max taylor
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venerdì 20 maggio 2011
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sotto il vestito (ancora una volta) niente
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Dopo un quarto di secolo i Vanzina Brothers ci riprovano e, prendendosi una pausa dai cinepattoni, tornano a sfornare un giallo-thriller patinato e pretenzioso che non riesce a produrre nulla più dei soliti luoghi comuni del genere, qui mescolati alla rinfusa e conditi con una salsa "glamour" insipida e stantìa. Protagonista indiscusso della pellicola è l'ovvio, che fa capolino ovunque: nella trama, scontata e mai in fase di decollo; nei personaggi, tutti contornati dall'alone del deja-vu; nell'ambientazione (la fin troppo abusata Milano della moda, del cinismo e della trasgressione). Evidentemente ai Vanzina piace giocare con gli stereotipi, credendo così di imboccare la via più comoda per realizzare un film decente, ma non riescono a produrre altro che un b-movie stucchevole e, a tratti, anche irritante.
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Dopo un quarto di secolo i Vanzina Brothers ci riprovano e, prendendosi una pausa dai cinepattoni, tornano a sfornare un giallo-thriller patinato e pretenzioso che non riesce a produrre nulla più dei soliti luoghi comuni del genere, qui mescolati alla rinfusa e conditi con una salsa "glamour" insipida e stantìa. Protagonista indiscusso della pellicola è l'ovvio, che fa capolino ovunque: nella trama, scontata e mai in fase di decollo; nei personaggi, tutti contornati dall'alone del deja-vu; nell'ambientazione (la fin troppo abusata Milano della moda, del cinismo e della trasgressione). Evidentemente ai Vanzina piace giocare con gli stereotipi, credendo così di imboccare la via più comoda per realizzare un film decente, ma non riescono a produrre altro che un b-movie stucchevole e, a tratti, anche irritante. E così sfilano sullo schermo, uno dopo l'altro: l'ispettore siculo testardo e di saldi principi morali, lo stilista di successo algido e (guarda un pò) omossessuale, la bella fioraia strappata ai suoi banchi di rose e tulipani per calcare le passerelle meneghine, il giornalista complessato e feticista...tutte figure anonime nella loro ovvietà, fino a sfiorare il puro macchiettismo. Tra l'altro, occorrerebbe anche spiegare a Carlo ed Enrico che a meno che non si tratti di un telefilm del tenente Colombo (nei quali si sà già dall'inizio chi è l'assassino), se ciò accade anche in quello che vorrebbe essere un giallo, vuol dire che qualcosa nel meccanismo narrativo non ha funzionato e che l'obiettivo primario è fallito. E così ancora una volta...sotto il vestito...niente; sottotitolo: "l'ultima sfilata", e speriamo che sia davvero l'ultima.
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mystyle.asso88
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lunedì 28 marzo 2011
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sara l' ultimo thriller per i vanzina?
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I fratelli Vanzina lasciano da parte la commedia per dar vita dopo oltre 25 anni da Sotto il vestito niente, ad il loro secondo thriller Sotto il vesito niente-L'ultima sfilata che, prende parte del titolo proprio dal precedente film ed è nuovamente incentrato nel mondo della moda.Alexandra (Alexandra Burman), una modella all'apice della sua carriera,musa del prestigioso stilista Federico Marinoni (Richard E.Grant), viene misteriosamente uccisa da un pirata della strada, dopo una sfilata a Milano.Si occuperà del caso l'ispettore Malerba (Francesco Montanari), non convinto che si tratti di un incidente è perciò costretto ad indagare a fondo, partendo da un altro misterioso incidente ad un'altra modella, avvenuto diversi anni prima.
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I fratelli Vanzina lasciano da parte la commedia per dar vita dopo oltre 25 anni da Sotto il vestito niente, ad il loro secondo thriller Sotto il vesito niente-L'ultima sfilata che, prende parte del titolo proprio dal precedente film ed è nuovamente incentrato nel mondo della moda.Alexandra (Alexandra Burman), una modella all'apice della sua carriera,musa del prestigioso stilista Federico Marinoni (Richard E.Grant), viene misteriosamente uccisa da un pirata della strada, dopo una sfilata a Milano.Si occuperà del caso l'ispettore Malerba (Francesco Montanari), non convinto che si tratti di un incidente è perciò costretto ad indagare a fondo, partendo da un altro misterioso incidente ad un'altra modella, avvenuto diversi anni prima.Nel frattempo Marinoni sostituisce la scomparsa Alexandra, con Britt (Vanessa Hessler),una fioraia svedese priva di esperienze, trovata da una talent-scout dello stilista. Con l'arrivo della nuova modella le indagini per Malerba si complicheranno ed il mistero della morte di Alexandra sarà dunque, solo l'inizio di un caso molto complesso nel lato oscuro della moda. La trama non è molto innovativa,ci sono molti cliché dei classici thriller che potevano anche esser evitati.Indubbiamente gli abiti e i volti delle modelle ed attrici sono molto belli ma quanto ad interpretazione,non tutti danno la giusta autenticità.Molto riuscito invece il personaggio di Francesco Montanari che con un accento siciliano, non usato in modo da farlo risultare una "macchietta" e grazie ai suoi modi, rende il suo ruolo autentico.La sfida dei Vanzina di portare oggi un thriller italiano al cinema è audace perchè, questo genere è quasi inesistente e spesso non appassiona a fondo lo spettatore.Questo film sarà così una sorpresa per il pubblico che potrà prenderlo dal verso giusto o meno.
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ultimoboyscout
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lunedì 5 marzo 2012
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delitto in passerella.
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Carlo Vanzina torna sul luogo del delitto, quello consumato nel 1985 quando diresse quel filmastro mediocre e un pò allucinato, sfruttando alla grande la Milano da bere dei tempi, tra griffe, top model e coca. Ne esce un giallo modaiolo ancora, se possibile, peggiore del primo (si si è possibile!), con l'assassino che ha la faccia da assassino e si fa sgamare subito. A indagare c'è quel Libanese di Montanari, un incrocio tra Montalbano e er Monnezza (pessimo). Il resto è un giallo spentissimo col passo lento e incerto. Ferrini, come allora, cura la sceneggiatura e la curiosità di rivedere i Vanzina alle prese con qualcosa di diverso dal solito svanisce più o meno subito.
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Carlo Vanzina torna sul luogo del delitto, quello consumato nel 1985 quando diresse quel filmastro mediocre e un pò allucinato, sfruttando alla grande la Milano da bere dei tempi, tra griffe, top model e coca. Ne esce un giallo modaiolo ancora, se possibile, peggiore del primo (si si è possibile!), con l'assassino che ha la faccia da assassino e si fa sgamare subito. A indagare c'è quel Libanese di Montanari, un incrocio tra Montalbano e er Monnezza (pessimo). Il resto è un giallo spentissimo col passo lento e incerto. Ferrini, come allora, cura la sceneggiatura e la curiosità di rivedere i Vanzina alle prese con qualcosa di diverso dal solito svanisce più o meno subito. Spopolano i luoghi comuni: gli stilisti sono gay, invidiosi, velenosi e tutti hanno un garzone di nome Bruce, i poliziotti sono tutti meridionali, testardi ma hanno un capo rigorosamente padano che fa del facile sarcasmo, i giornalisti sono squallidi, impiccioni, un pò perversi e pervertiti e le modelle alte(zzose), fragili e tossiche fino al midollo! Facilissimo vero? Quel che mi chiedo, nonostante non mi aspettassi nulla dal film, che succede ai Vanzina? Perchè buttar via con tanta noncuranza anni, anni e anni di onesto e dignitosissimo artigianato? Si perde il conto, oltreche dei cliche anche dei momenti assurdi e delle scene sconnesse e slegate, il tutto infarcito di un moralismo da clausura davvero fuori luogo...alla faccia del thriller! le scene scult peggiori del peggio? Quella in cui Montanari, mostrando la fede al dito, rifiuta l'invito della modella per (dopo)cena e quella in cui l'efficientissima ed efficacissima assassina spiega i suoi perchè alla modella nascosta nella serra e cicca i colpi dopo non averne sbagliato mai uno...clamoroso al Cibali si sarebbe detto!
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viola96
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giovedì 18 agosto 2011
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sotto il vestito niente(o quasi...)
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Vanzina torna,letteralmente,sul luogo del delitto.Tanti anni dopo il cult anni 80,"Sotto il vestito niente",realizza un remake del film,con le sue stesse fattezze.Ed anche il risultato finale è simile,per non dire identico.Il giallo all'italiana,restaurato in chiave thriller da Vanzina,non regge il confronto con i migliori esiti del genere,tessendo un mondo rarefatto,un mondo di moda e raccontandoci solo quel mondo,in un turbinio di pochissima suspance e di colpi di scena sporadici e scadenti.Vanzina,dopo tante commedie di poco conto,compresi i vari ciambelloni estivi e le varie commedie che provano a riscrivere i canoni delle commedie italiane,in un ritorno all'identico quanto mai banale,ritenta la carta del giallo.
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Vanzina torna,letteralmente,sul luogo del delitto.Tanti anni dopo il cult anni 80,"Sotto il vestito niente",realizza un remake del film,con le sue stesse fattezze.Ed anche il risultato finale è simile,per non dire identico.Il giallo all'italiana,restaurato in chiave thriller da Vanzina,non regge il confronto con i migliori esiti del genere,tessendo un mondo rarefatto,un mondo di moda e raccontandoci solo quel mondo,in un turbinio di pochissima suspance e di colpi di scena sporadici e scadenti.Vanzina,dopo tante commedie di poco conto,compresi i vari ciambelloni estivi e le varie commedie che provano a riscrivere i canoni delle commedie italiane,in un ritorno all'identico quanto mai banale,ritenta la carta del giallo.Fallendo miseramente.L'intreccio è praticamente zero,le interpretazioni sono dozzinali,ogni cosa sembra banale e prevedibile.Non tutto è da buttare:La regia è migliore delle ultime prove del regista.Ma purtroppo la storia è piatta,senza ritmo,e si muove a fatica nei luoghi comuni del mondo della moda:tra stilisti gay,modelle anoressiche,fanatiche e vanitose,e passerelle illuminate.II primo "Sotto il vestito niente",per quanto banale,scontato,recitato anche abbastanza male,è forse superiore a questo suo remake,che forse si può collocare,come forza cinematografica,dalle parti del sequel del film di Vanzina,"Sotto il vestito niente II" diretto da Dario Piana,che ripercorreva una serie di delitti nel mondo della moda,proprio come il suo precursore e questo remake.Inoltre il primo episodio,aveva un'accattivante carica erotica,che qui manca del tutto e che rendeva più reale l'opera stessa.Non un nuovo punto di partenza per Vanzina,ma un ritorno a toni cupi,con poca ironia,senza successo.Tra atmosfere scure,citazioni da Bava,Martino,Lenzi e una banalissima serie di omicidi a scuotere il mondo della moda,probabilmente,è uno dei progetti meno riuscita del duo dei fratelli Vanzina,capitanato dal prode Carlo,con un volto scuro,dopo il flop di questo film.Tra qualche mese vedremo Vanzina tornare alle sue (dimenticabili) commedie,con il sequel di "Ex",film discreto diretto da Fausto Brizzi.Questo si può forse considerare un piccolo segnale di chiusura per la carriera di Vanzina.Ormai si è dato di tutto e di più nel campo in cui gli italiani danno il meglio(la commedia) e ora,quando ha provato un nuovo genere,ha fallito.Forse sarebbe il tempo di appendere il ciak al chiodo,o no?Caro Carlo,ti scrive un tuo (non) fan,"Sotto il vestito niente.L'ultima sfilata" dimostra la tua nostalgia verso un mondo che non c'è più.Un mondo di cinema diverso e imprescindibile.Dove il giallo batteva a tavolino la commediola innocua ed espansiva.Forse,per te,sarebbe meglio ritirarti,nella memoria dei tuoi anni d'oro.E forse,questi,potrebbero tornare.
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renato volpone
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giovedì 31 marzo 2011
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giallo pallido
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Ci sono tutti gli ingredienti per fare un buon film giallo: le modelle assassinate e un misterioso persecutore, un segreto che sovrasta ogni cosa, il mondo della moda, le sue luci e i suoi difetti, un simpatico commissario e il suo aiutante. Il film non annoia, ma manca della cura necessaria per farlo decollare. E' un buon film per la televisione, anche se i bloopers non si contano, un po' meno per il cinema.
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pinodeluca
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lunedì 28 marzo 2011
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sotto il vestito: un nuovo commissario
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Intrighi, delitti, perversioni, storture di un mondo, quello della moda appunto, dove tutto sembra patinato ed etereo (a parte le bellissime Vanessa Hessler e Alexandra Burman) ed invece in realtà è universo molto carnale, umano, sporco e infimo. Il ritmo dei Vanzina è ottimo, la fotografia perfetta, quasi incantevole nelle pittoresche inquadrature di certe realtà lacustri italiane e nordiche; il finale invece molto affrettato, scontato e per certi versi puerile nella sceneggiatura che pare improvvisata e fuori logica (colpa del reboot?).
Poi, a fine proiezione ti resta in mente quel poliziotto dall'accento meridionale con la sua "spalla" perfetta di assistente che non riesci a capire dove li hai già visti.
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Intrighi, delitti, perversioni, storture di un mondo, quello della moda appunto, dove tutto sembra patinato ed etereo (a parte le bellissime Vanessa Hessler e Alexandra Burman) ed invece in realtà è universo molto carnale, umano, sporco e infimo. Il ritmo dei Vanzina è ottimo, la fotografia perfetta, quasi incantevole nelle pittoresche inquadrature di certe realtà lacustri italiane e nordiche; il finale invece molto affrettato, scontato e per certi versi puerile nella sceneggiatura che pare improvvisata e fuori logica (colpa del reboot?).
Poi, a fine proiezione ti resta in mente quel poliziotto dall'accento meridionale con la sua "spalla" perfetta di assistente che non riesci a capire dove li hai già visti...
Somiglia a Montalbano eppure non lo è, ma la verve è bellissima, le battute divertenti e moderne. Sotto il vestito niente, ripetiamo certamente, a parte le bellissime interpreti modelle, ma sotto i riflettori è nato un nuovo caratterista-solista. Complimenti a Francesco Montanari.
Pensavamo che il filone delle "guardie" nostrane fosse già stato esaurito, sviscerato, caratterizzato da numerosissimi personaggi e interpreti, invece ancora mancava un degno erede al celebre commissario siciliano (anche questo con l'accento meridionale, ma non sta male al personaggio e non toglie o aggiunge niente alla recitazione). SOTTO IL VESTITO NIENTE nonostante l'idea (malaugurata, e non del tutto vincente ai botteghini) di rifare il giallo alla Dario Argento (tentativo maldestro e mal riuscito), lancia il nuovo "commissario Montalbano" Così i Vanzina potranno ripartire dalla commedia pop.
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