taxidriver
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sabato 19 febbraio 2011
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la ribellione? roba da donne!
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Dagenham, sobborgo orientale di Londra. Siamo nel 1968, l'anno della contestazione planetaria. Nello stabilimento Ford di Dagenham lavorano ben 55.000 uomini e solo 187 donne, addette alla cucitura dei sedili per le auto. Un lavoro considerato non qualificato dalla dirigenza Ford, e quindi meno retribuito rispetto a quello degli uomini. Qualcosa non quadra... le donne lo capiscono, e cominiciano la loro battaglia. Il merito del film di Cole è quello di trattare un argomento serio con l'humour tipico britannico, amalgamando con maestria e coerenza il dramma e la commedia, quindi la lotta sociale e l'allegria con cui le donne la portano avanti.
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Dagenham, sobborgo orientale di Londra. Siamo nel 1968, l'anno della contestazione planetaria. Nello stabilimento Ford di Dagenham lavorano ben 55.000 uomini e solo 187 donne, addette alla cucitura dei sedili per le auto. Un lavoro considerato non qualificato dalla dirigenza Ford, e quindi meno retribuito rispetto a quello degli uomini. Qualcosa non quadra... le donne lo capiscono, e cominiciano la loro battaglia. Il merito del film di Cole è quello di trattare un argomento serio con l'humour tipico britannico, amalgamando con maestria e coerenza il dramma e la commedia, quindi la lotta sociale e l'allegria con cui le donne la portano avanti. Le donne, si sa, quando si mettono in testa una cosa... Viene fuori così un ritratto della donna duro, combattivo, ostinato e al tempo stesso dolce, delicato, brioso. Le donne vanno contro tutti e tutto, persino contro il sindacato comunista, spiazzato dalle loro (sacrosante) rivendicazioni. Una storia vera che non va dimenticata, ma presa ad esempio in un mondo che ancora oggi spesso non ha raggiunto dappertutto l'effettiva parità dei sessi.
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menozd
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sabato 25 dicembre 2010
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molto divertente
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Molto divertente, dialoghi azzeccati e bravi attori. La sceneggiatura non ha sbavature e fila liscia, forse un po' troppo prevedibile. Comunque bella storia di affermazione dei diritti di civiltà, sullo stile di "Milk".
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renato volpone
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martedì 14 dicembre 2010
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la solidarietà nel mondo del lavoro
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Il film racconta delle donne dipendenti di uno stabilimento Ford in Inghilterra che si mettono in sciopero per rivendicare dei fondameltali diritti rispetto alla qualità del loro lavoro, che sfociano poi nella rivendicazione del pari salario con gli uomini. Il film è sicuramente edulcorato rispetto alla realtà del tempo e alla sofferenza che questo tipo di lotta sindacale comporta, sia a livello economico che a livello umano, ma mette in evidenza la necessità della solidarietà per il raggiungimento e l'ottenimento di diritti sociali, con il sacrificio di tutti. Il film è più che mai attuale in una società moderna fortemente individualista e il messaggio positivo sicuramente fa riflettere.
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Il film racconta delle donne dipendenti di uno stabilimento Ford in Inghilterra che si mettono in sciopero per rivendicare dei fondameltali diritti rispetto alla qualità del loro lavoro, che sfociano poi nella rivendicazione del pari salario con gli uomini. Il film è sicuramente edulcorato rispetto alla realtà del tempo e alla sofferenza che questo tipo di lotta sindacale comporta, sia a livello economico che a livello umano, ma mette in evidenza la necessità della solidarietà per il raggiungimento e l'ottenimento di diritti sociali, con il sacrificio di tutti. Il film è più che mai attuale in una società moderna fortemente individualista e il messaggio positivo sicuramente fa riflettere. Ottimi gli attori.
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francesca50
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sabato 11 dicembre 2010
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divertente ma non più attuale!
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Il film è divertente ma non appassiona più di tanto perchè è "datato".
Oggi con la globalizzazione certe lotte estreme non sono più possibili, pena la disoccupazione vera. Quindi i nostri lavoratori stiano ben attenti a non estremizzare le lotte, come fa la FIOM, perché, a mio modesto parere, non approderanno a nulla.
Il film rimane piacevole ma non insegna cose applicabili attualmente; ci dice solo che le donne sono una gran forza con la loro tenacia. Quindi viva le donne, il vero sesso forte oggi più che mai! Ma attenti alle contrapposizioni nette! Oggi più che mai c'è bisogno di coesione e tutti dovremo fare un passo indietro : datori di lavoro e lavoratori.
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Il film è divertente ma non appassiona più di tanto perchè è "datato".
Oggi con la globalizzazione certe lotte estreme non sono più possibili, pena la disoccupazione vera. Quindi i nostri lavoratori stiano ben attenti a non estremizzare le lotte, come fa la FIOM, perché, a mio modesto parere, non approderanno a nulla.
Il film rimane piacevole ma non insegna cose applicabili attualmente; ci dice solo che le donne sono una gran forza con la loro tenacia. Quindi viva le donne, il vero sesso forte oggi più che mai! Ma attenti alle contrapposizioni nette! Oggi più che mai c'è bisogno di coesione e tutti dovremo fare un passo indietro : datori di lavoro e lavoratori. Se vogliamo far sopravvivere la nostra civiltà forse però dovremo meno globalizzarci ,altrimenti addio diritti e progressi!
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brian77
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venerdì 10 dicembre 2010
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i furbetti del cinemino inglese
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Questi filmettini troppo furbi, troppo calcolati, troppo astuti nel mettere un pizzico di commedia, un pizzico di dramma, un pizzico di tema sociale, non sono la delizia ma la tomba del cinema inglese. E' la strada di chi non ha niente da dire, ma sa come infiorettare il nulla per un pubblico medio, stando ben attento a non costringerlo mai a sfidare le proprie abitudini mentali, ma fingendo sempre di affrontare questioni importanti con un tono intelligente. E soprattutto senza raccontare nulla, ma semplicemente accarezzando quelli che sono temi modaioli per giornaliste di costume. All'origine di questa deriva c'è sempre quel piccolo film mediocre e sopravvalutato che era Full Monty.
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Questi filmettini troppo furbi, troppo calcolati, troppo astuti nel mettere un pizzico di commedia, un pizzico di dramma, un pizzico di tema sociale, non sono la delizia ma la tomba del cinema inglese. E' la strada di chi non ha niente da dire, ma sa come infiorettare il nulla per un pubblico medio, stando ben attento a non costringerlo mai a sfidare le proprie abitudini mentali, ma fingendo sempre di affrontare questioni importanti con un tono intelligente. E soprattutto senza raccontare nulla, ma semplicemente accarezzando quelli che sono temi modaioli per giornaliste di costume. All'origine di questa deriva c'è sempre quel piccolo film mediocre e sopravvalutato che era Full Monty. Per fortuna, a rendere sopportabili i cento minuti ci sono sempre gli attori: qui è particolarmente godibile Bob Hoskins, ma entro i limiti di una superficiale caratterizzazione. Ma il senso di calcolata nullità che ispira il film nel suo insieme fa veramente indignare se si pensa che queste piccole astuzie (per carità, vedibili, magari in tv) vengono spacciate per film d'essai. Questo è l'opposto del cinema di qualità: è il cinema senza qualità alla "Sognando Beckham", e va considerato per quello che è.
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[+] della serie: facciamoci del male o niente!!!
(di punica)
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[+] operaie queste sconosciute
(di riklun)
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[+] acre senza motivo
(di vittorio dornetti)
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[+] è una fiction ma ...ci sta
(di ghinos)
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