kyotrix
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lunedì 6 febbraio 2012
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si lascia guardare
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Mi aspettavo la solita commedia francese spumeggiante, si lascia guardare, ma decisamente inferiore di Giu' al nord.
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archipic
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giovedì 15 dicembre 2011
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niente da... criticare
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Visto ieri al cineclub...
Anche questa volta Dany Boon coglie nel segno, confezionando una commedia gradevolissima e non tanto "leggera" come potrebbe sembrare.
Il tema afforntato è, nuovamente, la differenza tra popoli e persone; lo strisciante razzismo (in questo caso è assolutamente manifesto) di alcuni e il tentativo (a volte vano) di vivere in pace di altri.
Il tutto è, ovviamente, caricato al massimo; il parossistico odio del doganiere belga (uno strepitoso Benoìt Poelvoorde) verso i francesi è tanto sopra le righe quanto comico nella sua assurdità. Il buonismo del doganiere francese (il sempre bravissimo Boon) è troppo ingenuo per non essere spinto dall'amore per la sorella del belga.
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Visto ieri al cineclub...
Anche questa volta Dany Boon coglie nel segno, confezionando una commedia gradevolissima e non tanto "leggera" come potrebbe sembrare.
Il tema afforntato è, nuovamente, la differenza tra popoli e persone; lo strisciante razzismo (in questo caso è assolutamente manifesto) di alcuni e il tentativo (a volte vano) di vivere in pace di altri.
Il tutto è, ovviamente, caricato al massimo; il parossistico odio del doganiere belga (uno strepitoso Benoìt Poelvoorde) verso i francesi è tanto sopra le righe quanto comico nella sua assurdità. Il buonismo del doganiere francese (il sempre bravissimo Boon) è troppo ingenuo per non essere spinto dall'amore per la sorella del belga.
Il film fotografa una situazione paradossale in uno specifico momento storico, quello dell'apertura delle frontiere europee, e vi delinea una storia di litigi continui di forntiera (che un pò ricordano quelli di Le legge è legge con Totò e Fernandel) contornato da un manipolo di personaggi davvero spassosi, come i due proprietari del ristorante No man's land o il derelitto corriere della droga che non ne combina una buona.
La storia si dipana bene, senza alcun momento di stanca; le situazioni divertenti abbondano, anche quelle più assurde che però fanno parte del contesto e della volontà del regista/autore di rendere il più ridicolo possibile certi atteggiamenti che nascono esclusivamente dal pregiudizio. E così facendo li rende ridicoli, risibili e caricaturali.
Un film, dunque, che merita di essere visto e che ci conferma che la commedia francese ha sempre molte carte da giocare e Dany Boon è il giocoliere del momento.
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michacar
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giovedì 8 dicembre 2011
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divertente e non volgare
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All'inizio neanche volevo andarlo a vedere, un film francese...mah..attori quasi sconosciuti ( a me almeno), poi ho colto l'occasione degli ingressi gratuiti e sono andato a vederlo ...e ho fatto veramente bene!! Divertente da subito, non volgare come tanti cinepanettoni italiani, battute o gag non scontate e dall'inizio alla fine rimane interessante. Comunque un film non impegnativo e da gustare anche con amici per fare quattro sane risate. Lo consiglio vivamente (lo sto vedendo per la seconda volta stasera).
Mic
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astromelia
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giovedì 24 novembre 2011
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si scherza ma non troppo
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neanche troppo sarcasmo velato di frontiera per questo non ideale seguito di giù al nord, si assiste ad un pseudo razzismo tra europei a colpi di fraseggio politically scorrect,se voleva essere un film comico cìè riuscito a metà,meno leggero del primo
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molenga
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lunedì 7 novembre 2011
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riuscito solo in parte
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perché riuscito solo in parte? perché l'inizio del film è interessante, alcuni personaggi(il trafficante strabico, i due proprietari del no man's land) sono azzeccati, ma gli stereotipi sono troppo caricati e alla lunga stuccano. Inaccettabile la scena in cui il doganiere belga rincorre il collega sparandogli...poco realistica la storia in sé, dovevano ambientarla tra francia e svizzera o tra francia e italia, vi assicuro che un vallone preferisce un francese a un belga fiammingo. comunque può far ridere.
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filippo catani
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venerdì 28 ottobre 2011
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una favoletta leggera
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Il primo gennaio 1993 vennero aboliti i controlli di frontiera tra i paesi della Comunità Europea e a farne le spese furono i doganieri. Al confine tra Belgio e Francia si incroceranno i destini del mite doganiere francese e del nazionalista, intransigente e razzista doganiere belga. Questo non solo perchè i due verranno messi insieme in una squadra per smantellare un traffico di droga ma anche perchè il francese sta con la sorella del doganiere belga senza che lui ne sappia nulla.
Il regista di Giù al Nord ci regala questa pellicola che sicuramente non è difficile da seguire e regala qualche bella battuta. Detto ciò il film scorre come una allegra favoletta dove tutto è bene quello che finisce bene e dove i cattivi di turno verranno messi al fresco in maniera divertente.
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Il primo gennaio 1993 vennero aboliti i controlli di frontiera tra i paesi della Comunità Europea e a farne le spese furono i doganieri. Al confine tra Belgio e Francia si incroceranno i destini del mite doganiere francese e del nazionalista, intransigente e razzista doganiere belga. Questo non solo perchè i due verranno messi insieme in una squadra per smantellare un traffico di droga ma anche perchè il francese sta con la sorella del doganiere belga senza che lui ne sappia nulla.
Il regista di Giù al Nord ci regala questa pellicola che sicuramente non è difficile da seguire e regala qualche bella battuta. Detto ciò il film scorre come una allegra favoletta dove tutto è bene quello che finisce bene e dove i cattivi di turno verranno messi al fresco in maniera divertente. Immancabile la storia d'amore anch'essa a lieto fine e la presa in giro di battute razziste che ormai con l'Europa senza confini sono veramente da chiudere in soffitta a doppia mandata.
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superdave
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lunedì 17 ottobre 2011
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banalità improbabili in cambio di qualche sorriso
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Se ci sono due popoli che si ignorano gentilmente questi sono proprio il Belgio e la Francia; se c'è poi un popolo indolente ed antinazionalista fino al midollo questi sono proprio i belgi.
Basterebbe questa premessa per rendere incomprensibili questo film sciatto iche si regge tutto sull'odio da parte di una famiglia belga nei confronti dei francesi. L'immancabile storia d'amore tra il francese e la ragazza belga trasforma poi questa commediola nell'ennesimo Romeo e Giulietta in chiave moderna.
Peccato che la mancanza di idee e di scrittura faccia sì che i personaggi vengano resi esageratamente e continuamente urlanti, irritanti e violenti; non si giustificherebbe nemmeno se i protagonisti fossero palestinesi ed israeliani, figuriamoci francesi e belgi!
Il film si propone come comico e quindi, qui e là, sono state piazzare gag e situazioni "classicamente" comiche che strappano sorrisi e qualche risata; ma nel complesso si ha l'idea di assistere ad una pellicola messa insieme con fretta con l'unico scopo di cavalcare la scia del successo del ben più fine e divertente "giù al nord".
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Se ci sono due popoli che si ignorano gentilmente questi sono proprio il Belgio e la Francia; se c'è poi un popolo indolente ed antinazionalista fino al midollo questi sono proprio i belgi.
Basterebbe questa premessa per rendere incomprensibili questo film sciatto iche si regge tutto sull'odio da parte di una famiglia belga nei confronti dei francesi. L'immancabile storia d'amore tra il francese e la ragazza belga trasforma poi questa commediola nell'ennesimo Romeo e Giulietta in chiave moderna.
Peccato che la mancanza di idee e di scrittura faccia sì che i personaggi vengano resi esageratamente e continuamente urlanti, irritanti e violenti; non si giustificherebbe nemmeno se i protagonisti fossero palestinesi ed israeliani, figuriamoci francesi e belgi!
Il film si propone come comico e quindi, qui e là, sono state piazzare gag e situazioni "classicamente" comiche che strappano sorrisi e qualche risata; ma nel complesso si ha l'idea di assistere ad una pellicola messa insieme con fretta con l'unico scopo di cavalcare la scia del successo del ben più fine e divertente "giù al nord".
Inconcepibile infine la scelta di doppiare in italiano questo film facendo completamente perdere il senso della "frontiera" e delle differenti "lingue" che avrebbero almeno reso un minimo senso al film.
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andrelibero
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lunedì 17 ottobre 2011
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e bravi i mangiarane
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Un film divertente sulla scia di giu al nord, intrattiene piacevolmente con sorrisi e risate anche per le varie situazioni che si vengono a creare tra i due protagonisti. Devo ammettere che ultimamete i film francesi si stanno rivelando molto positivi. Voto: 3,5/5
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melania
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sabato 15 ottobre 2011
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divertentissimo
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Mi è piaciuto molto,l'ho trovato leggero,molto divertente ma non banale.Attori bravissimi!Davvero bello!
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dragan80
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venerdì 14 ottobre 2011
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divertentimento assicurato
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Classica comicità francese, nei confronti della quale ho sempre un po’ di timore: ma anche questo film è ben riuscito.
Il tema è lo stesso di “Bienvenue chez les Ch'tis “ (quello che da noi fu tradotto come “Giù al Nord”): i pregiudizi, descritti in maniera divertente e non con scopo offensivo, tra persone che sembrano vivere in mondi diversi, ma in realtà condividono lo stesso territorio.
Se nel film precedente faceva da padrone la contrapposizione tra sud e nord della Francia, ora bastano pochi metri di distanza per sentirsi “migliori” dell’altro: la trama si svolge in un paese di frontiera tra Francia e Belgio, nel momento in cui furono abbattute le frontiere tra gli Stati UE.
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Classica comicità francese, nei confronti della quale ho sempre un po’ di timore: ma anche questo film è ben riuscito.
Il tema è lo stesso di “Bienvenue chez les Ch'tis “ (quello che da noi fu tradotto come “Giù al Nord”): i pregiudizi, descritti in maniera divertente e non con scopo offensivo, tra persone che sembrano vivere in mondi diversi, ma in realtà condividono lo stesso territorio.
Se nel film precedente faceva da padrone la contrapposizione tra sud e nord della Francia, ora bastano pochi metri di distanza per sentirsi “migliori” dell’altro: la trama si svolge in un paese di frontiera tra Francia e Belgio, nel momento in cui furono abbattute le frontiere tra gli Stati UE.
Protagonisti sono un doganiere belga (che non sopporta i francesi) e un suo collega francese, costretti dagli eventi a lavorare insieme.
Dall’iniziale diffidenza e mal sopportazione, il rapporto tra i due si trasforma col tempo in amicizia interessata e infine sincera, quando il doganiere belga mette da parte i suoi pregiudizi razzisti e accetta pregi e difetti della persona.
Inevitabile il lieto fine, con annessa nota comica, quando all’improvviso cambia il bersaglio della diffidenza del doganiere belga. Come si dice: “Il lupo perde il pelo, ma non il vizio” :-D
Le risate non mancano già dalla prima scena e per tutto il film si susseguono episodi divertenti e personaggi improbabili.
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