emanuele 1968
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giovedì 11 aprile 2024
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molto bello
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( 4.5 ) Visto proprio volentieri, è sempre una di quelle pagine di storia che fanno riflettere,
quando le ideologie non lasciano spazio per pensare altrui diventa difficile non litigare.
Incredibile pensare che si sono nascosti nella foresta per anni.
Nel fiml ci sta una frase che dice " non dobbiamo diventare come loro, però possiamo ammazzare come loro "
Purtroppo anche nella vita quotidiana bisogna litigare per raggiungere accordi per il bene comune, peccato...
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contrammiraglio
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lunedì 28 aprile 2014
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la natura non fa il broncino come daniel
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Si vabbeh la storia è interessante e mai dovrebbe essere smessa di narrare, i boschi son belli.
Poi lui non sa recitare, accade tutto quello che deve accadere, compreso l'attacco finale tedesco alla maniere delle Sturmtruppen di Bonvi, e via e via.
Bel momento quello della traversata con le cinghie della palude..... come, ripreso pari pari da Passaggio a Nord Ovest?
Mica me n'ero accorto sai!
Ha ha ha ha ha
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picassa
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martedì 7 settembre 2010
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quando il cinema ti racconta...
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... una storia vera, c'è anche la curiosità storica che ti attanaglia alla trama. In più i personaggi sono pieni di difetti e pregi che li rendono molto credibili. Bel film.
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jos_d
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giovedì 25 febbraio 2010
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un film di grande valore storico e realizzato bene
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Bielorussia 1941: le truppe d’assalto tedesche entrano nel Paese rastrellando ovunque, spesso con l’aiuto della polizia locale, ebrei da trucidare immediatamente oppure da rinchiudere da rinchiudere nei ghetti, a seconda dei casi. Sfuggiti al massacro dei propri genitori, i fratelli Bielski si nascondono nei boschi insieme ad altri ebrei, dando così vita al primo nucleo di quella che diventerà una comunità di oltre mille persone volta innanzitutto alla sopravvivenza dei propri membri, ed in secondo luogo, ove possibile, al salvataggio di altri ebrei. La leadership del gruppo è sostanzialmente contesa fra i due fratelli più grandi: Tuvia (Daniel Craig) e Zus (Liev Schreiber) Bielski; contesa che porterà all’abbandono della comunita da parte di Zus, il quale, essendo più propenso a rispondere col fuoco alle angherie naziste, sceglierà di unirsi con un suo piccolo seguito alle truppe ufficiali dell’Armata Rossa.
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Bielorussia 1941: le truppe d’assalto tedesche entrano nel Paese rastrellando ovunque, spesso con l’aiuto della polizia locale, ebrei da trucidare immediatamente oppure da rinchiudere da rinchiudere nei ghetti, a seconda dei casi. Sfuggiti al massacro dei propri genitori, i fratelli Bielski si nascondono nei boschi insieme ad altri ebrei, dando così vita al primo nucleo di quella che diventerà una comunità di oltre mille persone volta innanzitutto alla sopravvivenza dei propri membri, ed in secondo luogo, ove possibile, al salvataggio di altri ebrei. La leadership del gruppo è sostanzialmente contesa fra i due fratelli più grandi: Tuvia (Daniel Craig) e Zus (Liev Schreiber) Bielski; contesa che porterà all’abbandono della comunita da parte di Zus, il quale, essendo più propenso a rispondere col fuoco alle angherie naziste, sceglierà di unirsi con un suo piccolo seguito alle truppe ufficiali dell’Armata Rossa. Ancora una volta Edward Zwick dimostra di saper scegliere soggetti interessanti, riuscendo in particolare in questo caso a fare un film originale nonostante esso si inscriva in un filone -quello sulla shoah- già ricchissimo di contributi eccellenti (Spielberg, Polanski); nello specifico l’importanza storica di qesta pellicola -che prende le mosse dal romanzo di Nechama Tec- consiste nel rievocare uno dei più importanti esmpi in cui gli ebrei riuscirono a sottrarsi al proprio destino, screditando così il luogo comune secondo cui essi si fecero condurre al macello senza provare mai ad opporsi ai propri aguzzini. Al di là di questo, al regista -che è anche lo sceneggiatore del film insieme a Clay Frohman- va riconosciuto un altro fondamentale merito: quello di avere realizzato un film intelligente, caratterizzato da personaggi credibili, da eroi che sono pur sempre uomini e che, come tali, possono aver commesso degli errori, ma il cui contributo non deve essere rimosso dalla storia.
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leonka
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domenica 14 febbraio 2010
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il risultato della follia delle ideologie........
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Veramente un bel film: appassionante, ricco di emozioni, diretto bene e con un'ottima sceneggiatura. Anche il ruolo del protagonista è interpretato da Craig in una maniera splendida, davvero non lo credevo così bravo fuori dallo " spaccatutto 007"; anche gli altri attori sono molto convincenti. A me questo film è piaciuto molto e trovo scarsa la votazione che ne dà questo sito.
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vittorio
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martedì 30 giugno 2009
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avvincente!!
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Film che riporta un evento poco conosciuto...la storia di questi tre fratelli che hanno salvato moltissime vite!!
Ben girato e ben interpretato il film riesce a regalare emozioni e tensione....
Film da vedere!!
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paride86
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mercoledì 17 giugno 2009
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carino ma niente di più
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Da una storia vera: durante l'occupazione nazista della Polonia tre fratelli ebrei si rifugiano nelle foreste e riescono a salvare un migliaio di persone dallo sterminio.
"Defiance" non è un brutto film, ma non si distingue per nulla in particolare; gli attori sono bravi ma in sostanza la storia è piuttosto piatta. L'unico merito che ha è mostrare finalmente gli ebrei come esseri umani, capaci anche di rappresaglie, e di dar loro sfumature caratteriali, senza incorrere nell'errore di molti film sull'Olocausto che li dipingono sempre statici e inermi
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dario
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sabato 23 maggio 2009
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monotono
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Una storia vera raccontata in maniera appena decente. La monotonia regna sovrana. Gli attori fanno smorfie, faticano a capire cosa stanno facendo. Craig molto al disotto delle sue possibilità. Sceneggiatura priva di idee. Regge solo la natura.
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mara baraldo
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martedì 19 maggio 2009
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la forza umana è la sua volontà!
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il film mi è piaciuto molto. Ho apprezzato la diversa chiave di lettura che si ha voluto dare al popolo ebreo, troppo spesso raccontato, durante la seconda guerra mondiale, come un popolo oppresso, rassegnato, passivo. In questo film ho piacevolmente riscontrato la volontà di raccontare la tragedia delle persecuzioni razziali, affrontate dal popolo ebreo, con fierezza, coraggio, voglia di combattere.
Un popolo che non aspetta l'aiuto e la giustizia divina, ma combatte per la libertà, unico valore per cui vale la pena morire.
Daniel Craig è proprio bravo, la sua recitazione asciutta e intensa mi ha concquistato. Il suo personaggio costretto ad essere guida e leader suo malgrado, eletto dalla comunità senza elezioni, solo perchè il suo carattere e la sua natura lo ha portato ad essere punto di riferimento per tutti: forte ma umano, pragmatico ma sensibile, coraggioso ma vulnerabile, con un forte senso di collaborazione, che gli ha permesso di salvare un migliaio di suoi compagni ebrei e accompagnarli verso un futuro di speranza.
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il film mi è piaciuto molto. Ho apprezzato la diversa chiave di lettura che si ha voluto dare al popolo ebreo, troppo spesso raccontato, durante la seconda guerra mondiale, come un popolo oppresso, rassegnato, passivo. In questo film ho piacevolmente riscontrato la volontà di raccontare la tragedia delle persecuzioni razziali, affrontate dal popolo ebreo, con fierezza, coraggio, voglia di combattere.
Un popolo che non aspetta l'aiuto e la giustizia divina, ma combatte per la libertà, unico valore per cui vale la pena morire.
Daniel Craig è proprio bravo, la sua recitazione asciutta e intensa mi ha concquistato. Il suo personaggio costretto ad essere guida e leader suo malgrado, eletto dalla comunità senza elezioni, solo perchè il suo carattere e la sua natura lo ha portato ad essere punto di riferimento per tutti: forte ma umano, pragmatico ma sensibile, coraggioso ma vulnerabile, con un forte senso di collaborazione, che gli ha permesso di salvare un migliaio di suoi compagni ebrei e accompagnarli verso un futuro di speranza.
Il paesaggio è molto suggestivo, ho una personale predilezione per i boschi di betulle, e i paesaggi del nord est europeo hanno un fascino particolare. Un bellissimo film, da vedere assolutamente.
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deko
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domenica 8 marzo 2009
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craig penoso
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Il film ha una trama intrigante che purtroppo viene rovinata da un cast sotto tono e da dei ritmi di regia troppo lenti.
Dura 2 ore di cui 40 minuti sono di troppo
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