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katamovies
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lunedì 24 ottobre 2011
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ottimo spunto, svolgimento non riuscito
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concordo con chi è rimasto perplesso sul "fuoco narrativo" del film.
troppi fili non sviluppati, e alla fine è sfilacciato.
abbiamo la problematica dell'omosessualità femminile in un contesto socio-storico di grande chiusura, la sicilia di fine ottocento, famiglia patriarcale, padre padrone etc;
abbiamo poi la problematica dell'identità femminile costretta entro i limiti del ruolo di figlia ubbidiente - moglie devota - madre.
abbiamo la tematica accennata dei diritti dei lavoratori.
la prima tematica sembra ed è preponderante: due donne si amano e vogliono stare insieme, e per farlo una delle due è costretta a rinunciare alla sua identità femminile.
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concordo con chi è rimasto perplesso sul "fuoco narrativo" del film.
troppi fili non sviluppati, e alla fine è sfilacciato.
abbiamo la problematica dell'omosessualità femminile in un contesto socio-storico di grande chiusura, la sicilia di fine ottocento, famiglia patriarcale, padre padrone etc;
abbiamo poi la problematica dell'identità femminile costretta entro i limiti del ruolo di figlia ubbidiente - moglie devota - madre.
abbiamo la tematica accennata dei diritti dei lavoratori.
la prima tematica sembra ed è preponderante: due donne si amano e vogliono stare insieme, e per farlo una delle due è costretta a rinunciare alla sua identità femminile.
però mi sembra che l'attrazione tra queste due sia trattato con mano troppo esitante. qui parliamo di una passione devastante in una sicilia arcaica.. la donna corteggiata, sara (isabella ragonese) mi sembra un pò troppo serena nell'accettare la corte dell'altra. chiunque abbia un minino di dimestichezza con il mondo gay femmilile sa che la presunta etero tentenna sempre un pò prima di cedere, anche se magari muore dalla voglia di cedere subito. per cui questo amore mi sembra un pò troppo liscio già di per sé.
veniamo alla tematica due, e cioè la donna che entra nei panni di un uomo, in senso reale e metaforico: una bella occasione di sceneggiatura questa, splendida per lo sviluppo del personaggio, ma che la regista sfrutta solo a metà: cosa succede a una donna se messa nelle condizioni di comportarsi da uomo, di ricoprire un ruolo maschile impensabile per le altre donne? vediamo angela tentare di apportare un approccio "femminile" al rude mondo dei cavatori di tufo, ma siamo di fronte ad un timidisso cenno a giovanna d'arco. anche in questo caso, la presenza di una (bellissima) ragazza in mezzo a un branco di omaccioni sudati in canottiera beh.. nella mia testa scatena ben altre tensioni rispetto a quelle viste. pensiamo solo alle invidie, al rancore, alla rabbia che si può scatenare contro di lei: in quanto figlia del capo, in quanto capo, in quanto donna bella e lesbica.
infine, la tematica tre: se, come disse john lennon, "la donna è il negro del mondo", allora riflettiamo su quanto era degradante questa società maschilista per gli uomini stessi. Le donne sopraffatte non sono più vittime dei cavatori maltrattati. in questo senso, era interessante sviluppare meglio anche questa tematica, o non accennarla affatto.
altri appunti: la figura della madre di angela meritava più sviluppo, così come il personaggio della baronessa poteva fare di più, o viceversa, non accennare a pulsioni omosessuali.
che dire, il film non è certo da buttare, si vede volentieri, la sicilia aspra e arcaica (da cartolina, come ha scritto qualcuno) è sempre molto bella, le due interpreti sono brave (solarino di una bellezza imbarazzante), ma mi è sembrato che nessuno degli spunti fosse sviluppato nel profondo.
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fab_y
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venerdì 16 settembre 2011
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bellissimo
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Sicuramente uno dei più bei film italiani che io abbia mai visto. Bellissima ambientazione, bellissima storia, bravissimi attori (ahimè tranne la Cucinotta un pò fuori luogo).Convincenti la Solarino e Ragonese. Questo film riesce a ben confezionare una storia già di per se bella anche se tragica. Coinvolgente dall'inizio alla fine, non ritengo al contrario di altri che la vicenda narrata sia così inverosimile. Insostenibile a volte l'ignoranza e l'arroganza del padre padrone Ennio Fantastichini e il silenzio della famiglia. Altro che irrealtà...in un tempo non troppo lontano succedeva anche di peggio!
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blasco
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giovedì 15 settembre 2011
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che bel film finalmente
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Cara Donatella ho visto purtroppo in ritardo e me ne scuso,ma per lavoro delle volte purtroppo non riusciamo a seguire eventi importanti,il tuo film che mi ha riconciliato con questo lavoro che va sempre più degradandosi. È sempre una gioia per me scoprire che abbiamo ancora dei talenti che riescono a avere delicatezza e padronanza nella costruzione delle sequenze. Nel tuo film ho ritrovato quell'emozione visiva che ormai da tempo il cinema non ci offriva più,l'ultimo ricordo credo di averlo ricevuto da "Lezione di piano". Spero tu presto ci possa ridare un nuovo film e grandi complimenti alla mia collega direttore della fotografia che ti ha seguito magistralmente realizzando visivamente situazioni e scene d'amore che solo la sensibilità di due donne potevano rendere così vere.
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Cara Donatella ho visto purtroppo in ritardo e me ne scuso,ma per lavoro delle volte purtroppo non riusciamo a seguire eventi importanti,il tuo film che mi ha riconciliato con questo lavoro che va sempre più degradandosi. È sempre una gioia per me scoprire che abbiamo ancora dei talenti che riescono a avere delicatezza e padronanza nella costruzione delle sequenze. Nel tuo film ho ritrovato quell'emozione visiva che ormai da tempo il cinema non ci offriva più,l'ultimo ricordo credo di averlo ricevuto da "Lezione di piano". Spero tu presto ci possa ridare un nuovo film e grandi complimenti alla mia collega direttore della fotografia che ti ha seguito magistralmente realizzando visivamente situazioni e scene d'amore che solo la sensibilità di due donne potevano rendere così vere. Spero di conoscerti presto un abbraccio. Blasco Giurato
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treffoli
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sabato 27 agosto 2011
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impegnativo socialmente
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Terra caliente e riflessivo argomento per la storia delle
due ragazze..., i loro problemi difficili da risolvere, una capace A.
Quattrocchi..., il genere lo sappiamo, non è quello migliore,
guardabile però, poi, possono piacere altre storie.
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fanny cerry
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mercoledì 9 marzo 2011
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un 8 marzo speciale
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Per festeggiare la festa delle donne, ho deciso di vedere con mia madre questo film, che mi aveva sempre ispirato molta curiosità. Non avrei potuto sceglierne uno migliore.
"Viola di mare" è una fantastica storia non solo di omosessualità, ma anche di emancipazione femminile. E' Angela (Valeria Solarino) a ribellarsi per prima alle tradizioni cui tutto il paese sotto sta senza nemmeno chiedersi perché, è lei ad avere il coraggio di affrontare il padre, subendone le conseguenze; è Lucia, madre di Angela, ad avere l'idea di ricattare il prete del paesino affinché dichiari che in realtà la giovane è un uomo; è Sara (Isabella Ragonese) ad affrontare a testa alta i compaesani, che sanno meglio di chiunque che quel ragazzo che si fa chiamare Angelo è in realtà una donna.
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Per festeggiare la festa delle donne, ho deciso di vedere con mia madre questo film, che mi aveva sempre ispirato molta curiosità. Non avrei potuto sceglierne uno migliore.
"Viola di mare" è una fantastica storia non solo di omosessualità, ma anche di emancipazione femminile. E' Angela (Valeria Solarino) a ribellarsi per prima alle tradizioni cui tutto il paese sotto sta senza nemmeno chiedersi perché, è lei ad avere il coraggio di affrontare il padre, subendone le conseguenze; è Lucia, madre di Angela, ad avere l'idea di ricattare il prete del paesino affinché dichiari che in realtà la giovane è un uomo; è Sara (Isabella Ragonese) ad affrontare a testa alta i compaesani, che sanno meglio di chiunque che quel ragazzo che si fa chiamare Angelo è in realtà una donna. Una donna che è dovuta arrivare a celare la propria femminilità per essere libera di amare, tagliandosi i capelli e fasciandosi il seno.
Questa meravigliosa (nonché tragica) storia d'amore fa riflettere su una cosa: al giorno d'oggi se un genitore scoprisse l'omosessualità di suo figlio, cosa farebbe? Non credo che lo castigherebbe come ha fatto il padre di Angela, ma so di tanti genitori che hanno chiuso le porte in faccia ai figli solo perché questi erano... sull'altra sponda. Allora cos'è cambiato? Il film è ambientato nell'Ottocento, ma pensandoci ancora oggi tanti gay e tante lesbiche sono ingiustamente discriminati. L'amore non è un peccato, ricordiamocelo. Ognuno di noi ha il diritto di amare chi vuole ed essere amato da chi vuole. E voi, cosa ne pensate? Vi invito a commentare ciò che ho appena scritto, per iniziare a costruire una realtà migliore. Perché, come lessi tanto tempo fa su un libro, il mondo non lo abbiamo ereditato dai nostri genitori, bensì preso in prestito dai nostri figli. E io, per i figli che (forse) avrò, ma semmai credo tra una ventina d'anni, voglio un mondo dove nessuno sappia cosa significhino le parole RAZZISMO ed INTOLLERANZA.
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cinefila
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lunedì 7 febbraio 2011
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l'amore!
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Ambientato nella Sicilia dell''800 (bellissima la fotografia!) la forte e decisa Angela farà innamorare la reticente e timida Sara ma sarà costretta a diventare Angelo per evitare lo scandalo nel piccolo paese.
La forza del film sta, oltre che nella storia in sè, nell'ottima interpretazione delle due protagoniste: sia Valeria Solarino che Isabella Ragonese donano credibilità ad un amore tangibile che si percepisce anche al di là dello schermo..davvero eccellenti entrambe!
Erroneamente classificato come "lesbico", il film va oltre ogni classificazione e lo dimosta la scena finale in cui Angela, persa Sara, riveste i panni femminili a dimostrazione del fatto che lei non ama le donne, ama Sara in quanto e
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Ambientato nella Sicilia dell''800 (bellissima la fotografia!) la forte e decisa Angela farà innamorare la reticente e timida Sara ma sarà costretta a diventare Angelo per evitare lo scandalo nel piccolo paese.
La forza del film sta, oltre che nella storia in sè, nell'ottima interpretazione delle due protagoniste: sia Valeria Solarino che Isabella Ragonese donano credibilità ad un amore tangibile che si percepisce anche al di là dello schermo..davvero eccellenti entrambe!
Erroneamente classificato come "lesbico", il film va oltre ogni classificazione e lo dimosta la scena finale in cui Angela, persa Sara, riveste i panni femminili a dimostrazione del fatto che lei non ama le donne, ama Sara in quanto essere umano!
Poco pubblicizzato dalla stampa italiana e tenuto poco tempo nei cinema, avrebbe meritato molta più attenzione di quella ricevuta!
Bello e intenso!
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lukac
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lunedì 4 ottobre 2010
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bello se fosse credibile
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La prima parte discreta anche se con salti temporali lunghi e un pò confusi. La seconda parte, dalla segregazione in poi, invece l'ho trovata poco credibile, scontata, forzata con un sapore di telenovela sudamericana. Come può una donna dell'800 fingersi uomo, e soprattutto essere così certa e determinata nei suoi sentimenti, Colpisce l'estrema decisione di Angela nell'affrontare tutto e tutti senza il minimo dubbio, nemmeno in una scena viene narrato l'inevitabile travaglio che una decisione del genere può destare. E' qui che è poco credibile. A mio modestissimo parere sarebbe stato molto più bello se fosse sgtato trattata meglio e approfonditamente la prima parte soprattutto nei rapporti con la madre, il padre e la zia.
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La prima parte discreta anche se con salti temporali lunghi e un pò confusi. La seconda parte, dalla segregazione in poi, invece l'ho trovata poco credibile, scontata, forzata con un sapore di telenovela sudamericana. Come può una donna dell'800 fingersi uomo, e soprattutto essere così certa e determinata nei suoi sentimenti, Colpisce l'estrema decisione di Angela nell'affrontare tutto e tutti senza il minimo dubbio, nemmeno in una scena viene narrato l'inevitabile travaglio che una decisione del genere può destare. E' qui che è poco credibile. A mio modestissimo parere sarebbe stato molto più bello se fosse sgtato trattata meglio e approfonditamente la prima parte soprattutto nei rapporti con la madre, il padre e la zia. Brave le attrici, serafica la Cucinotta, e molto opportune le due attrici. Fantastichini poteva essere sfruttato meglio. Non ho letto il romanzo dal quale è tratto il film, forse lì troverò delle cose nuove che mi aiuteranno a capire meglio le intenzioni del regista.
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francesco2
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giovedì 16 settembre 2010
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trasgressioni da cartolina
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Sono passati oltre dieci anni dall'ultimo film di Donatella Maiorca, "Viol@". Era un'opera, mi pare,non l'ho visto- sul rapporto tra una ragazza e la realtà virtuale, in un periodo in cui non era un tema così scontato come appare oggi. Anche questo film, senza arrampicarsi sugli specchi, parla, sotto un'altra ottica di un amore femminile "Diverso", che si oppone alle convenzioni(?) della coppia tradizionale.
Ma proprio qui i nodi cominciano a venire al pettine: la Sicilia del film è la cartolina che ci hanno proposto i vari Tornatore, Emidio Greco e forse altri. Peraltro, in questo contesto di padri padroni e paesini moralisti, il film , sia tratto o meno da una storia vera o da una novella o da altro, rischia di perdere la spontaneità, uno dei suoi pochi pregi.
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Sono passati oltre dieci anni dall'ultimo film di Donatella Maiorca, "Viol@". Era un'opera, mi pare,non l'ho visto- sul rapporto tra una ragazza e la realtà virtuale, in un periodo in cui non era un tema così scontato come appare oggi. Anche questo film, senza arrampicarsi sugli specchi, parla, sotto un'altra ottica di un amore femminile "Diverso", che si oppone alle convenzioni(?) della coppia tradizionale.
Ma proprio qui i nodi cominciano a venire al pettine: la Sicilia del film è la cartolina che ci hanno proposto i vari Tornatore, Emidio Greco e forse altri. Peraltro, in questo contesto di padri padroni e paesini moralisti, il film , sia tratto o meno da una storia vera o da una novella o da altro, rischia di perdere la spontaneità, uno dei suoi pochi pregi. Come era possibile che, costringendo la figlia ad una finzione,un uomo dagli orizzonti mentali ristretti- Ed ho usato un eufemismo- accettasse un amore "Diverso" in una Sicilia del genere- Io sono palermitano- rispetto alla quale quella di "Volevo i pantaloni" sembra un capolavoro di progresso?
Questo atteggiamento paradossale è un peccato, perché -Ripeto- la spontaneità è uno dei pochi pregi del film. La regista si guarda bene dal giudicare le due ragazze, il suo forse vorrebbe essere uno stile un pò "Dardenniano"(Sic?!), quando riprende il loro amore senza aggiungere nulla, un pò con un atteggiamento partecipato. Per il resto, però, manca una capacità di cogliere i paradossi che una situazione così strana crea in quella comunità; la scena della visita militare fa appena sorridere, è un pò meglio quella della processione, ma raramente si incide. Lo spunto della ragazza-uomo che pretende nuovi diritti per i lavoratori, spiace dirlo, non aggiunge molto altro, ci (ri) porta al contrasto tra la buona, aperta(La figlia) e il "Chiuso"(Il padre), che tollera la situazione della figlia ma rifiuta nuove concessioni a dei lavoratori. Più interessante, semmai, è la graduale "Mascolinizzazione" del personaggio interpretato dalla Solarino. Man mano che si scontra con un uomo(Fantastichini), e che si comporta "Da uomo"(E' il capo in un contesto lavorativo), è come se non si limitasse più a vivere un sentimento "Particolare", ma che la sua componente mascolina si manifetasse oltre la sfera del desiderio erotico, al punto da vere uno scontro con la Ragonese.
Il finale non è strappalacrime ma neanche significativo:è accaduto veramente, o si vorrebbe sottolineare che era un amore senza speranza, prova i contrasti che stavano cominciando a sorgere? E che reazioni c'erano state tra gli abitanti del paese? Sfila via come il resto del film, che rischia di sapere di acqua fresca, non nel senso di leggerezza, ma in quello di cose che non lasciano grande traccia di sé stesse.
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clemo
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domenica 5 settembre 2010
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bello! bello! bello!
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Veramente un film ben fatto, molto toccante che parla di vero amore... di Amore con la a maiuscola ... valuto il massimo dei voti perchè mi ha toccato nel cuore e nell'anima..
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lollimara
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sabato 28 agosto 2010
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fortunata/o la "viola di mare"
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film splendido mettendo in evidenza il "nostro" passato di donne ed anche il nostro presente,il potere della chiesa di decidere le nostre esistenze è ancora oggi una dura e cruda realtà. Grazie alla regista e a chi come lei racconta a tutti la storia del nostro paese.
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