life" il loro Santo Graal.
Non sarà indomito genio puro come alcuni precedenti progetti, ma Brave non è nemmeno Cars 2 o il cartoon in CGI medio che popola il mercato inaugurato dalla stessa Pixar nel 1995. Il consiglio è provare a guardarlo come la carismatica visione personale di una tradizione cesellata dalla Disney, della quale peraltro - ricordiamolo - John Lasseter detiene anche da cinque anni le sorti. Allontanati i preconcetti, si potrebbe scoprire l'affettuoso regalo di una Pixar più umile.
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francesco2
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martedì 4 giugno 2013
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madri ed eroine
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Madri: nel non ineccepibile "Rapunzel", era un personaggio più ambiguo, più sottile. Eroine: era proprio preferibile "Mulan", che lottava ufficialmente per l'"Onore della famiglia", ma in realtà per ideali più alti.
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killbillvol2
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sabato 6 aprile 2013
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brave
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Altro film della Walt Disney Pixar ,dopo due sequel come Toy Story 3 e Cars 2, questo è un film originale...ma questo non è l'aggettivo che userei per descrivere questo film di Mark Andrews, perchè di veramente originale ha poco o niente. Se andiamo a guardare nel dettaglio neanche il bellissimo Alla Ricerca di Nemo ha una trama davvero originale, ma ha le basi su una sceneggiatura più che solida, con i dialoghi che possono concorre con un film con attori veri e propri che non mi azzardo a paragonarli a un grande come Woody Allen... The Brave non ha una sceneggiatura solida, e questo purtroppo già si capisce dal prologo imbarazzante e fulmineo per la sua velocità. Poi appare il titolo e la vera storia comincia, con Merida, una principessa scozzese, che odia il suo dovere da dama di corte che le impedisce anche di andare a caccia, cosa che lei adora.
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Altro film della Walt Disney Pixar ,dopo due sequel come Toy Story 3 e Cars 2, questo è un film originale...ma questo non è l'aggettivo che userei per descrivere questo film di Mark Andrews, perchè di veramente originale ha poco o niente. Se andiamo a guardare nel dettaglio neanche il bellissimo Alla Ricerca di Nemo ha una trama davvero originale, ma ha le basi su una sceneggiatura più che solida, con i dialoghi che possono concorre con un film con attori veri e propri che non mi azzardo a paragonarli a un grande come Woody Allen... The Brave non ha una sceneggiatura solida, e questo purtroppo già si capisce dal prologo imbarazzante e fulmineo per la sua velocità. Poi appare il titolo e la vera storia comincia, con Merida, una principessa scozzese, che odia il suo dovere da dama di corte che le impedisce anche di andare a caccia, cosa che lei adora. E' disposta a tutto per cambiare e fa un accordo con una strega trovata nel bosco durante una bravata e si ritrova la madre trasformata in orso, che il padre è convinto che sua moglie in realtà sia l'orso che una volta gli ha staccato una gamba... Ho detto molto sulla trama, lo so, così coloro che leggeranno questo commento potranno capire quanto è scontata e prevedibile, che per tutto il film si guarda una storia di cui capiamo tutto ciò che accadrà. La storia va avanti con queste premesse e non rimescola mai le carte in tavola, né con colpi di scena o qualcosa che attiri veramente l'attenzione dello spettatore che si ritrova annoiato dopo i primi venti minuti. Questo primo quarto d'ora è l'unico degno di nota, per lo stupore che si prova per la bellezza dell'animazione, che dà il suo meglio nella folta chioma rossa di capelli ribelli come l'atteggiamento della protagonista, e per qualche battuta messa a buon segno, che strappa qua e là una risatina. Ma poi anche l'umorismo cade e si passa a trovate non più originali che ricordano più Shrek che gli altri film della Disney, ma senza la vena cattiva e trasgressiva del film della Dreamworks. Infine, il film si spaccia per mettersi dalla parte della ragazzina, ma in realtà è dalla parte dei genitori: il film, alla fine, reprime la ribellione di Merida, facendola convivere col suo essere principessa...giudicate voi. Non comprendo come abbia fatto a vincere l'Academy Award per il miglior film d'animazione, quando in concorso c'era un film bello come ParaNoman...e come Le 5 Leggende sia stato omesso dalla lista dei candidati. Entrambi questi film si meritavano molto di più di questo lavoro della Pixar, casa di produzione che stimo dal più profondo del cuore e che ha realizzato tra i più bei film d'animazione di tutti i tempi (uno su tutti Monsters & Co.), che non si sforza di stupire, anche poco, lo spettatore, e che è (sigh!) una caduta per la major. Come già detto, l'unico motivo per vedere questo film sono i capelli di Merida e il bellissimo e commovente cortometraggio intitolato LA Luna che è stato proiettato prima dell'inizio del film.
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owlofminerva
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martedì 29 gennaio 2013
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merida ci salverà
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Ha i capelli irti e rossi, gli occhi azzurri, abiti spartani. Non ha un nome stupido (Cenerentola, Bella addormentata, Biancaneve, Bella), non veste di rosa, non blatera di sogni e desideri in mezzo agli uccellini. Non è una damigella in pericolo, non aspetta il principe azzurro stesa su un letto, non ha amici e non vuole sposarsi. Gareggia per chiedere la mano di se stessa, è pretendente della sua libertà. Detesta il cerimoniale, non teme di sporcarsi o abbuffarsi, usa le armi, corre a cavallo da sola nei boschi.
Merida non è ribelle, è coraggiosa. Ha il coraggio non di scalare scogliere o lanciare frecce ma di voler essere se stessa senza riserve e ha il coraggio di scegliere il suo destino in piena libertà.
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Ha i capelli irti e rossi, gli occhi azzurri, abiti spartani. Non ha un nome stupido (Cenerentola, Bella addormentata, Biancaneve, Bella), non veste di rosa, non blatera di sogni e desideri in mezzo agli uccellini. Non è una damigella in pericolo, non aspetta il principe azzurro stesa su un letto, non ha amici e non vuole sposarsi. Gareggia per chiedere la mano di se stessa, è pretendente della sua libertà. Detesta il cerimoniale, non teme di sporcarsi o abbuffarsi, usa le armi, corre a cavallo da sola nei boschi.
Merida non è ribelle, è coraggiosa. Ha il coraggio non di scalare scogliere o lanciare frecce ma di voler essere se stessa senza riserve e ha il coraggio di scegliere il suo destino in piena libertà.
Non intende sottostare alle ambizioni della madre: regno e marito; solo il padre re Fergus, rosso, grasso e rozzo, con tanto di kilt, sembra capirla. Lei è testarda e appassionata, difficile da dominare. Ambientata in Scozia a suon di cornamusa, la favola si incentra sul rapporto conflittuale con la madre Elinor, alla quale Merida griderà in faccia di non voler assomigliare e da uno scontro e un incantesimo la piccola principessa imparerà a conoscersi e a riconoscere la propria forza, le proprie debolezze e i propri errori.
Il cinema è soprattutto in questi casi arte visiva e visivamente è eccelsa la realizzazione di una chioma rossa indomita nella quale c’è il rischio di perdersi e che ha richiesto per far muovere tutti quei ricci due anni di lavoro. Sconfinata e rigogliosa la vegetazione entro la quale Merida si muove con destrezza. Lei non è la più bella del reame al punto da fare invidia alla matrigna, non si fida come una beota del cacciatore che vuole ucciderla, non deve sposare la bestia per renderla un principe, non deve tagliarsi la coda e rinuciare al suo mondo per stare con Lui, non deve travestirsi da uomo per salvare il suo paese ed essere l’orgoglio del padre. Merida salva noi, è la nostra eroina, ci libera tutte dalle catene di una tradizione Disney che per decenni ci ha volute realizzate e “sistemate” se date in sposa ad uno sconosciuto che, con molto fantasia, si chiamasse principe azzurro, facendone la massima aspirazione di una bambina.
Merida non è la classica barbie ‘occhi biondi’ e ‘capelli azzurri’ ma con la sua capigliatura rossa, fluente e scapigliata rompe gli schemi e prova a prendere a strattoni i prototipi di donna in rosa confetto sorridente, ordinata, dolce e sottomessa per liberarci dalla cultura delle più giovani Bratz e delle Winx, bamboline di strada coi fianchi stretti e con le labbra carnose.
Non basterà Merida a salvarci dai danni irreparabili fatti dalle principesse Disney però il tentativo è più che buono.
La pellicola ricorda e saluta il mentore e amico Steve Jobs. La rossa Noemi interpreta due delle canzoni del film e il 15 settembre entrano in sala gratis le ragazze e i bambini con i capelli rossi, la contropartita per essere state arse al rogo per stregoneria a causa di un colore e di qualche macchia sul viso, appena qualche secolo fa e per mezzo millennio.
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