fabrizio friuli
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mercoledì 5 gennaio 2022
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un mostro d''oro
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Nell' anno 1910 le vite di tre persone comuni di Parigi , vengono sconvolte dalla creazione di una creatura all'apparenza spaventosa , essendo una pulce divenuta alta come un uomo , che però si rivela socievole ed è perfino dotata di un 'ugola d'oro . Sebbene Lucille , Emile e Raoul riescono ad instaurare un rapporto di amicizia con questa creatura, dovranno poi difenderla da un crudele poliziotto parigino che ha intenzione di ucciderlo per ottenere rinomanza e visibilità, dato che gli abitanti di Parigi lo considerano una minaccia, fortunatamente, si comprende che la vera minaccia ( o il vero mostro di Parigi ) è colui che brama la mano di Lucille , il già citato crudele poliziotto.
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Nell' anno 1910 le vite di tre persone comuni di Parigi , vengono sconvolte dalla creazione di una creatura all'apparenza spaventosa , essendo una pulce divenuta alta come un uomo , che però si rivela socievole ed è perfino dotata di un 'ugola d'oro . Sebbene Lucille , Emile e Raoul riescono ad instaurare un rapporto di amicizia con questa creatura, dovranno poi difenderla da un crudele poliziotto parigino che ha intenzione di ucciderlo per ottenere rinomanza e visibilità, dato che gli abitanti di Parigi lo considerano una minaccia, fortunatamente, si comprende che la vera minaccia ( o il vero mostro di Parigi ) è colui che brama la mano di Lucille , il già citato crudele poliziotto.
Un mostro a Parigi , nonostante possegga un' animazione piuttosto elementare, è un grazioso lungometraggio animato con delle canzoni orecchiabili e una storia graziosa , peccato che potrebbe essere associata a quella della fiaba La Bella e La Bestia ( inoltre , l'antagonista del film somiglia al cattivo del film Disney Gaston ) però, escluso questo dettaglio, i personaggi principali possono piacere al pubblico e magari immedesimarsi in alcuni di loro , per esempio, lo schivo Emile, il proiezonista, è un personaggio che riesce ad ispirare dolcezza e simpatia e riesce a conquistare l' amata Maude , e ciò potrebbe far accendere un lume di speranza nelle anime degli scrivi, anche Lucille e Raoul sono bei personaggi ( anche se Raoul ricorda vagamente uno dei protagonisti del film animato La Strada Per El Dorado , ovvero Tullio ). È possibile dire che il doppiaggio italiano poteva essere realizzato meglio , perché I personaggi principali sono doppiati da attori, però, avrebbero potuto scegliere dei doppiatori di professione, dato che Arisa e Brignano Enrico hanno doppiato i personaggi in modo a stento sufficiente, comunque, essendo noto il fatto che Arisa possegga una voce celestiale è innegabile che sia riuscita ad interpretare la canzone intitolata LA SEINE , in maniera egregiamente sbalorditiva , nulla da dire sui dialoghi presenti, ben realizzata la meravigliosa PARIS , la città dell' amore ed anche della bellezza , perché Parigi è una città dotata di una bellezza leggendaria . In conclusione, Un Mostro a Parigi è un film piacevole da guardare , le canzoni che sono state inserite sono funzionali, anche grazie alla voce da sirena di Arisa , la città di Parigi è realizzata bene però, non è un film perfetto, infatti le pecche ci sono , ma non si può stroncare questo lungometraggio animato, che fa comprendere al pubblico di non giudicare un libro dalla copertina, e riesce a tramandare questo insegnamento meglio di come viene tramandato dal lungometraggio della Disney La Bella e La Bestia.
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onufrio
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lunedì 23 dicembre 2013
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le monstre!
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Sorprendente film di animazione francese, l'ambientazione a Parigi dà sempre quel tocco in più che rende al fin della storia, anche se stiamo parlando pur sempre di un "cartone animato". Due amici un pò pasticcioni, giocando con le provette di uno scienziato creano un mostro generato da una pulce, un mostro che terrorizza la città, ma che in fin dei conti è solo un "tenerone" con l'innata dote del canto. Belle le canzoni, Arisa e Raf danno il loro meglio, fanno parte del cast doppiatori anche Enrico Brignano, Maurizio Mattioli ed Ezo Decaro. Un mostro a Parigi ricrea quell'atmosfera dei vecchi classici Disney, e non è una cosa di poco conto per questi tempi per il cinema d'animazione.
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ultimoboyscout
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sabato 5 ottobre 2013
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chi o cos'è?
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Un incidente trasforma un'innocua pulce in un mostro gigante che semina il panico nella Parigi dei primi del Novecento. Ma non si tratta di un essere malvagio, è piuttosto una creatura timida e molto, molto dotata a livello canoro e musicale. Bibo Bergeron confeziona una storia strampalata e godibile, che si fa forza soprattutto dell'ambientazione e di qualche gustosa citazione. Le strade parigine in cui la vicenda è catapultata sono assolutamente perfette e c'è anche la garanzia Besson alla produzione, lui che le platee giovani le ha già conquistate grazie alla saga dei Minimei. Ma i fermarsi alla prima impressione, il cartone, come il suo protagonista, non è quello che sembra e risulta piacevole grazie anche ad un doppiaggio tutto sommato indovinato con le voci di Raf (bravissimo) e Arisa (rivedibile), personaggi ben delineati, canzoncine orecchiabili che ne fanno una fiaba retro molto dolce, ricca di humour e gag con qualche tinta noir che però pecca di originalità.
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Un incidente trasforma un'innocua pulce in un mostro gigante che semina il panico nella Parigi dei primi del Novecento. Ma non si tratta di un essere malvagio, è piuttosto una creatura timida e molto, molto dotata a livello canoro e musicale. Bibo Bergeron confeziona una storia strampalata e godibile, che si fa forza soprattutto dell'ambientazione e di qualche gustosa citazione. Le strade parigine in cui la vicenda è catapultata sono assolutamente perfette e c'è anche la garanzia Besson alla produzione, lui che le platee giovani le ha già conquistate grazie alla saga dei Minimei. Ma i fermarsi alla prima impressione, il cartone, come il suo protagonista, non è quello che sembra e risulta piacevole grazie anche ad un doppiaggio tutto sommato indovinato con le voci di Raf (bravissimo) e Arisa (rivedibile), personaggi ben delineati, canzoncine orecchiabili che ne fanno una fiaba retro molto dolce, ricca di humour e gag con qualche tinta noir che però pecca di originalità. I disegni rimandano allo stile di Chomet, così come il gusto di scompigliare la realtà, scombinarne leggi e clichet, confondendo lo spettatore che può godere di un discreto spettacolo visivo. Il ballo e il canto sono l'anima di questo cartoon e della sua storia, sono la fuga dal mondo reale ma sono anche la copertura furbetta di tante sbavature (comunque accettabili) e soprattutto di una trama modestissima, che ne fanno un prodotto adattissimo alla fascia dei teeager più sognatori. Il budget non è quello dei kolossal e si vede ma si lascia apprezzare per la sua poesia, quindi può andar più che bene anche così.
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kyotrix
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lunedì 20 maggio 2013
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insomma...
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L'inizio sembrava promettente, ma lo sviluppo non mi e' piaciuto. Tralasciando sulla mediocre scelta del mostro ( una pulce che suona, canta, balla... ) ma diversce scene e comportamenti troppo surreali mi hanno infastidito. Storia romantica? Lasciamo stare. Guardabile, ma nulla di piu'
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(di giorg99)
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lady libro
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sabato 4 maggio 2013
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la seine, la seine, la seine...
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Musica, amore, paura, avventura, dolcezza, azione, canti e balli. Questi e tanti altri sono i contenuti di questa splendida perla del cinema d'animazione.
"Un mostro a Parigi" non ha una trama particolarmente originale ed è chiaramente visibile il miscuglio di tematiche di film/romanzi racchiuso in esso e da cui ha attinto abbondantemente, come per esempio "La bella e la bestia", "Il fantasma dell'Opera", "King Kong", "Notre Dame de Paris", "The elephant man"... Ma nonostante ciò, quello che è venuto fuori è un capolavoro coi fiocchi.
Siamo nella Parigi del 1910, i cui profumi e rumori si percepiscono in tutta la loro elegante prepotenza. Ci troviamo in un mondo umile e semplice, grandioso e in evoluzione, fra strade e cabaret, quando il cinema era nato da pochissimo e già le prime automobili facevano la loro comparsa sulle strade.
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Musica, amore, paura, avventura, dolcezza, azione, canti e balli. Questi e tanti altri sono i contenuti di questa splendida perla del cinema d'animazione.
"Un mostro a Parigi" non ha una trama particolarmente originale ed è chiaramente visibile il miscuglio di tematiche di film/romanzi racchiuso in esso e da cui ha attinto abbondantemente, come per esempio "La bella e la bestia", "Il fantasma dell'Opera", "King Kong", "Notre Dame de Paris", "The elephant man"... Ma nonostante ciò, quello che è venuto fuori è un capolavoro coi fiocchi.
Siamo nella Parigi del 1910, i cui profumi e rumori si percepiscono in tutta la loro elegante prepotenza. Ci troviamo in un mondo umile e semplice, grandioso e in evoluzione, fra strade e cabaret, quando il cinema era nato da pochissimo e già le prime automobili facevano la loro comparsa sulle strade.
Seguiamo le avventure di Raoul, un simpatico quanto stravagante fattorino-inventore, del suo amico Emile, timido e riservato proiezionista segretamente innamorato della dolce collega Maud, di Lucille, splendida e angelica cantante del cabaret "L'Oiseau Rare" e, ultimo ma non meno importante, di Francoeur, una pulce diventata gigante e al tempo stesso bravissima nel canto a causa di un incidente chimico. Ed è proprio lui il fulcro della storia: un tesoro di bravura e dolcezza che può essere individuato soltanto oltrepassando le barriere del pregiudizio.
Ma la vera ciliegina sulla torta sono le indimenticabili canzoni così come le musiche, cantate da gente di indubbia bravura e anche il complessivo adattamento italiano con i rispettivi doppiatori non è affatto male.
L'unica pecca è sicuramente il doppiaggio di Lucille da parte di Arisa, che la fa sembrare con la sua voce stridula una bimbetta viziata, odiosa e capricciosa.
Ma per il resto rimane un film godibilissimo, ben realizzato e degno di essere visto.
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giorg99
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martedì 2 aprile 2013
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bello
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Non sono d' accordo con la recenzione di Gabriele Nicola, certo non sarà la Disney o la DreamWorks però è un bel film dove Bibo Bergeron mescola horror e romanticismo. Francia, nel novecento per sbaglio Raul (Enrico Brignano) ed Emile (Enzo Decaro) danno vita a una mostrosa creatura (in realtà una pulce gigante) con una voce soave. Il mostro gira per Parigi terrorizzato ma la cantante Lucille ( Arisa) lo accoglie a casa sua e lo chiama Francoeur che significa "Cuore Onesto". Ma il cattivo Maynott (Maurizio Mattioli) vuole uccidere Francoeur e Lucille, Raul ed Emile dovranno proteggere il loro amico da Maynott. Film leggero con una bella storia e una colonna sonora da Oscar, anche i doppiatori se la cavano: Voto: 8
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g_andrini
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sabato 1 dicembre 2012
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nice!
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E' una animazione con più di uno spunto interessante, con un sarcasmo molto spinto. La pulce, in apparenza amata, e il capo della polizia, il presunto cattivo, in realtà sono in posizioni invertite. Divertente.
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patrumba
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mercoledì 28 novembre 2012
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finalmente qualcosa di buono in europa
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Un Mostro a Parigi é un ottimo film. Forse il tema é un po' scontato (quello del mostro buono), ma ci sono molte idee originali, prima fra tutte la coralità: nel film non c'é un vero e proprio protagonista.
Il film riprende anche la tradizione disneyana di integrare canzoni create ad hoc da musicisti di fama.
L'unico difetto: l'animazione (specialmente dei visi) é ancora un po' impacciata rispetto agli standard oltreoceanici.
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renato volpone
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domenica 25 novembre 2012
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una pulce canterina
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Meraviglioso cartone animato per palati raffinati, ma i bambini ne erano incantati. Una splendida storia che parla dell'accettazione della diversità e di come coloro che la combattano spesso sono molto peggio di ciò che non si conosce o di cui noi abbiamo paura. Animazione perfetta, musica azzeccatissima e voci stupende per questo musical a cartoni. Arisa riesce a dare voce alla bella Lucille con dolcezza e appartenenza. E poi abbiamo un mostro, terribile e spaventoso, ma dolcissimo e con una voce melodiosa. Se ne rimane rapiti, incantati e si vorrebbe sentire ancora le canzoni e ancora. Da non perdere
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donni romani
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lunedì 19 novembre 2012
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un mostro dolcissimo ed i suoi amici
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L'animazione negli ultimi decenni ha raggiunto punte di qualità elevatissime e con "Un mostro a Parigi" fa un ulteriore passo in avanti nella ricerca di uno stile ricercato e maturo. A differenza del ritmo indiavolato delle ultime produzioni Diseny o delle creature della Pixar la pellicola francese ha un andamento lineare, una trama che rimanda ad altri miti ma rimane originale e fresca e personaggi deliziosamente antichi, quasi bozzetti di un'epoca lontana che emanano un fascino parigino, elegante e raffinato, oltre che ironico e romantico.
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L'animazione negli ultimi decenni ha raggiunto punte di qualità elevatissime e con "Un mostro a Parigi" fa un ulteriore passo in avanti nella ricerca di uno stile ricercato e maturo. A differenza del ritmo indiavolato delle ultime produzioni Diseny o delle creature della Pixar la pellicola francese ha un andamento lineare, una trama che rimanda ad altri miti ma rimane originale e fresca e personaggi deliziosamente antichi, quasi bozzetti di un'epoca lontana che emanano un fascino parigino, elegante e raffinato, oltre che ironico e romantico. Il mostro che spaventa Parigi in realtà è una piccola pulce trasformata in un gigante da una pozione fatta cadere accidentalmente da Raul ed Emile, i due protagonisti, fattorino pasticcione Raul, timido proiezionista in un cinema Emile. La povera pulce scappa sui tetti di Parigi e viene accolta e nascosta da Lucille, sensuale cantante nel locale "L'Oiseau Rare" La pulce, con una voce melodiosa e abilissima a ballare, viene mascherata da Lucille e portata sul palco con lei, dove si esibirà in duetti scatenati. Tutto sembrerebbe risolto ma il meschino ed ambizioso prefetto Maynotte, aiutato dal fedele Paté darà la caccia al mostro, ribattezzato Francoeur da Lucille, scatenando una giravolta di situazioni rocambolesche e avventure. Francoeur scrive magnifica musica nei sotterranei del teatro come il fantasa dell'Opera, si arrampica sulla Torre Eiffell per salvarsi come King Kong e si maschera per non essere riconosciuto come Elephant Man, un concentrato di mostri poetici, malinconici e lirici come lui, trasformato suo malgrado e costretto a sopportare le angherie di tutti. Lucille con la sua grazia ancheggia sul palco, fa gli occhi dolci ad un Raul innamorato di lei quanto del suo furgone - simpaticissimo carattere infantile scanzonato ma capace di amicizia e amore sincero - ed Emile goffamente corteggia la cassiera del cinema fra una fuga ed un inseguimento, dimostrando un coraggio da eroe piccolo - solo di statura - tipico di tanta letteratura e cinema. La musica, protagonista al pari degli altri, ci racconta una Parigi malinconica ed intima, con canzoni - da gustare in originale assolutamente - di atmosfera e ritmo. La grafica estremizzata - il vitino di Lucille, il collo del prefetto, gli occhialoni della piccola cassiera - sono deliziosi particolari in un contesto di grandissima fattura, dalle scenografie ai costumi alle ricostruzioni della Chiesa del Sacre Coeur o della Torre Eiffell. Magnifiche le musiche come dicevamo, divertenti le battute, teneri i duetti romantici, insomma un gioiello di film, intenso, divertente, estremamente elegante e di grande pregio tecnico nel suo avvolgente 3D.
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