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rita branca
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domenica 29 settembre 2013
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viaggio verso noi stessi
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Another Earth, film (2011) di Mike Cahill, con William Mapother, Brit Marling, Jordan Baker, Robin Lord Taylor, Flint Beverage, Kumar Pallana, Richard Berendzen, Diana Ciesla, Rupert Reid, Arl Gold
Film drammatico con forte connotazione fantascientifica, caratterizzato sia da bella fotografia e colonna sonora che da convincente recitazione da parte dei protagonisti coinvolti in una tragedia della strada, in cui per la guida in stato di ebbrezza di una conducente minorenne, perdono la vita il bambino di cinque anni e la moglie in attesa di un altro figlio di un docente universitario americano su cui piomba, trasformandosi in un’arma mortale, la macchina di Rhoda, che lascia l’unico superstite in coma.
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Another Earth, film (2011) di Mike Cahill, con William Mapother, Brit Marling, Jordan Baker, Robin Lord Taylor, Flint Beverage, Kumar Pallana, Richard Berendzen, Diana Ciesla, Rupert Reid, Arl Gold
Film drammatico con forte connotazione fantascientifica, caratterizzato sia da bella fotografia e colonna sonora che da convincente recitazione da parte dei protagonisti coinvolti in una tragedia della strada, in cui per la guida in stato di ebbrezza di una conducente minorenne, perdono la vita il bambino di cinque anni e la moglie in attesa di un altro figlio di un docente universitario americano su cui piomba, trasformandosi in un’arma mortale, la macchina di Rhoda, che lascia l’unico superstite in coma.
Tale vicenda si svolge in una cittadina statunitense bombardata dalla notizia della straordinaria scoperta di un’altra terra, visibile a occhio nudo in cielo accanto alla luna, e che si ipotizza come un’esatta replica della nostra, abitanti inclusi, insieme all’affascinante possibilità di vivere godendo di nuove chance, quindi della potenziale possibilità di evitare o cancellare disastri commessi quaggiù.
Rhoda, uscita dal carcere, dopo aver scontato la condanna per il crimine commesso, è comprensibilmente stravolta e dopo aver cercato un lavoro umile, ancora tormentata dall’esperienza vissuta, cerca il professor Burroughs, il marito sopravvissuto e con uno stratagemma riesce a lavorare alle sue dipendenze. La narrazione del rapporto che nasce lentamente fra loro è svolta con notevole intensità e capacità di penetrazione che affascina lo spettatore anche per le ottimistiche prospettive suggerite, con auspicabili alternative a quelle offerte dal nostro pianeta e con l’ipotesi suggestiva dell’incontro che potremmo fare con noi stessi, con la nostra esatta replica di sapore esplicitamente platonico.
Rita Branca
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pensierocivile
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mercoledì 27 febbraio 2013
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il genere col bilancino
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Questo genere di fantascienza continua a sfornare pellicole molto interessanti, certo i calcoli bisogna farli col bilancino perché se qualcosa manca si deve recuperare da un' altra parte, ma i risultati alla fine, spesso, premiano il coraggio. Sempre ragionando col famoso bilancino, ANOTHER EARTH, in rispetto dei cardini del genere, si priva del clamore degli effetti visivi, così da dover sopperire a tale mancanza con la storia, la sceneggiatura. Il bilancino, non lo premia completamente come avrebbe meritato, perchè lanciarsi in una storia di dramma e amore, senza tutta la passione del caso, senza lo slancio dovuto, con il sentimento in prima linea, fa emergere uno stile imperioso però freddo, laccato, la storia è contenuta in ogni possibile sviluppo; lo spettacolo è notevole, ma la partecipazione carente.
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Questo genere di fantascienza continua a sfornare pellicole molto interessanti, certo i calcoli bisogna farli col bilancino perché se qualcosa manca si deve recuperare da un' altra parte, ma i risultati alla fine, spesso, premiano il coraggio. Sempre ragionando col famoso bilancino, ANOTHER EARTH, in rispetto dei cardini del genere, si priva del clamore degli effetti visivi, così da dover sopperire a tale mancanza con la storia, la sceneggiatura. Il bilancino, non lo premia completamente come avrebbe meritato, perchè lanciarsi in una storia di dramma e amore, senza tutta la passione del caso, senza lo slancio dovuto, con il sentimento in prima linea, fa emergere uno stile imperioso però freddo, laccato, la storia è contenuta in ogni possibile sviluppo; lo spettacolo è notevole, ma la partecipazione carente. La regia è limpida, il racconto implica e propende alla riflessione e il finale permette convintamente di superare ogni dubbio.
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lionardo
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martedì 3 febbraio 2015
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un grande piccolo film
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Cosa bisogna fare per poter incontrare di nuovo se stessi dopo un grande errore commesso per l'effetto che ha creato, certo, ma piccolo o nullo nell'intenzione e nella volontà? Il film parla di questo, del tentativo di integrare nuovamente l'odio e l'amore, il bianco con il nero, la terra 1 con la terra 2, Dhora 1 e Dhora 2. Gli elementi che pensiamo in opposizione in realtà non lo sono affatto siamo noi a percepirli tali. Un'altra riflessione che mi ha portato a fare è che spesso pensiamo che il destino sia certo, non riflettendo sul fatto che la certezza è nel fatto che il tempo non lo possiamo rivivere cancellando gli accadimenti, ma solamente partendo dall'osservazione degli stessi, creando ulteriore entropia per poi riordinare continuamente, panta rei.
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Cosa bisogna fare per poter incontrare di nuovo se stessi dopo un grande errore commesso per l'effetto che ha creato, certo, ma piccolo o nullo nell'intenzione e nella volontà? Il film parla di questo, del tentativo di integrare nuovamente l'odio e l'amore, il bianco con il nero, la terra 1 con la terra 2, Dhora 1 e Dhora 2. Gli elementi che pensiamo in opposizione in realtà non lo sono affatto siamo noi a percepirli tali. Un'altra riflessione che mi ha portato a fare è che spesso pensiamo che il destino sia certo, non riflettendo sul fatto che la certezza è nel fatto che il tempo non lo possiamo rivivere cancellando gli accadimenti, ma solamente partendo dall'osservazione degli stessi, creando ulteriore entropia per poi riordinare continuamente, panta rei. Vivere è riordinare la casa, il corpo, la mente, questo vuol dire crescere che è sempre redenzione e benessere, magari non sul momento ma nel lungo termine è così..
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fede81
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domenica 17 febbraio 2013
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another earth
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Si ha l'impressione di un compito a casa eseguito perfettamente, sceneggiatura senza buchi, sobria direzione degli attori, la macchina da presa posizionata sempre in modo originale (un po' alla Von Trier), fotografia minimalista. Insomma un film nato per essere premiato in un festival di cinema indipendente, a cui in buona fede non si può dare meno di tre stellette...Ma sta di fatto che è un film che non consiglio, perché non emoziona, non turba, e più o meno si sa già dove vuole andare a parare fin dall'inizio.
Detto ciò, penso che che Mike Cahill sappia il fatto suo e che, superato il momento scolastico, possa essere un grande filmmaker.
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gianleo67
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domenica 1 dicembre 2013
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le inclinazioni metafisiche della giovane marling
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Mentre il mondo è scovolto dalla misteriosa comparsa nel cielo di un pianeta gemello della Terra,la vita di una giovane liceale con un luminoso futuro ed alle soglie del suo ingresso al MIT, viene stravolta da un incidente automobilistico in cui, a causa della sua ubriachezza e disattenzione, stermina un'intera famiglia. Uscita dal carcere dopo quattro anni tenta di riscattarsi accettando un lavoro di bidella e cercando di avvicinarsi all'unico sopravvissuto dell'incidente, padre e marito delle vittime. Proprio quando sembra avere conquistato la fiducia e le attenzioni dell'uomo, viene informata di essere stata scelta per un viaggio interplanetario alla volta del misterioso pianeta popolato da repliche esatte degli abitanti della Terra.
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Mentre il mondo è scovolto dalla misteriosa comparsa nel cielo di un pianeta gemello della Terra,la vita di una giovane liceale con un luminoso futuro ed alle soglie del suo ingresso al MIT, viene stravolta da un incidente automobilistico in cui, a causa della sua ubriachezza e disattenzione, stermina un'intera famiglia. Uscita dal carcere dopo quattro anni tenta di riscattarsi accettando un lavoro di bidella e cercando di avvicinarsi all'unico sopravvissuto dell'incidente, padre e marito delle vittime. Proprio quando sembra avere conquistato la fiducia e le attenzioni dell'uomo, viene informata di essere stata scelta per un viaggio interplanetario alla volta del misterioso pianeta popolato da repliche esatte degli abitanti della Terra.
Seguendo le inclinazioni metafisiche del soggetto scritto a due mani con la giovane Brit Marling e replicando i temi di uno straniamento esistenziale che vede la stessa protagonista già ambigua viaggiatrice del tempo nel contemporaneo 'Sound of my voice' (anche qui co-sceneggiatrice insieme al regista Zal Batmanglij), il giovane Mike Cahill tenta la carta di un cinema indipendente che se da un lato eccede nella supponenza di un lirismo 'a tema' che troppo spesso sembra scadere nel patetico e nel dimostrativo, dall'altro vibra di una sotterranea energia creativa che (in sprezzo del ridicolo o dell'inverosimile) precipita le miserie di una tragedia umana, ordinaria e banale, nel fantastico quotidiano di una strabiliante alterità.
Costruita come una parabola esistenziale di colpa ed espiazione, cerca di interrogarsi ed interrogarci sulla supposta univocità ed irreversibilità dell'esperienza umana traguardando le ragioni di un tragico dualismo tra bisogni e desideri profondi e la ineludibile deriva di un destino cinico e crudele , nella ricerca di un dialogo interiore (con se stessi? con un altro se stesso possibile e sconosciuto?) come aspirazione ad un irraggiungibile equilibrio, come surrogato di una 'seconda occasione' che infranga le leggi del tempo e della logica per ristabilire il nostro posto nel mondo.
Attraverso una rigida scansione temporale e la messa in scena di un documentarismo in presa diretta (camera mobilissima, primi e primissimi piani di crudo realismo) si evitano abilmente le trappole di una grossolana inverosimiglianza,iscrivendo così il tragico realismo della storia nel contesto di una straniante eccezzionalità, nelle suggestioni metaforiche evocate dalla persistenza del tema musicale e dalla stralunata prospettiva di un inusitato orizzonte celeste. Purtroppo Cahill non è Tarkovskij e la sua storia talvolta ricorre forzatamente agli espedienti di un ingenuo simbolismo (il vegliardo bidello indiano quale 'anima del mondo' che si acceca come un vecchio Aedo per vedere meglio le miserie e le sofferenze degli uomini) ovvero rischia di cadere nella banalizzazione del fantastico (la dottoressa del SETI che parla con l'altra se stessa in un dualismo speculare contro cui si infrange la conclusiva teoria dello 'specchio rotto'), ma riesce comunque a sorprendere per il coraggio nel cimentarsi con una materia così difficile e scivolosa pur nella spartana ristrettezza dei mezzi a disposizione (distribuito dalla Fox Searchlight Pictures solo dopo la ribalta internazionale).Premi al Sundance Film Festival 2011 ed al Sitges - Festival internazionale del cinema della Catalogna. Buona la prima.
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renato c.
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venerdì 13 novembre 2015
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psico-fantascienza
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Con la scusa di un fatto puramente fantascientifico il film analizza la psicologia umana! Un musicista,fermo in macchina con la moglie ed il figlio viene investito da una macchina guidata da una ragazza che si era lasciata distrarre dalla presenza di un nuovo pianeta, visibile ad occhio nudo che verrà chiamato "Terra 2". Il musicista sopravvive, ma la moglie ed il figlio muoiono! La ragazza farà 4 anni di carcere ed al musicista verrà detto che l'incidente è stato provocato da un giovane ubriaco! Ovviamente il musicista odierà a morte questo presunto omicida colposo! La ragazza, invece uscita di carcere, si recherà da lui offrendosi come donna di pulizie e non confessando la propria colpa! Il musicista finisce per innamorarsi della ragazza, ma quando questa gli confessa che era lei la colp
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Con la scusa di un fatto puramente fantascientifico il film analizza la psicologia umana! Un musicista,fermo in macchina con la moglie ed il figlio viene investito da una macchina guidata da una ragazza che si era lasciata distrarre dalla presenza di un nuovo pianeta, visibile ad occhio nudo che verrà chiamato "Terra 2". Il musicista sopravvive, ma la moglie ed il figlio muoiono! La ragazza farà 4 anni di carcere ed al musicista verrà detto che l'incidente è stato provocato da un giovane ubriaco! Ovviamente il musicista odierà a morte questo presunto omicida colposo! La ragazza, invece uscita di carcere, si recherà da lui offrendosi come donna di pulizie e non confessando la propria colpa! Il musicista finisce per innamorarsi della ragazza, ma quando questa gli confessa che era lei la colpevole della morte della sua famiglia, la caccia via! E quando lei rientra in casa dalla finestra arriva quasi al punto di strozzarla! Ma la ragazza aveva vinto un concorso per essere una delle prime umane ad andare su Terra 2, dove pareva che esistesse per ogni essere umano un doppio! E quindi rinuncia a partire e si fa sostiture dal musicista che spera così di trovare i doppi della moglie e del figlio! Conclusione: nonostante l'innamoramento per la ragazza il musicista amava molto di più la sua famiglia originale! E fa di tutto per ritrovarla! E la ragazza, il cui sogno più grande era quello di andare su Terra 2, vi rinunzia per espiare la propria colpa e permettere al musicista di ritrovare coloro che ella, pur involontariamente, gli aveva portato via!
Buon film!
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antonio tramontano
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lunedì 7 dicembre 2015
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un "conosci te stesso" che attenua la solitudine.
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Interessante opera che si afferma con forza nel panorama decadente dell’offerta cinematografica contemporanea, “Another Earth” è un film sull’analisi della solitudine, che può nascere da atti irresponsabili o scaturire da un destino fatale ed imperscrutabile.
Su questa potente chiave interpretativa, si innesta l’originale elemento fantascientifico relativo alla scoperta di un nuovo pianeta Terra, in tutto e per tutto speculare al nostro, sia per caratteristiche fisiche che per i membri che lo popolano.
Rhoda e John, divenuti reietti dimenticati dalla società a causa di un evento drammatico che li lega indissolubilmente, costruiscono un disperato rapporto sentimentale in cui si fonde desiderio di espiazione, da un lato, e bisogno d’amore, dall’altro.
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Interessante opera che si afferma con forza nel panorama decadente dell’offerta cinematografica contemporanea, “Another Earth” è un film sull’analisi della solitudine, che può nascere da atti irresponsabili o scaturire da un destino fatale ed imperscrutabile.
Su questa potente chiave interpretativa, si innesta l’originale elemento fantascientifico relativo alla scoperta di un nuovo pianeta Terra, in tutto e per tutto speculare al nostro, sia per caratteristiche fisiche che per i membri che lo popolano.
Rhoda e John, divenuti reietti dimenticati dalla società a causa di un evento drammatico che li lega indissolubilmente, costruiscono un disperato rapporto sentimentale in cui si fonde desiderio di espiazione, da un lato, e bisogno d’amore, dall’altro.
Terra 2, rappresenta per loro una possibilità di rinascita, un nuovo Oracolo di Delfi che invita gli uomini ad attualizzare quel “Conosci te stesso” di socratica memoria.
L’affascinante esistenza fisica di un altro noi, al tempo stesso misteriosa ed inquietante, è un’occasione per discutere in modo concreto con il nostro Io, ma anche una presenza che attutisce l’eterno senso di solitudine.
Opera melanconica scritta con indubbia profondità, stimola importanti riflessioni.Da non perdere.
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renato volpone
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sabato 2 giugno 2012
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rhoda ritrova se stessa
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Un pianeta, prima come un puntino blu, poi sempre più vicino. Un pianeta come il nostro, con le stesse città e le stesse persone. È il rifugio ideale per Rhoda, una ragazza che per distrazione uccide una famiglia in un incidente d'auto. Ma il marito sopravvive e lei vuole chiedergli il perdono. Gli cederà il posto per raggiungere il pianeta e ritrovare i suoi affetti, e lei forse ritroverà "se stessa". Ma chi ne sa di più della vita è il povero vecchio cieco che si distrugge anche l'udito: fuga o rifugio? Ma capisce e ascolta perché il sentimento non è fuori, ma dentro di noi. Il film è un po' scontato, a parte il finale, sicuramente distrutto e alterato da un doppiaggio inaudibile.
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Un pianeta, prima come un puntino blu, poi sempre più vicino. Un pianeta come il nostro, con le stesse città e le stesse persone. È il rifugio ideale per Rhoda, una ragazza che per distrazione uccide una famiglia in un incidente d'auto. Ma il marito sopravvive e lei vuole chiedergli il perdono. Gli cederà il posto per raggiungere il pianeta e ritrovare i suoi affetti, e lei forse ritroverà "se stessa". Ma chi ne sa di più della vita è il povero vecchio cieco che si distrugge anche l'udito: fuga o rifugio? Ma capisce e ascolta perché il sentimento non è fuori, ma dentro di noi. Il film è un po' scontato, a parte il finale, sicuramente distrutto e alterato da un doppiaggio inaudibile. È una tipica storia di periferia, quelle delle vite isolate, un po' spente. La musica è faticosa le scene interessanti. Un esperimento che, nonostante il soggetto originale, poteva riuscire meglio.
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