Departures

Che grande strumento è il cinema capace di mettere in contatto culture diversissime tra loro.In questo caso grazie ad una storia graziosa e delicata si assaporano  riti e tradizioni distanti anni luce da un occidente dove la morte è diventata ormai una faccenda da sbrigare nel minor tempo possibile.Gesti e sentimenti mischiati alla particolare(per noi)reciazione degli orientali danno un risultato veramente gradevole ed armonioso.Da vedere.

Film molto bello, commovente fino al singhiozzo. Tocca le corde dell'anima più delicate e profonde. Unica pecca la mimica facciale, le reazioni del protagonista che sfocia nella tipica macchietta giapponese (o forse i giapponesi sono proprio così, diversi da noi, tanto da apparire eccessivi nelle loro manifestazioni di sorpresa?). Da vedere assolutamente.

Il regista riesce a non eccedere con la commozione. Ma sa dove andare, si accontenta di una raffigurazione semi-poetica e si perde volentieri in un rispetto a tutti i costi e risaputo per la vita e le cose della vita. Gentilezza e sensibilità, ricorsi alla convenzione, non pochi cedimenti all'approssimazione, ma c'è un fondo di sincerità che prende. Ha il merito di non annoiare pur raccontando poco o niente. Attori simpatici e bravi.     

 Probabilmente non sara' per tutti, ma resta comunque un film straconsigliato! Il finale e' abbastanza scontato ( me l'aspettavo gia' a meta' film ) ma e' comunque perfetto. A meta' film avrei detto: discreto film, particolare, carino. A tre quarti: Proprio un bel film! Alla fine: Stupendo! Impossibile non commuoversi alla caduta del sasso. Da vedere e rivedere!

Consiglio a tutti il film Departures che tratta con delicatezza e sensibilità il tema della morte, senza concedere nulla al gusto per il macabro, come si potrebbe temere.Penso che la morte sia rimasto uno degli ultimi tabù della nostra società.Un tempo anche in Italia erano importanti i riti legati alla morte: i tre giorni di veglia funebre con candele accese giorno e notte , la porta lasciata aperta nella casa dove c'era un defunto a cui tutti potevano dare l'ultimo saluto Ora invece si evita di parlare della " nera Signora " come per scongiurarla mentre sono convinta che proprio il saperne parlare con tatto e sapienza, come avviene in questo film, ci aiuti a capire che non dobbiamo temerla più di tanto in quanto è parte della vita e ad essa può dare maggior valore. [+]

Consiglio a tutti il film Departures che tratta con delicatezza e sensibilità il tema della morte, senza concedere nulla al gusto per il macabro, come si potrebbe temere.Penso che la morte sia rimasto uno degli ultimi tabù della nostra società.Un tempo anche in Italia erano importanti i riti legati alla morte: i tre giorni di veglia funebre con candele accese giorno e notte , la porta lasciata aperta nella casa dove c'era un defunto a cui tutti potevano dare l'ultimo saluto Ora invece si evita di parlare della " nera Signora " come per scongiurarla mentre sono convinta che proprio il saperne parlare con tatto e sapienza, come avviene in questo film, ci aiuti a capire che non dobbiamo temerla più di tanto in quanto è parte della vita e ad essa può dare maggior valore. Come saremmo felici anche solo di poter guardare un tramonto o una foglia coperta di brina piuttosto che il sorriso di un amico se fossimo certi che e' l'ultima cosa che possiamo fare nella vita !. In questo film la cura amorevole e rispettosa dedicata dai protagonisti a delle persone defunte, che per loro sono estranei e vedono per la prima volta, riesce come a riportarli in vita nella loro bellezza e dignità agli occhi dei parenti e amici che riescono così a " elaborare" il lutto e lasciarsi andare alle emozioni.. Già, lasciarsi andare alle emozioni senza pudori, altro tabu' difficile da superare, anche se durante l'ultima scena ho sentito una commozione palpabile tra gli spettatori. Personalmente ho trovato ottima la recitazione e non credo che sia un film troppo lungo e non saprei quale sequenza accorciare o eliminare [-]

Pura poesia. Da vedere...ASSOLUTAMENTE!

film intenso, commovente su un argomento tabù che è quello dell'ultimo saluto alla persona cara deceduta. Grazie al lavoro prezioso del "tanato-esteta" che come un sacerdote prepara il defunto al trapasso lavandolo e vestendolo con abiti preziosi, il momento del distacco del morto da coloro che restano viene sublimato e il corpo viene preparato ad affrontare una nuova vita, piena di aspettativa (sembrerebbe). Il dolore della separazione dai vivi si accentua e contemporaneamente si allevia perché sembra di assistere alla preparazione liturgica ad un viaggio in un mondo "altrove". Formidabili gli attori e la delicata eleganza del regista.

Un film insolito, che tratta un tema delicato con un tatto particolare e che riesce a far commuovere ma che allo stesso tempo sa regalare sorrisi con alcune scene ironiche e con un sarcasmo in pieno stile Jap. Consigliato!

Un bel film, ben fatto e ben recitato anche se ho qualche dubbio sul doppiaggio italiano... non appena mi procurerò il dvd sicuramente lo vedrò in lingua originale.

Departures mi ha stranamente ricordato il poema di Foscolo "I Sepolcri", così lontano sotto il profilo estetico, ma così vicino nel significato: come I Sepolcri servono ai vivi quale memoria dei grandi scomparsi, anche la tecnica orientale di ricomporre, abbellire, rendere ancora umani i morti serve a chi resta come ultimo omaggio al proprio defunto che poi sarà cremato. Il film fa riflettere sulla morte , senza porsi il problema dell'aldilà, è triste (tutti abbiamo paura della morte), ma anche liberatorio. Quella serie di gesti amorevoli, quella ritualità affascinante prende anche chi ,come il protagonista, è costretto a farlo, prova all'inizio paura e disgusto,ma divententerà poi un'arte che gli farà meglio accettare "il muro d'ombra". [+]

Departures mi ha stranamente ricordato il poema di Foscolo "I Sepolcri", così lontano sotto il profilo estetico, ma così vicino nel significato: come I Sepolcri servono ai vivi quale memoria dei grandi scomparsi, anche la tecnica orientale di ricomporre, abbellire, rendere ancora umani i morti serve a chi resta come ultimo omaggio al proprio defunto che poi sarà cremato. Il film fa riflettere sulla morte , senza porsi il problema dell'aldilà, è triste (tutti abbiamo paura della morte), ma anche liberatorio. Quella serie di gesti amorevoli, quella ritualità affascinante prende anche chi ,come il protagonista, è costretto a farlo, prova all'inizio paura e disgusto,ma divententerà poi un'arte che gli farà meglio accettare "il muro d'ombra". La delicatezza delle immagini tutte orientali impreziosiscono un film che certamente ha meritato l'Oscar. Carla [-]