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wasshup_lè
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domenica 1 novembre 2009
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perdita di tempo.
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Totale delusione.
La trama non sta in piedi, è scontata e piena di luoghi comuni. Le battute sono mielose, sdolcinate, noiose. Gli attori, per me, non sanno recitare e non riescono ad appasionare lo spettatore.
E' un lento e disgustoso miscuglio di ballerini non coordinati, frivolezze, esagerazioni.
Una perdita di tempo. Non penso che Baglioni sia felice di come le sue canzoni sono state usate, vengono sminuite e rese stupide.
[+] concordo ma...in parte!
(di gianky 1401)
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rocco cantatore
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domenica 6 settembre 2009
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un'occasione persa
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C’è una sostanziale differenza tra libro e film: “Questo piccolo grande amore“ (Q.P.G.A.) nella struttura del libro mette in risalto la difficoltà del vivere (un amore) e l’amore (quello con la “A” maiuscola) come via d’uscita ai problemi esistenziali; mentre il film sembra seguire pedissequamente le tracce (13) dell’album omonimo del 1972 e perde così l’occasione di rivelarci l’amore come toccasana degli accadimenti quotidiani. Infatti il film “taglia” il prima e il dopo del protagonista: un prima che è una blanda esistenza dorata nella Parigi dei giorni nostri con una relazione amorosa sciatta e sfuggevole e un dopo che è il riscatto dell’amore stesso dopo una viaggio materiale e dell’anima indietro nel tempo a Roma.
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C’è una sostanziale differenza tra libro e film: “Questo piccolo grande amore“ (Q.P.G.A.) nella struttura del libro mette in risalto la difficoltà del vivere (un amore) e l’amore (quello con la “A” maiuscola) come via d’uscita ai problemi esistenziali; mentre il film sembra seguire pedissequamente le tracce (13) dell’album omonimo del 1972 e perde così l’occasione di rivelarci l’amore come toccasana degli accadimenti quotidiani. Infatti il film “taglia” il prima e il dopo del protagonista: un prima che è una blanda esistenza dorata nella Parigi dei giorni nostri con una relazione amorosa sciatta e sfuggevole e un dopo che è il riscatto dell’amore stesso dopo una viaggio materiale e dell’anima indietro nel tempo a Roma. Nel film resta il centro e il centro altro non è che una storia d’amore adolescenziale come tanto cinema italiano dei giorni nostri e che così perde l’occasione di mostrarci come era l’Italia dal ’68 al ’77. Eppure c’erano tutti i presupposti almeno per una analisi sociologica di quegli anni: gli anni di piombo che sembrano non esistere tanto spensierata è la vita dei due ragazzi che pure frequentano liceo e università; il divario sociale dovuto alle classi di appartenenza dei due: lei fighettina del centro storico, lui l’emarginato di periferia che trova realizzazione nella borgata e nel branco; le manifestazioni politiche di quegli anni appena accennate in una scena anestetica di volantinaggio. Niente, niente di tutto ciò è trattato anche lontanamente come si dovrebbe per un film diretto ai giovani e che dovrebbe almeno ricordare il passato prossimo del nostro paese.
Rimane Baglioni con le sue canzoni e sembra di stare a guardare un ingombro video clip su MTV che ci riporta indietro nel tempo, a quei “musicarelli” degli anni sessanta in cui Gianni Morandi era il soldato innamorato e alle brutte riproposizioni dei musical degli anni settanta, con una reinterpretazione di “Hair” veramente sfacciata. In un simile contesto francamente non si poteva chiedere di più di quello che hanno fatto ai giovani interpreti e se Emanuele Bosi fa il verso, senza però riuscirci più di tanto, all’imbronciato Scamarcio, Mary Petruolo almeno ha dalla sua la bellezza, seppur artefatta, dei giovani di oggi. Sinceramente da uno come Ivan Cotroneo, scrittore apprezzato, mi sarei aspettato molto di più sotto il piano della sceneggiatura che rappresenta per molti versi un fallimento completo e dal regista Riccardo Donna non si poteva aspettare di più visto il suo curriculum prettamente televisivo. Alla fine posso dire che Q.P.G.A. è un film che può intrattenere una serata senza nessun interesse in casa propria.
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vittorio
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mercoledì 24 giugno 2009
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per teenagers!!
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Film con degli spunti anche interessanti, però complessivamente si tratta di una storia alquanto banale, con un finale semplice e scontato.....un film adatto per adolescenti!!
Poteva essere meglio...occasione sprecata!!
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kevindennis
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mercoledì 10 giugno 2009
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:((
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Il finale è brutto.....x chi è abituato al happy ending...ma cmq finisce come la canzone di Baglione "qUESTO PICCOLO GRANDE AMORE""!!
Molto emozionante, bravi gli attori!
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- - @@imy@@ - -
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martedì 31 marzo 2009
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+ o -
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ho visto qsto film romanticissimo insieme al mio boy..mi sn rilassata..e mi sn goduta il film mano nella mano con Lui..film piu ke discreto!!
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n@nni
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lunedì 23 febbraio 2009
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anacronistico
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La storia d'amore è molto anacronistica e non è nemmeno adatta per gli adolescenti moderni,soprattutto per coloro che al primo appuntamento non si limitano di certo ad un bacio, nè tanto meno a rifiutarlo per il timore di lasciare una buona immagine di sè agli altri.
Non mancano slanci di puro romanticismo, di cui si sente nostalgia.
Tutto sommato è una buona raccolta dei successi di Baglioni, che ha dato modo di ascoltare a chi, come me, non l'aveva mai fatto.
Dato l'esordio e la durata molto smielata del film, ha contrastato nettamente con l'amoro di un finale insoddifacente.
Ho scelto di vederlo per scaricare la tensione della seduta di laure che mi aspettava il giorno seguente, ma il risultato non è stato producente: sono uscito dalla sala più nervoso che all'entrata.
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La storia d'amore è molto anacronistica e non è nemmeno adatta per gli adolescenti moderni,soprattutto per coloro che al primo appuntamento non si limitano di certo ad un bacio, nè tanto meno a rifiutarlo per il timore di lasciare una buona immagine di sè agli altri.
Non mancano slanci di puro romanticismo, di cui si sente nostalgia.
Tutto sommato è una buona raccolta dei successi di Baglioni, che ha dato modo di ascoltare a chi, come me, non l'aveva mai fatto.
Dato l'esordio e la durata molto smielata del film, ha contrastato nettamente con l'amoro di un finale insoddifacente.
Ho scelto di vederlo per scaricare la tensione della seduta di laure che mi aspettava il giorno seguente, ma il risultato non è stato producente: sono uscito dalla sala più nervoso che all'entrata.
Mary Petruolo è bellissima, ed è stata l'unica consolazione.
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[+] com'è andata la laurea?
(di alespiri)
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sunbird
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lunedì 23 febbraio 2009
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meglio di come pensassi
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Premetto che non conosco le canzoni di Baglioni e che mi aspettavo una storiella melensa e zuccherata fino alla nausea. E invece no!
Certo, si tratta di un film d'amore, cucito sulla trama di belle canzoni, genere film musicali degli anni 60 con Gianni Morandi e affini. Lo rendono diverso due cose:
Primo il finale, per niente scontato, e la successione degli avvenimenti, spesso non prevedibile.
E poi l'aspetto visivo del film, con dei begli "effetti speciali" che sembrano quasi non notarsi per quanto sono integrati con la storia.
Certo, non si tratta di un capolavoro come quando, sui titoli di coda, ti viene quasi da applaudire. Ma le due stellette sono tutte guadagnate. Immagino che un fan di Baglioni darebbe tranquillamente due stellette in piu'.
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Premetto che non conosco le canzoni di Baglioni e che mi aspettavo una storiella melensa e zuccherata fino alla nausea. E invece no!
Certo, si tratta di un film d'amore, cucito sulla trama di belle canzoni, genere film musicali degli anni 60 con Gianni Morandi e affini. Lo rendono diverso due cose:
Primo il finale, per niente scontato, e la successione degli avvenimenti, spesso non prevedibile.
E poi l'aspetto visivo del film, con dei begli "effetti speciali" che sembrano quasi non notarsi per quanto sono integrati con la storia.
Certo, non si tratta di un capolavoro come quando, sui titoli di coda, ti viene quasi da applaudire. Ma le due stellette sono tutte guadagnate. Immagino che un fan di Baglioni darebbe tranquillamente due stellette in piu'.
Nota di colore: la sala, composta per l'80% da giovani fanciulle :-) non ha viceversa gradito molto il finale
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[+] trp bello raga!!!!!!!!!!!!
(di jessy07)
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sousa
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venerdì 20 febbraio 2009
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ennesima delusione del cinema italiano
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Grandissima delusione, è davvero una narrazione intorno al nulla: mieloso, anacronistico, noioso e ruffiano senza alcuna capacità di graffiare. Probabilmente è un film che possono apprezzare gli adolescenti di oggi, un ennesimo tentativo di scimmiottare il "Tempo delle Mele", ma siamo lontani mille miglia da qualcosa che assomigli veramente a un film di cinema, siamo ancora dentro modelli televisivi rigorosamente italiani. E se neppure "Notte prima degli Esami", "Come ti vuoi", "Ho voglia di te" erano riusciti a superare il facile schematismo dei filmetti adolescenziali italiani, qui si sfiora spesso e volentieri il patetico. Ennesima delusione del cinema italiano. Una qualsiasi serie televisiva americana è più accattivante di questo neo cinema adolescenziale italiano pensato, diretto e prodotto per un pubblico giovane a digiuno di cinema (quello vero).
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akamota
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venerdì 20 febbraio 2009
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"forse superbia" (meglio uno sceneggiatore serio)
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Com'eravamo ?
Manifesto ossimoro
Falso ritratto.
Durata: La freschezza immediata delle canzoni di Baglioni si stempera nella banalità più trita vorrebbe citare "hair" ma non riesce nemmeno ad arrivare a Muccino.
Trama:
Non basta mettere insieme alcune canzoni che hanno cavalcato molti momenti storici per descrivere un'epoca.
La pedissequa resa in immagini,già abbastanza evocative e apprezzabili, del contenuto espresso dal cantautore trascina alla ridondanza fino al limite del mal di panza. TERRIBILE
Lo spettatore che si scopre (essendo andato a vederlo) poco esigente: Se la vita è sogno la dimensione onirca è realtà di ritorno ? Un'occasione mancata sia di un musical all'italiana sia di rivitalizzare il "musicarello".
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Com'eravamo ?
Manifesto ossimoro
Falso ritratto.
Durata: La freschezza immediata delle canzoni di Baglioni si stempera nella banalità più trita vorrebbe citare "hair" ma non riesce nemmeno ad arrivare a Muccino.
Trama:
Non basta mettere insieme alcune canzoni che hanno cavalcato molti momenti storici per descrivere un'epoca.
La pedissequa resa in immagini,già abbastanza evocative e apprezzabili, del contenuto espresso dal cantautore trascina alla ridondanza fino al limite del mal di panza. TERRIBILE
Lo spettatore che si scopre (essendo andato a vederlo) poco esigente: Se la vita è sogno la dimensione onirca è realtà di ritorno ? Un'occasione mancata sia di un musical all'italiana sia di rivitalizzare il "musicarello".
Perchè non affidarsi a uno sceneggiatore serio che desse consistenza all'idea non brutta ?
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serele
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martedì 17 febbraio 2009
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peccato, occasione mancata
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La chance di mettere in immagini il concept album di Baglioni è stata sfruttata male, a partire dalla scelta del regista, di stampo troppo televisivo, e continuando coi dialoghi, che appaiono a tratti imbarazzanti per la loro l'artificiosità (errore del dialoghista o degli attori??). Allora perché non fare direttamente un musical? l'album contiene canzoni che sembrano fatte apposta (ascoltate "che begli amici" nella versione originale, così com'è,è già un pezzo da musical). Da conoscitrice ed estimatrice(non mi piace il termine "fan") di Baglioni mi dispiace che l'occasione sia stata mancata.
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(di alespiri)
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