jacopo b98
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venerdì 25 ottobre 2013
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ottima trasposizione di un grande romanzo!
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Mikael Blomkvist (Craig) lavora come giornalista per la rivista Millennium di Stoccolma. Accusato di aver pubblicato un articolo diffamante senza prove e condannato a pagare una somma di centosessantamila Corone, va a Nord, presso una ricca famiglia di industriali. Il “padre di famiglia” (Plummer) gli chiede, in cambio di lauto compenso e di un fascicolo che gli permetta di riscattarsi agli occhi dei giornalisti di tutto il mondo, di investigare sulla morte della nipote Ariette. Lo aiuta Lisbeth (Mara), ventiquattrenne cyber punk e haker lesbica che ha subito violenza sessuale. Scritto da Steven Zaillian (Schindler’s List) è, dopo la serie TV svedese, l’ennesimo adattamento del primo romanzo della trilogia di Stieg Larsson.
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Mikael Blomkvist (Craig) lavora come giornalista per la rivista Millennium di Stoccolma. Accusato di aver pubblicato un articolo diffamante senza prove e condannato a pagare una somma di centosessantamila Corone, va a Nord, presso una ricca famiglia di industriali. Il “padre di famiglia” (Plummer) gli chiede, in cambio di lauto compenso e di un fascicolo che gli permetta di riscattarsi agli occhi dei giornalisti di tutto il mondo, di investigare sulla morte della nipote Ariette. Lo aiuta Lisbeth (Mara), ventiquattrenne cyber punk e haker lesbica che ha subito violenza sessuale. Scritto da Steven Zaillian (Schindler’s List) è, dopo la serie TV svedese, l’ennesimo adattamento del primo romanzo della trilogia di Stieg Larsson. È un thriller di veloce, molto violento e spiccatamente nordico, sia nell’ambientazione che nello stile. L’impianto scenografico, la direzione degli attori e la regia di Fincher sono degne di un’Oscar, per esser riuscite a rendere molto d’autore un grande romanzo dopo il fallimento precedente. Lunghissimo, molto teso, mai prolisso ha la sua forza nella bella sceneggiatura, nei dialoghi ben scritti e piuttosto intelligenti ed intellettuali. Fincher svela la soluzione del caso lasciando alcuni “buchi”, probabilmente appositamente per incoraggiare la lettura del romanzo e per non perdersi nelle “macchinosità” del libro. Film complesso che richiede attenzione e partecipazione, oltre che aderenza alla storia e ai vari personaggi, interpretati benissimo da un cast perfetto in cui spiccano il biondo Craig, perfetto per il ruolo e bravissimo in tutti i sensi, e la strepitosa Mara, che disegna un personaggio memorabile e si impegna in scene di sesso e stupro impegnative e coraggiose. Da non perdere. Aspettiamo con ansia la trasposizione del secondo capitolo. Oscar al miglior montaggio e altre quattro nomination (tra cui attrice e fotografia). Vivamente sconsigliabile ai minori di quattordici anni, come specificato dal giustissimo divieto.
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catcarlo
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lunedì 4 giugno 2012
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millennium - uomini che odiano le donne
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Nella città senza nome di ‘Seven’, che David Fincher girò quasi agli esordi oltre quindici anni fa, pioveva in continuazione. In Svezia, vista la latitudine e la stagione, più che altro nevica: se a Stoccolma il tempo resta umido e imbronciato, nella settentrionale, gelida Hedstad, i fiocchi cadono senza risparmio. In questo clima opprimente, Mikael Blomkvist è chiamato a indagare su un delitto vecchio di quarant’anni: ribaltato il classico sasso, scopre un nido di vipere e non ne uscirebbe (dall’investigazione e dai pericoli) senza l’aiuto della problematica hacker Lisbeth Salander. Il titolo inglese del fortunatissimo primo romanzo di Stieg Larsson è ‘La ragazza dal drago tatuato’ ed è più centrato di quello datogli dall’autore: il film, in originale, lo riprende mettendo ancora una volta in risalto il personaggio capace di rendere questa storia qualcosa di diverso.
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Nella città senza nome di ‘Seven’, che David Fincher girò quasi agli esordi oltre quindici anni fa, pioveva in continuazione. In Svezia, vista la latitudine e la stagione, più che altro nevica: se a Stoccolma il tempo resta umido e imbronciato, nella settentrionale, gelida Hedstad, i fiocchi cadono senza risparmio. In questo clima opprimente, Mikael Blomkvist è chiamato a indagare su un delitto vecchio di quarant’anni: ribaltato il classico sasso, scopre un nido di vipere e non ne uscirebbe (dall’investigazione e dai pericoli) senza l’aiuto della problematica hacker Lisbeth Salander. Il titolo inglese del fortunatissimo primo romanzo di Stieg Larsson è ‘La ragazza dal drago tatuato’ ed è più centrato di quello datogli dall’autore: il film, in originale, lo riprende mettendo ancora una volta in risalto il personaggio capace di rendere questa storia qualcosa di diverso. Di serial killer più o meno efferati ma con tendenza a filosofeggiare ne abbiamo avuti tanti, senza che la ‘classe’ di Hannibal Lecter sia stata eguagliata, e non sono mancate le famiglie ricche e bacate, tanto per volare alti basti ricordare la casa Sternwood de ‘Il grande sonno’, per non parlare dei thriller scandinavi arrivati a bizzeffe (almeno sotto forma di romanzi). Ma una figura di drop-out così disturbata e disturbante è la (nuova) leva su cui sollevare la storia e Fincher non si fa scappare l’occasione. Rooney Mara ha raccontato che il ruolo è stato un tour de force abbastanza traumatico: non tanto per i piercing – veri, in ogni caso – ma per le scene di violenza psicologica e fisica che la vedono protagonista e che sono le uniche veramente tali del film: al confronto, Mikael che finisce, essenzialmente per la propria pirlaggine, appeso a un gancio come un salame, non fa poi tanta impressione. A parte un nuovo cerottino sulla tempia, Craig è bravo a far dimenticare James Bond grazie a qualche chilo in più e a un paio di occhiali: attorno a lui si muove un cast di solidi caratteristi in cui spiccano il patriarca Plummer e l’unico svedese in un ruolo di primo piano, Skarsgård. Fincher immerge tutti quanti in un’atmosfera resa malsana e opprimente grazie a piccoli tocchi mentre l’inchiesta progredisce con ritmo serrato senza mostrare momenti di stanca: poco incide, allora, che, da un certo punto in avanti, lo scioglimento non sia così imprevedibile (la regola dell’attore conosciuto in un gruppo di sospettati colpisce ancora). Meno efficace la mezzora successiva al disvelamento del mistero, superflua fino al tocco di amarezza finale che, usando come arma una storia d’amore impossibile, ferisce ancora una volta Lisbeth.
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aliceayres95
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giovedì 16 febbraio 2012
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marzia gandolfi...
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ma imparare l'italiano no??
"Fuori dal letto e dalla loro intesa intanto i fantasmi del passato si risvegliano..." questa frase cosa vorebbe indicare?
--- 9GAG --- "I DON'T WANT TO LIVE ON THIS PLANET ANYMORE"
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lgiulianini
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giovedì 7 giugno 2012
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odio senza tempo
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Il filo conduttore del film di Fincher è la misoginia, l'odio per le donne appunto, che assume carattere maniacale nel protagonista negativo del film, ma costuisce il fil rouge di tutta la pellicola. Il protagonista negativo (non diciamo chi è, si tratta pur sempre di un thriller!) cova un odio assassino che ha radici lontane e si nutre dell'ascendeza di una figura paterna distruttiva. Ma anche il responsabile dei servizi sociali che "eredita" la tutela della sfortunata Lisbeth appartiene alla categoria di coloro profondamente "disturbati" nei rapporti con l'altro sesso. Sarà severamente punito, ma la scena dello stupro con catene annesse, ridicolizza per durezza ( e durata!) il mitico Pulp Fiction.
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Il filo conduttore del film di Fincher è la misoginia, l'odio per le donne appunto, che assume carattere maniacale nel protagonista negativo del film, ma costuisce il fil rouge di tutta la pellicola. Il protagonista negativo (non diciamo chi è, si tratta pur sempre di un thriller!) cova un odio assassino che ha radici lontane e si nutre dell'ascendeza di una figura paterna distruttiva. Ma anche il responsabile dei servizi sociali che "eredita" la tutela della sfortunata Lisbeth appartiene alla categoria di coloro profondamente "disturbati" nei rapporti con l'altro sesso. Sarà severamente punito, ma la scena dello stupro con catene annesse, ridicolizza per durezza ( e durata!) il mitico Pulp Fiction. All'interno di una Svezia fredda ed umida ( non si vede mai il sole: o piove o nevica!) i personaggi si muovono con un crescendo di tensione e di violenza , tra orrore dolore amore, sino all'inevitabile fine (triste) per il sentimento diretto di Lisbeth. Un bel film comunque, gli ottimi attori Daniel Craig e la stupefacente Rooney Mara sugli scudi. Da rilevare la fotografia e l'ambientazione, anche di interni, sempre un passo avanti alla storia, che costituisce secondo me la parte migliore della pellicola.
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dandy
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domenica 15 giugno 2014
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gli uomini odiano le donne anche in america.
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Primo adattamento americano della oramai strafamosa trilogia tratta dai libri del defunto Stieg Larsson,(anche se il titolo originale sembra alludere ai capitoli successivi).Rispetto al prototipo svedese la fedeltà al libro,specie nel finale,è maggiore.Ma sono assai più sfoltite le vicende in generale,così come l'approfondimento psicologico dei personaggi è più sbrigativo.Craig è perfetto per interpretare il Mikael Blomqvist americano(non per vantarmi,ma avevo pensato proprio a lui prima di scoprire che il film sarebbe stato girato);Rooney Mara riesce a rendere più evidente l'ambigua bellezza di Lisbeth Salander,ma è assai meno ruvida e tagliente di Noomi Rapace,e non è un bene.
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Primo adattamento americano della oramai strafamosa trilogia tratta dai libri del defunto Stieg Larsson,(anche se il titolo originale sembra alludere ai capitoli successivi).Rispetto al prototipo svedese la fedeltà al libro,specie nel finale,è maggiore.Ma sono assai più sfoltite le vicende in generale,così come l'approfondimento psicologico dei personaggi è più sbrigativo.Craig è perfetto per interpretare il Mikael Blomqvist americano(non per vantarmi,ma avevo pensato proprio a lui prima di scoprire che il film sarebbe stato girato);Rooney Mara riesce a rendere più evidente l'ambigua bellezza di Lisbeth Salander,ma è assai meno ruvida e tagliente di Noomi Rapace,e non è un bene.Tenuto conto che una volta vista la trilogia svedese già si sa come andrà a finire,Fincher gira comunque un discreto thriller,ambientato in una Svezia non sempre plausibile(in realtà montreal,dove si mischiano scritte in svedese e inglese).Suspence efficace,montaggio esemplare(premiato con l'oscar),buone scene di violenza e un pò più di sesso rispetto al prototipo.Però qui si perde del tutto il ritratto di una nazione perversa e oscura.Enorme successo al botteghino.Belli i titoli di testa come la cover di "Immigrant Song" di Trent Rezor e Atticus Ross.Julian Sands interpreta Henrik Vanger da giovane.Speriamo bene anche per i seguiti,se ci saranno.
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renato c.
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sabato 2 aprile 2016
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un bel thriller!!
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Premetto che non ho visto la versione svedese del 2009! Quindi sono rimasto colpito da questo film! Pur iniziando come un semplice giallo, man mano si scoprono delitti orrendi, perversioni, incesti,ecc. Fortunatamente i cadaveri delle donne fatte a pezzi, si vedono solo lontanamente in oscure foto in bianco e nero! Daniel Craig, qui ovviamente non è James Bond, e quindi più vulnerbile! Però la scena in cui Martin lo tiene legato per il collo ad una corda per impiccarlo ricorda molto la scena di "Casino Royale" in cui Craig-Bond è legato nudo su una sedia di paglia a prendersi colpi di battipanni! Ottimo personaggio, oscuro e perverso è il personaggio di Lisbeth, eroina nera (non solo d'abito!) che da ragazza aveva tentato di bruciare v
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Premetto che non ho visto la versione svedese del 2009! Quindi sono rimasto colpito da questo film! Pur iniziando come un semplice giallo, man mano si scoprono delitti orrendi, perversioni, incesti,ecc. Fortunatamente i cadaveri delle donne fatte a pezzi, si vedono solo lontanamente in oscure foto in bianco e nero! Daniel Craig, qui ovviamente non è James Bond, e quindi più vulnerbile! Però la scena in cui Martin lo tiene legato per il collo ad una corda per impiccarlo ricorda molto la scena di "Casino Royale" in cui Craig-Bond è legato nudo su una sedia di paglia a prendersi colpi di battipanni! Ottimo personaggio, oscuro e perverso è il personaggio di Lisbeth, eroina nera (non solo d'abito!) che da ragazza aveva tentato di bruciare vivo suo padre ma che adesso, sprezzante della vita si è vestita i panni di giustiziera! Oltre alle angherie e stupri che fa capire aver subito da giovane, si trova anche a dover subire quelli di Bjurman per poter prelevare denaro dopo essere stata interdetta a causa del tentato assassinio del padre! Ma poi riesce ad avere la meglio avendolo filmato di nascosto mentre la stuprava e tattuandogli il petto con una scritta unfamante! Pare che nel rapporto fisico con Mikael voglia quasi trovare la cura agli agli shock del passato prima che le venga una repulsione per il sesso! E' lei che riesce a salvare Mikael dalle intenzioni sado-omicide di martin Vanger che muore in un incidente d'auto mentre lei lo inseguiva con la moto e dopo che questi aveva confessato a Mikael i suoi vari sado-omicidi e quelli di suo padre! Alla fine Harriet, la ragazza sul cui omicidio si era dipanata tutta la trama del film, si scopre essere viva e viveva sotto le le spoglie di sua zia Anita Vanger, a cui si era sostituita dopo la sua morte! Insomma un film che ha tutti gli ingredienti: delitti, omicidi, stupri, mistero, sadismo, sesso e sorpresa finale! Per gli amnti del thriller ben fatto e di stomaco buon, da vedere!!
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giovanni fabbricatore
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martedì 23 luglio 2013
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uomini che odino (e non solo) le donne
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Film tratto dalla trilogia letteraria di Stieg Larsson, improntato come uno stupendo thriller, rivela senza mezzi termini la sua natura oscena. La trama coinvolge lo spettatore in una ricerca della verità sempre più difficile da razionalizzare, ciò è contornato dai retroscena dei due protagonisi: Mikael Blomkvist (Daniel Craig) giornalista accusato di essere un infamatore che vede la sua carriere sul baratro dopo un processo distruttivo, e Lisbeth Salander (Rooney Mara) investigatrice perspicace ed hacker professionista dai trascorsi poco felici che conduce una vita sterile e triste. Queste sono le due figure che affiancate alla storia lugubre di una ricca famiglia svedese e alla scoperta dei dei suoi segreti creano una storia avvincente.
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Film tratto dalla trilogia letteraria di Stieg Larsson, improntato come uno stupendo thriller, rivela senza mezzi termini la sua natura oscena. La trama coinvolge lo spettatore in una ricerca della verità sempre più difficile da razionalizzare, ciò è contornato dai retroscena dei due protagonisi: Mikael Blomkvist (Daniel Craig) giornalista accusato di essere un infamatore che vede la sua carriere sul baratro dopo un processo distruttivo, e Lisbeth Salander (Rooney Mara) investigatrice perspicace ed hacker professionista dai trascorsi poco felici che conduce una vita sterile e triste. Queste sono le due figure che affiancate alla storia lugubre di una ricca famiglia svedese e alla scoperta dei dei suoi segreti creano una storia avvincente.
Molti sono i punti in cui il film assume una sfumatura perversa, catalizzata soprattutto nella figura di Lisbeth che subisce violenze fisiche e psicologiche da parte di uomini senza morale. Colpisce molto una scena in cui Lisbeth è vittima di un vero e proprio stupro che la ferisce nell'animo e va ad accumularsi agli altri insulti che ha ricevuto nel corso della sua vita.
Mikael dal canto suo attraverso un periodo di crisi lavorativa e familiare, dal quale scappa proprioaccettando il lavoro di pura investigazione che porterà la sua strada ad incrociarsi con quella di Lisbeth.
Così i sue si trovano ad investigare insieme sugli oscuri segreti della famiglia Vanger. Tutto questo è contornato da un ambiente freddo, non solo paesaggisticamente parlando, le relazioni dei vari personaggi con altre persone sono spesso conflittuali o sterili, a ciò si contrappone il rapporto tra Mikael e sua figlia e di Henrik Vanger e la scomparsa Harriet, non manca la comparsaanche di quello che sembra amore.
Questo mix di perversione e sentimenti, sterilità e umanità crea un contesto perfetto in cui sviluppare una trama avvincente e non povera di suspance, e dei personaggi ben caratterizzati e diversi tra loro seppur accomunati da un turbinio di sensazioni e avvenimenti.
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shiningeyes
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martedì 22 ottobre 2013
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bel ritorno di fincher al thriller
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Il best-seller di Stieg Larsson sembra essere terreno favorevole per il regista David Fincher, vero e proprio professionista nel girare in luoghi oscuri e freddi come la Svezia (luogo dove avviene il giallo) ed in più se ci mettiamo il genere con cui si è fatto conoscere al grande pubblico (il thriller) e di cui è un vero maestro, allora possiamo aspettarci grandi cose da “Millennium”. Posso certo dire che il lato tecnico del film è curatissimo ed imperniato di un alone cupo molto convincente, se poi c’è l’eccellente regia di Fincher ed un montaggio di altissimo livello, bé, il gioco è fatto, e quindi la visione risulta estremamente godibile, anche se non è il capolavoro sperato.
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Il best-seller di Stieg Larsson sembra essere terreno favorevole per il regista David Fincher, vero e proprio professionista nel girare in luoghi oscuri e freddi come la Svezia (luogo dove avviene il giallo) ed in più se ci mettiamo il genere con cui si è fatto conoscere al grande pubblico (il thriller) e di cui è un vero maestro, allora possiamo aspettarci grandi cose da “Millennium”. Posso certo dire che il lato tecnico del film è curatissimo ed imperniato di un alone cupo molto convincente, se poi c’è l’eccellente regia di Fincher ed un montaggio di altissimo livello, bé, il gioco è fatto, e quindi la visione risulta estremamente godibile, anche se non è il capolavoro sperato. Forse gli unici problemi è una durata eccessiva che si sente e qualche scena che sa di superfluo; e poi, Daniel Craig non può fare lo 007 anche nelle vesti di giornalista. Comunque, a compensare uno sbiadito Craig c’è un eccellente Rooney Mara, così brava a mettersi nei panni di un personaggio così complesso e sofferto che solo una magnifica Streep poteva strappargli l’oscar nell’edizione 2012. Il cast è comunque di ottima qualità se ci mettiamo attori d’esperienza come Stellan Skasgard e Christopher Plummer, autori di una bella prova.Il fatto che la pellicola abbia una sceneggiatura che non ha il massimo della cura data agli altri elementi che la compongono, abbassa un poco il giudizio che si può dare a questo, comunque, buon film.
Non è il migliore della filmografia di Fincher, ma è certamente uno dei suoi film migliori dal lato registico, grazie anche all’aiuto di una grandiosa fotografia di Jeff Croneweth e il sopracitato montaggio; un film che sa sempre coinvolgerti e darti quel pizzico di suspence che deve dare un buon thriller.
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aristoteles
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giovedì 15 ottobre 2015
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lisbeth
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Quasi praticamente identico alla versione 2009,senza volermi soffermare sulle tante piccole differenze che vi sono, sintetizzo affermando che questo prodotto mi è piaciuto di più per la veste grafica e per una maggiore"velocita",quell'altro per una storia raccontata in maniera migliore.
La pellicola,e qui mi ripeto come nella recensione precedente,si alza di livello grazie al meraviglioso personaggio di Lisbeth(che mi sembra meglio interpretato nell'altra versione)una ragazza particolare e affascinante ,dolce con i buoni e spietata con le persone cattive.
Non fosse per lei,la storia in fondo sarebbe ben descritta e scorrevole ma non così interessante.
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Quasi praticamente identico alla versione 2009,senza volermi soffermare sulle tante piccole differenze che vi sono, sintetizzo affermando che questo prodotto mi è piaciuto di più per la veste grafica e per una maggiore"velocita",quell'altro per una storia raccontata in maniera migliore.
La pellicola,e qui mi ripeto come nella recensione precedente,si alza di livello grazie al meraviglioso personaggio di Lisbeth(che mi sembra meglio interpretato nell'altra versione)una ragazza particolare e affascinante ,dolce con i buoni e spietata con le persone cattive.
Non fosse per lei,la storia in fondo sarebbe ben descritta e scorrevole ma non così interessante.
Comunque davvero un buon film di cui mi sento di consigliare la visione,ben realizzato e che non vi annoiera'.
Craig è davvero un bravo attore e lo dimostra anche in questa occasione.
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renato c.
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sabato 2 aprile 2016
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un bel thriller!!
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Premetto che non ho visto la versione svedese del 2009! Quindi sono rimasto colpito da questo film! Pur iniziando come un semplice giallo, man mano si scoprono delitti orrendi, perversioni, incesti,ecc. Fortunatamente i cadaveri delle donne fatte a pezzi, si vedono solo lontanamente in oscure foto in bianco e nero! Daniel Craig, qui ovviamente non è James Bond, e quindi più vulnerbile! Però la scena in cui Martin lo tiene legato per il collo ad una corda per impiccarlo ricorda molto la scena di "Casino Royale" in cui Craig-Bond è legato nudo su una sedia di paglia a prendersi colpi di battipanni! Ottimo personaggio, oscuro e perverso è il personaggio di Lisbeth, eroina nera (non solo d'abito!) che da ragazza aveva tentato di bruciare v
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Premetto che non ho visto la versione svedese del 2009! Quindi sono rimasto colpito da questo film! Pur iniziando come un semplice giallo, man mano si scoprono delitti orrendi, perversioni, incesti,ecc. Fortunatamente i cadaveri delle donne fatte a pezzi, si vedono solo lontanamente in oscure foto in bianco e nero! Daniel Craig, qui ovviamente non è James Bond, e quindi più vulnerbile! Però la scena in cui Martin lo tiene legato per il collo ad una corda per impiccarlo ricorda molto la scena di "Casino Royale" in cui Craig-Bond è legato nudo su una sedia di paglia a prendersi colpi di battipanni! Ottimo personaggio, oscuro e perverso è il personaggio di Lisbeth, eroina nera (non solo d'abito!) che da ragazza aveva tentato di bruciare vivo suo padre ma che adesso, sprezzante della vita si è vestita i panni di giustiziera! Oltre alle angherie e stupri che fa capire aver subito da giovane, si trova anche a dover subire quelli di Bjurman per poter prelevare denaro dopo essere stata interdetta a causa del tentato assassinio del padre! Ma poi riesce ad avere la meglio avendolo filmato di nascosto mentre la stuprava e tattuandogli il petto con una scritta unfamante! Pare che nel rapporto fisico con Mikael voglia quasi trovare la cura agli agli shock del passato prima che le venga una repulsione per il sesso! E' lei che riesce a salvare Mikael dalle intenzioni sado-omicide di martin Vanger che muore in un incidente d'auto mentre lei lo inseguiva con la moto e dopo che questi aveva confessato a Mikael i suoi vari sado-omicidi e quelli di suo padre! Alla fine Harriet, la ragazza sul cui omicidio si era dipanata tutta la trama del film, si scopre essere viva e viveva sotto le le spoglie di sua zia Anita Vanger, a cui si era sostituita dopo la sua morte! Insomma un film che ha tutti gli ingredienti: delitti, omicidi, stupri, mistero, sadismo, sesso e sorpresa finale! Per gli amnti del thriller ben fatto e di stomaco buon, da vedere!!
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