kamo85
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venerdì 3 aprile 2009
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ponyo risveglia il nostro bimbo dentro
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Ponyo è una pesciolina rossa dalla faccia umana, "tonda tonda e sofficiosa" (per citare la simpaticissima canzoncina dei titoli di coda che trovate sotto) che un giorno si allontana dalla sua casa e finisce in un barattolo di vetro sulla riva. Il piccolo Suske le salva la vita, e tra i due nasce una tenera amicizia sfumata dall'amore, a cui neanche le divinità del mare potranno opporsi. Solo Suske dimostrando il suo coraggio permetterà a Ponyo di diventare una vera bambina e di salvare la mamma e i suoi amici da uno tsunami che ha allagato il villaggio...
Ogni volta che vede la luce una nuova creatura di Hayao Miyazaki, entro in ansia come un bambino che aspetta di scartare il regalo di Natale.
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Ponyo è una pesciolina rossa dalla faccia umana, "tonda tonda e sofficiosa" (per citare la simpaticissima canzoncina dei titoli di coda che trovate sotto) che un giorno si allontana dalla sua casa e finisce in un barattolo di vetro sulla riva. Il piccolo Suske le salva la vita, e tra i due nasce una tenera amicizia sfumata dall'amore, a cui neanche le divinità del mare potranno opporsi. Solo Suske dimostrando il suo coraggio permetterà a Ponyo di diventare una vera bambina e di salvare la mamma e i suoi amici da uno tsunami che ha allagato il villaggio...
Ogni volta che vede la luce una nuova creatura di Hayao Miyazaki, entro in ansia come un bambino che aspetta di scartare il regalo di Natale...
Si perchè il maestro ha tra i più grandi pregi quello di proporci un immaginario fanastico, delle suggestioni visive, codificate attraverso tematiche classiche della sua cinematografia (l'nquinamento della natura, il rapporto tra anziani e giovani, l'amicizia, il percorso verso l'età adulta attraverso delle prove) che ci mettono in contatto con l'io più nascosto e incontaminato, con quel bimbo che dorme dentro ognuno di noi. E in "Ponyo sulla scogliera" questo concetto trova la sua massima esaltazione. La voluta semplificazione dei tratti grafici e dei sublimi colori pastello, l'abbassamento dell'età anagrafica dei protagonisti e la semplificazione delle tematiche invece di impoverire la pellicola, arricchiscono il tocco magico e incantatore delle sue storie. In più grazie all'ambientazione marittima, conosciamo la rappresentazione spaventosa della forza oceanica, della paura dello tsunami e della sua raffigurazione divina...elementi sicuramente estranei alla nostra cultura.
Un connubio di ispirazioni occidentali (è difficile non pensare alla "Sirenetta" di Andersen - e non di Walt Disney ci tiene a precisare il maestro, perchè è una versione troppo buonista- ), di elementi della mitologia orientale (la rappresentazione divina del mare sotto la figura del "Madre del Mare"), di candore e poesia che fanno di "Ponyo sulla scogliera" una pellicola che è un toccasana per l'anima e il cuore. Da STRAVEDERE!!!! [Voglio il peluche di Ponyo con la faccina snob vi prego ditemi dove si trova]
Ora non ci resta che aspettare l'arrivo de "Il mio vicino Totoro" finalmente in italiano al cinema.
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(di ventoacqua)
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kaipy
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lunedì 30 marzo 2009
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sempre poetico
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Dante scrisse che per descrivere il Paradiso l'arte più adatta non fosse la scrittura poetica ma la musica, al contrario per descrivere un film di Miyazaki è necessario appropriarsi di una lingua poetica evocativa, poichè come nella poesia simbilista, ogni colore, forma, suono riporta alla superficie un mistero nascosto dentro di noi.
io non ne sono in grado, mi dispiace, vorrei trasmettere il piacere, la gioia, la libertà che i suoi film mi trasmettono, l'istintiva energia vitale che mi illumina dentro.
vorrei ma non posso, certo questo film rispetto alla Città incantata o al Catello errante, forse sta un po' sotto ma non troppo in profondità per fortuna per me e per tutti quelli che andranno a vederlo.
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Dante scrisse che per descrivere il Paradiso l'arte più adatta non fosse la scrittura poetica ma la musica, al contrario per descrivere un film di Miyazaki è necessario appropriarsi di una lingua poetica evocativa, poichè come nella poesia simbilista, ogni colore, forma, suono riporta alla superficie un mistero nascosto dentro di noi.
io non ne sono in grado, mi dispiace, vorrei trasmettere il piacere, la gioia, la libertà che i suoi film mi trasmettono, l'istintiva energia vitale che mi illumina dentro.
vorrei ma non posso, certo questo film rispetto alla Città incantata o al Catello errante, forse sta un po' sotto ma non troppo in profondità per fortuna per me e per tutti quelli che andranno a vederlo.
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paperinik
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venerdì 27 marzo 2009
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myiazaki cambia target preservando la qualità
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Purtroppo il maestro giapponese ci ha abituato troppo bene. Questa nuova opera non raggiunge le vette del capolavoro, tuttavia è godibilissima anche per il pubblico più giovane (forse più delle esperienze precedenti).
In questa storia le forze del bene dell'animo umano prevalgono decisamente su quelle antagoniste, così da creare un'armonia diffusa che traspare anche dall'utilizzo di tinte calde e pastello nel disegno animato.
Desta grande senso di serenità il mondo sommerso, valorizzato e niente affatto invaso da animali marini che nuotano tra le ere geologiche e la fantasia.
Per gli spettatori occidentali il senso di straniamento è doppio, legato da un lato alle realizzazioni visive e e relazionali del genio di Myiazaki, dall'altro dal contegno interpersonale tra i personaggi animati, senz'altro legato a tradizioni culturali ben diverse dalla nostra.
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Purtroppo il maestro giapponese ci ha abituato troppo bene. Questa nuova opera non raggiunge le vette del capolavoro, tuttavia è godibilissima anche per il pubblico più giovane (forse più delle esperienze precedenti).
In questa storia le forze del bene dell'animo umano prevalgono decisamente su quelle antagoniste, così da creare un'armonia diffusa che traspare anche dall'utilizzo di tinte calde e pastello nel disegno animato.
Desta grande senso di serenità il mondo sommerso, valorizzato e niente affatto invaso da animali marini che nuotano tra le ere geologiche e la fantasia.
Per gli spettatori occidentali il senso di straniamento è doppio, legato da un lato alle realizzazioni visive e e relazionali del genio di Myiazaki, dall'altro dal contegno interpersonale tra i personaggi animati, senz'altro legato a tradizioni culturali ben diverse dalla nostra.
Per una volta il racconto non turba il lato oecuro e si esce di sala con la coscienza alleggerita.
Una storia che riconcilia con la natura, il mondo e l'irrazionale, che lascia uno spiraglio su una dimensione che sentiamo vicino, crediamo esista ma a volte obliteriamo.
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ventoacqua
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venerdì 27 marzo 2009
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miyazaki non delude
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Un film dolcissimo, colorato e divertente; i disegni sono davvero splendidi, tutti disegnati a mano (ed in un epoca in cui ormai la computer graphic è onnipresente è davvero una boccata d'aria)
Il film rende bene sia le complesse atmosfere sottomarine che l'allegra quotidianità del mondo di superficie, raggiungendo i fasti migliori nei momenti in cui si incontrano (come i giovani protagonisti Sosuke e Ponyo) ^^
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fabietto
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martedì 24 marzo 2009
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a ponyo piace il prosciutto
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Una favola per bambini, colorata, spensierata e piena di fantasia.
Una favola per bambini con una forza dirompente tale da appassionare ed emozionare chiunque, aldilà dell′età biologica (o mentale a volte).
Guardando questo film superficialmente traspae una storia a-logica, comprensibile solo dalla fantasia non rigorosa di un bambino. A ben vedere, ad esempio rigirandosi nelle profondità marine, la forza del mare di Ponyo si pone perfettamente a proprio agio nelle leggi (fisiche e non) che regolano la nostra società.
Da qualsiasi punto di vista, Ponyo ti tocca ... e sullo sfondo ben nascosta (o forse no) sui fondali di un mare superficialmente cristallino la nostra spazzatura ci prende per mano e ci riporta alla realtà.
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Una favola per bambini, colorata, spensierata e piena di fantasia.
Una favola per bambini con una forza dirompente tale da appassionare ed emozionare chiunque, aldilà dell′età biologica (o mentale a volte).
Guardando questo film superficialmente traspae una storia a-logica, comprensibile solo dalla fantasia non rigorosa di un bambino. A ben vedere, ad esempio rigirandosi nelle profondità marine, la forza del mare di Ponyo si pone perfettamente a proprio agio nelle leggi (fisiche e non) che regolano la nostra società.
Da qualsiasi punto di vista, Ponyo ti tocca ... e sullo sfondo ben nascosta (o forse no) sui fondali di un mare superficialmente cristallino la nostra spazzatura ci prende per mano e ci riporta alla realtà.
Troppe parole, basterebbe solo del prosciutto per gustarsi questo film meraviglioso.
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picpic
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lunedì 23 marzo 2009
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miyazaki ci fa sognare ancora...
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Splendida favola destinata ai più piccoli. Naturalmente in sala ieri eravamo tutti adulti, il che conferma che il maestro attira sempre un pubblico di appassionati di qualsiasi età ;-) tanto colore, tanta fantasia, per una serata davvero rilassante e magica!
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marvelman (quello vero!)
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domenica 22 marzo 2009
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l'ennesima idiozia di miyazaki !!!
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L'unico personaggio valido di questo regista è Lupin III ,questo film è uno dei più brutti e senza senso lungometraggi d'animazione ( si salva solo la bellissima canzone originale , rovinata dall'ennesima reinterpretazione nostrana ) per il resto i suoi personaggi sono sempre al limite del ridicolo : Meglio Go Nagai e Leiji Matsumoto !!!
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roby
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domenica 22 marzo 2009
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altro capolavoro di miyazaki-sama
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bellissimo e molto profondo, anche se è consigliato ai piccolissimi mi ha colpito davvero molto per la morale, il modo in cui comunica coi bambini e quel che vuole comunicare. D'altronde da Miyazaki-sama non si poteva aspettare di meglio: uno dei suoi lavori più belli dai tempi di Nausicaa della valle del vento.
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laura
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sabato 21 marzo 2009
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brunilde!
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Un'esposione di fantasia che ti fa sognare ad occhi aperti, immaginare ciò che non esiste andando oltre la realtà...e chi davvero riesce a vedere quello che i grandi non vedono se non i bambini?Il grande Hayao Miyazaki, attraverso la magica storia di Ponyo e Sosuke, entusiasma i più piccoli e fà tornar bambini i più grandi. E' questa la più grande capacità del Maesto, quella di farci vedere ciò che noi abbiamo visto solo nei sogni per riportarci alla fanciullezza, non nascondendoci però la cruda realtà. Infatti rimane un doppio livello di lettura del film, la trama semplice ci fà capire come sia fatto su misura per un bimbo ma al tempo stesso altri riferimenti, come il tema ambientale ripreso anche in altri suoi movies, rimangono comprensibili solo agli adulti.
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Un'esposione di fantasia che ti fa sognare ad occhi aperti, immaginare ciò che non esiste andando oltre la realtà...e chi davvero riesce a vedere quello che i grandi non vedono se non i bambini?Il grande Hayao Miyazaki, attraverso la magica storia di Ponyo e Sosuke, entusiasma i più piccoli e fà tornar bambini i più grandi. E' questa la più grande capacità del Maesto, quella di farci vedere ciò che noi abbiamo visto solo nei sogni per riportarci alla fanciullezza, non nascondendoci però la cruda realtà. Infatti rimane un doppio livello di lettura del film, la trama semplice ci fà capire come sia fatto su misura per un bimbo ma al tempo stesso altri riferimenti, come il tema ambientale ripreso anche in altri suoi movies, rimangono comprensibili solo agli adulti.
Disegni a mano meravigliosi, ambientazione tipica giapponese, musiche da brivido, un'attenzione ai dettagli impressionante, dialoghi semplici ma mai banali. Ho letto di qualcuno che è rimasto deluso perchè "meno complesso" e "più per bambini" rispetto ad altri film dello stesso regista, ma il vero appassionato è chi osserva (non solo guarda) il film, si immedesima e comprende il vero intento di Miyazaki in ogni suo capolavoro.
Da non perdere!
PS. a maggio dovrebbe uscire nelle sale un'altro lavoro dello studio Ghibli del 1986, Il mio vicino di casa Totorò, finalmente tradotto in italiano. Se vi è piaciuto Ponyo non potete perdervi Totorò!
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[+] un inchino
(di fabiusz)
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[+] non vedo l'ora
(di clacol23)
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[+] grande!!!
(di doja87)
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cristina maccarrone
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sabato 21 marzo 2009
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bentornato nel nome di ponyo
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Ancora una volta, Hayao Miyazaki si reinventa, rivolgendosi a un pubblico compreso tra i 90 e i 5 anni in un arco di tempo circolare che solo l'ETERNITA' del Mare come fonte di vita può solo contenere.
Grazie ancora e alla prossima, Maestro!
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