vepra81
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domenica 19 aprile 2020
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giallo e commedia
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Il film sembra una commedia demenziale ma poi si rivela essere un giallo con lati ingriganti ed interessanti. Buona la regia e la recitazione.
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alessio c.
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mercoledì 18 aprile 2012
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"10 piccoli indiani" incontrano "inside man"......
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Interessante variazione sul tema delle rapine in banca, "Le regole della truffa" unisce azione e sparatorie come se piovesse a spunti comici di sicuro impatto scatenati dalla coppia "Burro&Marmellata". Alle loro idiozie si uniscono una rapina, una rivisitazione di "10 piccoli indiani", un P.Dempsey "leggermente" psicotico e la sempre affascinante A.Judd. Non è un filmone sia chiaro, ma vi terrà buona compagnia per la sua (breve) durata. Da vedere in una serata in cui cercate relax senza impegno davanti a un film.
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alessio c.
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mercoledì 18 aprile 2012
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"10 piccoli indiani" incontrano "inside man"......
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Interessante variazione sul tema delle rapine in banca, "Le regole della truffa" unisce azione e sparatorie come se piovesse a spunti comici di sicuro impatto scatenati dalla coppia "Burro&Marmellata". Alle loro idiozie si uniscono una rapina, una rivisitazione di "10 piccoli indiani", un P.Dempsey "leggermente" psicotico e la sempre affascinante A.Judd. Non è un filmone sia chiaro, ma vi terrà buona compagnia per la sua (breve) durata. Da vedere in una serata in cui cercate relax senza impegno davanti a un film.
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cenox
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giovedì 12 aprile 2012
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commedia sul demenziale con buoni spunti
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Una banca viene presa di mira nello stesso istante dall'intervento di due bande di criminali tra loro molto differenti: una è un gruppo di tre persone altamente preparate e tecnogiche che vogliono assalire la cassaforte, mente l'altra è un duo di strani e goffi personaggi, che al limite del demenziale vogliono far saltare i bancomat con l'esplosivo!! I pochi clienti presenti all'orario di chiusura ed il personale vengono rinchiusi e presi come ostaggi, mentre le due fazioni criminose e consapevoli l'una della presenza dell'altra si mettono di comune accordo per raggiungere i loro differenti obiettivi cercando di non intralciarsi, per non mandare a monte l'ottima occasione che gli si è presentata.
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Una banca viene presa di mira nello stesso istante dall'intervento di due bande di criminali tra loro molto differenti: una è un gruppo di tre persone altamente preparate e tecnogiche che vogliono assalire la cassaforte, mente l'altra è un duo di strani e goffi personaggi, che al limite del demenziale vogliono far saltare i bancomat con l'esplosivo!! I pochi clienti presenti all'orario di chiusura ed il personale vengono rinchiusi e presi come ostaggi, mentre le due fazioni criminose e consapevoli l'una della presenza dell'altra si mettono di comune accordo per raggiungere i loro differenti obiettivi cercando di non intralciarsi, per non mandare a monte l'ottima occasione che gli si è presentata. Ma purtroppo per loro tutto non è come sembra, e ciò che può essere sembrato un caso in realtà fa parte di un piano ben congegnato...
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spaghetto
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domenica 11 marzo 2012
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"le regole della truffa", perche' no?!
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Perche' no?.Assolutamente originale pur affrontando un tema (quello della rapina in banca) visto, rivisto e stra-visto. Un mix di ingegno thriller-comico che rende il film gradevole ed in grado di far passare una bella serata ad una famigliola sul divano. By da spaghetto
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ultimoinquisitore
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giovedì 9 febbraio 2012
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che bel nero divertimento!
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Ottimo noir/commedia/trhiller/farsesco da godersi in assoluta leggerezza in una serata senza impegni. Dagli sceneggiatori di Una notte da leoni (!), una pellicola tanto divertente quanto interessante, dal'ottimo cast a "briglia sciolta". I colpi di scena sono infiniti e i pezzi del puzzle si ricompongono con calma fino all'ultimo minuto del film. Un ottimo prodotto, fresco, anche se fa il verso alle serie Arma Letale e Die Hard, ma che importa, l'importante è che funzioni.
Ha una struttura drammaturgica, con un unico set e i personaggi, originali e azzeccati presi singolarmente, riescono a raggrupparsi e a dar forma a continui parodistici dejavu dei film di genere, dove troviamo per esempio il gruppo dei ladri dalle attrezzature professionali condividere una rapina con altri due delinquenti di davvero basso stile professionale, ma non per questo meno divertenti, anzi.
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Ottimo noir/commedia/trhiller/farsesco da godersi in assoluta leggerezza in una serata senza impegni. Dagli sceneggiatori di Una notte da leoni (!), una pellicola tanto divertente quanto interessante, dal'ottimo cast a "briglia sciolta". I colpi di scena sono infiniti e i pezzi del puzzle si ricompongono con calma fino all'ultimo minuto del film. Un ottimo prodotto, fresco, anche se fa il verso alle serie Arma Letale e Die Hard, ma che importa, l'importante è che funzioni.
Ha una struttura drammaturgica, con un unico set e i personaggi, originali e azzeccati presi singolarmente, riescono a raggrupparsi e a dar forma a continui parodistici dejavu dei film di genere, dove troviamo per esempio il gruppo dei ladri dalle attrezzature professionali condividere una rapina con altri due delinquenti di davvero basso stile professionale, ma non per questo meno divertenti, anzi. Consigliato!
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ultimoboyscout
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venerdì 16 dicembre 2011
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burro, marmellata e la classifica dei rapinatori.
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Mix di generi, dal poliziesco alla commedia, in un film divertente, leggero ma particolarmente riuscito. Narra di un uomo e di una donna che si ritrovano nel caos (casuale?) di una doppia rapina in banca. Patrick Dempsey si dimostra attore valido e versatile, sdoganandosi del personaggio più romantico della televisione, quel Derek Shepherd di "Grey's anatomy" grazie ad uno scenario totalmente diverso. E' un uomo normale, genialmente autistico, nel bel mezzo di due bande di rapinatori, una di hacker professionisti e l'altra di losers sfigatissimi. Rob Minkoff è alla regia di una black comedy super gustosa e dalle spalle solide (anche quelle di Tim Blake Nelson, una garanzia!) che reinventa il genere della rapina in banca, ricordando lontanamente "Signori, il delitto è servito".
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Mix di generi, dal poliziesco alla commedia, in un film divertente, leggero ma particolarmente riuscito. Narra di un uomo e di una donna che si ritrovano nel caos (casuale?) di una doppia rapina in banca. Patrick Dempsey si dimostra attore valido e versatile, sdoganandosi del personaggio più romantico della televisione, quel Derek Shepherd di "Grey's anatomy" grazie ad uno scenario totalmente diverso. E' un uomo normale, genialmente autistico, nel bel mezzo di due bande di rapinatori, una di hacker professionisti e l'altra di losers sfigatissimi. Rob Minkoff è alla regia di una black comedy super gustosa e dalle spalle solide (anche quelle di Tim Blake Nelson, una garanzia!) che reinventa il genere della rapina in banca, ricordando lontanamente "Signori, il delitto è servito". Gli sceneggiatori sono quelli di "Una notte da leoni" e sequel, la comicità è di quel genere, macina gag e battute in stile cartoon a non finire, umorismo demenziale, citazioni, elementi thriller fino ad aggiungere alla storia alcuni misteriosi omicidi. Un cocktail esplosivo per un film assai poco pubblicizzato ma estremamente ben riuscito, in cui Dempsey la fa da mattatore, la Judd vivacchia intorno a un personaggio curioso e il finale gode del tanto atteso ribaltone che sconvolge l'ordine delle cose.
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eugenio
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lunedì 21 novembre 2011
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una commistione di generi non pienamente riuscita
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Al cinema si va anche (molto frequentemente è la ragione principale..) per divertirsi, questo è noto. Oggigiorno le commedie abbondano nelle sale ma non sempre possono fregiarsi di tale titolo e in questo “calderone”, l’ignaro spettatore si trova disorientato tra diverse proposte molto simili le une con le altre ed orientate ad una comicità spesso di dubbio gusto. Tuttavia un prodotto fresco e sicuramente leggero uscito nelle sale ultimamente che ha la capacità, nonostante le numerose lacune, di attirare l'attenzione dello spettatore esiste e si intitola Le regole della truffa.
Tale pellicola in un’oretta e venti di durata complessiva genera nella mente del pubblico diversi sentimenti spesso contrastanti:ilarità,curiosità ma anche una sensazione di stordimento accompagnata da leciti dubbi su quale realmente sia la natura del film e, in particolare, l’intento del regista.
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Al cinema si va anche (molto frequentemente è la ragione principale..) per divertirsi, questo è noto. Oggigiorno le commedie abbondano nelle sale ma non sempre possono fregiarsi di tale titolo e in questo “calderone”, l’ignaro spettatore si trova disorientato tra diverse proposte molto simili le une con le altre ed orientate ad una comicità spesso di dubbio gusto. Tuttavia un prodotto fresco e sicuramente leggero uscito nelle sale ultimamente che ha la capacità, nonostante le numerose lacune, di attirare l'attenzione dello spettatore esiste e si intitola Le regole della truffa.
Tale pellicola in un’oretta e venti di durata complessiva genera nella mente del pubblico diversi sentimenti spesso contrastanti:ilarità,curiosità ma anche una sensazione di stordimento accompagnata da leciti dubbi su quale realmente sia la natura del film e, in particolare, l’intento del regista. Se da un lato infatti Le regole della truffa si presenta come una satira abbastanza ben riuscita della rapina in banca nella caratterizzazione di due diverse bande, una ipertecnologica con attrezzature da "fantascienza" dalle grandi aspettative e un'altra "artigianale" e modesta intenta solo a scassinare un bancomat (bella la scena delle classifiche dei rapinatori in rete..) con tutti gli annessi che ne conseguono da black-comedy, dall'altro la presenza di una specie di deus ex machina casuale avventore della banca (ovviamente ultrapreparato e in grado di fermare i delinquenti) e di un misterioso killer che uccide come in Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie, conferiscono alla vicenda il tono di un action-giallo. Il risultato è riuscito solo in parte: la pellicola se all’inizio può anche far sorridere con un andamento tra il grottesco e il farsesco, successivamente si riduce a una commistione di generi che si sovrappongono, spesso non con acuta maestria, a mo' di veloci colpi dinanzi agli occhi dell’interdetto spettatore.
L’idea generale di un film che chiede troppo e getta una quantità di carne al fuoco eccessiva è coerente e ben giustificata: gli sceneggiatori di una notte da leoni sfruttano una serie di situazioni a tratti carine e ben riuscite (il duo Burro/Marmellata giustifica la visione di un film altrimenti troppo statico) per realizzare una black-comic-action-comedy dalla spruzzata di violenza stile Rapina a mano armata con un piano astuto degno del Genio della truffa, un luogo chiuso come Quel pomeriggio di un giorno da cani e dulcis in fundo, dialoghi non sense e allucinati del buon Patrick Dempsey, il protagonista senza pastiglie ipercinetico che sembra una brutta copia di uno Sherlock Holmes di Doyle. Nulla di nuovo sotto il sole: la pellicola coinvolge e fa sorridere: siamo ben lontani dai tempi di LadyKillers dei Cohen. Tuttavia anche se la macchina sbuffa, ingolfa, giunge a destinazione. Con i passeggeri interi.
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hollyver07
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martedì 4 ottobre 2011
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commedia farsesca poco convincente
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Ciao. Film che insegue i canoni della commedia nera, proposta in forma farsesca non riesce ad essere convincente nei suoi "chi e perchè". Per certi aspetti è un film che sembra la riproposizione parodistica di "Inside man" ma, almeno in quel pregevole film, il chiarimento del "chi e perchè" seguiva una ferrea logica. In questo caso la vicenda sfocia nella banalità più totale di una commedia patinata abbastanza insipida. Inoltre, la trama risulta essere vieppiù cervellotica (come Tripp il protagonista) ulteriormente appesantita da una sceneggiatura che probabilmente intendeva esser agile ma è stata appesantita da troppi elementi.
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Ciao. Film che insegue i canoni della commedia nera, proposta in forma farsesca non riesce ad essere convincente nei suoi "chi e perchè". Per certi aspetti è un film che sembra la riproposizione parodistica di "Inside man" ma, almeno in quel pregevole film, il chiarimento del "chi e perchè" seguiva una ferrea logica. In questo caso la vicenda sfocia nella banalità più totale di una commedia patinata abbastanza insipida. Inoltre, la trama risulta essere vieppiù cervellotica (come Tripp il protagonista) ulteriormente appesantita da una sceneggiatura che probabilmente intendeva esser agile ma è stata appesantita da troppi elementi. Discreta la recitazione degli strampalati personaggi principali e caratteristi che riescono anche a suscitare sporadici sorrisi. Regìa... a mio avviso inconcludente. Una curiosità... l'anno di ambientazione del film appare incerto ma (probabilmente) da ricollocarsi in epoca contemporanea, presumibilmente 2005/2010, dunque.... cosa ci facevano delle Dracme Greche (in banconote) dentro il caveau di una banca americana? Vabbè... visto il film... la curiosità è già passata. In definitiva... si tratta di una pellicola appena passabile che può esser maggiormente gradita dai fans di Patrick Dempsey e Ashley Judd. Saluti a tutti
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wtarantino
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mercoledì 7 settembre 2011
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tutti in banca allegramente
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nel complesso film discreto, con ingredienti dosati molto bene nella parte iniziale, con la presentazione dei personaggi e dell'ambiente. Da dire che di solito nelle banche all'entrata c'è un metal detector, con la conseguente difficoltà di entrare con le armi,ma è un particolare secondario. Ottima interpretazione del duo dei rapinatori stupidi, finale con sorpresa, se non si consideri una sorpresa il fatto di scoprire che la terza truffatrice, nell'apposita classifica, ha avuto il tempo di farsi assumere da tempo in banca, tralasciando il "lavoro" che le consente di avere appunto quella posizione in classifica.
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