celluloide
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domenica 24 febbraio 2013
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incredibile ma vero
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Non sanno piu' fare i film.
Attori penosi,l'investimento con auto piu' mal reso di tutta la storia del cinema.
Prime attrici che non sono valide neanche per una pubblicita' di profumi.
Un altro dvd da buttare,unica nota positiva, si crea spazio in casa.
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onufrio
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venerdì 9 novembre 2012
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remake
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Nel mondo patinato della moda, in quel di Milano, misteriosi omicidi coinvolgono alcune modelle che lavorano per il famoso stilista Federico Marinoni (Richard E.Grant), ad occuparsene sarà l'ispettore Malerba che svelerà una serie di misteri e d'intrecci che lo porteranno alla soluzione. trovo questo remake migliore rispetto a quello uscito nel 1985; ma ci sono alcune cose che avrei evitato volentieri, tra cui spicca sicuramente l'ispettore siciliano in quel di Milano,da quando Montalbano ha fatto breccia nella gente,ogni Commissario,ispettore e chi più ne ha più ne metta debba essere siciliano, non ha senso in questo contesto, e poi la Hessler non dà nessun segno d'attrice (se cosi' è giusto definirla) modella nella finzione e modella nella realtà.
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Nel mondo patinato della moda, in quel di Milano, misteriosi omicidi coinvolgono alcune modelle che lavorano per il famoso stilista Federico Marinoni (Richard E.Grant), ad occuparsene sarà l'ispettore Malerba che svelerà una serie di misteri e d'intrecci che lo porteranno alla soluzione. trovo questo remake migliore rispetto a quello uscito nel 1985; ma ci sono alcune cose che avrei evitato volentieri, tra cui spicca sicuramente l'ispettore siciliano in quel di Milano,da quando Montalbano ha fatto breccia nella gente,ogni Commissario,ispettore e chi più ne ha più ne metta debba essere siciliano, non ha senso in questo contesto, e poi la Hessler non dà nessun segno d'attrice (se cosi' è giusto definirla) modella nella finzione e modella nella realtà.
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lupodelupis
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domenica 14 ottobre 2012
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insomma
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Se il primo film era decisamente ridicolo questo secondo è appena passabile. Come al solito gli attori sono quelli che sono ed il vizio recitativo alla Dario Argento continua (vedere tutte le riprese in cui il killer è in azione e soprattutto lo pseudo-fermoimmagine prima che l'arma cali sul malcapitato).
Chiunque voglia fare un thriller dovrebbe studiarsi Wes Craven e John Carpenter non una ma innumerevoli volte.
Detto questo, i poliziotti sono "quasi" credibili.
Si può vedere.
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ultimoboyscout
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lunedì 5 marzo 2012
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delitto in passerella.
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Carlo Vanzina torna sul luogo del delitto, quello consumato nel 1985 quando diresse quel filmastro mediocre e un pò allucinato, sfruttando alla grande la Milano da bere dei tempi, tra griffe, top model e coca. Ne esce un giallo modaiolo ancora, se possibile, peggiore del primo (si si è possibile!), con l'assassino che ha la faccia da assassino e si fa sgamare subito. A indagare c'è quel Libanese di Montanari, un incrocio tra Montalbano e er Monnezza (pessimo). Il resto è un giallo spentissimo col passo lento e incerto. Ferrini, come allora, cura la sceneggiatura e la curiosità di rivedere i Vanzina alle prese con qualcosa di diverso dal solito svanisce più o meno subito.
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Carlo Vanzina torna sul luogo del delitto, quello consumato nel 1985 quando diresse quel filmastro mediocre e un pò allucinato, sfruttando alla grande la Milano da bere dei tempi, tra griffe, top model e coca. Ne esce un giallo modaiolo ancora, se possibile, peggiore del primo (si si è possibile!), con l'assassino che ha la faccia da assassino e si fa sgamare subito. A indagare c'è quel Libanese di Montanari, un incrocio tra Montalbano e er Monnezza (pessimo). Il resto è un giallo spentissimo col passo lento e incerto. Ferrini, come allora, cura la sceneggiatura e la curiosità di rivedere i Vanzina alle prese con qualcosa di diverso dal solito svanisce più o meno subito. Spopolano i luoghi comuni: gli stilisti sono gay, invidiosi, velenosi e tutti hanno un garzone di nome Bruce, i poliziotti sono tutti meridionali, testardi ma hanno un capo rigorosamente padano che fa del facile sarcasmo, i giornalisti sono squallidi, impiccioni, un pò perversi e pervertiti e le modelle alte(zzose), fragili e tossiche fino al midollo! Facilissimo vero? Quel che mi chiedo, nonostante non mi aspettassi nulla dal film, che succede ai Vanzina? Perchè buttar via con tanta noncuranza anni, anni e anni di onesto e dignitosissimo artigianato? Si perde il conto, oltreche dei cliche anche dei momenti assurdi e delle scene sconnesse e slegate, il tutto infarcito di un moralismo da clausura davvero fuori luogo...alla faccia del thriller! le scene scult peggiori del peggio? Quella in cui Montanari, mostrando la fede al dito, rifiuta l'invito della modella per (dopo)cena e quella in cui l'efficientissima ed efficacissima assassina spiega i suoi perchè alla modella nascosta nella serra e cicca i colpi dopo non averne sbagliato mai uno...clamoroso al Cibali si sarebbe detto!
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sceriffo5
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venerdì 3 febbraio 2012
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un buon film
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UN BUON FILM
Ottimo triller di vanzina tensione molto giusta e non esagerata come tramma molto buona, regia sempre solida
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lolciska
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lunedì 31 ottobre 2011
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bruttissimo
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Mai visto film piu brutto...Scene imbarazzanti; come il ralenty della modella che viene investita e vola come una dea perfetta sull'asflato. attori pessimi doppiati ancora peggio. se proprio il commissiario doveva parlare in siciliano almeno che l'avesse fatto sempre e non una volta si e 10 no...
in sostanza è un thriller pessimo.
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viola96
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giovedì 18 agosto 2011
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sotto il vestito niente(o quasi...)
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Vanzina torna,letteralmente,sul luogo del delitto.Tanti anni dopo il cult anni 80,"Sotto il vestito niente",realizza un remake del film,con le sue stesse fattezze.Ed anche il risultato finale è simile,per non dire identico.Il giallo all'italiana,restaurato in chiave thriller da Vanzina,non regge il confronto con i migliori esiti del genere,tessendo un mondo rarefatto,un mondo di moda e raccontandoci solo quel mondo,in un turbinio di pochissima suspance e di colpi di scena sporadici e scadenti.Vanzina,dopo tante commedie di poco conto,compresi i vari ciambelloni estivi e le varie commedie che provano a riscrivere i canoni delle commedie italiane,in un ritorno all'identico quanto mai banale,ritenta la carta del giallo.
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Vanzina torna,letteralmente,sul luogo del delitto.Tanti anni dopo il cult anni 80,"Sotto il vestito niente",realizza un remake del film,con le sue stesse fattezze.Ed anche il risultato finale è simile,per non dire identico.Il giallo all'italiana,restaurato in chiave thriller da Vanzina,non regge il confronto con i migliori esiti del genere,tessendo un mondo rarefatto,un mondo di moda e raccontandoci solo quel mondo,in un turbinio di pochissima suspance e di colpi di scena sporadici e scadenti.Vanzina,dopo tante commedie di poco conto,compresi i vari ciambelloni estivi e le varie commedie che provano a riscrivere i canoni delle commedie italiane,in un ritorno all'identico quanto mai banale,ritenta la carta del giallo.Fallendo miseramente.L'intreccio è praticamente zero,le interpretazioni sono dozzinali,ogni cosa sembra banale e prevedibile.Non tutto è da buttare:La regia è migliore delle ultime prove del regista.Ma purtroppo la storia è piatta,senza ritmo,e si muove a fatica nei luoghi comuni del mondo della moda:tra stilisti gay,modelle anoressiche,fanatiche e vanitose,e passerelle illuminate.II primo "Sotto il vestito niente",per quanto banale,scontato,recitato anche abbastanza male,è forse superiore a questo suo remake,che forse si può collocare,come forza cinematografica,dalle parti del sequel del film di Vanzina,"Sotto il vestito niente II" diretto da Dario Piana,che ripercorreva una serie di delitti nel mondo della moda,proprio come il suo precursore e questo remake.Inoltre il primo episodio,aveva un'accattivante carica erotica,che qui manca del tutto e che rendeva più reale l'opera stessa.Non un nuovo punto di partenza per Vanzina,ma un ritorno a toni cupi,con poca ironia,senza successo.Tra atmosfere scure,citazioni da Bava,Martino,Lenzi e una banalissima serie di omicidi a scuotere il mondo della moda,probabilmente,è uno dei progetti meno riuscita del duo dei fratelli Vanzina,capitanato dal prode Carlo,con un volto scuro,dopo il flop di questo film.Tra qualche mese vedremo Vanzina tornare alle sue (dimenticabili) commedie,con il sequel di "Ex",film discreto diretto da Fausto Brizzi.Questo si può forse considerare un piccolo segnale di chiusura per la carriera di Vanzina.Ormai si è dato di tutto e di più nel campo in cui gli italiani danno il meglio(la commedia) e ora,quando ha provato un nuovo genere,ha fallito.Forse sarebbe il tempo di appendere il ciak al chiodo,o no?Caro Carlo,ti scrive un tuo (non) fan,"Sotto il vestito niente.L'ultima sfilata" dimostra la tua nostalgia verso un mondo che non c'è più.Un mondo di cinema diverso e imprescindibile.Dove il giallo batteva a tavolino la commediola innocua ed espansiva.Forse,per te,sarebbe meglio ritirarti,nella memoria dei tuoi anni d'oro.E forse,questi,potrebbero tornare.
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ragthai
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martedì 16 agosto 2011
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pensavo peggio
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Niente di eccezionale, ma nessuno se lo aspettava da un film di Vanzina. L'ho trovato molto meno peggio del previsto, temevo di inizare un film inguardabile e di dover interrompere la visione. Invece il film scorre bene, c'e' anche un intrigo gradevole.
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hulk1
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venerdì 22 luglio 2011
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il film lo abbiamo visto
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Non capisco perchè tutti riassumano il film, lo abbiamo visto, che bisogno c'è di raccontarlo di nuovo, un commento, questo viene chiesto, ma quando non si ha nulla da dire, evidentemente allunga il brodo. Questo pasticciaccio brutto di cui nessuno sentiva il bisogno di un ennesimo episodio, sotto il vestito niente 2 è stato girato, non dai Vanzina , ma da un pubblicitario ,dopo qualche anno il primo.
Ma si l'unico a salvarsi è l'ispettore siciliano, il libanese della serie romanzo criminale, per il resto si rasenta il ridicolo, o il comico, la mamma sarta che canta l'elogio del figlio , il quale invece di giocare con i bambini a pallone disegnava vestitini.
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Non capisco perchè tutti riassumano il film, lo abbiamo visto, che bisogno c'è di raccontarlo di nuovo, un commento, questo viene chiesto, ma quando non si ha nulla da dire, evidentemente allunga il brodo. Questo pasticciaccio brutto di cui nessuno sentiva il bisogno di un ennesimo episodio, sotto il vestito niente 2 è stato girato, non dai Vanzina , ma da un pubblicitario ,dopo qualche anno il primo.
Ma si l'unico a salvarsi è l'ispettore siciliano, il libanese della serie romanzo criminale, per il resto si rasenta il ridicolo, o il comico, la mamma sarta che canta l'elogio del figlio , il quale invece di giocare con i bambini a pallone disegnava vestitini. la sceneggiatura, per modo di dire, credo sia stato scritto a braccio, rasenta il nulla, tra i disegnini del bambino futuro stilista, la mamma trova una cartella clinica vecchia di soli 5 anni , la cui scoperta le procura un infarto. Come sono finiti insieme ? Citazioni: La donna che visse due volte, De Palma gli intoccabili, Fulci specialista in voli da altezze mortali , vedi sette note in nero, non si sevizia una paperino, Argento, ormai sono i Vanzina ad averlo contaminato, vedi Giallo l'ultima belinata del 'maestro', dove il fastidioso patinato vanziniano ha fatto irruzione e portato devastazione. Sceneggiatura braccio, il volo dalla finestra di un residence della prima vittima, ricorda il volo della super modella russa , di un paio di anni fa. Una Milano inesistente, ma tutto è talmente appiattito , da Milano, alla Svizzera, il lago, la Svezia .....ma è inutile perdere tempo.
Rispetto al primo, inadatti al giallo, al triller, all'horror ogni tanto ci ricascano, myistere, tre colonne in cronaca, la maledetta voglia di remake, la mandracata, er monnezza, meno male tutti flop, per non dimenticare Squillo. questo è autentico trash, che non piace nemmeno a Tarantino, uno di bocca buona.
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max taylor
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venerdì 20 maggio 2011
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sotto il vestito (ancora una volta) niente
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Dopo un quarto di secolo i Vanzina Brothers ci riprovano e, prendendosi una pausa dai cinepattoni, tornano a sfornare un giallo-thriller patinato e pretenzioso che non riesce a produrre nulla più dei soliti luoghi comuni del genere, qui mescolati alla rinfusa e conditi con una salsa "glamour" insipida e stantìa. Protagonista indiscusso della pellicola è l'ovvio, che fa capolino ovunque: nella trama, scontata e mai in fase di decollo; nei personaggi, tutti contornati dall'alone del deja-vu; nell'ambientazione (la fin troppo abusata Milano della moda, del cinismo e della trasgressione). Evidentemente ai Vanzina piace giocare con gli stereotipi, credendo così di imboccare la via più comoda per realizzare un film decente, ma non riescono a produrre altro che un b-movie stucchevole e, a tratti, anche irritante.
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Dopo un quarto di secolo i Vanzina Brothers ci riprovano e, prendendosi una pausa dai cinepattoni, tornano a sfornare un giallo-thriller patinato e pretenzioso che non riesce a produrre nulla più dei soliti luoghi comuni del genere, qui mescolati alla rinfusa e conditi con una salsa "glamour" insipida e stantìa. Protagonista indiscusso della pellicola è l'ovvio, che fa capolino ovunque: nella trama, scontata e mai in fase di decollo; nei personaggi, tutti contornati dall'alone del deja-vu; nell'ambientazione (la fin troppo abusata Milano della moda, del cinismo e della trasgressione). Evidentemente ai Vanzina piace giocare con gli stereotipi, credendo così di imboccare la via più comoda per realizzare un film decente, ma non riescono a produrre altro che un b-movie stucchevole e, a tratti, anche irritante. E così sfilano sullo schermo, uno dopo l'altro: l'ispettore siculo testardo e di saldi principi morali, lo stilista di successo algido e (guarda un pò) omossessuale, la bella fioraia strappata ai suoi banchi di rose e tulipani per calcare le passerelle meneghine, il giornalista complessato e feticista...tutte figure anonime nella loro ovvietà, fino a sfiorare il puro macchiettismo. Tra l'altro, occorrerebbe anche spiegare a Carlo ed Enrico che a meno che non si tratti di un telefilm del tenente Colombo (nei quali si sà già dall'inizio chi è l'assassino), se ciò accade anche in quello che vorrebbe essere un giallo, vuol dire che qualcosa nel meccanismo narrativo non ha funzionato e che l'obiettivo primario è fallito. E così ancora una volta...sotto il vestito...niente; sottotitolo: "l'ultima sfilata", e speriamo che sia davvero l'ultima.
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