Oltre le colline |
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Un film di Cristian Mungiu.
Con Cosmina Stratan, Cristina Flutur, Valeriu Andriuta, Dana Tapalaga, Catalina Harabagiu.
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Titolo originale Dupa dealuri.
Drammatico,
durata 155 min.
- Romania 2012.
- Bim Distribuzione
uscita mercoledì 31 ottobre 2012.
MYMONETRO
Oltre le colline
valutazione media:
3,45
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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oltre le collinedi gabrjackFeedback: 806 | altri commenti e recensioni di gabrjack |
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domenica 7 febbraio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In un contesto reale di vita moldavo/rumena si narra la storia (vera) di una comunità religiosa di stretta osservanza ortodossa che a mio avviso non è poi così lontana dalla vita di un convento di clausura nostrano con le sue regole e i suoi riti. Si deve considerare che il contesto sociale assai deprimente offre alle adepte una possibile via di fuga alternativa all'emigrazione massiccia verso i paesi occidentali i quali offrono sì lavoro ma molto poco riscatto sociale in cambio di uno sradicamento dalla propria terra e dalla propria cultura. Ma Mungiu opportunamente create le basi per la sua storia va poi ad analizzare i rapporti e le relazioni controvorse all'interno del monastero acuite dall'arrivo della compagna di una giovane suora che le.chiede pressantemente di tornare a vivere insieme. Inizialmente la suora cerca di far convivere all'interno del covento il sacro della vita monacale con il profano che la giovane ragazza porta con se.I due stili di vita e i concetti diametralmente opposti pongono la comunità di fronte alla fragilità della fede e della religione in rapporto all'amore impetuoso e totale che la ragazza prova per la sua compagna/suora, non solo ma anche la difficoltà a gestire l' imprevidibile evento esterno che crea scompiglio e disordine. La reazione è dura come tutti i poteri fanno all'interno di una comunità o di una nazione quando vedono profilarsi il pericolo. E dunque l'imperativo è sradicare il cosidetto male il diverso ovvero il soggetto che può danneggiare perchè semina il dubbio e mette in rilievo le contraddizioni del potere. In questo caso si arriva al parossistico e pietoso tentativo di liberare il male attraverso un rito arcaico e crudele: la ragazza ostinata viene quasi crocefissa e per amore del dio misericordioso incatenata e lasciata morire senza cibo e senza acqua nel freddo inverno balcanico. Lentamente ma tardivamente la suora amica comincia ad aprire gli occhi e verso la fine smette i vestiti del convento per indossare il maglione della ragazza orami morente come a testimoniare la sua opposione al potere e pronta a denunciarne le violente contraddizioni
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