et_in_arcadia_ego
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venerdì 7 agosto 2009
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che filmastro
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A parte che Poppy e' evidentemente una lesbica irrecuperabile,il che tutto sommato sarebbero pure fatti suoi; a parte che e' cattiva e vendicativa tanto che il libraio che non se la filava alla fine vedra' fallire il suo negozio; a parte tutto questo e' proprio il personaggio in se' stesso ad essere artificiosamente e caricaturalmente post-dickensiano e soprattutto antipatico in una maniera esagerata. Film che vi fara' girare gli zebedei a tutto vapore mentre mugugnerete insulti e maledizioni al critico di mymovies e alla di lui madre, che ha avuto la faccia tosta di dare tre pallini a questa schifezza totale.
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(di mary22)
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menego11
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martedì 2 giugno 2009
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happy go lucky. un disastro
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Semplicemente, se si prendesse il film scena per scena, tutte potrebbero essere oggetto di taglio. Un ammasso di skatch senza nessun filo logico, nessuna ironia, nessuna inventiva (la morale di fondo è sviluppata in modo totalmente banale). Il personaggio della protagonista è costruito malissimo. Non ricordo di aver visto una commedia così brutta da tempo, roba da farti rivalutare il cine-panettone.
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(di mary22)
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ragnocchio
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mercoledì 13 maggio 2009
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sorridi che ti passa
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Sembrano imbecilli le persone che sorridono senza un motivo apparente anche perchè oggi non si sorride più con molta facilità.E così una come Poppy che ride anche delle cose più semplici e banali passa per una stolta che ride sempre. Ma si può essere felici anche solo guardando il cielo o incrociando qualcuno per strada, musone o sorridente che sia? Questo film ci fa pensare di sì e forse vuole proprio ricordarci con semplicità e senza nessuna pretesa che siamo vivi e non siamo soli, siamo in mezzo a tante persone ognuna con il proprio universo strano perchè diverso da svelare dolcemente con un sorriso o una parola. Più reale o pratico rispetto a "Il Favoloso mondo di Amelie" a me questo film ha rallegrato la giornata e mi ha fatto sorridere.
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Sembrano imbecilli le persone che sorridono senza un motivo apparente anche perchè oggi non si sorride più con molta facilità.E così una come Poppy che ride anche delle cose più semplici e banali passa per una stolta che ride sempre. Ma si può essere felici anche solo guardando il cielo o incrociando qualcuno per strada, musone o sorridente che sia? Questo film ci fa pensare di sì e forse vuole proprio ricordarci con semplicità e senza nessuna pretesa che siamo vivi e non siamo soli, siamo in mezzo a tante persone ognuna con il proprio universo strano perchè diverso da svelare dolcemente con un sorriso o una parola. Più reale o pratico rispetto a "Il Favoloso mondo di Amelie" a me questo film ha rallegrato la giornata e mi ha fatto sorridere.
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formistake
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domenica 10 maggio 2009
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quando inizia il film? ah, è finito?
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dopo aver visto l'osannato the millionare, ormai posso aspettarmi davvero di tutto dai critici.
non so che film abbiano visto loro in questo caso, ma quello che ho visto io era un corso per giovani sceneggiatori dal titolo "errori da principianti"
capitolo 1: il conflitto, questo sconosciuto
capitolo 2: i personaggi possono stare anche in silenzio, ogni tanto
capitolo 3: il primo atto forse non dovrebbe durare 60 minuti
capitolo 4: non basta infilare un barbone in una scena per renderla toccante
aggiungerei che dal punto di vista tecnico il film rasenta il livello televisivo; e non parlo di scarsezza di mezzi, ma di idee e soprattutto di qualità.
per me, bocciatura totale.
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(di mary22)
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giorgio
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domenica 22 febbraio 2009
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la sensibilita' puo' mettere paura
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LA FELICITA’ PORTA FORTUNA
Un film bello e leggero, ma non nel senso che non affronti argomenti seri, tutt’altro, leggero perché lo fa in maniera delicata con il sorriso sulle labbra, come veniva fatto e purtroppo non più, nella commedia all’italiana.
La protagonista, Poppy, ti appare all’inizio come una svampita, che non sa fare altro che smorfie e sorrisi, ma poi non tardi a capire, che in mondo popolato da nevrotici, falliti e ipertesi, è forse l’unica, insieme alla sua amica Zoe, ad essere una persona normale e sensibile. C’è una scena del film in cui si racchiude molto di quello che il film stesso ci vuol dire: Poppy in piena notte si avvicina, in un posto isolato, ad un barbone che sta vaneggiando e con il candore che la contraddistingue cerca di parlargli.
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LA FELICITA’ PORTA FORTUNA
Un film bello e leggero, ma non nel senso che non affronti argomenti seri, tutt’altro, leggero perché lo fa in maniera delicata con il sorriso sulle labbra, come veniva fatto e purtroppo non più, nella commedia all’italiana.
La protagonista, Poppy, ti appare all’inizio come una svampita, che non sa fare altro che smorfie e sorrisi, ma poi non tardi a capire, che in mondo popolato da nevrotici, falliti e ipertesi, è forse l’unica, insieme alla sua amica Zoe, ad essere una persona normale e sensibile. C’è una scena del film in cui si racchiude molto di quello che il film stesso ci vuol dire: Poppy in piena notte si avvicina, in un posto isolato, ad un barbone che sta vaneggiando e con il candore che la contraddistingue cerca di parlargli. La sensazione che ti assale immediatamente è quella di pensare che sia un’incosciente e che non capisce il rischio che corre, che dovrebbe fuggire e via dicendo. E se ci pensiamo è vero, perché la violenza nelle grandi città e ormai anche nelle piccole è dilagante, però quello che ti colpisce quando ci pensi è che tutto ciò ti porta a criminalizzare la bontà, l’amore verso il prossimo come se fossero questi a mali della società! Per inciso il barbone è innocuo ed è solamente uno dei tanti diseredati della nostra società! Ecco il film secondo me vuole farci riflettere sul fatto che anche le persone buone e sensibili in una società fatta di lupi, finiscono per essere guardate come colpevoli.
Mike Leigh, invece, ti porta lentamente ad apprezzare Poppy in tutte le sue sfaccettature, facendoti capire che non vive nelle nuvole ma ha bene i piedi in terra nonostante sia sempre sorridente ed allegra, e che la sua funzione di maestra la svolge dedicando tutta la sua attenzione e sensibilità ai ragazzini cui insegna, senza ignorare i problemi che gli si parano davanti. Ed alla fine, forse è in questo il titolo, riesce anche ha trovare se non l’amore, sicuramente un ragazzo con cui iniziare una storia.
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zinzonzampi
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giovedì 19 febbraio 2009
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ma lo avete visto?
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a cominciare dal titolo assolutamente fuorviante, questo film superficiale e noioso mette al centro della narrazione una donnetta disadattata ed irresponsabile che si muove completamente a vanvera in un microcosmo inquietante. film puerile, inconcludente e presuntuoso.L'attrice protagonista innervosisce e annoia.
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(di mary)
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madison763
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lunedì 16 febbraio 2009
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la felicità porta fortuna
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Sono un grande ammiratore di Mike Leigh, mi spiace dirlo ma a mio parere con questo film, non è riuscito a dare all'idea fantastica che ha avuto uno sviluppo adeguato.
Ho trovato uno sviluppo troppo forzato addirittura, in alcuni frangenti banale.
La felicità è uno stato che una persona deve avere lo scopo di perseguire, invece Poppy mi sembrava ubriaca di felicità, così tanto ubriaca di felicità da non poterne godere appieno, la prima scena ne è un esempio quando non ritrova la bicicletta Poppy ha lo stesso livello di felicità che in ogni altro momento del film, risulta quasi una felicità artefatta mono-tono.
Ho trovato banali e quasi finti, anche il personaggio del medico bello, nero e simpatico e l'insegnante di scuola guida, razzista, brutto, intollerante e ignorante (ce le aveva tutte lui), quando magari nella realtà i difetti e i pregi sono più equamente distribuiti nelle persone.
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Sono un grande ammiratore di Mike Leigh, mi spiace dirlo ma a mio parere con questo film, non è riuscito a dare all'idea fantastica che ha avuto uno sviluppo adeguato.
Ho trovato uno sviluppo troppo forzato addirittura, in alcuni frangenti banale.
La felicità è uno stato che una persona deve avere lo scopo di perseguire, invece Poppy mi sembrava ubriaca di felicità, così tanto ubriaca di felicità da non poterne godere appieno, la prima scena ne è un esempio quando non ritrova la bicicletta Poppy ha lo stesso livello di felicità che in ogni altro momento del film, risulta quasi una felicità artefatta mono-tono.
Ho trovato banali e quasi finti, anche il personaggio del medico bello, nero e simpatico e l'insegnante di scuola guida, razzista, brutto, intollerante e ignorante (ce le aveva tutte lui), quando magari nella realtà i difetti e i pregi sono più equamente distribuiti nelle persone.
L'ultimo commento è per l'insegnante, di Flamenco che invece era molto passionale, anche se è risultata banale quando ha parlato degli zingari, del loro orgoglio e del loro riscatto. Io trovo quando si fa razzismo al contrario sia tanto grave di quando si fa razzismo.
Continuare a parlare di persone come razza, popolazione ecc. non fa altro che mantenerli vivi come entità ed è solo rifornimento per le menti bacate e razziste anche se si parla in toni positivi.
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laura
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giovedì 29 gennaio 2009
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non stupido ma noioso
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Ho trovato qesto film noioso, con pochissime quasi nulle doti filmiche. Sicuramente non è un film stupido ma il discorso sul vivere e non subire la vita non è supportato da incisi validi.
Una carrellata su giornate noiose inframmezzate da episodi simpatici(l'istruttore di guida in primis) fa sbadigliare e siccome non sono interessata al metacinema, lo boccio decisamente..a meno che lo si mette nella corrente dello sperimentalismo..ma anche qui le falle per non dire i buchi sono atroci.Insomma se non era firmato Mike Leigh..non passava nei circuiti neanche televisivi.
[+] metacinema??!! sperimentalismo??!!
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mary
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mercoledì 28 gennaio 2009
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un bellissimo personaggio
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Il personaggio di Poppy è una figura priva di tormento, ansia e di difficoltà nel vivere nelle sue accezioni patologiche (e ci dice Leigh il confine è labilissimo). Una figura auspicabile,messaggera di saggia semplicità.La sua vita è modesta secondo gli schemi oggettivi; ha un lavoro su misura che però non viene esaltato. Viene detto nel film che si è laureata e soprattutto ha fatto moltissimi viaggi e riapprodando a Londra ha una singolare apertura verso il prossimo.Ama la vita e non la intorbida.Scherza..cerca di sdrammatizzare e al suo confronto tutti appaiono in qualche modo immersi in un quotidiano o stagnante o devastante. Questo personaggio è straordinario e ci spinge a pensarlo.Il contesto è amaro.
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Il personaggio di Poppy è una figura priva di tormento, ansia e di difficoltà nel vivere nelle sue accezioni patologiche (e ci dice Leigh il confine è labilissimo). Una figura auspicabile,messaggera di saggia semplicità.La sua vita è modesta secondo gli schemi oggettivi; ha un lavoro su misura che però non viene esaltato. Viene detto nel film che si è laureata e soprattutto ha fatto moltissimi viaggi e riapprodando a Londra ha una singolare apertura verso il prossimo.Ama la vita e non la intorbida.Scherza..cerca di sdrammatizzare e al suo confronto tutti appaiono in qualche modo immersi in un quotidiano o stagnante o devastante. Questo personaggio è straordinario e ci spinge a pensarlo.Il contesto è amaro.. dissociato dalla bellezza di questa persona pura,acuta e incontaminata che pensa al di là. Alla vita nel suo mistero, con la capacità rara di abbandonarsi.
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[+] devastante è la sua assurdità
(di zinzonzampi)
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[+] l'idea del film era buona ....
(di madison763)
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[+] invece della chat
(di pipay)
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luciano mare
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martedì 27 gennaio 2009
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dalla parte del sole
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un film bello, sorridente e disponibile verso la vita, un buon antidoto ai molti film improntati sulla violenza, e alla chiusura in se stessi. Mike Leigh decide di raccontare un modo possibile di affrontare la vita, che sembra scontato, ma che di questi tempi è rivoluzionario. Non nega le difficoltà, i problemi, i disagi delle persone, solo che sceglie di mettere in rilievo il sorriso, l'apertura verso l'altro, sceglie lo stare piuttosto che il fuggire, come fa Polly, che ama la vita, fatta di aspetti positivi e negativi, da cui non scappa. Un film sul tema del contatto umano, sulla curiosità verso la vita, sulla voglia di conoscere e di rispettare l'altro. D'altra parte anche nella realtà è così, e se ci fosse meno paura e più apertura le cose andrebbero meglio per tutti.
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un film bello, sorridente e disponibile verso la vita, un buon antidoto ai molti film improntati sulla violenza, e alla chiusura in se stessi. Mike Leigh decide di raccontare un modo possibile di affrontare la vita, che sembra scontato, ma che di questi tempi è rivoluzionario. Non nega le difficoltà, i problemi, i disagi delle persone, solo che sceglie di mettere in rilievo il sorriso, l'apertura verso l'altro, sceglie lo stare piuttosto che il fuggire, come fa Polly, che ama la vita, fatta di aspetti positivi e negativi, da cui non scappa. Un film sul tema del contatto umano, sulla curiosità verso la vita, sulla voglia di conoscere e di rispettare l'altro. D'altra parte anche nella realtà è così, e se ci fosse meno paura e più apertura le cose andrebbero meglio per tutti. Da sottolineare oltre alla bravura di Sally Hawkins (Poppy), anche la performance dell'attore inglese Eddie Marsan, nella parte di Scott, l'istruttore di guida.
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