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luca
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venerdì 2 gennaio 2009
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il sex appeal dell'ottimismo pt 1
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prima una questione formale: secondo me il film ha qualche problemino di struttura, é costruito tutto per episodi isolati, e questo nuoce al suo ritmo, anche se nella sostanziale leggerezza del tutto, bisogna ammettere. Ottime interpretazioni, molto divertenti a tratti. Adesso un po' di teoria: é interessante, sarà la crisi, questo dato sociologico sull'ottimismo, che sembra venir su dal cinema in questi giorni: bisogna essere ottimisti. in da 'The millionaire a happy go lucky ci dicono 'ottimismo', fiducia in se stessi il primo, serenità il secondo. niente di straordinario, c'è la crisi. interessante é però questo tratto nuovo direi:bisogna essere ottimisti, perché non vuol dire essere fuori dalla realtà.
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prima una questione formale: secondo me il film ha qualche problemino di struttura, é costruito tutto per episodi isolati, e questo nuoce al suo ritmo, anche se nella sostanziale leggerezza del tutto, bisogna ammettere. Ottime interpretazioni, molto divertenti a tratti. Adesso un po' di teoria: é interessante, sarà la crisi, questo dato sociologico sull'ottimismo, che sembra venir su dal cinema in questi giorni: bisogna essere ottimisti. in da 'The millionaire a happy go lucky ci dicono 'ottimismo', fiducia in se stessi il primo, serenità il secondo. niente di straordinario, c'è la crisi. interessante é però questo tratto nuovo direi:bisogna essere ottimisti, perché non vuol dire essere fuori dalla realtà. E' QUESTO il DATO NUOVO. é vero, c'è la crisi. ma vi rendete conto voi che si parla qui di un mito fondativo della narrativa: l'ottimista é un sognatore, non sa badare a se stesso e fa guai. Pessimismo= realismo, ottimismo=sogno. da voltaire: 'candido o l'ottimismo' in cui quel tipo se ne andava in giro in mezzo a guerre e catastrofi pensando che fosse il migliore dei mondi, o al prinicipe bezuchov di tolstoj che dava da mangiare e costruiva ospedali per i contadini quando poi tutti si scannavano e gli bestemmiavano alle spalle. si tratta di una cosa nuova. effetto 'Obama', ancora.secondo me questo dovrebbe far riflettere. non ho mai trovato nessuna cosa che misurasse la temperatura della società con esattezza quanto il cinema. a me adesso non mi interessa fare 'critica'in senso tradizionale, 'canoni' 'é bellissimo', 'un capolavoro' oppure 'fa schifo' é 'un bidone', francamente giudizi del genere mi sembrano stupidi. il film ha qualche problemino, gli attori per me sono bravi e si lascia vedere per chi lo vuol vedere. quello che mi interessa é usare il film per capire. come mai proprio oggi, in cui tutto va male, ci si dice non solo, siamo ottimisti come berlusconi che dice andate e spendete i soldi per il bene della nazione, siate ottimisti, perché SOLO COSì vivrete nella realtà. paradosso dei paradossi. non 'siate pessimisti per difendere voi stessi dalla realtà'; non 'siate ottimisti per proteggervi dalla realtà, rifugiatevi nei sogni' ma, attenzione attenzione: siate ottimisti per VIVERE la realtà. I personaggi che incontra la protagonista sono degli alienati: l'istruttore nevrotico e represso, la sorella che incolpa gli altri per le sue scelte sbagliate ecc. Tutti quanti, tristi, che prendono tutto sul serio, sono Alienati. lei che é una persona leggere NO. lei é realista, loro no. che significa essere con i piedi per terra? che significa essere realisti? 'funzionare' nel contesto. il contesto c'è. secondo me il punto vero da cogliere, il dato importante é la 'TUA storia', non la storia di un altra persona, può FUNZIONARE, come quel tipo che ha il culo di rispondere a tutte le domande perché gli ricordavano le sue disgrazie (the millionaire). come quel tipo che nonostante sia nero (forse anche GRAZIE a ciò) diventa presidente. la tua storia, non quella di un altro, la tua. c'era Deleuze che diceva: 'se sei nel sogno di un altro sei fottuto'. é tutto lì. Veniamo a Candido: lui aveva vissuto nel sogno altrui, era un po' il suo problema. realismo dunque. questo é il problema. un tempo si pensava che era impossibile essere realisti senza essere pessimisti oggi si pensa il contrario.paradosso. TU puoi FUNZIONARE. veniamo alla mia idea: ciò che inquieta è il contesto stesso. quello che si chiama 'disinteresse estetico'
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[+] interessante quello che dici ma..
(di mary)
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luna
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giovedì 1 gennaio 2009
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che idiozia
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un film idiota , una svampita e un istruttore di guida psicopatico,io non capisco la recensione o quello che alcuni critici intravedono e se è vero che a Londra ci sono tipi così beh rinchiudeteli,la scena più stupida quella dell'assistente sociale che non commento perchè sarebbe sprecato,voto zero
[+] perfettamente d'accordo
(di pipay)
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[+] rinchiudeteli??
(di mary)
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didart
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giovedì 1 gennaio 2009
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un film noioso e brutto
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Film noioso e stupido. Trama inesistente e non coinvolgente. Decisamente mediocre.
Assolutamente da non vedere
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(di pipay)
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ancora vera
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martedì 30 dicembre 2008
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sui rapporti umani...
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che non esistono quasi più..per non dire che sono nulli a livello etico-comunicativo. Non esisteva che affidare a una figura enigmatica in crescita un po' primitiva un po' saggia un po' realista e molto istintivamente altruista e vitale questo triste messaggio. Scusate..sto cercando di capire ciò che il film mi ha dato..perchè sicuramente non mi ha lasciato indifferente.
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(di laura b)
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vera
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martedì 30 dicembre 2008
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un po'deludente...
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Leigh, che stimo..mi ha un po' deluso.. Troppa "glassa" e poche situazioni riuscite e davvero complete..l'unica il personaggio dell'istruttore. Si voleva offrire uno spaccato di una vita comune..dove poche cose "succedono" e rivelano perlopiù molto dolore esplicito o meno. Un ritratto davvero poco consolante per non dire molto amaro dell'oggi.In questo senso l'ho trovato al limite del documentario..della presa in diretta. Sicuramente una spia del malessere dell'oggi..senza alcuna salvezza. Il personaggio positivo di Poppy non può essere che leggermente surreale in questo contesto.....
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got
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martedì 30 dicembre 2008
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bel film davvero
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davvero un bel film, ben fatto e ben interpreatao. ottima commedia, nella sua assoluta non pretenziosità sa dare tanti spunti di riflessione e anzi essere più impegnata di tanto altro pattume che si spaccia per film d'autore
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(di mary)
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gina
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lunedì 29 dicembre 2008
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diffidate del parere dei critici
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Mi chiedo davvero come hanno fatto i critici a parlare bene di un film senza un senso, uno spunto, senza trama, con una protagonista idiota che si compiace e ride dall'inizio alla fine circodata da galline e oche giulive, da un nevrotico psicopatico e da un Big Gim con faccia da pesce lesso. Una noia mortale. Soldi e tempo buttati.
[+] non ho visto il pollaio di cui blateri..
(di mary)
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paola
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lunedì 29 dicembre 2008
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un film totalmente inutile!
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Una vera bufala: irritante, noioso, superficiale, banale e scontato, in alcune parti al limite della farsa. Una vetrinetta per la brava protagonista che alla fine vorresti solo strozzare o veder finalmente piangere!
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pipay
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lunedì 29 dicembre 2008
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perché la critica spesso osanna la noia?
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Nel film c'è davvero poco da salvare. Non capisco le due nomination al Golden Globe e non capisco come mai spesso la critica osanna film che poi risultano mediocri. Disinvolta e brava la protagonista, impersonata da Sally Leigh, circondata però da personaggi insulsi, senza midollo e senza scopo (l'istruttrice di flamenco, però è un autentico vulcano). Ciascuno è libero di prendere la vita come crede. Va bene un sorriso che stempera tensioni e avversità. Meno bene fare addirittura un film su quest'argomento. Un film poco riuscito. Chi non ricorda "la vita di Amelie"? Altro film di cui si è parlato troppo bene, che diceva - come questo di Leigh - poco o niente.
[+] lo dici tu..non hai capito,,con amelie
(di angie)
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[+] non faccio paragoni con amelie!
(di pipay)
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[+] pardon...
(di mary)
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nicoj
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lunedì 29 dicembre 2008
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uno dei film che piu' mi ha colpito quest'anno..
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..senza dubbio...non è un film facile come puo' sembrare
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(di laura b)
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