"Rites of Passage"è un film interessante: si può leggere come un sogno allucinatorio, come un revival anni Sessanta-Settanta(peyotl e altri"funghi particolari", come un percorso rituale(come nel titolo), alla scoperta di qualcosa di abbastanza indeterminato-ma allora la famosa espressione"il sogno di una cosa"(Marx, lettera giova Arnold Ruge)diverrebbe, piuttosto, "l'incubo di una cosa", come un percorso di crescita non ben guidato-con il prof."sballato", compagnie"sballate"(ma...), altro ancora, tra cui un'università (è scritto in esergo al film)che accetta anche chi abbia punteggi decisamente bassini.
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"Rites of Passage"è un film interessante: si può leggere come un sogno allucinatorio, come un revival anni Sessanta-Settanta(peyotl e altri"funghi particolari", come un percorso rituale(come nel titolo), alla scoperta di qualcosa di abbastanza indeterminato-ma allora la famosa espressione"il sogno di una cosa"(Marx, lettera giova Arnold Ruge)diverrebbe, piuttosto, "l'incubo di una cosa", come un percorso di crescita non ben guidato-con il prof."sballato", compagnie"sballate"(ma...), altro ancora, tra cui un'università (è scritto in esergo al film)che accetta anche chi abbia punteggi decisamente bassini... quasi un'università balneare. Movimenti di macchina interessanti, sequenze da"vero trip"dove sembrano rivivere(con l'aggiunta di un po'di informatica, appunto)film come"IL Serpente di fuoco", d'epoca hippie, di quasi mezzo secolo fa... Forse c'è qualche nudo in più, la"scusa"(ma cfr.sopra)la scusa della ricerca antropologica, ma non siamo lontanissimi da quanto detto, quasi si fosse in una situazione da"passato che non passa"... El Gato...
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