Titolo originale El Secreto de Sus Ojos.
Drammatico,
durata 129 min.
- Argentina, Spagna 2009.
- Lucky Red
uscita venerdì 4giugno 2010.
MYMONETROIl segreto dei suoi occhi
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Non per caso premiato come miglior film straniero agli Oscar 2010, IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI è un film molto bello dove è apprezzabile la maestria del regista J.J. Campanella.
Infatti egli è molto abile nell’illustrare con leggerezza la storia di un omicidio che segna profondamente l’esistenza di 6 persone, nonostante per alcuni il legame con la vittima non sia così radicato.
Il regista riesce a fondere le non felicissime vicissitudini della trama in un'unica e armoniosa narrazione, come ad esempio l’amore mai appagato dei protagonisti, il trascorrere inesorabile del tempo e la morte.
Nasce così un sentimento di rinuncia, quasi di sconforto nello spettatore, che si aspetta un epilogo alla storia più appagante, ma la conclusione che Campanella ci offre è molto più avvincente, spiazzante e sconcertante allo stesso tempo, di quello che potevamo aspettarci.
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Non per caso premiato come miglior film straniero agli Oscar 2010, IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI è un film molto bello dove è apprezzabile la maestria del regista J.J. Campanella.
Infatti egli è molto abile nell’illustrare con leggerezza la storia di un omicidio che segna profondamente l’esistenza di 6 persone, nonostante per alcuni il legame con la vittima non sia così radicato.
Il regista riesce a fondere le non felicissime vicissitudini della trama in un'unica e armoniosa narrazione, come ad esempio l’amore mai appagato dei protagonisti, il trascorrere inesorabile del tempo e la morte.
Nasce così un sentimento di rinuncia, quasi di sconforto nello spettatore, che si aspetta un epilogo alla storia più appagante, ma la conclusione che Campanella ci offre è molto più avvincente, spiazzante e sconcertante allo stesso tempo, di quello che potevamo aspettarci.
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Questo film, partendo da un'ispirazione letteraria, si inserisce nella categoria "Thriller d'autore": è almeno dai tempi di "Seven", o ancora prima del "Silenzio degli innocenti" (Senza scomodare Hitchcock) che il "Giallo" non è più un genere minore ed ha acquisito caratteristiche più specificatamente "Autoriali". In questo caso, poi, la valenza artistica del racconto è probabilmente duplice: da un lato il protagonista stesso sta scrivendo un libro, e se questo ci situa in un racconto nel racconto (Come dimostrerà il finale, o meglio la serie di finali possibili), attribuendo fin dall'inizio un "Significato" che va oltre la suspense alla vicenda. Dall'altro la storia rammentata si
svolge in un periodo particolare della storia argentina (Ma non solo, forse), lo stesso contesto del sopravvalutato ma interessante "Missing".
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Questo film, partendo da un'ispirazione letteraria, si inserisce nella categoria "Thriller d'autore": è almeno dai tempi di "Seven", o ancora prima del "Silenzio degli innocenti" (Senza scomodare Hitchcock) che il "Giallo" non è più un genere minore ed ha acquisito caratteristiche più specificatamente "Autoriali". In questo caso, poi, la valenza artistica del racconto è probabilmente duplice: da un lato il protagonista stesso sta scrivendo un libro, e se questo ci situa in un racconto nel racconto (Come dimostrerà il finale, o meglio la serie di finali possibili), attribuendo fin dall'inizio un "Significato" che va oltre la suspense alla vicenda. Dall'altro la storia rammentata si
svolge in un periodo particolare della storia argentina (Ma non solo, forse), lo stesso contesto del sopravvalutato ma interessante "Missing".
In fondo, "Il segreto dei suoi occhi" (Il cui titolo forse è già un ossimoro, perché lo sguardo in teoria è lo "Specchio dell'anima". e non dovrebbe quindi dare alito a segreti), nel suo muoversi tra passato e presente (Quindi, doppia dimensione TEMPORALE), e fondere vari generi trova un pregio , una delle cose che più gli conferisce significato, nel proprio porre l'accento sulla specificità delle persone: ognuno di noi ha delle passioni che sono SUE, ed alle volte è partendo da qui che ci tradiamo da soli, ma ognuno di noi vive anche dei sentimenti PROPRI. Ciò spingerà Benjamin a non credere che Morales, che amava così teneramente ed al tempo stesso disperatamente una donna non abbia potuto mai dimenticare. Persino in una dittatura come quella, che forse vorrebbe uniformare tutto, una persona ha il diritto o il dovere di essere sé stessa.
La vicenda però ha i suoi punti deboli nella regia ed in scene come quella in cui Esposito viene severamente ripreso dal superiore: posto che una sequenza del genere faccia ridere, si rischia di attribuire alla vicenda un che di folcloristico, in un contesto dove sia il protagonista che Irene sembrano averere perso due volte la loro battaglia: nel salutarsi alla stazione con le parole "Noi non possiamo nulla" rischiano di smentire quanto ho affermato poc'anzi, confessando a loro stessi la propria impotenza come esseri umani: dal punto di vista personale il loro amore rimarrà un sogno, ma anche in senso professionale appaiono di totali impotenti. In quella circostanza, ribadendo con ancor maggior forza una precedente affermazione di Morales ("Non avrebbe senso ucciderlo, perché farei sì che lui muoia subito e che io debba morire in un calvario"), il film appare una parabola sull'ingiustizia del mondo e dela vita, quasi che scrivere un romanzo decine e decine d'anni dopo fosse un modo per sfogarsi della REALTA' ed allo stesso tempo, ricordando solo ciò che ha selezionato la nostra memoria, rielaborare quello che è avvenuto.
Quando sappiamo (O soprattutto immaginiamo, forse) che
lo stupratore-asassino è stato imprigionato, ma non ucciso, è come se Campanella o soprattutto il romanzo volessero suggerirci che esiste una giustizia che non necessariamente culmina nella vendetta. Come forse, se ho capito bene, non è mui troppo tardi per le Irene che abbiamo conosciuto. E'giusto, secondo me, non essere pessimisti ob torto collo. Ma così, forse, "Il segreto dei suoi occhi" rischia di perdere qualla sottile malinconia che talvolta lo connota, nonostante i difetti che ho prima indicato.
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Un vecchio e brutale omicidio tuttora irrisolto ha tormentato per tutta le vita ed ancora continua a riaffiorare tra i pensieri dell'assistente del pubblico ministero Benjamin Esposito, ormai in pensione. Non più occupato nella caccia di assassini e nostalgico dei tempi andati, egli decide di dedicarsi alla stesura di un romanzo che racconti proprio la storia di quel crimine insoluto, vissuto in prima persona ben 25 anni prima. Immancabilmente Benjamin viene per una seconda volta avvinghiato dagli enigmi del passato e finisce per impegnarsi anima e corpo nella ricerca di una soluzione al vecchio caso. Cuore pulsante de Il Segreto dei Suoi Occhi è una trama narrata a regola d'arte, senza una minima sbavatura: il film è uno splendido collage di ricordi, pensieri, dettagli ed attimi sospesi che tornano in superficie nella mente del protagonista e che contribuiscono ad arricchire lo straordinario intreccio.
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Un vecchio e brutale omicidio tuttora irrisolto ha tormentato per tutta le vita ed ancora continua a riaffiorare tra i pensieri dell'assistente del pubblico ministero Benjamin Esposito, ormai in pensione. Non più occupato nella caccia di assassini e nostalgico dei tempi andati, egli decide di dedicarsi alla stesura di un romanzo che racconti proprio la storia di quel crimine insoluto, vissuto in prima persona ben 25 anni prima. Immancabilmente Benjamin viene per una seconda volta avvinghiato dagli enigmi del passato e finisce per impegnarsi anima e corpo nella ricerca di una soluzione al vecchio caso. Cuore pulsante de Il Segreto dei Suoi Occhi è una trama narrata a regola d'arte, senza una minima sbavatura: il film è uno splendido collage di ricordi, pensieri, dettagli ed attimi sospesi che tornano in superficie nella mente del protagonista e che contribuiscono ad arricchire lo straordinario intreccio. All'interno della narrazione trova inoltre spazio una vicenda d'amore mai concretizzatasi, insomma ancora irrisolta, un pò come un fulgido raggio di luce che si apre un varco tra le tenebre della trama principale. Benjamin ha quindi due strade da seguire, due persone da rincorrere, due finali da scrivere. Il regista argentino Juan Josè Campanella ha dato forma ad un noir di rara bellezza che inevitabilmente cattura ed incanta lo spettatore. Meritatissimo vincitore del Premio Oscar come Miglior Film Straniero 2010.
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Se il film fosse finito sulle parole "se era vero, perchè non mi hai portato con te?" sarebbe stato perfetto. Ottimi dialoghi e attori, ben amalgamato l'intreccio tra lo sviluppo del romanzo che il protagonista comincia a scrivere, e a far leggere, e il progressivo dispiegarsi alla coscienza di una "vita vuota", commovente l'amore umiliato per paura o per capriccio di un pazzo, singolo uomo o potere costituito che sia, una delle voci più potenti dell'Ingiustizia. Splendida l'antinomia tra il passato come prigione e il presente come riscatto, negato.
Purtroppo a un certo punto tutto comincia a complicarsi su troppi temi e rivoli: l'argentina del periodo oscuro (tema troppo grande per essere riassunto così sbrigativamente), il moltiplicarsi di violini e romanze (puzza di romanzone d'appendice), la ripetizione superflua di quanto già detto in modo essenziale ed asciutto nella prima parte.
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Se il film fosse finito sulle parole "se era vero, perchè non mi hai portato con te?" sarebbe stato perfetto. Ottimi dialoghi e attori, ben amalgamato l'intreccio tra lo sviluppo del romanzo che il protagonista comincia a scrivere, e a far leggere, e il progressivo dispiegarsi alla coscienza di una "vita vuota", commovente l'amore umiliato per paura o per capriccio di un pazzo, singolo uomo o potere costituito che sia, una delle voci più potenti dell'Ingiustizia. Splendida l'antinomia tra il passato come prigione e il presente come riscatto, negato.
Purtroppo a un certo punto tutto comincia a complicarsi su troppi temi e rivoli: l'argentina del periodo oscuro (tema troppo grande per essere riassunto così sbrigativamente), il moltiplicarsi di violini e romanze (puzza di romanzone d'appendice), la ripetizione superflua di quanto già detto in modo essenziale ed asciutto nella prima parte. Certo, il sub-finale dell'"ergastolo privato" a doppi filo tra vittima e carnefice è un'idea buona e forte. Peccato il regista non abbia saputo arrivarci in modi meno triti e quasi melensi. Voto 3 quale media tra 4 (prima parte) e 2 (seconda parte).
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Film molto elegante, ma poco intrigante. La vicenda è un pretesto per esplorare l'animo umano, ma il regista manca d profondità, manca di passione per il compito che si è prefiso, manca di specifico talento. Tutto, quindi, risulta vago, avvolto nel non detto e corre rischi seri di banalità, di ripetizione, di sfruttamento di un certo linguaggio sentimentale. Attua un barocchismo calligrafico che non si sostanzia per le esitazioni di una sceneggiatura che non sa bene dove andare. Non c'è il motivo di questa operazione. C'è, invece, una recitazione intensa e c'è una regia robusta, di buon mestiere.
[+] disamina corretta, ma giudizio troppo punitivo (di m.mastroianni)[ - ] disamina corretta, ma giudizio troppo punitivo
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Ambientato in una argentina in fermento (si capisce perchè qualche volta lo dicono e spendono il grosso del budget nell'inquadratura dello stadio del Racing) un uomo simile a Marco Columbro (benjamin) reduce da una pensione forzata rivanga un caso controverso della sua carriera di... pubblico ministero? commissario a un tribunale? bo, comunque riferisce a un cancelliere e a un giudice. Della cancelliera si innamora subito e lei di lui ma il loro amore si limita a sguardi imbarazza(n)ti che per scelta stilistica non si ritrovano solo nei ricordi ma anche nel presente in modo da togliere il dubbio che gli stereotipi dell'innamoramento fossero solo frutto di un ricordo sbiadito di benjamin.
Quando, a causa dello sgarbo di un collega vile e senza scrupoli che farà carriera (perchè è anche un film di denuncia), Benjamin si trova invischiato nel caso di stupro-omicidio di una giovane donna, parte la caccia al depravato attraverso indagini basate su intuizioni e sguardi "intensi".
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Ambientato in una argentina in fermento (si capisce perchè qualche volta lo dicono e spendono il grosso del budget nell'inquadratura dello stadio del Racing) un uomo simile a Marco Columbro (benjamin) reduce da una pensione forzata rivanga un caso controverso della sua carriera di... pubblico ministero? commissario a un tribunale? bo, comunque riferisce a un cancelliere e a un giudice. Della cancelliera si innamora subito e lei di lui ma il loro amore si limita a sguardi imbarazza(n)ti che per scelta stilistica non si ritrovano solo nei ricordi ma anche nel presente in modo da togliere il dubbio che gli stereotipi dell'innamoramento fossero solo frutto di un ricordo sbiadito di benjamin.
Quando, a causa dello sgarbo di un collega vile e senza scrupoli che farà carriera (perchè è anche un film di denuncia), Benjamin si trova invischiato nel caso di stupro-omicidio di una giovane donna, parte la caccia al depravato attraverso indagini basate su intuizioni e sguardi "intensi"...soprattutto sullo sguardo innamorato e determinato del marito che confida nella giustizia che non c'è (come detto è un film di denuncia).
Questo film, fatto in argentina perchè per il pubblico americano sarebbe stato troppo scomodo a detta del regista, lascia alcuni pressanti interrogativi: la gente nella vita reale va in giro con gli occhi sgranati o con espressioni da cartone animato? Un bieco pervertito inteligentissimo che capisce tutto al volo e viene catturato solo perchè trovato in una curva gremita (non all'entrata dello stadio, dentro) comunque dopo anni di latitanza diverrebbe reo confesso perchè insultato per un minuto e mezzo?
Film piacione, il problema di non aver sfruttato le occasioni del passato ce l'abbiamo tutti, la percezione di capire un pensiero da uno sguardo pure...un finale tutto da godere per un americano.
Infine ho trovato pessimo il doppiaggio e la recitazione (o la direzione degli attori?). Il cast ha meno espressività di tom cruise.
Sinceramente non capisco il successo di questo film.
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[+] carina (di magrezia)[ - ] carina
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[+] l'amore romantico è quello inappagato (di mir?/>
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