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rondinella
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domenica 7 novembre 2021
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molto ben fatto, strepitoso il cast
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Salvatore Striano e Toni Servillo per la prima volta insieme nel cast e protagonisti di un colpo di scena molto ben riuscito. Li rivediamo in Ariaferma! Adrenalina, suspense in questa storia di solitudini e crudeltà.
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carloalberto
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mercoledì 13 ottobre 2021
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un sogno in uno sguardo
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Un piccolo gioiello della cinematografia italiana e non soltanto per la straordinaria interpretazione di Toni Servillo ma anche per la cura professionale, anomala per il cinema nostrano, dei particolari, dalla scrittura del soggetto ai dialoghi essenziali e mai banali fino alla scenografia, con un’ambientazione realistica, curata nei minimi dettagli, in uno dei quartieri più degradati di Napoli. La fotografia di Pasquale Mari giocando con le luci e le ombre sui volti dei protagonisti ne accentua, alla maniera di un Caravaggio, la drammaticità delle espressioni, rende, attraverso l’utilizzo del chiaroscuro, l’innocenza della ragazza cinese, quasi angelicata, illuminata come una Madonna redentrice, coglie nella mimica di Servillo le più piccole sfumature, che altrimenti andrebbero perse, e che disegnano scena dopo scena la figura di un uomo alienato che vive nella abiezione e nella solitudine, è a contatto quotidianamente con le brutture della società, il carcere dove lavora e la bisca dove gioca a poker, con personaggi squallidi, la guardia carceraria corrotta e l’avvocato malavitoso, ma aspira alla bellezza e coltiva nel suo intimo un sentimento puro ed incontaminato, estraneo al contesto come un fiore nel deserto.
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Un piccolo gioiello della cinematografia italiana e non soltanto per la straordinaria interpretazione di Toni Servillo ma anche per la cura professionale, anomala per il cinema nostrano, dei particolari, dalla scrittura del soggetto ai dialoghi essenziali e mai banali fino alla scenografia, con un’ambientazione realistica, curata nei minimi dettagli, in uno dei quartieri più degradati di Napoli. La fotografia di Pasquale Mari giocando con le luci e le ombre sui volti dei protagonisti ne accentua, alla maniera di un Caravaggio, la drammaticità delle espressioni, rende, attraverso l’utilizzo del chiaroscuro, l’innocenza della ragazza cinese, quasi angelicata, illuminata come una Madonna redentrice, coglie nella mimica di Servillo le più piccole sfumature, che altrimenti andrebbero perse, e che disegnano scena dopo scena la figura di un uomo alienato che vive nella abiezione e nella solitudine, è a contatto quotidianamente con le brutture della società, il carcere dove lavora e la bisca dove gioca a poker, con personaggi squallidi, la guardia carceraria corrotta e l’avvocato malavitoso, ma aspira alla bellezza e coltiva nel suo intimo un sentimento puro ed incontaminato, estraneo al contesto come un fiore nel deserto. Quando la salvezza sembra a portata di mano il fato annienta le speranze, ma non il sogno di un’altra vita, riflesso nello sguardo sorridente e moribondo di un immenso Servillo.
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fabio57
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venerdì 11 settembre 2015
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buono
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Quando c'è un film di Servillo lo vado subito a vedere, per due ordini di motivi,il primo è che un grande attore e il secondo è perchè lui sceglie sempre copioni interessanti.Anche quest'opera, pur non classificandosi tra le migliori è comunque una conferma delle doti artistiche di quest'uomo.La storia è semplice,ma quello che conta di più è proprio il personaggio,antipatico,sgorbutico,freddo,odioso,imperscrutabile,insomma solo la maschera di Servillo si poteva prestare ad impersonare un tale soggetto.Altra nota rilevante è l'ambientazione,nello squallore della periferia di Napoli degradata e sudicia e nel carcere di Poggioreale,luogo ambiguo e inquietante.
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Quando c'è un film di Servillo lo vado subito a vedere, per due ordini di motivi,il primo è che un grande attore e il secondo è perchè lui sceglie sempre copioni interessanti.Anche quest'opera, pur non classificandosi tra le migliori è comunque una conferma delle doti artistiche di quest'uomo.La storia è semplice,ma quello che conta di più è proprio il personaggio,antipatico,sgorbutico,freddo,odioso,imperscrutabile,insomma solo la maschera di Servillo si poteva prestare ad impersonare un tale soggetto.Altra nota rilevante è l'ambientazione,nello squallore della periferia di Napoli degradata e sudicia e nel carcere di Poggioreale,luogo ambiguo e inquietante.
Buon film
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celeb
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giovedì 9 aprile 2015
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servillo è servillo
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"Mercoledì, prima non li tengo". E' la frase, che il protagonista, un silenzioso Tony Servillo, ripete ai suoi creditori. Marino Pacileo, detto Gorbaciof, a causa di un evidente voglia sulla fronte, che ricorda il promotore della perestrojca russa, è il contabile del carcere di Poggioreale. Giocatore incallito, trascorre le serate in una bisca nel retro di un locale gestito da un cinese, anche lui giocatore. Lo strano rapporto con la figlia di quest'ultimo ne mette in risalto le debolezze e la fragilità che il passo deciso e il volto serio non lasciano trapelare. Per aiutare il padre della ragazza, ruba dei soldi dalla cassa del penitenziario. Trovatosi travolto dai debiti, cerca di uscirne facendo "piccoli favori" ad un suo collega con la divisa, che poco ha a che vedere con questa.
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"Mercoledì, prima non li tengo". E' la frase, che il protagonista, un silenzioso Tony Servillo, ripete ai suoi creditori. Marino Pacileo, detto Gorbaciof, a causa di un evidente voglia sulla fronte, che ricorda il promotore della perestrojca russa, è il contabile del carcere di Poggioreale. Giocatore incallito, trascorre le serate in una bisca nel retro di un locale gestito da un cinese, anche lui giocatore. Lo strano rapporto con la figlia di quest'ultimo ne mette in risalto le debolezze e la fragilità che il passo deciso e il volto serio non lasciano trapelare. Per aiutare il padre della ragazza, ruba dei soldi dalla cassa del penitenziario. Trovatosi travolto dai debiti, cerca di uscirne facendo "piccoli favori" ad un suo collega con la divisa, che poco ha a che vedere con questa. Buna la regia di Icerti, che predilige uno stile minimal nei dialoghi ma non nelle espressioni dei protagonisti. Come sempre la performance di Servillo è eccezionale. D'altronde il suo volto fa parte della sua fortuna. Cupo, silenzioso, deciso, il suo personaggio con quella capigliatura poco credibile è tra i più azzeccati da lui interpretati. La storia gira intorno a lui e in lui ahimè si esaurisce. Troppo banale, troppo prevedibile. E la cura che la dolce Lila, mette nel medicare le ferite dell'acciaccato Gorbaciof è una scena vista e rivista. Buone le inquadrature. Azzeccate le musiche. Sta di fatto che servillo oscura tutti gli altri personaggi, rendendoli marginali e poco caratterizzati. Originale il contrasto tra i due protagonisti. Da un lato una natura corrotta,vissuta, rude tutta racchiusa nel volto di Servillo. Dall'altro l'innocenza e la dolcezza di Lila. Timida, impacciata e di una pura bellezza orientale. Il finale, come nella scena dell'improvvisata infermierina Lila. è troppo banale e scontato. Nonostante tutto Servillo mette in salvo incerti. Bisogna comunque dare atto al regista dell'ottimo impianto generale, dello stile deciso, veloce e profondo del film. E il cinema Italiano può annoverare anche il suo nome tra i giovani talentuosi registi del futuro.
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the boxer
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sabato 7 settembre 2013
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sgomento & rabbia
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Il regista e lo sceneggiatore devono VERGOGNARSI. Alla fine del Film viene BESTEMMIATO IL NOME DELLA MADONNA PIU' DI UNA VOLTA... VERGOGNATEVI... VERGOGNATEVI... VERGOGNATEVI!
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break
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mercoledì 17 ottobre 2012
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gorbacio'f way
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Un ottimo Toni Servillo interpreta Gorbaciof, un personaggio di notevole impatto, dall'aspetto caricaturale, fortemente espressivo. Un individuo magnetico ed emblematico che riesce ad attirare l'attenzione dello spettatore con una certa efficacia per tutto il film; in uno scopiazzato che ricalca tecniche, scene e trama di alcuni noti film americani.
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filippo catani
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sabato 4 febbraio 2012
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gorbaciof napoletano
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Napoli. Il contabile del carcere di Poggioreale, ribattezzato Gorbaciof a causa di una vistosa voglia nella fronte, gioca i soldi del carcere nelle bsiche clandestine fin quando si innamorerà di una giovane cinese che sta al bancone del locale dove nel retro si riunisce la bisca.
Dramma intenso con la recitazione dello straordinario Toni Servillo che riesce a mimetizzarsi perfettamente nel personaggio riuscendo quasi a scomparire. Il film è assai poco parlato ma i pochi dialoghi presenti sono assolutamente incisivi (si parla uno stretto dialetto napoletano). La storia coinvolge un emarginato come Gorbaciof che non ha altra passione se non quella terribile del gioco d'azzardo e una giovane cinese vittima di angherie e soprusi di ogni genere.
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Napoli. Il contabile del carcere di Poggioreale, ribattezzato Gorbaciof a causa di una vistosa voglia nella fronte, gioca i soldi del carcere nelle bsiche clandestine fin quando si innamorerà di una giovane cinese che sta al bancone del locale dove nel retro si riunisce la bisca.
Dramma intenso con la recitazione dello straordinario Toni Servillo che riesce a mimetizzarsi perfettamente nel personaggio riuscendo quasi a scomparire. Il film è assai poco parlato ma i pochi dialoghi presenti sono assolutamente incisivi (si parla uno stretto dialetto napoletano). La storia coinvolge un emarginato come Gorbaciof che non ha altra passione se non quella terribile del gioco d'azzardo e una giovane cinese vittima di angherie e soprusi di ogni genere. E' meraviglioso vedere come Gorbaciof e la ragazza pur non riuscendo a comunicare tramite le parole riescano a intrattenere un rapporto sulla base di passioni e sentimenti concordanti. E poi tutto attorno c'è la povertà, il degrado di certi quartieri e l'insospettabile gestore della bisca. Un film da vedere e che fa anche della brevità un punto di forza onde non perdersi in inutili bizantinismi.
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gicuz
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martedì 17 gennaio 2012
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servillo, sempre all'altezza...
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l'altezza di questo film sta nella interpretazione di Yoni zservillo ma non solo. Accosterie questo film non tanto a Gomorra o le conseguenze dell'amore, quanto a "L'imbalsmatore". La delinquenza spicciola della sopravvivenza giustamente accostata ai quartieri bassi americani o ai ghetti cinesi vien qui molto ben rappresentata, ovvio, con maggiore sottolineatura "napoletana" che offre fantasia in più.
L'assenza di dialogo e la figura di Gorbaciof sono l'essenza di questa assenza e basterebbe la camminata del protagonista per dare tono a tutto il film, si ricordi ad esempio ll favoloso ritmo della camminata di Lee Marvin ne "Point Blank" di John Boorman.
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l'altezza di questo film sta nella interpretazione di Yoni zservillo ma non solo. Accosterie questo film non tanto a Gomorra o le conseguenze dell'amore, quanto a "L'imbalsmatore". La delinquenza spicciola della sopravvivenza giustamente accostata ai quartieri bassi americani o ai ghetti cinesi vien qui molto ben rappresentata, ovvio, con maggiore sottolineatura "napoletana" che offre fantasia in più.
L'assenza di dialogo e la figura di Gorbaciof sono l'essenza di questa assenza e basterebbe la camminata del protagonista per dare tono a tutto il film, si ricordi ad esempio ll favoloso ritmo della camminata di Lee Marvin ne "Point Blank" di John Boorman.
Giorgio Cuzzeri
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ginger snaps
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giovedì 22 settembre 2011
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in mancanza di tigri, le scimmie si ergono a tigri
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ma rimangono scimmie......... questa nel film mi sembra una delle frasi più significative, anche perchè è praticamente assente di dialoghi, lo definirei quasi un film muto, basato sopratutto sulla mimica dello straordinario Servillo, infatti le sue espressioni raccontano praticvamente tutto, ottima intepretazione senza ombra di dubbio, ma non lo definirei un gran film, non ho percepito grandi significati
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molenga
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martedì 19 luglio 2011
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il segno di toni
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Che servillo marchi ogni film a cui rende parte è indubbio: a vedere questo"Gorbaciov" verrebbe da dirgli :"Toni, non t'innamorare!"; Tranne servillo, grande maschera teatrale giunta tardi al cinema, questo film non è un granché: l'ambientazione è molto particolare, un lato b di napoli che fa pensare a Gomorra, gli immigrati, i carcerati...Servillo-pacileo, appunto gorbaciov(così chiamato per una voglia che ha in fronte) è il contabile di un carcere con il vizio del gioco e innamorato di una ragazza cinese. per pagare i debiti del padre di lei s'infila in un ginepraio che lo conduce a inguaiarsi, fare operazioni rischiose con dei guappi di quartiere e, naturalmente, a non riuscire nell'intento di salvare sé e la ragazza.
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Che servillo marchi ogni film a cui rende parte è indubbio: a vedere questo"Gorbaciov" verrebbe da dirgli :"Toni, non t'innamorare!"; Tranne servillo, grande maschera teatrale giunta tardi al cinema, questo film non è un granché: l'ambientazione è molto particolare, un lato b di napoli che fa pensare a Gomorra, gli immigrati, i carcerati...Servillo-pacileo, appunto gorbaciov(così chiamato per una voglia che ha in fronte) è il contabile di un carcere con il vizio del gioco e innamorato di una ragazza cinese. per pagare i debiti del padre di lei s'infila in un ginepraio che lo conduce a inguaiarsi, fare operazioni rischiose con dei guappi di quartiere e, naturalmente, a non riuscire nell'intento di salvare sé e la ragazza.
Film prevedibile fino al fastidio, girato benino e con un grande interprete, uno: il resto è silenzio
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