torres
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venerdì 19 novembre 2010
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lo squalo è tornato!
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buon film di oliver stone che per cercare di rilanciarsi rispolvera un vecchio cult. l'impresa riesce abbastanza bene in quanto la trama segue la vera crisi americana con il crollo delle borse. il film è ben documentato, usa termini specifici del linguaggio della borsa ed ha anche una buona trama. otiimo tutto il cast, nonostante un douglas notevolmente invecchiato ( ironia sentirlo parlare di cancro poco prima che ne venga scoperto uno a lui).
film consigliato anche se può annoiare.
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rhino
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domenica 6 febbraio 2011
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un film da intenditori
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Bellissimo e illuminante: il futuro dell' energia e di tutto il mondo è affidato ad avide compagnie, tutti pensano ai soldi, niente è reale, i soldi soprattutto non lo sono. Complimenti ad Oliver Stone, e bravi gli attori.
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bearshunter73
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domenica 7 novembre 2010
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fuori tempo massimo
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Questo film sarebbe stato brutto se fosse stato girato negli anni '80, ma avrebbe avuto una sua logica. C'era ancora il comunismo, c'erano ancora i buoni e i cattivi, il rosso e il nero.... Girarlo nel 2010 è imperdonabile. Oliver Stone non si è accorto che sono passati 25 anni dal suo primo Wall Street... non si è accorto che ormai un viaggio a NY se lo possono permettere (quasi) tutti... che il trading on-line è più popolare del poker e la stessa parola Wall Street non affascina più nessuno.
Oliver Stone va ancora a caccia dei colpevoli, divide ancora in buoni e cattivi e confeziona un film il cui manicheismo lascia sconcertati, per non parlare delle metafore da quattro soldi (qualcuno ha detto bolla?).
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Questo film sarebbe stato brutto se fosse stato girato negli anni '80, ma avrebbe avuto una sua logica. C'era ancora il comunismo, c'erano ancora i buoni e i cattivi, il rosso e il nero.... Girarlo nel 2010 è imperdonabile. Oliver Stone non si è accorto che sono passati 25 anni dal suo primo Wall Street... non si è accorto che ormai un viaggio a NY se lo possono permettere (quasi) tutti... che il trading on-line è più popolare del poker e la stessa parola Wall Street non affascina più nessuno.
Oliver Stone va ancora a caccia dei colpevoli, divide ancora in buoni e cattivi e confeziona un film il cui manicheismo lascia sconcertati, per non parlare delle metafore da quattro soldi (qualcuno ha detto bolla?).
Insomma un film a tesi non più valido, ipocrita e che ci fa sentire tutti più buoni alla faccia di quei cattivoni di broker, banchieri e politici... peccato però che glissi sul fatto che siamo noi (e i nostri fondi pensione) a mettere i soldini nei fondi di investimento e ci interessa poco su cosa investano, basta avere il nostro 10% all'anno, noi che vogliamo che le Nike costino 45 Euro, e chi se ne frega se ci hanno lavorato dei bambini, basta che le vendano da Decathlon, noi che vogliamo tutto e chi se ne frega delle conseguenze... In sostanza, tesi da quattro soldi affogata in un film palloso... senza scusanti.
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intothewild4ever
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martedì 2 novembre 2010
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wall street - il pubblico non dorme mai...
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I sequel sono sempre difficili da giudicare, poiché in questi casi i confronti sono sempre dietro l'angolo e i confronti molto spesso sono solo deleteri. Ogni film ha, o dovrebbe avere, una storia a se stante ed è quindi unico, e come tale dovrebbe essere giudicato; detto questo è impossibile non notare che il film di Oliver Stone è comunque un film di impatto assai minore rispetto al primo film, pellicola stupenda che ormai è entrata nella storia del cinema (anche se forse il primo Wall Street nel tempo ha più appassionato che infastidito, coloro che avrebbero dovuto sentirsi denigrati da esso). Comunque, aldilà di tutto questo, il film si lascia ben vedere, la storia scorre bene e rapida, grazie anche ad un Michael Douglas veramente in ottimo spolvero.
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I sequel sono sempre difficili da giudicare, poiché in questi casi i confronti sono sempre dietro l'angolo e i confronti molto spesso sono solo deleteri. Ogni film ha, o dovrebbe avere, una storia a se stante ed è quindi unico, e come tale dovrebbe essere giudicato; detto questo è impossibile non notare che il film di Oliver Stone è comunque un film di impatto assai minore rispetto al primo film, pellicola stupenda che ormai è entrata nella storia del cinema (anche se forse il primo Wall Street nel tempo ha più appassionato che infastidito, coloro che avrebbero dovuto sentirsi denigrati da esso). Comunque, aldilà di tutto questo, il film si lascia ben vedere, la storia scorre bene e rapida, grazie anche ad un Michael Douglas veramente in ottimo spolvero. I dialoghi sono degni dello Stone che tutti conosciamo e apprezziamo, mentre qualche piccola falla nella storia la si è trovata negli aspetti psicologici. Ci si chiede, difatti, come mai una ragazza che così tanto ce l'ha con un padre Broker che l'ha profondamente delusa, poi riesca a fidanzarsi proprio con un broker, accettando addirittura di sposarlo e come mai alla fine, in una scelta tanto cruciale e dopo l'ennesima delusione, lei si senta ancora nello stato d'animo di accettare il consiglio del padre e forse anche di perdonarlo. Tutto ciò da quasi l'impressione di in una forzata ricerca del lieto fine. Viene quasi da pensare che Stone, in un momento tanto difficile per l'economia internazionale, non abbia voluto calcare troppo la mano col pessimismo, per non gettarci tutti nel panico... ma francamente, se così fosse, ciò ci spaventa ancor di più!
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kobalto
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martedì 2 novembre 2010
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di nuovo a wall street con stile
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dopo il prologo di cui già avevamo conoscenza, merito del trailer, ha inizio il secondo capitolo dei due film diretti sapientemente da O. Stone e interpretati sopraffinamente da M.Douglas..
cosa si può dire di un film che merita come minimo una valutazione da nove? bè tutto il bene possibile ovvio..
la trama è piuttosto complicata e l'uso di termini da economista non semplifica questo aspetto, ma dubito che, dato il background del film, nelle sale si siano presentate persone a ciò impreparate.
i personaggi hanno una grande e credibile caratterizzazione e sono interpretati davvero intensamente dal cast attoriale (in primis Douglas, Wallach e la Mulligan, ma anche tutti gli altri, da Leboeuf a Langella a Brolin).
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dopo il prologo di cui già avevamo conoscenza, merito del trailer, ha inizio il secondo capitolo dei due film diretti sapientemente da O. Stone e interpretati sopraffinamente da M.Douglas..
cosa si può dire di un film che merita come minimo una valutazione da nove? bè tutto il bene possibile ovvio..
la trama è piuttosto complicata e l'uso di termini da economista non semplifica questo aspetto, ma dubito che, dato il background del film, nelle sale si siano presentate persone a ciò impreparate.
i personaggi hanno una grande e credibile caratterizzazione e sono interpretati davvero intensamente dal cast attoriale (in primis Douglas, Wallach e la Mulligan, ma anche tutti gli altri, da Leboeuf a Langella a Brolin)..
la fotografia del film è affascinante.. mio personale commento (un po informale) trovo simpatico l'uso del perimetro dei grattacieli per amplificare l'aspetto dei grafici di finanza e borsa..
il film è inoltre denso di frasi e modi di dire, si retorici, ma in una maniera di grande impatto, veritieri..insomma mi riferisco quella retorica non fine a se stessa ma giusta, che dona alle parole, nel loro insieme, un grande valore..
citazione d’onore sulla figura di “Gordon Gekko” (anche il virgolettato è d’onore).. il personaggio dopo la lunga prigionia sembra cambiato per davvero e volto a ribaltare la sua vita in tutto e per tutto.. poi invece ritorna il vecchio super squalo tutto dedito alla sua finanza.. scopriamo però a fine film che, si rimane il più grande nell’insider trading, ma che in fondo un po’ è cambiato davvero, in favore soprattutto degli ideali famigliari..
a differenza del primo capitolo, che si era rivolto alla finanza di wall street in senso ampiamente generale, "wall street- il denaro non dorme mai" invece si concentra solo sugli eventi che hanno riguardato genesi ed evoluzione della crisi economica mondiale dei recenti anni passati, e gli rappresenta con una veste cinefila ben riuscita ed anche di stile ed interessante ..
non so perchè ma poi il finale mi ha lasciato con un senso di possibile "new sequel".. chissà quindi che il più che bravo regista non ci riserverà un nuovo capolavoro su G. Gekko e le su azioni nel mondo dell’alta finanza.
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filippo catani
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domenica 8 gennaio 2012
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nonostante il messaggio è al di sotto delle attese
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Dopo otto anni di prigione Gordon Gekko cerca di rimettersi in pista e conoscerà il futuro genero in cui vede alcune sue vecchie pericolose doti che cercherà di girare a suo vantaggio.
Era sicuramente difficile fare un sequel di un film mostro sacro come Wall Street che fu una feroce accusa agli Yuppies e al pericolo dei soldi facili. Era ed è ancora un film di strettissima attualità ma Oliver Stone ha voluto comunque fare un film sulla contemporaneità del mercato. Se per certi versi il film ha il pregio di essere una critica agli speculatori che per fare soldi non si curano di affossare banche e posti di lavoro d'altro canto finisce per scimmiottare un po' il primo film.
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Dopo otto anni di prigione Gordon Gekko cerca di rimettersi in pista e conoscerà il futuro genero in cui vede alcune sue vecchie pericolose doti che cercherà di girare a suo vantaggio.
Era sicuramente difficile fare un sequel di un film mostro sacro come Wall Street che fu una feroce accusa agli Yuppies e al pericolo dei soldi facili. Era ed è ancora un film di strettissima attualità ma Oliver Stone ha voluto comunque fare un film sulla contemporaneità del mercato. Se per certi versi il film ha il pregio di essere una critica agli speculatori che per fare soldi non si curano di affossare banche e posti di lavoro d'altro canto finisce per scimmiottare un po' il primo film. Il tutto se vogliamo peggiorato dal contorno di storia con la figlia di Gekko che non va d'accordo con il padre che però prova a perdonarlo per amore del fidanzato. Anche il ritmo della narrazione soffre di forti sbalzi passando da momenti di grande pathos a momenti di una lentezza imbarazzante. Insomma forse si poteva proprio evitare.
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maurizio biondo
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martedì 21 agosto 2012
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..un pò di punti deboli di questo film.
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Ecco alcuni dei punti deboli che ho riscontrato.
Ovvero,situazioni irreali,fragilità di sceneggiatura ecc.....
Per convincere la incorruttibile e di solida integrità morale Winnie (la figlia di Gekko),a dargli 100 milioni di dollari,a Jake è sufficente accennare il motivetto di Capitan America,e il gioco è fatto.
Per convincere lo scaltro,furbo e lucido Jake,a dargli 100 milioni di dollari,a Gekko è sufficente una chiacchierata in taxi,e il gioco è fatto.
La guida "da folle" del tassista è ingiustificata e inutile per l'economia del film.
Il finanziamento degli astuti e informatissimi investitori cinesi che JAKE ha convinto per la fusione laser,finisce invece nel pannello solare falsamente innovativo come voluto da Bretton James e dal suo staff.
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Ecco alcuni dei punti deboli che ho riscontrato.
Ovvero,situazioni irreali,fragilità di sceneggiatura ecc.....
Per convincere la incorruttibile e di solida integrità morale Winnie (la figlia di Gekko),a dargli 100 milioni di dollari,a Jake è sufficente accennare il motivetto di Capitan America,e il gioco è fatto.
Per convincere lo scaltro,furbo e lucido Jake,a dargli 100 milioni di dollari,a Gekko è sufficente una chiacchierata in taxi,e il gioco è fatto.
La guida "da folle" del tassista è ingiustificata e inutile per l'economia del film.
Il finanziamento degli astuti e informatissimi investitori cinesi che JAKE ha convinto per la fusione laser,finisce invece nel pannello solare falsamente innovativo come voluto da Bretton James e dal suo staff.
Nota:Ovviamente i cinesi non sanno nulla!
Il fidanzato JAKE menzognero e allontanto con sdegno + il padre GEKKO manipolatore,truffatore,indegno e ripudiato con odio.....vengono riaccettati da WINNIE a cuor leggero dopo una conversazione di un minuto sotto casa,dopo che GEKKO ha confermato di avere donato i 100 milioni di dollari per la fussione laser.
INFINE:
Vederlo e quindi ascoltarlo in lingua originale è un pò come vedere un'altro film.
Nella traduzione-doppiaggio i dialoghi sono stati alterati.
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giorpost
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venerdì 22 gennaio 2016
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bravo douglas ma il suo gekko è diversamente avido
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Partiamo da un presupposto: il vero lupo di Wall Street non è DiCaprio e nemmeno il Jordan Belfort della realtà. L' unico vero Wolf of Wall Street è, da 29 anni a questa parte, il leggendario Gekko di Michael Douglas, personaggio di culto grazie, soprattutto ma non solo, alla prova dell' attore del New Jersey che si aggiudicò un meritato Oscar. Nel 2010, in piena crisi economica mondiale causata da una forte recessione e dalle improvvide operazioni finanziarie di molte banche, Oliver Stone decide di cavalcare l' onda attivista in pieno svolgimento sfornando Money never sleep (USA), bissando l' operazione degli anni ottanta ma con diversi obiettivi ed un pubblico "allargato".
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Partiamo da un presupposto: il vero lupo di Wall Street non è DiCaprio e nemmeno il Jordan Belfort della realtà. L' unico vero Wolf of Wall Street è, da 29 anni a questa parte, il leggendario Gekko di Michael Douglas, personaggio di culto grazie, soprattutto ma non solo, alla prova dell' attore del New Jersey che si aggiudicò un meritato Oscar. Nel 2010, in piena crisi economica mondiale causata da una forte recessione e dalle improvvide operazioni finanziarie di molte banche, Oliver Stone decide di cavalcare l' onda attivista in pieno svolgimento sfornando Money never sleep (USA), bissando l' operazione degli anni ottanta ma con diversi obiettivi ed un pubblico "allargato".
Dopo più di un decennio di prigione il finanziere e scaltro affarista Gordon Gekko si ritrova a dover "sbarcare il lunario" scrivendo un libro e partecipando a convegni universitari sull' economia, argomento sul quale può proferire parola essendone esperto conoscitore; la sua vita sembra aver imboccato la via della più classica delle redenzioni, provando a spiegare a studenti e cittadini, in termini comprensibili, cosa ha causato l' indebitamento collettivo, lo scoppio della bolla economica e la conseguente perdita di posti di lavoro in quella che verrà ricordata come la peggiore crisi dal 1929. Non sembra vero, invecchiato e provato dalla galera, il volto sommesso di Gekko è in verità quello del Douglas reale, in piena lotta contro la malattia, cosa confermata anche da una simpatica autocitazione. Difficile non fare paragoni, impossibile non storcere il naso, ma Oliver Stone è Oliver Stone, lo ami o no, senza filtri ed allora col passare dei minuti ti accorgi che l' opera ha un suo ritmo, è moderna, con i soliti effetti già visti (inquadrature multiple a griglia) ma anche con un variegato cast fatto di giovani rampanti e volti noti (rispettivamente LaBeouf e Brolin); non si fa in tempo ad annoiarsi perché il plot va seguito con attenzione, ci sono finanziatori cinesi intenti ad accordarsi con colossi bancari da un lato, investitori in procinto di frodare il fisco dall' altro, ricercatori della green economy in mezzo e personaggi legati in un modo o nell' altro a Gordon che, a differenza di quanto dichiarato nella presentazione, resta l' indiscusso protagonista.
Il bello arriverà dopo più di un' ora di film, nelle seconda e più interessante parte allorquando, attraverso un "escamotage svizzero", il geniale broker ritrova la sua verve e, come d' incanto econ un pò di gel tra i capelli ed il ritrovato sigaro cubano, torna cattivo come e più di prima, ed i motivi sono tanti: circa cento milioni.
Proprio in questa metamorfosi sta la parte debole dell' opera ma al contempo anche la sorpresa in quanto non riusciamo a capire dove finisce un probabile limite di sceneggiatura e dove, invece, comincia o ritorna la straordinaria bravura di Michael, troppo buono nella prima parte, troppo cattivo nella seconda: volutamente oppure no?L' aspetto indiscutibile è che non c' è paragone con il lavoro dell' 87 e personalmente non mi è nemmeno piaciuta la scelta di LaBeouf che, ci mancherebbe, sarà pure bravissimo ma il suo viso gommoso è più adatto ai blockbuster. Musica originale, stile d' avanguardia, l' immancabile cameo del regista e pure quello (dedicato ai cinefili) di Charlie Sheen decretano, insieme alla già citata prova coraggiosa di Douglas, la riuscita dell' operazione. Il finale, banalotto, ci concede se non altro un filo di speranza se è vero che persino Gordon Gekko, diversamente avido, può traballare di fronte alla prospettiva di una nuova nascita.
Voto: 7
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enzo70
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lunedì 9 gennaio 2017
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molti cattivi e nessun buono a wall street
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La bolla finanziaria delle società Internet del 2001 fu una bazzecola rispetto all’apocalisse dei mutui sub prime che si è scatenata nel 2008. E Oliver Stone, giustamente, ha colto l’occasione al volo per offrire al suo pubblico il seguito di Wall Street. Gordon Gekko è solo dopo l’uscita dal carcere, la figlia non vuole più sentire più parlare di lui. Dall’altro lato, un giovane yuppie, esperto in società che forniscono energie alternative, vive i primi sussulti della crisi, che, intanto, investono il suo mentore, portandolo al suicidio.
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La bolla finanziaria delle società Internet del 2001 fu una bazzecola rispetto all’apocalisse dei mutui sub prime che si è scatenata nel 2008. E Oliver Stone, giustamente, ha colto l’occasione al volo per offrire al suo pubblico il seguito di Wall Street. Gordon Gekko è solo dopo l’uscita dal carcere, la figlia non vuole più sentire più parlare di lui. Dall’altro lato, un giovane yuppie, esperto in società che forniscono energie alternative, vive i primi sussulti della crisi, che, intanto, investono il suo mentore, portandolo al suicidio. Un film di forte denuncia sociale, come nelle consuete corde di Oliver Stone, con un ritmo narrativo ed una semplificazione di tutti i temi che rendono facile il lavoro dello spettatore. Un film commerciale ed impegnato allo stesso tempo, si potrebbe dire, con molti cattivi e praticamente nessun buono. Non è, onestamente, un capolavoro, come altri lavori di Stone, ma, oggettivamente, è un film intelligente e gradevole con ottimi attori ben diretti da un grande regista.
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dandy
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mercoledì 2 settembre 2020
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l''avidità continua.
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23 anni dopo "Wall Street",Stone torna a parlare del mondo spietato,popolato da "barracuda" della finanza,approfittando del crack del 2008.E non aggiunge nulla rispetto a quanto aveva già detto:anche qui il discorso sulla denuncia resta in superficie,e non ci sono rivelazioni particolari visto cosa era saltato fuori 2 anni prima.Se si fa vedere è merito della professionalità del regista,che sa come far filare lisce oltre 2 ore e di un Douglas in gran forma,il cui Gekko all'inizio sembra in sordina ma poi si rivelerà all'altezza della sua fama.Ma naturalmente è previsto l'happy ending,con tanto di crisi di coscienza e pure la coppietta felice che nuoterà nell'oro.
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23 anni dopo "Wall Street",Stone torna a parlare del mondo spietato,popolato da "barracuda" della finanza,approfittando del crack del 2008.E non aggiunge nulla rispetto a quanto aveva già detto:anche qui il discorso sulla denuncia resta in superficie,e non ci sono rivelazioni particolari visto cosa era saltato fuori 2 anni prima.Se si fa vedere è merito della professionalità del regista,che sa come far filare lisce oltre 2 ore e di un Douglas in gran forma,il cui Gekko all'inizio sembra in sordina ma poi si rivelerà all'altezza della sua fama.Ma naturalmente è previsto l'happy ending,con tanto di crisi di coscienza e pure la coppietta felice che nuoterà nell'oro...LaBeouf è tronfio più o meno come lo era Charlie Sheen,che fa un ovvio cammeo nei panni di un Bud Fox naturalmente "modernizzato" negativamente e sulla cresta dell'onda.Stone fa un paio di apparizioni,compresa una in split screen come nel film originale.Ultima apparizione per Eli Wallach,cui si deve la colonna sonora di "Il buono,il brutto,il cattivo" come suoneria del cellulare del protagonista.
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